Buco post estrazione
Salve dottori,vi racconto un pò il mio problema,11 giorni fa 14/11/16 ho eseguito una estrazione dell'arcata superiore sinistra del N 24, ho avuto un ascesso a causa del dente numero 25 perchè già andato in necrosi e perchè aveva messo un medicinale all'interno per farlo morire ma purtroppo mi aveva causato un ascesso,così skno andato dal dentista mi ha rimosso la pasta provvisoria e il dolore è passato,3 giorni fa sono andato da lui per devitalizzarlo e mercoledì devo andare per completare con pasta definitiva!! Il problema sta nell estrazione del 24 arcata superiore sinistra,che ad oggi dopo 11 giorni ho un buco di circa 2 millimetri ,da premettere che non ho avuto dolore ,non ho avuto gonfiore su quella parte,l'operazione è stata semplice senza complicazioni e non ho ricevuto punti di sutura,il mio problema è come mai dopo 11 giorni ho questo buco o meglio questa voragine? 3 giorni fa me lo avevo guardato e non avevo questo buco,avevo il coagulo sembrava andare tutto bene,ma adesso si ho una specie di voragine,che comunque quando tocco con la lingua non sento questo buco. Io attendo fino a mercoledì e con l'occasione domando anche al dentista,però nel frattempo vorrwi chiedere informazioni anche a voi,vi ringrazio in anticipo saluti Vincenzo
[#1]
Quando dice estrazione del 24 e poi "ho avuto un ascesso a causa del 25" non spiega il rapporto esistente,se cioè l'ascesso
era invece a carico del 24 e non del 25....nè spiega il motivo dell'estrazione....
se l'ascesso era a carico del "25" in necrosi quanto meno non
avrebbe avuto dolore,oppure avrebbe avuto una fistola sulla gengiva dello stesso......
Poi " il medicinale per farlo morire "...scusi ma se era in necrosi
che necessità di farlo morire c'era?....
Dovrebbe spiegarsi un tantino meglio....
Comunque per il "buco dopo 11 giorni" probabilmente potrebbe trattarsi di "alvelite post-estrattiva" .
In genere la guarigione è più lunga,ed è necessario l'uso combinato di farmaci,che presumo stia prendendo(a volte è utile anche copertura antibiotica)
Diverso il caso se trattasi di "alveolite secca"
In tali casi dopo diversi giorni dall'estrazione compare dolore, l’alveolo appare circondato da gengiva poco arrossata, leggermente edematosa, liscia e lucente, raramente è presente una secrezione purulenta;
la cavità alveolare può apparire vuota e secca o piena di materiale bianco-grigiastro maleodorante: di solito si tratta di residui alimentari in decomposizione. Dopo aspirazione, la cavità si presenta vuota (da cui il nome ‘alveolite secca’),
Cause: la patogenesi dell’alveolite secca non è ben conosciuta
Nell’eziologia sembrano essere esclusi processi infettivi: l’uso di antibiotici per via sistemica infatti non sortisce effetti apprezzabili.
Sono state individuate però alcune condizioni predisponenti, in particolare:
- Procedure operative particolarmente traumatizzanti;
-riscaldamento osseo con frese durante l'estrazione
- Età superiore ai 40 aa;
- Sesso femminile: l’incidenza è superiore nella donna per l’assunzione di contraccettivi orali (gli estrogeni rallentano la guarigione), e durante il ciclo mestruale;
- La presenza di un’infezione odontogena preesistente all’intervento;
- Il fumo di sigarette, per le sostanze nocive ed irritanti presenti; inoltre la nicotina ha azione vasocostrittrice, cioè ischemizzante, che provoca un ridotto apporto di ossigeno ai tessuti;
- Scarsa igiene orale;
- Malattia parodontale cronica;
- Precedenti episodi di alveolite secca;
-uso di corticosteroidi
-sindromi da immunodeficienza
L’ipotesi più accreditata è la lisi del coagulo intralveolare: dopo l’estrazione, dal medico comunemente viene applicato un tampone di garza di cotone sterile sull’alveolo residuo, ed il paziente viene invitato a tenere premuto per 20-30 minuti, per favorire l’emostasi e la formazione del coagulo.Normalmente poi vengono applicati punti di sutura per cercare di "chiudere"
il più possibile la ferita.
