Malattia parodontale e ricostruzione gengive
Buongiorno,
sono un maschio di 35 anni affetto da ritiro gengivale (secondo l'odontoiatra per cause genetiche, non ci sono segni di parodontite) con un evidente ritiro gengivale.
Sono interessato ad una ricostruzione ma, lo stesso odontoiatra, sostiene che la procedura abbia una percentuale di fallimento piuttosto alta.
E' vero? Quali sono i migliori centri che praticano la ricostruzione? Una volta effettuata ed a buon fine, si può andar incontro a recidive?
Grazie per la cortese attenzione.
sono un maschio di 35 anni affetto da ritiro gengivale (secondo l'odontoiatra per cause genetiche, non ci sono segni di parodontite) con un evidente ritiro gengivale.
Sono interessato ad una ricostruzione ma, lo stesso odontoiatra, sostiene che la procedura abbia una percentuale di fallimento piuttosto alta.
E' vero? Quali sono i migliori centri che praticano la ricostruzione? Una volta effettuata ed a buon fine, si può andar incontro a recidive?
Grazie per la cortese attenzione.
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La recessione gengivale è il processo per il quale il margine del tessuto gengivale che circonda i denti si logora, o si ritira, esponendo maggiormente il dente e la sua radice e rendendo più facile l’attacco degli agenti patogeni. Se la recessione gengivale non viene trattata in tempo, i tessuti di sostegno del dente (parodonto) potrebbero subire gravi danni con conseguente perdita degli elementi dentari.
Esiste una serie di fattori eziologici che possono causare recessione gengivale:
Le malattie parodontali: sono la causa principale della recessione gengivale.
Fattori genetici: Alcune persone possono essere più suscettibili alla recessione gengivale a causa di una predisposizione genetica alle malattie parodontali.
Pulizia aggressiva dei denti: imprimere una forza eccessiva sui bordi gengivali o usare uno spazzolino a setole dure può causare recessione gengivale.
I cambiamenti ormonali: Le fluttuazioni dei livelli ormonali durante la vita di una donna come nella recessione gengivale della pubertà , nella gravidanza o nella menopausa possono rendere le gengive più sensibili e più vulnerabili alla recessione gengivale.
Il fumo: Il fumo di tabacco riduce la risposta fagocitaria e la perfusione tissutale quindi predispone alla gengivite quindi alla recessione gengivale.
Il bruxismo: il digrignamento o l’eccessivo serramento dei denti predispone alla recessione gengivale.
Piercing del labbro o della lingua: Lo sfregamento del materiale metallico sulla gengiva e sui denti promuove il processo di recessione gengivale.
RECESSIONE GENGIVALE: RIMEDI
La terapia(chirurgica) dipende dal grado di recessione.
La classificazione di Miller prende come
riferimento la linea di giunzione muco-gengivale e definisce 4 gradi di recessione:
Ia classe: la recessione non si estende fino alla linea muco-gengivale e non interessa i tessuti duri e molli a livello interprossimale;
IIa classe: la recessione raggiunge o supera la linea muco-gengivale; anche in questo caso papille e picchi ossei vengono risparmiati;
IIIa classe: recessione apicale alla linea muco-gengivale; contestuale perdita di osso interprossimale (quindi, anche della relativa papilla) apicalmente alla giunzione smalto-cemento, ma coronalmente al vertice apicale della recessione;
IVa classe: recessione apicale alla linea muco-gengivale; perdita di osso interprossimale apicale rispetto alla recessione stessa.
Dal punto di vista della prognosi, le classi I e II sono in grado di rispondere ad un adeguato trattamento con la completa copertura radicolare; al contrario, non sarà mai possibile ottenere restitutio ad integrum in un caso di classe III o IV. Se poi il III grado può consentire ricopertura parziale, il IV costituisce praticamente una controindicazione a qualsiasi tipo di intervento risolutivo.
