Devitalizzazione di un dente necrotico

Buonasera, ringrazio anticipatamente tutti coloro che decideranno di dedicare qualche minuto del loro tempo per rispondere a questo mio consulto.
Questa mattina mi sono recato dal dentista per una visita a seguito di un forte dolore che ho iniziato ad avvertire circa una settimana e che risponde male alla terapia antinfiammatoria nell'arcata inferiore destra. In passato su questa arcata curai diversi denti 2 dei quali (46 e 47) "salvati" dalla devitalizzazione perché la dottoressa decise di fermarsi e di non scavare di più perché sennò avrebbe dovuto devitalizzarli premettendo però che avrebbero potuto darmi problemi in futuro fosse rimasto qualche residuo di tessuto compromesso.
Il dolore mi ha fatto sospettare per il 46 in quanto nella gengiva sotto di esso in passato è comparsa una sorta di vescicola (in realtà i primi sintomi li ho avuti nel 2017 con fitte di dolore avvertite per qualche giorno e fatte passare con l'uso di Synflex ma non ho dato troppo peso alla cosa e comparsa la vescicola, che me la sono portata dietro fino all'incirca a qualche settimana fa, il dolore era sparito), di fatto quest'oggi in sede della visita con panoramica, ha constatato trattarsi proprio del 46 che ai test di vitalità è risultato "necrotico".
La mia domanda è la seguente: può parlarsi di "devitalizzazione" quando ci si riferisce ad un dente necrotico o si dice sempre devitalizzazione ma più che una devitalizzazione è una sorta di "pulizia" del tessuto già morto? Da qualche parte ho letto che in presenza di un dente necrotico non c'è neanche l'indicazione a somministrare l'anestesia. Qualora fosse davvero così, e la dottoressa decidesse di non procedere ad anestesia è sicuro non sentirò nulla nulla, o è mio diritto comunque poter richiedere l'anestesia anche in presenza di un dente necrotico?

N.B. anche il 47 è cariato ma a quanto ho capito è ancora salvabile senza dover essere devitalizzato (Il test di vitalità ha avuto esito positivo)

Attualmente il dolore lo tengo sotto controllo da mercoledì scorso con mezza compressa di Synflex dopo pranzo ed un'altra mezza dopo cena. Lo studio mi ha indicato di proseguire per altri 6 giorni (!!) con 1 compressa intera ogni 12 ore, leggendo però le controindicazioni, considerato che è già una settimana che lo assumo, non sono troppo tranquillo di quanto prescrittomi. Cosa ne pensate a proposito?
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Dr. Diego Ruffoni Dentista 11.2k 394
Gentilissimo utente, stia alle indicazioni della dottoressa, che in linea di massima sono corrette, se dovesse sentire dolore può richiedere di essere anestetizzato.

