Pus dalle gengive
Buongiorno a tutti,
Mi sono accorta da una decina di giorni di avere un po’ di fastidio alle gengive. Queste hanno anche iniziato a sanguinare quando le tocco o mi lavo i denti. Ora però ho visto che mi si è formato un buco’ dal quale esce pus. Mi sembra anche che la gengiva mi si sia abbassata. Ho paura che mi stia succedendo la stessa cosa anche nei denti sopra.
Vi chiedo questo parere in quanto sono all’estero e volevo capire se 4/5 giorni di attesa in più potevano fare la differenza o devo tornare il prima possibile.
Il link sottostante vi rimanda alla foto della mia bocca.
https://ibb.co/rHGcmmN
Grazie a tutti
Mi sono accorta da una decina di giorni di avere un po’ di fastidio alle gengive. Queste hanno anche iniziato a sanguinare quando le tocco o mi lavo i denti. Ora però ho visto che mi si è formato un buco’ dal quale esce pus. Mi sembra anche che la gengiva mi si sia abbassata. Ho paura che mi stia succedendo la stessa cosa anche nei denti sopra.
Vi chiedo questo parere in quanto sono all’estero e volevo capire se 4/5 giorni di attesa in più potevano fare la differenza o devo tornare il prima possibile.
Il link sottostante vi rimanda alla foto della mia bocca.
https://ibb.co/rHGcmmN
Grazie a tutti
[#1]
Gentilissimo utente, può attendere tranquillamente, con probabilità una ablazione del tartaro risolverà tutto.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
[#2]
Dentista
"Ora però ho visto che mi si è formato un buco’ dal quale esce pus. Mi sembra anche che la gengiva mi si sia abbassata. Ho paura che mi stia succedendo la stessa cosa anche nei denti sopra."
L’ispezione evidenzia discrete tumefazioni con iperemia dei margini gengivali diffuse a più sedi, sia superiori che inferiori, segno di una gengivite superficiale, oltre a recessioni gengivali marcate con perdita del tessuto a carico di più papille interdentali, segno di una sofferenza gengivale di grado avanzato che ha già creato danni sensibili (il tessuto perso non si riformerà più) e la sede di uno di questi danno è proprio il "buco" da Lei lamentato.
Il livello di igiene è mediocre, con depositi di placca e tartaro diffusi ed evidenti a livello del settore frontale inferiore, dove l'accumulo di placca e tartaro risulta piuttosto accentuato.
Come l'accumulo di placca e tartaro sia all'origine di tutte le problematiche lamentate risulta evidente
se solo si noti la vicinanza di tali accumuli con la sede delle lesioni, sia a livello cervicale vestibolare degli incisivi inferiori, sia a livello degli spazi interdentali tra i medesimi incisivi inferiori e tra uno di questi ed il canino.
Non è possibile a distanza valutare i dati relativi allo stato parodontale (i vari indici di placca e di sanguinamento, il grado di mobilità dei denti e particolarmente le diverse profondità di sondaggio, manovra diagnostica fondamentale per valutare lo stato di salute o di malattia dei tessuti parodontali).
"volevo capire se 4/5 giorni di attesa in più potevano fare la differenza o devo tornare il prima possibile."
Le Sue sono lesioni che non compaiono o si aggravano all'improvviso, bensì si instaurano a distanza di mesi e/o di anni di manovre igieniche inadeguate e pochi giorni di attesa non cambiano niente.
Solo il Suo curante potrà valutare quale protocollo di trattamento parodontale intraprendere nel suo caso specifico, quale potrà svolgersi attraverso varie fasi di controllo di placca ed istruzioni, rimozione del tartaro, eventuale terapia meccanica non chirurgica (levigatura radicolare) finanche interventi chirurgici con lembi a riposizionamento apicale, allo scopo di eliminarel'infiammazione gengivale e correggere le condizioni che ne erano la causa, compresa l'eliminazione di eventuali tasche.
Comunque, affinchè questo tipo di trattamento abbia successo, è fondamentale una fattiva collaborazione riguardo al controllo di placca da parte dello stesso paziente, che deve non solo sottoporsi regolarmente e frequentemente a sedute di detartrasi professionale in studio, ma provvedere anche ad effettuare una scrupolosa igiene orale domiciliare.
ATTENZIONE:
la visita medica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.
I suggerimenti forniti dalla Dr.ssa Brandani online vanno intesi come meri consigli di comportamento, non sostitutivi della visita medica.
L’ispezione evidenzia discrete tumefazioni con iperemia dei margini gengivali diffuse a più sedi, sia superiori che inferiori, segno di una gengivite superficiale, oltre a recessioni gengivali marcate con perdita del tessuto a carico di più papille interdentali, segno di una sofferenza gengivale di grado avanzato che ha già creato danni sensibili (il tessuto perso non si riformerà più) e la sede di uno di questi danno è proprio il "buco" da Lei lamentato.
Il livello di igiene è mediocre, con depositi di placca e tartaro diffusi ed evidenti a livello del settore frontale inferiore, dove l'accumulo di placca e tartaro risulta piuttosto accentuato.
Come l'accumulo di placca e tartaro sia all'origine di tutte le problematiche lamentate risulta evidente
se solo si noti la vicinanza di tali accumuli con la sede delle lesioni, sia a livello cervicale vestibolare degli incisivi inferiori, sia a livello degli spazi interdentali tra i medesimi incisivi inferiori e tra uno di questi ed il canino.
Non è possibile a distanza valutare i dati relativi allo stato parodontale (i vari indici di placca e di sanguinamento, il grado di mobilità dei denti e particolarmente le diverse profondità di sondaggio, manovra diagnostica fondamentale per valutare lo stato di salute o di malattia dei tessuti parodontali).
"volevo capire se 4/5 giorni di attesa in più potevano fare la differenza o devo tornare il prima possibile."
Le Sue sono lesioni che non compaiono o si aggravano all'improvviso, bensì si instaurano a distanza di mesi e/o di anni di manovre igieniche inadeguate e pochi giorni di attesa non cambiano niente.
Solo il Suo curante potrà valutare quale protocollo di trattamento parodontale intraprendere nel suo caso specifico, quale potrà svolgersi attraverso varie fasi di controllo di placca ed istruzioni, rimozione del tartaro, eventuale terapia meccanica non chirurgica (levigatura radicolare) finanche interventi chirurgici con lembi a riposizionamento apicale, allo scopo di eliminarel'infiammazione gengivale e correggere le condizioni che ne erano la causa, compresa l'eliminazione di eventuali tasche.
Comunque, affinchè questo tipo di trattamento abbia successo, è fondamentale una fattiva collaborazione riguardo al controllo di placca da parte dello stesso paziente, che deve non solo sottoporsi regolarmente e frequentemente a sedute di detartrasi professionale in studio, ma provvedere anche ad effettuare una scrupolosa igiene orale domiciliare.
ATTENZIONE:
la visita medica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.
I suggerimenti forniti dalla Dr.ssa Brandani online vanno intesi come meri consigli di comportamento, non sostitutivi della visita medica.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 09/05/2019.
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