Si rivolga ad un parodontologo per la valutazione complessiva
Cordialità
Dr. Luigi De Socio
Esiste una serie di fattori eziologici che possono causare recessione gengivale:
Le malattie parodontali: sono la causa principale della recessione gengivale.
Fattori genetici: Alcune persone possono essere più suscettibili alla recessione gengivale a causa di una predisposizione genetica alle malattie parodontali.
Pulizia aggressiva dei denti: imprimere una forza eccessiva sui bordi gengivali o usare uno spazzolino a setole dure può causare recessione gengivale.
I cambiamenti ormonali: Le fluttuazioni dei livelli ormonali durante la vita di una donna come nella recessione gengivale della pubertà , nella gravidanza o nella menopausa possono rendere le gengive più sensibili e più vulnerabili alla recessione gengivale.
Il fumo: Il fumo di tabacco riduce la risposta fagocitaria e la perfusione tissutale quindi predispone alla gengivite quindi alla recessione gengivale.
Il bruxismo: il digrignamento o l’eccessivo serramento dei denti predispone alla recessione gengivale.
Piercing del labbro o della lingua: Lo sfregamento del materiale metallico sulla gengiva e sui denti promuove il processo di recessione gengivale.
RECESSIONE GENGIVALE: RIMEDI
La terapia(chirurgica) dipende dal grado di recessione.
La classificazione di Miller prende come
riferimento la linea di giunzione muco-gengivale e definisce 4 gradi di recessione:
Ia classe: la recessione non si estende fino alla linea muco-gengivale e non interessa i tessuti duri e molli a livello interprossimale;
IIa classe: la recessione raggiunge o supera la linea muco-gengivale; anche in questo caso papille e picchi ossei vengono risparmiati;
IIIa classe: recessione apicale alla linea muco-gengivale; contestuale perdita di osso interprossimale (quindi, anche della relativa papilla) apicalmente alla giunzione smalto-cemento, ma coronalmente al vertice apicale della recessione;
IVa classe: recessione apicale alla linea muco-gengivale; perdita di osso interprossimale apicale rispetto alla recessione stessa.
Dal punto di vista della prognosi, le classi I e II sono in grado di rispondere ad un adeguato trattamento con la completa copertura radicolare; al contrario, non sarà mai possibile ottenere restitutio ad integrum in un caso di classe III o IV. Se poi il III grado può consentire ricopertura parziale, il IV costituisce praticamente una controindicazione a qualsiasi tipo di intervento risolutivo.
Si rivolga ad un parodontologo per la valutazione complessiva
Cordialità
Dr. Luigi De Socio
Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia
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Gentile utente, la causa della malattia parodontale più accreditata è quella batterica. Il suo odontoiatra definisce percentuali alte di fallimenti, perchè non tutti pazienti sono idonei nel sottoporsi a queste cure, per cui saranno fallimenti tutti quei pazienti non motivati, non collaboranti con igiene dentale domiciliare e non dediti alle corrette visite di controllo.
Ora sta a lei sapere che strada intraprendere, è veramente motivato a volersi curare?
Sarà disposto eseguire quotidianamente le manovre impartite dall'igienista dentale?
Sarà disponibile sempre a vita alle visite di controllo richieste sottoponendosi alle cure necessarie?
Se le sue risposte fossero tutte Sì, allora le percentuali d'insuccesso e di mantenimento si abbasserebbero a valori minimi, un solo no farebbe crollare tutto.
Ora sta a lei sapere che strada intraprendere, è veramente motivato a volersi curare?
Sarà disposto eseguire quotidianamente le manovre impartite dall'igienista dentale?
Sarà disponibile sempre a vita alle visite di controllo richieste sottoponendosi alle cure necessarie?
Se le sue risposte fossero tutte Sì, allora le percentuali d'insuccesso e di mantenimento si abbasserebbero a valori minimi, un solo no farebbe crollare tutto.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
[#3]
Utente
Gentili Dottori, grazie innanzi tutto.
