Ascesso premolare
Settimana scorsa mi sono recato dal dentista per un ascesso in corrispondenza del premolare inferiore (35). Era un mesetto che provavo un fastidio nella zona poi si è manifestato l'ascesso. Dalla radiografia si vede che l'ascesso è esteso fino al nervo che passa su tutta la mandibola, nervo alveolare inferiore mi pare si chiami. Con il dentista valutiamo innanzitutto l'estrazione del dente e l'esportazione parziale dell'ascesso. La parte più profonda, quella appunto in corrispondenza del nervo, non viene toccata per non andare ad interagire con il nervo stesso. Si spera che la terapia antibiotica, dopo l'estrazione e l'asportazione parziale, rimuova la parte di ascesso rimasto.
Fatto tutto questo, ora sono al 4 GG di antibiotico ma l'ascesso c'è ancora. Lo sento alla base della gengiva, un piccolo rigonfiamento molto duro. Fortunatamente non ho dolore. Attendo di concludere i 7 GG prescritti per la terapia antibiotica.
Ma ora mi chiedo cosa dovrei fare se l'ascesso non scomparisse. Valuterò certamente con il dentista tra qualche giorno quando andrò a togliere i punti ma vorrei un parere preventivo da parte vostra. Mi chiedo innanzitutto quali siano i rischi reali di una rimozione dell'ascesso in prossimità del nervo, il dentista mi ha accennato genericamente a possibili danni neurologici. Di che tipo e con che probabilità? Permanenti o transitori ? Sarebbe il caso di rivolgersi in ospedale per un intervento di questo tipo o il dentista ha la competenza e sopratutto gli strumenti necessari allo scopo ? In questi casi vale sempre la pena rimuovere l'ascesso, assumendosi i rischi del caso, o ci sono altre soluzioni?
grazie,
saluti.
Stefano
Fatto tutto questo, ora sono al 4 GG di antibiotico ma l'ascesso c'è ancora. Lo sento alla base della gengiva, un piccolo rigonfiamento molto duro. Fortunatamente non ho dolore. Attendo di concludere i 7 GG prescritti per la terapia antibiotica.
Ma ora mi chiedo cosa dovrei fare se l'ascesso non scomparisse. Valuterò certamente con il dentista tra qualche giorno quando andrò a togliere i punti ma vorrei un parere preventivo da parte vostra. Mi chiedo innanzitutto quali siano i rischi reali di una rimozione dell'ascesso in prossimità del nervo, il dentista mi ha accennato genericamente a possibili danni neurologici. Di che tipo e con che probabilità? Permanenti o transitori ? Sarebbe il caso di rivolgersi in ospedale per un intervento di questo tipo o il dentista ha la competenza e sopratutto gli strumenti necessari allo scopo ? In questi casi vale sempre la pena rimuovere l'ascesso, assumendosi i rischi del caso, o ci sono altre soluzioni?
grazie,
saluti.
Stefano
[#1]
L'ascesso è una raccolta di pus che nel suo caso era dipendente da un dente infetto che è stato estratto.
Tolto il dente l'infezione acuta andrà via. Il tutto avverrà più rapidamente se è stata istituita una idonea terapia farmacologica.
Senza visita non so se è presente ancora l'ascesso se questo è in risoluzione o se magari è solo un edema post-estrattivo
Quel che forse si vede dalla radiografia è una lesione ossea (granuloma o cisti) presente all'apice del dente che è stato estratto. Tale lesione verosimilmente può avere un rapporto di vicinanza con il fascio vascolo-nervoso alveolare inferiore.
Nella stragrande maggioranza dei casi, eliminata la causa tali lesioni guariscono.
Quando questo non capita si prende in considerazione un intervento.
Adesso è prematuro parlarne.
La guarigione ossea perchè sia radiograficamente evidente richiede mesi.
Finisca la terapia prescritta, se ci son problemi e i sintomi non passano chieda di anticipare il controllo, si faccia controllare nelle settimane successive con regolarità dal dentista. Se sarà necessario fare dell'altro sarà lui stesso a tempo debito a dirlo. E le dirà anche se ha le competenze chirurgiche necessarie ad intervenire in una zona "delicata" oppure se sarà meglio rivolgersi ad un altro prefessionista più esperto nel trattare questo tipo di situazioni.
Cordialità
Tolto il dente l'infezione acuta andrà via. Il tutto avverrà più rapidamente se è stata istituita una idonea terapia farmacologica.
Senza visita non so se è presente ancora l'ascesso se questo è in risoluzione o se magari è solo un edema post-estrattivo
Quel che forse si vede dalla radiografia è una lesione ossea (granuloma o cisti) presente all'apice del dente che è stato estratto. Tale lesione verosimilmente può avere un rapporto di vicinanza con il fascio vascolo-nervoso alveolare inferiore.
Nella stragrande maggioranza dei casi, eliminata la causa tali lesioni guariscono.
Quando questo non capita si prende in considerazione un intervento.
Adesso è prematuro parlarne.
La guarigione ossea perchè sia radiograficamente evidente richiede mesi.
Finisca la terapia prescritta, se ci son problemi e i sintomi non passano chieda di anticipare il controllo, si faccia controllare nelle settimane successive con regolarità dal dentista. Se sarà necessario fare dell'altro sarà lui stesso a tempo debito a dirlo. E le dirà anche se ha le competenze chirurgiche necessarie ad intervenire in una zona "delicata" oppure se sarà meglio rivolgersi ad un altro prefessionista più esperto nel trattare questo tipo di situazioni.
Cordialità
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
[#2]
Salve,non comprendo perche' non sia stata praticata una terapia endodontica chè è l'approccio di prima scelta prima dell'estrazione.
L'ascesso va drenato al momento dell'estrazione .Ora non ha importanza la vicinanza del nervo in quanto una eventuale anestesia sarebbe già presente a distanza di giorni (e non mi sembra che lei abbia "addormentate bocca,lingua,labbra).
Adesso per rimuovere l'ascesso, che nel frattempo si sara' organizzato,va effettuato il curettaggio della cavità alveolare,
lavaggio con antibiotico,posizionamento di garza iodoformica o altro che deve essere sostituita ogni 24-48 ore.
Le consiglio di rivolgersi ad un Collega Chirurgo Orale o Maxillo Facciale per rappresentargli il problema.In mani esperte ,non si preoccupi di eventuali "danni" al NAI.
Cordialità
L'ascesso va drenato al momento dell'estrazione .Ora non ha importanza la vicinanza del nervo in quanto una eventuale anestesia sarebbe già presente a distanza di giorni (e non mi sembra che lei abbia "addormentate bocca,lingua,labbra).
Adesso per rimuovere l'ascesso, che nel frattempo si sara' organizzato,va effettuato il curettaggio della cavità alveolare,
lavaggio con antibiotico,posizionamento di garza iodoformica o altro che deve essere sostituita ogni 24-48 ore.
Le consiglio di rivolgersi ad un Collega Chirurgo Orale o Maxillo Facciale per rappresentargli il problema.In mani esperte ,non si preoccupi di eventuali "danni" al NAI.
Cordialità
Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.7k visite dal 23/01/2017.
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