Decorso molto problematico molare superiore
Gentilissimi Odontoiatri
vorrei sottoporvi la mia situazione.
A dicembre durante l'igiene semestrale il medico trova una piccola carie al molare 16 (totalmente asintomatica), sono molto attenta all'igiene dentale e prendo appuntamento subito. L'otturazione viene eseguita alcuni giorni dopo malauguratamente dal sostituto del medico solito che era infortunato, ma vengo rassicurata poichè mi ribadiscono che è una banalità di routine.
Da li inizia il disastro: il dente comincia immediatamente a darmi grossi problemi di dolore alla masticazione ed estrema sensibilità al freddo, mi dicono che è sufficiente limare e che la sensibilià sui molari è normalissima dopo una otturazione. All'inizio di gennaio i problemi peggiorano, torno allo studio e pretendo di essere visitata dalla dottoressa "fondatrice" che mi esegue una esame radiografico e mi dice di portare pazienza altre due settimane poichè a suo dire si tratta di un problema transitorio.
Le cose peggiorano e mi rivolgo ad un competente endodontista che esegue una accuratissima visita con prove termiche e mi dice che è in atto una pulpite, prova a salvarmi il dente attraverso un rimodellamento e una terapia farmacologica ma a febbraio le cose peggiorano (pulpite irreversibile) e mi viene detto che l'unica soluzione è la devitalizzazione.
L'intervento viene fatto con grande professionalità: diga, strumenti computerizzati, tac cone beam ecc.. ma qualcosa non quadra: vengo colta da una profonda crisi psicologica, non ho il coraggio di masticare sul dente (ormai da dicembre), sento il dente come alieno o allungato o enorme e la gengiva che tira in alcuni momenti della giornata.
Il pensiero di tornare dall'endodontista mi provoca profondo disagio e vergogna, ho timori di perdere il dente.
Queste strane sensazioni al dente potrebbero essere accentuate dal fatto che non esercito la masticazione? Temo qualcosa di molto molto serio.
Ringrazio fin d'ora per il vostro prezioso interessamento.
vorrei sottoporvi la mia situazione.
A dicembre durante l'igiene semestrale il medico trova una piccola carie al molare 16 (totalmente asintomatica), sono molto attenta all'igiene dentale e prendo appuntamento subito. L'otturazione viene eseguita alcuni giorni dopo malauguratamente dal sostituto del medico solito che era infortunato, ma vengo rassicurata poichè mi ribadiscono che è una banalità di routine.
Da li inizia il disastro: il dente comincia immediatamente a darmi grossi problemi di dolore alla masticazione ed estrema sensibilità al freddo, mi dicono che è sufficiente limare e che la sensibilià sui molari è normalissima dopo una otturazione. All'inizio di gennaio i problemi peggiorano, torno allo studio e pretendo di essere visitata dalla dottoressa "fondatrice" che mi esegue una esame radiografico e mi dice di portare pazienza altre due settimane poichè a suo dire si tratta di un problema transitorio.
Le cose peggiorano e mi rivolgo ad un competente endodontista che esegue una accuratissima visita con prove termiche e mi dice che è in atto una pulpite, prova a salvarmi il dente attraverso un rimodellamento e una terapia farmacologica ma a febbraio le cose peggiorano (pulpite irreversibile) e mi viene detto che l'unica soluzione è la devitalizzazione.
L'intervento viene fatto con grande professionalità: diga, strumenti computerizzati, tac cone beam ecc.. ma qualcosa non quadra: vengo colta da una profonda crisi psicologica, non ho il coraggio di masticare sul dente (ormai da dicembre), sento il dente come alieno o allungato o enorme e la gengiva che tira in alcuni momenti della giornata.
Il pensiero di tornare dall'endodontista mi provoca profondo disagio e vergogna, ho timori di perdere il dente.
Queste strane sensazioni al dente potrebbero essere accentuate dal fatto che non esercito la masticazione? Temo qualcosa di molto molto serio.
Ringrazio fin d'ora per il vostro prezioso interessamento.
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Gentilissima utente, la mancanza di fiducia a volte può scatenare il suo racconto. Con molta probabilità non c'è nulla di grave, lei dovrebbe sforzarsi di portare a termine le cure e ricominciare da zero come se nulla fosse accaduto. Si ricordi che stiamo parlando di un dente e molte persone vivono bene anche senza quel dente ; in extremis è possibile toglierlo. Ricordo un caro simile al suo corrisponde allo stesso dente che si è risolto dopo 16 mesi.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 558 visite dal 13/03/2019.
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