Seguo pedissequamente le inidicazioni del medico, difatti l'igiene domestica è molto scrupolosa (scovolo/filo e spazzolino elettrico 2/3 volte al di) e mi sottopongo ad ablazione ogni 6-8 mesi. Il dentista è stato molto chiaro, il problema a suo parere non è causato da errata igiene dentale domiciliare.
Difatti come dicevo non ci sono segni di parodontite ne di tasche, le gengive aderiscono bene e non sono infiammate e non ci sono stati episodi di sanguinamento.
Tra l'altro soffro anche di bruxismo da serramento che tratto con bite su misura.
Ritenete quindi che possa sottopormi a trattamento?
Cordiali saluti.
Seguo pedissequamente le inidicazioni del medico, difatti l'igiene domestica è molto scrupolosa (scovolo/filo e spazzolino elettrico 2/3 volte al di) e mi sottopongo ad ablazione ogni 6-8 mesi. Il dentista è stato molto chiaro, il problema a suo parere non è causato da errata igiene dentale domiciliare.
Difatti come dicevo non ci sono segni di parodontite ne di tasche, le gengive aderiscono bene e non sono infiammate e non ci sono stati episodi di sanguinamento.
Tra l'altro soffro anche di bruxismo da serramento che tratto con bite su misura.
Ritenete quindi che possa sottopormi a trattamento?
Cordiali saluti.
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Ritengo sia possibile solo dopo consulenza dal PARODONTOLOGO e solo in presenza di
Ia e/ o IIa classe Miller ( l'intervento consiste nel riposizionanento coronale della gengiva con opportune tecniche chirurgiche e copertura completa delle recessioni)
Il tutto sempre che vi sia un controllo delle parafunzioni(bruxismo in particolare).
Buona Giornata
Ia e/ o IIa classe Miller ( l'intervento consiste nel riposizionanento coronale della gengiva con opportune tecniche chirurgiche e copertura completa delle recessioni)
Il tutto sempre che vi sia un controllo delle parafunzioni(bruxismo in particolare).
Buona Giornata
[#5]
Gentile utente,
solo per chiarezza, "un evidente ritiro gengivale" è comunque una parodontite, ossia uno stato infiammatorio del parodonto (insieme dei tessuti che circondano la parte radicolare del dente e che ne assicurano l'ancoraggio e la normale mobilità funzionale durante la masticazione). Gli stati infiammatori infatti, indicati con il suffisso "ite" preceduto dal nome del tessuto affetto, oltre ad essere di tipo cronico e acuto, possono essere causati (eziologia) da fattori infettivi (agenti patogeni; nel caso della parodontite è la causa più frequente come le diceva il Dott. Ruffoni) o da fattori fisici (traumi) o chimici. In tutti i casi comunque, nella parodontite cronica, vi può essere una più o meno marcata perdita di attacco parodontale (riassorbimento dei tessuti costituenti il parodonto) dovuta all'attivazione di sistemi fagocitari infiammatori appunto.
Come le ha già detto in maniera più che esaustiva il collega Dr. Luigi De Socio, vi sono quindi varie cause nella determinazione della malattia parodontale, alcuni sono fattori eziologici veri e propri ed altri co-fattori ossia favorenti ma non determinanti.
Concludendo quindi, la maniera corretta di procedere è quella di individuare i fattori ed i co-fattori (la genetica ad esempio è solo un co-fattore e non un fattore determinante) che hanno portato a queste marcate retrazioni gengivali ed eventualmente eliminarli in primis quando possibile. Lei parla di bruxismo e serramento e quindi viene subito da pensare ad un trauma occlusale. Quindi la percentuale di successo di un trattamento (nel suo caso correzione di una retrazione gengivale) dipende in primis dall'eliminazione delle cause che hanno determinato il danno e poi dal tipo (gravità) di danno subito in base a quelle che sono le disponibilità terapeutiche del momento.
