Dolore post-devitalizzazione e dente aperto.
Salve, volevo chiedere dei chiarimenti su un problema di salute.
Premetto che ho piena fiducia nel dentista che mi sta curando, ma vorrei poter raccogliere, se possibile, anche qualche altro parere e spiegazione su quanto mi sta accadendo.
In breve:
A inizio febbraio ho dovuto devitalizzare un primo premolare sup dx. Al termine dell' apertura, eseguita senza anestesia locale poichè il dente era gia' in necrosi, il mio dentista mi dice che lo lascerà aperto per far sì che i tessuti necrotici e l' infiammazione scarichino all' esterno del dente, e che dovrò prendere Velamox per 5 giorni e Oki, dopo ogni pasto lavare subito i denti ed effettuare degli sciacqui, e su mia proposta acconsente anche all' uso di siringa ago piegato e fisiologica sterili all' interno del foro, in modo da eliminare qualsiasi residuo di cibo.
Una settimana dopo il dottore rimuove manualmente tutti i residui necrotici nel dente con i vari strumentini, al termine mi disinfetta con l' ipoclorito, poi chiude con un' otturazione temporanea e mi rimanda alla settimana successiva per chiudere e sigillare definitivamente i canali. Durante la settimana però incomincio ad avvertire dolori tremendi alla masticazione, e dolori pulsanti simili a quelli della pulpite se non ancora piu' forti, resisto utilizzando Oki quasi due volte al giorno.
Vado a controllo e giustamente il dottore mi redarguisce per non averlo avvertito, perchè se lo avessi fatto mi avrebbe detto di aprire con un aghetto l' otturazione. Constatando una puzza cadaverica nel dente, me lo lascia di nuovo aperto e con i canali aperti, mi chiede inoltre di riprendere Velamox per altri 3 giorni e Oki al bisogno, e si raccomanda di non far più sciacqui con fisiologica ago e siringa sterili. Ma ciò nonostante continuo sempre ad avere dolore alla masticazione e anche al passaggio della lingua sul foro.
Vado a controllo, pulisce con gli strumenti e ipoclorito, prova a richiudere con pasta iodoformica e cotone. Ma peggiora ancor di più e i soliti dolori compaiono all' improvviso durano un' oretta e si irradiano a tutto l'emiviso e mascella, toccando sulla gengiva sento sul punto della radice che si è formato un rigonfiamento maggiore del precedente che al tatto non sembra solido ma anzi liquido, e semplicemente sfiorando la pelle del viso sento un dolore insopportabile. Due giorni dopo dalla visita recandomi in emergenza mi rimuove nuovamente l' otturazione e la pasta iodoformica, mi riapre il dente e lo disinfetta con ipoclorito.
Ora la situazione è comunque dolorosa ma meno che col dente chiuso, ho i canali aperti dente aperto e radice infiammata se passo la lingua sul foro a volte ho dolore.
Non sembrano esserci fratture verticali e pare si tratti di una periodontite apicale.
La mia domanda dopo un mese perciò è come potrò guarire col dente aperto se mentre scarica si infilano altri batteri? Come l' infiammazione oltre radice si ridurrà? Conviene rimuovere il dente ora o c'è possibilità di salvarlo?
Grazie.
Premetto che ho piena fiducia nel dentista che mi sta curando, ma vorrei poter raccogliere, se possibile, anche qualche altro parere e spiegazione su quanto mi sta accadendo.
In breve:
A inizio febbraio ho dovuto devitalizzare un primo premolare sup dx. Al termine dell' apertura, eseguita senza anestesia locale poichè il dente era gia' in necrosi, il mio dentista mi dice che lo lascerà aperto per far sì che i tessuti necrotici e l' infiammazione scarichino all' esterno del dente, e che dovrò prendere Velamox per 5 giorni e Oki, dopo ogni pasto lavare subito i denti ed effettuare degli sciacqui, e su mia proposta acconsente anche all' uso di siringa ago piegato e fisiologica sterili all' interno del foro, in modo da eliminare qualsiasi residuo di cibo.
Una settimana dopo il dottore rimuove manualmente tutti i residui necrotici nel dente con i vari strumentini, al termine mi disinfetta con l' ipoclorito, poi chiude con un' otturazione temporanea e mi rimanda alla settimana successiva per chiudere e sigillare definitivamente i canali. Durante la settimana però incomincio ad avvertire dolori tremendi alla masticazione, e dolori pulsanti simili a quelli della pulpite se non ancora piu' forti, resisto utilizzando Oki quasi due volte al giorno.
Vado a controllo e giustamente il dottore mi redarguisce per non averlo avvertito, perchè se lo avessi fatto mi avrebbe detto di aprire con un aghetto l' otturazione. Constatando una puzza cadaverica nel dente, me lo lascia di nuovo aperto e con i canali aperti, mi chiede inoltre di riprendere Velamox per altri 3 giorni e Oki al bisogno, e si raccomanda di non far più sciacqui con fisiologica ago e siringa sterili. Ma ciò nonostante continuo sempre ad avere dolore alla masticazione e anche al passaggio della lingua sul foro.