La terapia più accreditata ultimamente prevede:
- la rimozione di eventuali depositi presenti all’interno della cavità;
- lavaggi quotidiani dell’alveolo con soluzione fisiologica, o clorexidina allo 0,20%, o lincomicina;
- il posizionamento nell’alveolo di una garza sterile imbevuta di Eugenolo (azione analgesica).
-La frequenza delle medicazioni all’inizio è quotidiana e viene ridotta con la remissione della sintomatologia e la stabilizzazione del tessuto di granulazione fino alla guarigione.
-Altri protocolli prevedono il lavaggio ripetuto con soluzioni di povidione iodato e la somministrazione di antibiotici come metronidazolo o clindamicina o lincomicina; oppure il lavaggio con H2O2 e soluzione fisiologica; o l’applicazione di un impacco con iodoformio e vasellina insieme ad un gel di lidocaina.
-Ulteriore possibilità per accelerare la guarigione è quella dell'utilizzo di laser.
Si consulti col suo dentista ed eventualmente ci tenga aggiornati
Distinti Saluti
era invece a carico del 24 e non del 25....nè spiega il motivo dell'estrazione....
se l'ascesso era a carico del "25" in necrosi quanto meno non
avrebbe avuto dolore,oppure avrebbe avuto una fistola sulla gengiva dello stesso......
Poi " il medicinale per farlo morire "...scusi ma se era in necrosi
che necessità di farlo morire c'era?....
Dovrebbe spiegarsi un tantino meglio....
Comunque per il "buco dopo 11 giorni" probabilmente potrebbe trattarsi di "alvelite post-estrattiva" .
In genere la guarigione è più lunga,ed è necessario l'uso combinato di farmaci,che presumo stia prendendo(a volte è utile anche copertura antibiotica)
Diverso il caso se trattasi di "alveolite secca"
In tali casi dopo diversi giorni dall'estrazione compare dolore, l’alveolo appare circondato da gengiva poco arrossata, leggermente edematosa, liscia e lucente, raramente è presente una secrezione purulenta;
la cavità alveolare può apparire vuota e secca o piena di materiale bianco-grigiastro maleodorante: di solito si tratta di residui alimentari in decomposizione. Dopo aspirazione, la cavità si presenta vuota (da cui il nome ‘alveolite secca’),
Cause: la patogenesi dell’alveolite secca non è ben conosciuta
Nell’eziologia sembrano essere esclusi processi infettivi: l’uso di antibiotici per via sistemica infatti non sortisce effetti apprezzabili.
Sono state individuate però alcune condizioni predisponenti, in particolare:
- Procedure operative particolarmente traumatizzanti;
-riscaldamento osseo con frese durante l'estrazione
- Età superiore ai 40 aa;
- Sesso femminile: l’incidenza è superiore nella donna per l’assunzione di contraccettivi orali (gli estrogeni rallentano la guarigione), e durante il ciclo mestruale;
- La presenza di un’infezione odontogena preesistente all’intervento;
- Il fumo di sigarette, per le sostanze nocive ed irritanti presenti; inoltre la nicotina ha azione vasocostrittrice, cioè ischemizzante, che provoca un ridotto apporto di ossigeno ai tessuti;
- Scarsa igiene orale;
- Malattia parodontale cronica;
- Precedenti episodi di alveolite secca;
-uso di corticosteroidi
-sindromi da immunodeficienza
L’ipotesi più accreditata è la lisi del coagulo intralveolare: dopo l’estrazione, dal medico comunemente viene applicato un tampone di garza di cotone sterile sull’alveolo residuo, ed il paziente viene invitato a tenere premuto per 20-30 minuti, per favorire l’emostasi e la formazione del coagulo.Normalmente poi vengono applicati punti di sutura per cercare di "chiudere"
il più possibile la ferita.
