Gengive sanguinanti e parodontite
Gent.mo Dottore,
A fine settembre improvvisamente per due giorni ho provato una fortissima nevralgia ai denti dell’arcata inferiore, soprattutto in quelli centralii inferiori.
Tale problema sembrava risolto con l’ultilizzo di gengiven.
Una settimana dopo hanno iniziato a sanguinare le gengive sia in seguito allo spazzolamento, sia spontaneamente nell’arco della giornata ( me ne accorgo per l’improvviso sapore di sangue e l'alito).
Ho effettuato l’ablazione del tartaro che comunque era prevista perché la effettuo ogni 6 mesi, tuttavia nemmeno quest’azione è stata risolutiva. Ho smesso di utilizzare lo spazzolino elettrico poiché probabilmente troppo aggressivo ed ho utilizzato il colluttorio naturale che mi era stato consigliato ( oroben Afta Gen)
Ho effettuato un’ulteriore visita dal dentista e mi è stato detto che se il problema non si è risolto con la pulizia, siamo sicuramente di fronte ad una parodontite, quindi l’unica soluzione percorribile è quella di effettuare un intervento chirurgico che prevede lo scollamento delle gengive e poi i punti per farle aderire nuovamente con la contemporanea somministrazione dell'antibiotico. Mi è stato anche detto che, a seguito dell’intervento la porzione di dente scoperta sarebbe maggiore poiché durante l’intervento verrebbe rimossa la parte di gengiva malata e mi è stato rilasciato il preventivo. Mi è stata inoltre consigliata, in previsione dell’intervento, un’ ortopantomografia che ho effettuato ed ha evidenziato:
<< Assenti gli 8 ottavi e 37 con 27 estruso. Granuloma periapicale radice distale di 46 devitalizzato ed incapsulato. Si sospetta carie cervico-mesiale a 17. Non evidenti lesioni periapicali ai restanti elementi dentari. >>
Leggendo il referto mi chiedo: è davvero necessario un intervento tanto invasivo? Potrebbe il granuloma e la carie determinare l’infiammazione delle gengive? La parodontite si dovrebbe vedere anche dalla diagnostica per immagini?
Inoltre mi duole un dente in particolare (se ho correttamente compreso la numerazione potrebbe essere il 26) sento come delle stilettate all'interno, se ci passo la lingua sopra sento un dolore nevralgico e durante la giornata a volte "picchia" ed il dolore arriva fino all'interno dell'orecchio. Inoltre, inserendo uno stuzzicadenti, quest'ultimo sembra entrare nel dente, il mio timore è che vi possa essere una carie trascurata ( questo dente quest’estate per un paio di giorni mi aveva creato qualche fastidio senza tuttavia avere altre manifestazioni)
Le chiedo gentilmente di aiutarmi a fare chiarezza e comprendere correttamente la situazione. Un'ultima questione: il reflusso continuo ( poichè purtroppo ho il cardias ipotonico) potrebbe aver generato questa condizione senza che necessariamente possa trattarsi di parodontite?
La ringrazio anticipatamente per la sua gentile risposta
Cordiali saluti
A fine settembre improvvisamente per due giorni ho provato una fortissima nevralgia ai denti dell’arcata inferiore, soprattutto in quelli centralii inferiori.
Tale problema sembrava risolto con l’ultilizzo di gengiven.
Una settimana dopo hanno iniziato a sanguinare le gengive sia in seguito allo spazzolamento, sia spontaneamente nell’arco della giornata ( me ne accorgo per l’improvviso sapore di sangue e l'alito).