Vado a controllo, pulisce con gli strumenti e ipoclorito, prova a richiudere con pasta iodoformica e cotone. Ma peggiora ancor di più e i soliti dolori compaiono all' improvviso durano un' oretta e si irradiano a tutto l'emiviso e mascella, toccando sulla gengiva sento sul punto della radice che si è formato un rigonfiamento maggiore del precedente che al tatto non sembra solido ma anzi liquido, e semplicemente sfiorando la pelle del viso sento un dolore insopportabile. Due giorni dopo dalla visita recandomi in emergenza mi rimuove nuovamente l' otturazione e la pasta iodoformica, mi riapre il dente e lo disinfetta con ipoclorito.
Ora la situazione è comunque dolorosa ma meno che col dente chiuso, ho i canali aperti dente aperto e radice infiammata se passo la lingua sul foro a volte ho dolore.
Non sembrano esserci fratture verticali e pare si tratti di una periodontite apicale.
La mia domanda dopo un mese perciò è come potrò guarire col dente aperto se mentre scarica si infilano altri batteri? Come l' infiammazione oltre radice si ridurrà? Conviene rimuovere il dente ora o c'è possibilità di salvarlo?
Grazie.
[#1]
Lasciare il dente aperto espone l'endodonto a patogeni orali difficilmente eradicabili.Se le cose stanno come riferisce difficilmente il dente potrà essere salvato.Chiarisca meglio con il suo dentista.
Cordiali Saluti
Cordiali Saluti
Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta.
Ha da suggerirmi un modo "delicato" ed educato per poter sottoporre la questione al mio dentista? Perchè a quanto ho capito dalla sua risposta, stando alla mia descrizione, il mio dente è oramai irrimediabilmente compromesso e andrebbe estratto. Siccome me l'ha lasciato aperto dalla prima seduta, credo che la eventuale responsabilità di un' estrazione ricada sul operato del mio dentista e non tanto sulla condizione in cui era il mio dente. Giusto o forse sbaglio?
Quando son stato a visita qualche giorno fa, per porre fine al dolore lancinante gli ho chiesto disperatamente di estrarmelo, ma lui tranquillamente mi ha detto che non era assolutamente il caso e che la situazione non era così grave.
In sostanza ogni volta che cerco di affrontare l'argomento estrazione o soluzioni alternative, ricevo risposte tranquillizzanti ma con soluzioni abbastanza evasive, o al massimo che si rifanno a quanto già sta facendo ossia usare gli strumentini e l'ipoclorito ad ogni appuntamento.
In questi pochi giorni (tre o quattro) sembra che il gonfiore nella gengiva si sia ridotto, pero' quando mangio o nel foro finiscono dei residui di cibo, sento premere come quando era chiuso e mi fa di nuovo male, e devo correre subito a lavarmi i denti prima che il dolore diventi ingravescente.
La ringrazio per qualsiasi altro eventuale consiglio avrà da darmi.
Ha da suggerirmi un modo "delicato" ed educato per poter sottoporre la questione al mio dentista? Perchè a quanto ho capito dalla sua risposta, stando alla mia descrizione, il mio dente è oramai irrimediabilmente compromesso e andrebbe estratto. Siccome me l'ha lasciato aperto dalla prima seduta, credo che la eventuale responsabilità di un' estrazione ricada sul operato del mio dentista e non tanto sulla condizione in cui era il mio dente. Giusto o forse sbaglio?
Quando son stato a visita qualche giorno fa, per porre fine al dolore lancinante gli ho chiesto disperatamente di estrarmelo, ma lui tranquillamente mi ha detto che non era assolutamente il caso e che la situazione non era così grave.
In sostanza ogni volta che cerco di affrontare l'argomento estrazione o soluzioni alternative, ricevo risposte tranquillizzanti ma con soluzioni abbastanza evasive, o al massimo che si rifanno a quanto già sta facendo ossia usare gli strumentini e l'ipoclorito ad ogni appuntamento.
In questi pochi giorni (tre o quattro) sembra che il gonfiore nella gengiva si sia ridotto, pero' quando mangio o nel foro finiscono dei residui di cibo, sento premere come quando era chiuso e mi fa di nuovo male, e devo correre subito a lavarmi i denti prima che il dolore diventi ingravescente.
La ringrazio per qualsiasi altro eventuale consiglio avrà da darmi.
[#3]
Si rechi da un Collega esclusivista endodontista per una corretta valutazione clinica e si faccia rilasciare per iscritto referto clinico ed eventuali soluzioni terapeutiche.Poi si regoli come meglio crede.
Cordiali Saluti
Cordiali Saluti
[#4]
Utente
Salve Dottore, sono appena tornato dall' appuntamento col mio dentista, e sono molto sollevato.