La terapia più accreditata ultimamente prevede:
- la rimozione di eventuali depositi presenti all’interno della cavità;
- lavaggi quotidiani dell’alveolo con soluzione fisiologica, o clorexidina allo 0,20%, o lincomicina;
- il posizionamento nell’alveolo di una garza sterile imbevuta di Eugenolo (azione analgesica).
-La frequenza delle medicazioni all’inizio è quotidiana e viene ridotta con la remissione della sintomatologia e la stabilizzazione del tessuto di granulazione fino alla guarigione.
-Altri protocolli prevedono il lavaggio ripetuto con soluzioni di povidione iodato e la somministrazione di antibiotici come metronidazolo o clindamicina o lincomicina; oppure il lavaggio con H2O2 e soluzione fisiologica; o l’applicazione di un impacco con iodoformio e vasellina insieme ad un gel di lidocaina.
-Ulteriore possibilità per accelerare la guarigione è quella dell'utilizzo di laser.
Si consulti col suo dentista ed eventualmente ci tenga aggiornati
Distinti Saluti
Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia
[#2]
Utente
Salve dottore, le spiego meglio,il 25 era mezzo vivo e mezzo morto,cosi il dentista decise di mettere un medicinale per far morire il resto del dente,l ascesso deriva da questo dente dal 25 poichè non riuscivo nemmeno a sfiorarlo,al riguardo del 24 io fino ad oggi cioè dopo 11 giorni non avverto alcun dolore ne al tatto , la cura antibiotica l ho fatta per 7 giorni dopo l estrazione della radice, ma le ripeto non avevo e non ho alcun dolore nel sito dell estrazione, non capisco come ha fatto il coagulo a levarsi !! Le ripeto è da 11 giorni che non mangio nemmeno da quel lato,lei pensa che sia alveolite?
[#3]
Spesso può infettarsi l'alveolo post-estrattivo per residui
alimentari ( e specie se non sono stati applicati punti di sutura),
se non ha rispettato le indicazioni per il post-intervento,magari
sciacqui con clorexidina... ecc)
Se poi non sappiamo se nel fondo sono visibili segni di guarigione
( pellicola biancastra di fibrina),non siamo sicuri che stia avvenendo la restitutio ad integrum.
Ne parli col suo dentista,a volte i tempi possono essere più
lunghi del normale.
Se necessario consiglierei revisione dell'alveolo e detersione
con H2O2,sciacqui con clorexidina 0,20%.Anche il laser favorisce
la guarigione.
Buona Giornata
alimentari ( e specie se non sono stati applicati punti di sutura),
se non ha rispettato le indicazioni per il post-intervento,magari
sciacqui con clorexidina... ecc)
Se poi non sappiamo se nel fondo sono visibili segni di guarigione
( pellicola biancastra di fibrina),non siamo sicuri che stia avvenendo la restitutio ad integrum.
Ne parli col suo dentista,a volte i tempi possono essere più
lunghi del normale.
Se necessario consiglierei revisione dell'alveolo e detersione
con H2O2,sciacqui con clorexidina 0,20%.Anche il laser favorisce
la guarigione.
Buona Giornata
[#4]
Utente
Per il periodo post estrattivo non ho esguito degli sciacqui con clorexidina, la gengiva si presenta di color normale sul sito dell estrazione ma cè una parte di circonferenza di 2 millimetri di un colore rosso scuro ma guardandolo sembra proprio un buco, ma toccandolo con la lingua non sento assolutamente nulla
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 10.5k visite dal 25/11/2016.
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