https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html

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Utente
Utente
Buongiorno dr. Ruffoni, la ringrazio della celerità della risposta, devo comunque rettificare le mie affermazioni; la dottoressa non ha accennato a voler fare (o non fare) uso dell'anestesia (che probabilmente vista la vicinanza all'altro dente cariato credo si renderà necessaria) ma semplicemente volevo sapere se, come ho letto da qualche parte, effettivamente sia pratica più diffusa usare comunque l'anestesia oppure no.
Un'ulteriore, credo dovuta, precisazione: ieri sono stato dallo Studio Dentale dove già mi ero rivolto in passato e dove mi ero trovato benissimo (con una dentista che però non lavora più lì) e devo dire che l'impressione che ho avuto (sarà perché la dentista che mi ha visitato ieri si è laureata, seppur con lode, da appena qualche anno) non è stata positivissima, ma non per la metodica (che di fatto non avendo ancora provato non mi sento di mettere in discussione) ma per quanto riguarda il relazionarsi con il paziente, l'altra dentista dalla quale ero andato era stata in grado di mettere a proprio agio anche un fifone come me (che erano le primissime esperienze con il dentista), la domanda perciò è: dovendo andare domani a ritirare il preventivo, dovrei far presente la cosa al titolare dello studio?
Quando mi dice di attenermi alle indicazioni della dottoressa si riferisce alla posologia del farmaco prescritto? (nonostante lo assuma già da più di una settimana, il dolore a momenti è veramente insopportabile)
La ringrazio ancora per la disponibilità.
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Dr. Diego Ruffoni Dentista 11.2k 394
Certo che lo deve far presente e può anche dire che questi cambiamenti non sono favorevoli per i pazienti dello studio. Certo le indicazioni sono a riguardo dei farmaci e delle cure. L'anestesia va utilizzata in tutte le cure che potrebbero generare dolore.
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Utente
Utente
Gentilissimo dr. Ruffoni, la ringrazio nuovamente.
Più o meno la visita è stata così: entro in ambulatorio con l'assistente alla poltrona, mi fa accomodare, arriva la dottoressa, che mi ha dato il buongiorno e senza neanche presentarsi è andata al computer per analizzare la panoramica. Mi ha controllato riferendo all'assistente quali denti avessero problemi, e mi ha congedato con un "arrivederci". A mio parere è stata molto, troppo fredda. Già dal dentista ci si va mal volentieri, credo che come minimo si debba cercare di metterlo il più possibile a proprio agio (cosa che è successa come dicevo sin dalla prima volta con l'altra dottoressa), e se devo essere sincero neppure l'assistente alla poltrona (che neppure lei era la stessa di quando andavo io, che però so che lavora ancora lì) mi ha entusiasmato più di tanto come modi di fare. Non ha voluto scambiare nemmeno una parola in attesa che arrivasse la dr.ssa, io ci provavo ma sembrava quasi le desse fastidio (probabilmente è stata solo una mia impressione). Ad ogni modo domani mattina lo farò presente al titolare dello studio, e semmai valuteremo che non sia il caso di farmi curare da altri dentisti che lavorano lì (tra l'altro uno di loro, gentilissimo, che ha visitato mia mamma qualche settimana fa, al quale ho provato a scrivere di domenica, porgendogli alcune mie preoccupazioni sull'estrazione alla quale già sapevo dovrò sottopormi, alle quali, seppur domenica, ha risposto, dicendomi addirittura di andare a fare due chiacchiere da lui per farmi tranquillizzare)
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Dr. Diego Ruffoni Dentista 11.2k 394
La fiducia che si instaura tra medico e paziente è basilare e non deve mancare.
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Utente
Utente
Mi permetta un’ultima domanda dottore: quando nel 2015 andai dal dentista (sottolineo per le prime cure in quanto non ero mai stato dal dentista nemmeno per una pulizia) non sentii niente neppure nella somministrazione dell’anestesia, e la cosa mi stupii alquanto perché mia mamma mi ha sempre raccontato di averle sempre sentite le punture dell’anestesia (così come diversi amici) mentre altri mi hanno detto che come me non le hanno mai sentite, nemmeno un pizzico, al punto che la primissima volta mi accorsi che mi era già stata fatta dalla sensazione di intorpidimento della zona. La domanda è: dipende dalla mano del dentista, da qualche trucco (gel o spray, anche se così fosse stato credo me ne sarei accorto...) o il fatto che magari ho una sensibilità molto bassa a livello delle gengive? Chiedo perché come avrà capito non ho un buon rapporto con gli aghi, come il fatto che dovrò mettermi nelle mani di un professionista diverso (che quindi mi conosceva) e quindi con una mano diversa.
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Dr. Diego Ruffoni Dentista 11.2k 394
Ci sono 2 fattori che possono interferire sul dolore dell'infiltrazione di anestetico, la zona dove viene iniettato, il tipo di anestesia eseguita, intraligamentare, plessica, locoregionale, tronculare. Poi la modalità di somministrazione sicuramente può provocare più dolore o meno, quindi la possiamo definire, operatore dipendente.
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Utente
Utente
Buonasera, vi aggiorno sperando di fare cosa gradita, sulla mia situazione.
Lunedì sono stato a devitalizzare il 47. Che dire, il dentista è stato bravissimo, la cosa che mi ha stupito di più è stata la velocità con cui l’ha fatto. Dolore assolutamente niente anche credo grazie al rilevatore apicale di cui fanno uso nel loro studio.
Questa sera sono invece andato ad estrarre il dente del giudizio superiore destro. Anche qui nulla da dire. L’estrazione era considerata semplice seppur il dente fosse cariatissimo, di fatti non mi ha neppure messo i punti. Ora, la domanda che vi voglio fare è: il dentista mi ha prescritto antibiotico ogni 12 ore ma al contempo 4 giorni di cortisone in compresse (non obbligatorio ma fortemente consigliato), cosa mi comporta come vantaggi assumerlo piuttosto che assumere soli l’antibiotico? Premetto che ho una sopportazione al dolore molto alta, e sono uno di quei pazienti che se possibile cerca di prendere meno farmaci possibili (tra l’altro non ho mai preso il cortisone in vita mia) e il mio stomaco non va molto d’accordo con certe sostanze (tendo a soffrire di acidità) . Come devo comportarmi? Cosa mi consigliate?
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Utente
Utente
Non potendo più modificare la precedente risposta essendo, aggiungo anche che non ho avuto alcun dolore neanche post-devitalizzazione (a differenza di 4 anni fa quando di tanto in tanto per i primi due giorni ho avvertito fitte brevi ma piuttosto intense)

Aggiornamento: nottata tranquilla. Garza cambiata solo ieri quando ancora ero nello studio dentistico, rimossa anche questa il sanguinamento è stato minimo. Ho tenuto il ghiaccio tutta la sera alternandolo di dieci minuti in dieci minuti e ho preso subito dopo cena una mezza compressa di antinfiammatorio e poco prima di andare a letto (ovvero trascorse 12 ore dalla prima assunzione) una compressa da 1g di antibiotico. Ho voluto provare a non prendere il cortisone (come suggerito dalla farmacista, vista la semplicità dell'estrazione). Ieri sera cena a base di gelato. Quest oggi, dolore zero, giusto un po' quando apro la bocca oltre un certo angolo sento un po' di dolore più che altro a livello del palato dove mi ha praticato una delle punture per l'anestesia. Gonfiore al momento completamente assente. Ho assunto poco fa un altra compressa di antibiotico.
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