Come detto nel primo commento ho piena fiducia nel medico a cui mi sono affidato. E' un medico specializzato in odontoiatria e chirurgia maxillo facciale.
Ad ogni modo la ringrazio per i suoi commenti e i suoi interventi, e colgo l'occasione per aggiornarla sui progressi fatti oggi.
In pratica mi ero ripromesso di chiedere tutte le spiegazioni dopo il solito intervento con gli strumentini (che questa volta non ha usato) e l' ipoclorito che non appena ha usato nella radice più esterna del mio dente ho avveritito un pizzicore leggero. Ha ripetuto più volte i lavaggi con l' ipoclorito inserendo l'ago un po' piu' in profondità nella radice esterna lato guancia (quella infetta) e ad un certo punto per un paio di volte è venuto giu' qualcosa. Tanto è vero che subito è sparita quella sensazione di gonfiore e pienezza nel dente che avvertivo in maniera persistente e improvvisamente è sparita qualsiasi sensazione di fastidio.
Il mio dottore poi mi ha chiarito la faccenda e mi ha detto che era fuoriuscito del materiale che si trovava oltre la radice e che mi causava fastidio.
Adesso ho ancora il dente aperto pero' mi ha prescritto fino all' appuntamento della prossima settimana degli sciacqui con colluttorio alla clorexidina al 0.05% due volte al giorno (credo in corrispondenza dei pasti). Settimana prossima riaccerterà la condizione del dente e se non avrò dolore e infiammazione mi ha gia' detto che proverà a chiuderlo.
E' stato molto rassicurante sulla condizione attuale dell' infezione e mi ha spiegato che non dovevo (e devo) aver paura che il dente sia aperto e che potesse finirci del cibo perchè oltre la radice c'è gia' un processo infiammatorio e infettivo in corso... ed in effetti ragionando per logica ha anche secondo me abbastanza ragione. MI ha ribadito che basta effettuare una buona igiene orale e dei semplici sciacqui ogni volta che mangio qualcosa.
Ad ogni modo ora mi e' sparito sia il dolore sia il gonfiore e sia la sensazione di pienezza nel dente che avvertivo.
Fantastico non me l' aspettavo davvero.
Provero' a vedere ora a cena (e nei prossimi giorni) se è sparito il dolore e il fastidio alla masticazione.
Lei che ne pensa?
Se le fa piacere continuerò ad aggiornarla sul decorso della situazione.
Grazie ancora per la risposta e l' attenzione dedicatami.
Come detto nel primo commento ho piena fiducia nel medico a cui mi sono affidato. E' un medico specializzato in odontoiatria e chirurgia maxillo facciale.
Ad ogni modo la ringrazio per i suoi commenti e i suoi interventi, e colgo l'occasione per aggiornarla sui progressi fatti oggi.
In pratica mi ero ripromesso di chiedere tutte le spiegazioni dopo il solito intervento con gli strumentini (che questa volta non ha usato) e l' ipoclorito che non appena ha usato nella radice più esterna del mio dente ho avveritito un pizzicore leggero. Ha ripetuto più volte i lavaggi con l' ipoclorito inserendo l'ago un po' piu' in profondità nella radice esterna lato guancia (quella infetta) e ad un certo punto per un paio di volte è venuto giu' qualcosa. Tanto è vero che subito è sparita quella sensazione di gonfiore e pienezza nel dente che avvertivo in maniera persistente e improvvisamente è sparita qualsiasi sensazione di fastidio.
Il mio dottore poi mi ha chiarito la faccenda e mi ha detto che era fuoriuscito del materiale che si trovava oltre la radice e che mi causava fastidio.
Adesso ho ancora il dente aperto pero' mi ha prescritto fino all' appuntamento della prossima settimana degli sciacqui con colluttorio alla clorexidina al 0.05% due volte al giorno (credo in corrispondenza dei pasti). Settimana prossima riaccerterà la condizione del dente e se non avrò dolore e infiammazione mi ha gia' detto che proverà a chiuderlo.
E' stato molto rassicurante sulla condizione attuale dell' infezione e mi ha spiegato che non dovevo (e devo) aver paura che il dente sia aperto e che potesse finirci del cibo perchè oltre la radice c'è gia' un processo infiammatorio e infettivo in corso... ed in effetti ragionando per logica ha anche secondo me abbastanza ragione. MI ha ribadito che basta effettuare una buona igiene orale e dei semplici sciacqui ogni volta che mangio qualcosa.
Ad ogni modo ora mi e' sparito sia il dolore sia il gonfiore e sia la sensazione di pienezza nel dente che avvertivo.
Fantastico non me l' aspettavo davvero.
Provero' a vedere ora a cena (e nei prossimi giorni) se è sparito il dolore e il fastidio alla masticazione.
Lei che ne pensa?
Se le fa piacere continuerò ad aggiornarla sul decorso della situazione.
Grazie ancora per la risposta e l' attenzione dedicatami.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.7k visite dal 09/03/2019.
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