Ho effettuato l’ablazione del tartaro che comunque era prevista perché la effettuo ogni 6 mesi, tuttavia nemmeno quest’azione è stata risolutiva. Ho smesso di utilizzare lo spazzolino elettrico poiché probabilmente troppo aggressivo ed ho utilizzato il colluttorio naturale che mi era stato consigliato ( oroben Afta Gen)
Ho effettuato un’ulteriore visita dal dentista e mi è stato detto che se il problema non si è risolto con la pulizia, siamo sicuramente di fronte ad una parodontite, quindi l’unica soluzione percorribile è quella di effettuare un intervento chirurgico che prevede lo scollamento delle gengive e poi i punti per farle aderire nuovamente con la contemporanea somministrazione dell'antibiotico. Mi è stato anche detto che, a seguito dell’intervento la porzione di dente scoperta sarebbe maggiore poiché durante l’intervento verrebbe rimossa la parte di gengiva malata e mi è stato rilasciato il preventivo. Mi è stata inoltre consigliata, in previsione dell’intervento, un’ ortopantomografia che ho effettuato ed ha evidenziato:
<< Assenti gli 8 ottavi e 37 con 27 estruso. Granuloma periapicale radice distale di 46 devitalizzato ed incapsulato. Si sospetta carie cervico-mesiale a 17. Non evidenti lesioni periapicali ai restanti elementi dentari. >>
Leggendo il referto mi chiedo: è davvero necessario un intervento tanto invasivo? Potrebbe il granuloma e la carie determinare l’infiammazione delle gengive? La parodontite si dovrebbe vedere anche dalla diagnostica per immagini?
Inoltre mi duole un dente in particolare (se ho correttamente compreso la numerazione potrebbe essere il 26) sento come delle stilettate all'interno, se ci passo la lingua sopra sento un dolore nevralgico e durante la giornata a volte "picchia" ed il dolore arriva fino all'interno dell'orecchio. Inoltre, inserendo uno stuzzicadenti, quest'ultimo sembra entrare nel dente, il mio timore è che vi possa essere una carie trascurata ( questo dente quest’estate per un paio di giorni mi aveva creato qualche fastidio senza tuttavia avere altre manifestazioni)
Le chiedo gentilmente di aiutarmi a fare chiarezza e comprendere correttamente la situazione. Un'ultima questione: il reflusso continuo ( poichè purtroppo ho il cardias ipotonico) potrebbe aver generato questa condizione senza che necessariamente possa trattarsi di parodontite?
La ringrazio anticipatamente per la sua gentile risposta
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente, per fare chiarezza cerchi di evitare internet, la sua bocca deve essere semplicemente curata e riabilitata dei denti mancanti.
La diagnosi di parodontite non la si fa con la ortopantomografia e non la si stabilisce con la mancata guarigione dopo ablazione del tartaro, per cui dubito che lei abbia ben compreso la versione del suo odontoiatra.
Non si disperda nel capire quello che non riesce a comprendere, si affidi solo alle buone mani di un odontoiatra, senza interferire o prendere decisioni che non le competono.
La diagnosi di parodontite non la si fa con la ortopantomografia e non la si stabilisce con la mancata guarigione dopo ablazione del tartaro, per cui dubito che lei abbia ben compreso la versione del suo odontoiatra.
Non si disperda nel capire quello che non riesce a comprendere, si affidi solo alle buone mani di un odontoiatra, senza interferire o prendere decisioni che non le competono.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
[#2]
Utente
Gent.mo Dottore,
mi spiace leggere la sua risposta perchè in qualche modo credo abbia frainteso le mie intenzioni, che erano solo quelle di capire se preventivo che mi è stato messo in mano, con una diagnosi di parodontite e la prospettiva di un intervento invasivo, fosse davvero l'unica soluzione per delle gengive che sanguinano da un mese e quindi dovessi accettarlo. Quanto rilevato nel referto dell'ortopantomografia (dove c'è anche il disegno della bocca e dove quindi ho preso il numero del dente che mi duole) mi è stato detto che verrà curato (mi riferisco al granuloma) dopo l'intervento.
La bocca l'ho sempre curata scrupolosamente ed i denti mancanti sono quelli del giudizio più uno che mi è stato tolto, anche se era sanissimo, per effettuare un ponte in estensione mi era stato detto che era l'unica soluzione ed essendo molto giovane e non competente, ho accettato. Mi ero affidata all'odontoiatra che mi seguiva al tempo, ho tuttavia scoperto anni dopo che non si doveva effettuare un ponte in quel modo perchè tra l'altro era molto alto il rischio di infiltrazioni e infezioni, poichè erano due corone attaccate e di cui una solo appoggiata alla gengiva. Adesso al posto del dente curato ho una capsula, ma al posto del dente sano tolto inutilmente non non vi è nulla, perchè purtroppo non vi è spazio per mettere un perno.
