Estrazione molare superiore
Gentili Dottori, lunedì 5/12 mi è stato estratto il primo molare dall'arcata superiore di destra . Questo dente era stato devitalizzato parecchi anni fa, più volte, nonché ricostruito. A gennaio ho sofferto di un intenso mal di denti che a stento riuscivo a tenere sotto controllo con gli antinfiammatori, il dentista mi fece fare una panoramica dalla quale evidenziò una zona più scura sovrastante al dente, suggerendomi di toglierlo. Poiché impossibilitato, per problemi propri, decisi di rimandare. Il dolore si è così ripresentato a metà novembre. L'estrazione è stata molto semplice, non ci sono state complicanze e la radice è rimasta intatta. Ieri ho finito l'antibiotico, amoxicillina + acido clavulonico ma sto continuando con il colluttorio a base di clorexidina 3 volte al giorno. Non lamento gonfiore e ne tanto meno dolore, la ferita presenta una leggera patina di colore bianco. L'unico disturbo è che non riesco a parlare. La parte in cui è stato estratto il dente è nettamente poco sensibile e tende a rimanere ferma quando parlo, inoltre da quel lato ho una maggiore salivazione. Vorrei solamente sapere se è il caso di anticipare la visita di controllo col mio dentista o se è tutto nella norma.
Grazie in anticipo, cordiali saluti.
Grazie in anticipo, cordiali saluti.
[#1]
Mi sembra che l'estrazione sia andata bene,il fastidio lamentato
potrebbe essere legato all'anestesia fatta.
Anticipi la visita dal suo dentista e chieda direttamente a lui spiegazioni.
Cordialità
potrebbe essere legato all'anestesia fatta.
Anticipi la visita dal suo dentista e chieda direttamente a lui spiegazioni.
Cordialità
Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia
[#2]
La sintomatologia da lei descritta mal si abbina al racconto di un'estrazione estrememente semplice nella quale non è stato necessario neppure separare le radici (operazione questa il più delle volte necessaria in un primo molare superiore).
Si faccia rivedere dal dentista che valuterà la presenza o meno di problematiche e la consiglierà al meglio.
Cordiali saluti
Si faccia rivedere dal dentista che valuterà la presenza o meno di problematiche e la consiglierà al meglio.
Cordiali saluti
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
[#4]
Utente
Gentilissimi, oggi pomeriggio ho contattato il mio dentista che mi ha subito chiesto di visitarmi. Dalla situazione è rimasto basito in quanto non gli era mai successo nulla di simile. Ha così chiamato il dentista che ha effettuato l'estrazione in sua presenza (lo studio è associato ma a causa di una lipotimia l'estrazione è stata effettuata da quest'altro dentista) che gli ha detto che questa lieve parestesia può essere dovuta da un'edema che comprime il nervo sopraorbitale. Mi ha così prescritto cortisone 2mg al giorno e vitamine B6 - B12 - K. Lunedì mi visiterà nuovamente ma questa volta in copresenza dell'altro dentista. Questo calo di sensibilità si è presentato anche con l'anestesia che aveva coinvolto parte del labbro superiore e del naso. Alla luce di ciò la mia domanda è se il problema sia stato causato dall'anestesia oppure dall'estrazione che ha causato l'edema? Queste estrazioni sono solite comportare la nascita di tali edemi che coinvolgono il sopraorbitale? Grazie ancora, cordiali saluti.
[#5]
Innanzitutto il territorio di "anestesia" è quello del nervo infraorbitario,diramazione della 2^branca del trigemino,che viene chiamato in causa nell'anestesia diretta al foro infraorbitario per anestetizzare l'emimascella,oppure per cause "iatrogene"
a) in genere si può avere una "sofferenza" temporanea del nervo
chiamata NEUROAPRASSIA che
si risolve spontaneamente entro qualche settimana.
