Granuloma esteso

Gentili medici!

Vorrei chiedere il Vostro consulto per il seguente problema: nel 2000 ho avuto una otturazione molto estesa ad un molare inferiore, a cui è stata applicata una capsula, senza fare la cura canalare. Per tre anni nessun problema, fino a quando nel 2003 ho avuto per tre giorni dei dolori molo acuti, che però sono scomparsi con l'assunzione di un antibiotico. La lastra fatta successivamente ha evidenziato un piccolo granuloma sulla punta della radice. Il mio dentista lo ha ritenuto troppo piccolo per fare una cura canale, e ha deciso di tenerlo semplicemente sotto controllo. La situazione è rimasta stabile sicuramente fino al 2004, anno in cui ho fatto la penultima l'astra. Per vari motivi (gravidanze, allattamenti) successivamente non ho potuto fare ulteriori controlli, fino a dicembre del 2008 ... e ora la situazione sembra essere improvvisamente degenerata. Il mio medico ha notato che il granuloma si è esteso a entrambe le radici, e a tutto lo spazio compreso tra le due. Il dente è ormai morto, e secondo lui non c'è altra via che l'estrazione del dente. Spaventata mi sono rivolta a un secondo medico, secondo il quale il dente è salvabile con una cura canalare. Con queste opinioni contrastanti mi è difficile prendere serenamente una decisione, e dunque vorrei sapere:

1. Il mio medico attribuisce il granuloma tra le due radici ad un abbassamento del livello della massa ossea attorno al dente, che secondo lui ha scoperto la cavità superiore tra le radici, e che dunque ha permesso l'introduzione di batteri all'interno dell'osso. Secondo l'altro medico il livello dell'osso è regolare, e attribuisce il granuloma tra le due radici al granuloma iniziale, posto alla punta di una radice. Ora vorrei sapere:
E' vero che un abbassamento della massa ossea con conseguente esposizione della cavità superiore tra le radici esporrebbe l'osso a continue infezioni, rendendo in realtà inutile una eventuale cura canalare, anche qualora dovesse andare a buon fine? (come sostiene il primo medico?)
C'è un ulteriore esame che posso fare per capire se effettivamente si è abbassata la massa ossea? (dalla lastra e da esame clinico ho avuto due versioni contrastanti)

2. Il mio medico non che crede che il mio corpo, una volta fatta la cura canalare, sia in grado di riassorbire un granuloma così esteso (mi da una scarsissima probabilità, basata sulla sua esperienza). L'altro medico invece sostiene che la probabilità è sì più bassa che in casi "normali", ma che ci sia comunque una probabilità di riuscita del 70% . Ora vorrei sapere:
in base alla Vostra esperienza, che probabilità c'è che un granuloma così esteso si riassorba (presupponendo, ovviamente, che la cura canalare sia stata eseguita in maniera corretta)?

3. Il mio medico dubita che, anche qualora si dovesse riassorbire il granuloma, l'osso sia in grado di riprodursi e di colmare un buco così esteso formatosi a causa del granuloma. L'altro medico invece mi dà una probabilità del 70%. Anche qui vorrei sapere:
in base alla Vostra esperienza, che probabilità c'è che l'osso si riproduca completamente ( o almeno, in maniera soddisfacente)?
E nel caso non si dovesse riprodurre: come bisogna intervenire?

4. Il mio medico sostiene che tenere in bocca un dente morto (anche se trattato correttamente, e senza la presenza di granulomi) sia più dannoso che avere un impianto. In rete però ho trovato informazioni, che sostengono proprio il contrario. So (o immagino) che le opinioni dei medici a riguardo si dividono.
In base alla Vostra esperienza: Cos'è più dannoso per l'organismo?

Scusate le mille domande, ma ho bisogno di capire per poter prendere serenamente una decisione. Aggiungo: dopo quell'episodio acuto del 2003 non ho più avuto dolori, se non ogni tanto (ma raramente) un leggero fastidio (sensazione di mordere un cuscinetto che durava qualche giorno, torpore al labbro inferiore che durava qualche secondo, formicolio alla mandibola della durata di qualche secondo).
Sarei anche molto grata se qualcuno volesse visionare la mia lastra, che ho qui a disposizione in formato digitale.

