Riassorbimento interno

Buongiorno,
prima di arrivare a chiedere delucidazioni sul risultato della tac, preferirei fare un resoconto di questo anno. A novembre dell'anno scorso ho fatto due ascessi nell'arcata inferiore dei denti, di cui il primo molto doloroso e intenso e il secondo decisamente meno (sia in tempo che intensità). Dopo questo periodo "rosso" il dolore è passato definitivamente, ma è persistita una sensazione di gonfiore o comunque fastidio dove prima si era manifestato l'ascesso. Facendo una semplice lastra il mio dentista non riusciva a vedere chiaro quale fosse la causa di questa mia sensazione, e con il dubbio di un ipotetica cisti al 41 e 42 mi ha prescritto di fare una TAC.
Da quest'ultima ho avuto il risultato solo ieri e prima di fare una visita, poiché preoccupata per la mia età, ho pensato di chiederVi delucidazioni. Ciò che è stato scritto sui risultati è stata la presenza di un riassorbimento interno apicale radicolare (penso fosse scritto così, non ho attualmente il foglio sotto mano) all'altezza dei denti 41 e 42. Ciò che mi preme sapere è: mi devo preoccupare? Di preciso di cosa si tratta?

In ogni caso provvederò a portare i risultati direttamente dal mio dentista, ma nel frattempo non voglio allarmarmi troppo.

Grazie,
cordiali saluti.

Chiara Airoldi
[#1]
Dr. Luigi De Socio Dentista, Ortodontista, Gnatologo, Odontostomatologo 7.2k 395


Il riassorbimento di una radice o della parte cervicale di un dente si verifica a causa di un corto-circuito dell’organismo che si comporta come se il dente fosse un corpo estraneo da eliminare. In questo caso si parla di riassorbimento esterno, ma esiste anche un riassorbimento interno che si verifica quando sono le cellule della polpa dentale ad “impazzire” e degradano da dentro le pareti del dente. Spesso i riassorbimenti si verificano su denti che hanno riportato traumi anche molti anni prima, oppure colpiti da infezioni, ma in molti casi risulta difficile trovare una causa precisa.

I riassorbimenti possono essere del tutto asintomatici anche fino ad una fase molto avanzata e di norma vengono diagnosticati solo grazie alle radiografie di controllo. Il trattamento è molto diverso a seconda del tipo di riassorbimento e della posizione.
I riassorbimenti interni vengono trattati con l’endodonzia se il dente è ancora recuperabile. I riassorbimenti esterni richiedono restauri anche molto complessi a causa della sede profonda e non di rado richiedono l’estrazione di una radice e di tutto il dente e la sua sostituzione con una protesi o un impianto.
Comunque andrebbe visionata personalmente la TAC ed effettuato un esame obiettivo con sondaggio parodontale.
Cordiali Saluti

Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia

[#2]
Dr. Diego Ruffoni Dentista 11.2k 394
Gentile utente senza il corretto referto, senza clinica,senza RX rischiamo di confonderle ancor di più le sue idee, Il solo referto deve sempre essere interpretato dall'odontoiatra che lo richiede, se vogliamo ottenere una diagnosi seria. Le consiglio di attendere tranquillamente la sua visita.

http://www.dott-diego-ruffoni.it/

https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html

[#3]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
La diagnosi di "riassorbimento interno apicale radicolare" non la prenderei per oro colato.

Occorre integrare il risultato della visita e della radiografia endorale effettuata con la visione della Cone Beam, valutandone anche il suo potere risolutivo (non tutte le Cone Beam sono uguali).
Il trattamento, se il suo dentista confermerà l'origine della lesione infettiva dai due incisivi, è lo stesso sia che ci sia o meno il riassorbimento: il dente o i denti interessati vanno trattati endodonticamente (devitalizzazione).

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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