estrazione dente del giudizio e perdità di sensibilità
Gentili Dottori,
Vi scrivo circa l'estrazione del mio dente del giudizio, ad una settimana dall'estrazione mi ritrovo ad aver perso la sensibilità del labbro inferiore sinistro e parte del mento (sempre lato sinistro) accompagnata da formicolio, all'inizio pensavo fosse dovuto al gonfiore, ora purtroppo il gonfiore è scomparso e la sensibilità non è tornata, vi chiedo due consigli:
-come muovermi in generale
-esistono farmaci che aiutano la ricostruzione del nervo?
-esistono esami specifici ?
-qual è la professionalità più preparata per affrontare questo problema?
Vi scrivo circa l'estrazione del mio dente del giudizio, ad una settimana dall'estrazione mi ritrovo ad aver perso la sensibilità del labbro inferiore sinistro e parte del mento (sempre lato sinistro) accompagnata da formicolio, all'inizio pensavo fosse dovuto al gonfiore, ora purtroppo il gonfiore è scomparso e la sensibilità non è tornata, vi chiedo due consigli:
-come muovermi in generale
-esistono farmaci che aiutano la ricostruzione del nervo?
-esistono esami specifici ?
-qual è la professionalità più preparata per affrontare questo problema?
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![Dentista attivo dal 2016 al 2017 Dentista attivo dal 2016 al 2017](https://static.medicitalia.it/public/fototessere/miniature/dottore.webp)
Dentista
Gentile utente,
prima di tutto mi permetta di dirle che mi dispiace per quanto le è capitato. Purtroppo l' alterazione della sensibilità è una delle complicazioni, dell' estrazione degli ottavi. Da come mi sembra di capire Lei parla di una perdita di sensibilità (quindi di anestesia vera e propria) e non di una alterazione della sensibilità che in una certa misura rimane presente(parestesia, ipoestesia). Queste alterazioni possono avere carattere transitorio per lo più e accade raramente che il danno sia permanente. Il problema va inquadrato nello specifico e questo può farlo solamente il collega che ha eseguito l' intervento, in quanto conosce la situazione clinica, radiologica e anamnestica pre-operatoria. Le linee guida attuali, non prevedono esami specifici, se non esami radiologici qualora si sospetti la presenza di un corpo estraneo (una reazione infiammatoria ad un residuo radicolare o la compressione del nervo dovuta all' edema post operatorio) . Il trattamento farmacologico prevede antiinfiammatori steroidei e la somministrazione di farmaci neurotrofici come le vitamine del complesso B1. Dal punto di vista clinico, se si tratta di una compressione o di un surriscaldamento del nervo il trattamento farmacologico non è necessario e la sintomatologia regredisce in poche settimane. Se si tratta invece di una sezione parziale dell' assone nervoso il recupero è previsto nel giro di 6 mesi (ed in questo caso i farmaci hanno senso). Purtroppo in caso di sezione completa del nervo, l' unico trattamento possibile è la neurochirurgia. Il primo step,comunque, è chiarire il quadro con il suo dentista.
I migliori auguri di guarigione.
prima di tutto mi permetta di dirle che mi dispiace per quanto le è capitato. Purtroppo l' alterazione della sensibilità è una delle complicazioni, dell' estrazione degli ottavi. Da come mi sembra di capire Lei parla di una perdita di sensibilità (quindi di anestesia vera e propria) e non di una alterazione della sensibilità che in una certa misura rimane presente(parestesia, ipoestesia). Queste alterazioni possono avere carattere transitorio per lo più e accade raramente che il danno sia permanente. Il problema va inquadrato nello specifico e questo può farlo solamente il collega che ha eseguito l' intervento, in quanto conosce la situazione clinica, radiologica e anamnestica pre-operatoria. Le linee guida attuali, non prevedono esami specifici, se non esami radiologici qualora si sospetti la presenza di un corpo estraneo (una reazione infiammatoria ad un residuo radicolare o la compressione del nervo dovuta all' edema post operatorio) . Il trattamento farmacologico prevede antiinfiammatori steroidei e la somministrazione di farmaci neurotrofici come le vitamine del complesso B1. Dal punto di vista clinico, se si tratta di una compressione o di un surriscaldamento del nervo il trattamento farmacologico non è necessario e la sintomatologia regredisce in poche settimane. Se si tratta invece di una sezione parziale dell' assone nervoso il recupero è previsto nel giro di 6 mesi (ed in questo caso i farmaci hanno senso). Purtroppo in caso di sezione completa del nervo, l' unico trattamento possibile è la neurochirurgia. Il primo step,comunque, è chiarire il quadro con il suo dentista.
I migliori auguri di guarigione.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.7k visite dal 13/10/2016.
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