Ringraziando anticipatamente e ansionsa di una Vostra risposta,
porgo i migliori auguri!
[#1]
Dr. Paolo Magnanelli Dentista 146 3
Gent.Utente,
personalmente ritengo che la strada da percorrere debba essere quella della cura canalare anche se le notevoli dimensioni del granuloma riducono di molto la possibilità di successo ma trattandosi di un molare, secndo me, vale la pena fare un tentativo. Se questo non dovesse portare alla risoluzione del problema l'estrazione è sempre possibile.Riguardo al punto 4. non c'è qualcosa di più dannoso perchè se il trattamento canalare ha successo Lei non terrebbe in bocca un dente morto ma un dente curato, cos' come l'avere un impianto non porta alcun danno all'organismo.
La mia risposta, che non è certamente una diagnosi, si basa sulla lettura della sua accurata descrizione e sul fatto che entrambi i colleghi che l'hanno visitata concordano sulla diagnosi di granuloma apicale; diverso sarebbe infatti se non si trattasse di granuloma ma di cisti radicolare; in tal caso, a mio parere, la soluzione può essere solo chirurgica, cioè l'asportazione della cisti e una certa probabilità di perdere il dente.
spero di essere stao utile e la saluto!

Dr. paolo magnanelli.
Risposta a carattere informativo senza alcun valore di diagnosi e/o terapia

[#2]
Dr. Giuseppe Aronna Dentista, Gnatologo 28 2
Gentile Signora il suo caso è molto frequente :riguarda un dente che a causa di un processo carioso ha subito la necrosi della polpa:cioè il tessuto vitale del dente morto dopo aver risposto agli stimoli batterici perde la vitalità e prendono la meglio i batteri che fuoriescono dall'apice delle radici invadendo la zona periapicale costituita maggiormente da osso.I batteri e soprattutto i loro prodotti come le leucotossine una volta invasa la zona distruggono l'osso circostante innescando i processi infimmatori antalgici.Il trattamento endodontico dei canali del dente oggi ha un alta percentuale di successo e se la cura è completa si ha ,con il tempo la remissione sia della sintomatologia che del granuloma come la riformazione dell'osso.Tuttavia ci sono dei casi in cui per diversi fattori sfavorevoli la terapia non riesce al 100% in prima istanza e occorre ritrattare il dente o agire chirurgicamente direttamente all'apice rimuovendo il tessuto di granulazione eparte dell'apice radicolare punto critico per il successo della terapia.
In ogni modo il dente va curato e con esso l'ascesso altrimenti ,come le è capitato il granuloma cresce e le tossine potrebbero creari danni entrando nel circolo sanguigno.
Certamente una alternativa ,data la alta predicibilità degli impianti oggi,potrebbe essere la sostituzione del dente con un impianto,ma la scelta terapeutica non può essere consigliata in questa sede anche per la mancanza di indispensabili dati diagnostici radiografici e rilievo di sintomi clinici ed obiettivi

Dr. Giuseppe Aronna

[#3]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentilissimi Dottori,

grazie per le Vostre risposte. Purtroppo ancora non mi è del tutto chiaro se le probabilità di riuscita nel mio caso, vista l'entità del granuloma, che è esteso ad entrambe le radici e a tutta la zona compresa tra di esse, siano abbastanza elevate da giustificare il tentativo di salvare il dente. Insomma, sono ovviamente disposta a provare, ma solo se le probabilità non sono troppo scarse.
Inoltre ancora non mi è chiaro tutto il discorso riguardo al punto 1 del mio post iniziale, cioè al (presunto) abbassamento del livello osseo.

Speranzosa di avere un chiarimento anche su questi due punti e ringraziandoVi ancora per le precedenti risposte, rimango in fede
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