Non ho fatto autodiagnosi su internet, anzi per la verità non ho cercato nulla, ma ho semplicemente sottoposto un quesito a chi ritengo più competente di me, per capire se accettare questo preventivo e sottopormi all'intervento prospettato, che è parecchio invasivo, considerando che ho già avuto in precedenza un'esperianza negativa e volevo dunque capire se effettivamente era strettamente necessario.
In ogni caso la ringrazio perchè indirettamente con la sua frase <<La diagnosi di parodontite non la si fa con la ortopantomografia e non la si stabilisce con la mancata guarigione dopo ablazione del tartaro, per cui dubito che lei abbia ben compreso la versione del suo odontoiatra>> ha comunque risposto al mio dubbio.
Credo che a questo punto effettuerò una visita presso uno specialista differente, per avere un ulteriore parere proprio perchè è mia intenzione affidarmi alle buone mani di un odontoiatra, che non mi sottoponga ad un intervento inutile, probabilmente non risolutivo e, stando al preventivo, anche parecchio oneroso.
La ringrazio ancora
Cordiali saluti
mi spiace leggere la sua risposta perchè in qualche modo credo abbia frainteso le mie intenzioni, che erano solo quelle di capire se preventivo che mi è stato messo in mano, con una diagnosi di parodontite e la prospettiva di un intervento invasivo, fosse davvero l'unica soluzione per delle gengive che sanguinano da un mese e quindi dovessi accettarlo. Quanto rilevato nel referto dell'ortopantomografia (dove c'è anche il disegno della bocca e dove quindi ho preso il numero del dente che mi duole) mi è stato detto che verrà curato (mi riferisco al granuloma) dopo l'intervento.
La bocca l'ho sempre curata scrupolosamente ed i denti mancanti sono quelli del giudizio più uno che mi è stato tolto, anche se era sanissimo, per effettuare un ponte in estensione mi era stato detto che era l'unica soluzione ed essendo molto giovane e non competente, ho accettato. Mi ero affidata all'odontoiatra che mi seguiva al tempo, ho tuttavia scoperto anni dopo che non si doveva effettuare un ponte in quel modo perchè tra l'altro era molto alto il rischio di infiltrazioni e infezioni, poichè erano due corone attaccate e di cui una solo appoggiata alla gengiva. Adesso al posto del dente curato ho una capsula, ma al posto del dente sano tolto inutilmente non non vi è nulla, perchè purtroppo non vi è spazio per mettere un perno.
Non ho fatto autodiagnosi su internet, anzi per la verità non ho cercato nulla, ma ho semplicemente sottoposto un quesito a chi ritengo più competente di me, per capire se accettare questo preventivo e sottopormi all'intervento prospettato, che è parecchio invasivo, considerando che ho già avuto in precedenza un'esperianza negativa e volevo dunque capire se effettivamente era strettamente necessario.
In ogni caso la ringrazio perchè indirettamente con la sua frase <<La diagnosi di parodontite non la si fa con la ortopantomografia e non la si stabilisce con la mancata guarigione dopo ablazione del tartaro, per cui dubito che lei abbia ben compreso la versione del suo odontoiatra>> ha comunque risposto al mio dubbio.
Credo che a questo punto effettuerò una visita presso uno specialista differente, per avere un ulteriore parere proprio perchè è mia intenzione affidarmi alle buone mani di un odontoiatra, che non mi sottoponga ad un intervento inutile, probabilmente non risolutivo e, stando al preventivo, anche parecchio oneroso.
La ringrazio ancora
Cordiali saluti
[#3]
I suoi ringraziamenti sono graditi, non è possibile a distanza sapere se lei è in buone mani o meno, per cui è bene che lei sappia leggere tra le righe; nella maggior parte dei casi dove consideriamo che in bocca ci sia stata un guerra, iniziamo togliendo i morti di mezzo che potrebbero infettare i feriti, poi curiamo i feriti e alla fine mettiamo le stampelle a chi ne ha bisogno e rimpiazziamo i morti. I morti sono i denti da togliere, i feriti sono i denti da curare, le stampelle sono le cure parodontali e le protesi sostituiranno i denti mancanti. Il giro contrario e anche possibile ma non è privo di complicanze.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 28/11/2016.
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