Le lesioni neuroaprassiche sono quelle in cui il danno anatomico è specificatamente del rivestimento mielinico , mentre viene preservata la continuità dell'assone e le altre guaine del nervo.
b) oppure ci può essere stata una lesione parziale denominata
ASSONOTMESI=( Perdita di continuità dell’assone, con la conservazione dei tubi endoneurali che rimangono intatti. Questa patologia è determinata da compressione o trazione sulla fibra nervosa (a. meccaniche), da ischemia, da iniezione di sostanze nocive nei pressi del nervo, da neuropatie tossiche.
Tutte queste cause portano a demielinizzazione delle parti distali dell’assone, con un quadro anatomico di neuroma cicatriziale. Gli effetti clinici sono rappresentati dalla perdita totale delle relative funzioni motorie, sensitive e trofiche, come nella neurotmesi(vedi dopo), ma nell’assonotmesi. vi è rigenerazione spontanea, nella quale l’integrità del connettivo fornisce una guida alle fibre.
La ripresa anatomofunzionale si svela precocemente con l’elettromiografia, che documenta la ricomparsa, se pur parziale, di potenziali d’azione.
Il nervo in linea di massima si "autoripara" in periodi variabili da sei mesi fino ad un anno.
C) la lesione totale del nervo(cioè la sezione completa)
chiamata NEUROTMESI,invece è irreversibile,salvo
che non si intervenga neurochirurgicamente quasi
subito.
Ma quest'ultima è un'evenienza rara,legata in genere
a manovre chirurgiche scorrette durante l'estrazione
degli ottavi inferiori.
Nel primo caso che statisticamente è il più frequente basta
saper attendere,non c'è bisogno di cortisonici o altro,perchè
la risoluzione è spontanea.
Così pure nel secondo caso,abbastanza raro,la guarigione è spontanea ma richiede tempi più più lunghi.
Cordiali Saluti
https://it.linkedin.com/in/luigi-de-socio-9bb60343
a) in genere si può avere una "sofferenza" temporanea del nervo
chiamata NEUROAPRASSIA che
si risolve spontaneamente entro qualche settimana.
Le lesioni neuroaprassiche sono quelle in cui il danno anatomico è specificatamente del rivestimento mielinico , mentre viene preservata la continuità dell'assone e le altre guaine del nervo.
b) oppure ci può essere stata una lesione parziale denominata
ASSONOTMESI=( Perdita di continuità dell’assone, con la conservazione dei tubi endoneurali che rimangono intatti. Questa patologia è determinata da compressione o trazione sulla fibra nervosa (a. meccaniche), da ischemia, da iniezione di sostanze nocive nei pressi del nervo, da neuropatie tossiche.
Tutte queste cause portano a demielinizzazione delle parti distali dell’assone, con un quadro anatomico di neuroma cicatriziale. Gli effetti clinici sono rappresentati dalla perdita totale delle relative funzioni motorie, sensitive e trofiche, come nella neurotmesi(vedi dopo), ma nell’assonotmesi. vi è rigenerazione spontanea, nella quale l’integrità del connettivo fornisce una guida alle fibre.
La ripresa anatomofunzionale si svela precocemente con l’elettromiografia, che documenta la ricomparsa, se pur parziale, di potenziali d’azione.
Il nervo in linea di massima si "autoripara" in periodi variabili da sei mesi fino ad un anno.
C) la lesione totale del nervo(cioè la sezione completa)
chiamata NEUROTMESI,invece è irreversibile,salvo
che non si intervenga neurochirurgicamente quasi
subito.
Ma quest'ultima è un'evenienza rara,legata in genere
a manovre chirurgiche scorrette durante l'estrazione
degli ottavi inferiori.
Nel primo caso che statisticamente è il più frequente basta
saper attendere,non c'è bisogno di cortisonici o altro,perchè
la risoluzione è spontanea.
Così pure nel secondo caso,abbastanza raro,la guarigione è spontanea ma richiede tempi più più lunghi.
Cordiali Saluti
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.5k visite dal 09/12/2016.
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