Per cui, come le è stato già saggiamente consigliato, si rivolga ad uno specialista parodontologo, ossia un dentista che si occupa squisitamente di parodontite, per una valutazione più accurata di cause e rimedi alla sua situazione.
Cordiali saluti
solo per chiarezza, "un evidente ritiro gengivale" è comunque una parodontite, ossia uno stato infiammatorio del parodonto (insieme dei tessuti che circondano la parte radicolare del dente e che ne assicurano l'ancoraggio e la normale mobilità funzionale durante la masticazione). Gli stati infiammatori infatti, indicati con il suffisso "ite" preceduto dal nome del tessuto affetto, oltre ad essere di tipo cronico e acuto, possono essere causati (eziologia) da fattori infettivi (agenti patogeni; nel caso della parodontite è la causa più frequente come le diceva il Dott. Ruffoni) o da fattori fisici (traumi) o chimici. In tutti i casi comunque, nella parodontite cronica, vi può essere una più o meno marcata perdita di attacco parodontale (riassorbimento dei tessuti costituenti il parodonto) dovuta all'attivazione di sistemi fagocitari infiammatori appunto.
Come le ha già detto in maniera più che esaustiva il collega Dr. Luigi De Socio, vi sono quindi varie cause nella determinazione della malattia parodontale, alcuni sono fattori eziologici veri e propri ed altri co-fattori ossia favorenti ma non determinanti.
Concludendo quindi, la maniera corretta di procedere è quella di individuare i fattori ed i co-fattori (la genetica ad esempio è solo un co-fattore e non un fattore determinante) che hanno portato a queste marcate retrazioni gengivali ed eventualmente eliminarli in primis quando possibile. Lei parla di bruxismo e serramento e quindi viene subito da pensare ad un trauma occlusale. Quindi la percentuale di successo di un trattamento (nel suo caso correzione di una retrazione gengivale) dipende in primis dall'eliminazione delle cause che hanno determinato il danno e poi dal tipo (gravità) di danno subito in base a quelle che sono le disponibilità terapeutiche del momento.
Per cui, come le è stato già saggiamente consigliato, si rivolga ad uno specialista parodontologo, ossia un dentista che si occupa squisitamente di parodontite, per una valutazione più accurata di cause e rimedi alla sua situazione.
Cordiali saluti
Dr. Pierluigi De Giovanni
ODONTOIATRA
[#7]
Ritiro gengivale SENZA ritiro osseo.
Se non da problemi estetici e se non c'è infiammazione gengivale né tasche, e il dente non presenta mobilità, si tratta di paradonto SANO da non trattare.
All'opposto vi è il ritiro gengivale CON retrazione ossea più o meno grave , infiammazione e mobilità.
Siamo in presenza di un quadro di piorrea probabilmente avanzata da curare immediatamente, rimuovendo innanzitutto le cause che l'hanno provocata e favorita.
Occorrerà occuparsi in primo luogo dell'osso e del tessuto di rivestimento, ovvero la gengiva.
In mezzo c'è una gamma enorme di vie di mezzo, e ognuna richiede una attenzione e un trattamento specifico più o meno cruento.
Impossibile dirle on-line quale.
Se non da problemi estetici e se non c'è infiammazione gengivale né tasche, e il dente non presenta mobilità, si tratta di paradonto SANO da non trattare.
All'opposto vi è il ritiro gengivale CON retrazione ossea più o meno grave , infiammazione e mobilità.
Siamo in presenza di un quadro di piorrea probabilmente avanzata da curare immediatamente, rimuovendo innanzitutto le cause che l'hanno provocata e favorita.
Occorrerà occuparsi in primo luogo dell'osso e del tessuto di rivestimento, ovvero la gengiva.
In mezzo c'è una gamma enorme di vie di mezzo, e ognuna richiede una attenzione e un trattamento specifico più o meno cruento.
Impossibile dirle on-line quale.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3k visite dal 21/02/2017.
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