Alitosi persistente da anni
Buonasera. Come da titolo, soffro di un'alitosi persistente da molti anni (dai 10 anni circa, ora ne ho 19) che mi reca non pochi problemi. Mi sono recato presso un odontostomatologo e paradontologo il quale mi ha chiesto di fare dei raggi (avevo due denti del giudizio messi male) ai denti. Da questi ha notato la presenza di alcune tasche paradontali che penso mi abbia risolto con una pulizia profonda (nel preventivo c'era scritto levigatura radicolare). Non ha effettuato più controlli, però. Possibile?
Inoltre mi ha tolto i due denti del giudizio. La situazione, però, è rimasta la stessa, nonostante sia passato oltre un anno ormai dall'ultimo intervento. Egli sostiene che la bocca sia a posto, che le gengive siano in buone condizioni e mi ha consigliato di fare una pulizia dentale. Mi ha consigliato, inoltre, oltre all'uso del puliscilingua e del filo interdentale, di fare regolarmente risciacqui con acqua ossigenata e acqua, e un colluttorio con clorexidina allo 0,05%. Ho riscontrato piccoli miglioramenti, ma l'alitosi persiste. Appena mi lavo i denti, dopo mezz'oretta, avverto un gusto brutto, quasi amaro. Mi sento la bocca impastata, "pesante" e con ciò arriva l'alitosi. Ho sempre la lingua sporca tant'è che la pulisco dopo ogni pasto che faccio, ma in fondo nè il colluttorio, nè il puliscilingua riescono a togliermi quella patina. Però penso provenga da lì, è da lì che arriva il gusto cattivo. Ora mi chiedevo: può una pulizia dei denti risolvere questo problema? O devo indagare verso altri aspetti? Mi fido del mio dentista, ma sembra che sottovaluti il mio caso...
L'alitosi, per fortuna, non è fortissima, ma si sente solo a distanza molto ravvicinata (direi un 10cm). Secondo lui si tratta di un problema orale, altrimenti avrei altri sintomi che non avverto. Allego qua la foto della lingua appena "lavata": cosa può essere?
http://i66.tinypic.com/wtxie8.jpg
Usando il filo interdentale, ho notato che se lo passo nei molari (in particolare quelli del lato sinistro), il filo ha un brutto odore. In alcuni e specifici denti, mi provoca sanguinamento. Quando l'ho detto al mio dentista, non sembra aver preso il problema seriamente, dicendo che è un segno che devo continuare a passarlo.
Il medico di base mi ha indirizzato verso un otorinolaringoitatra, visto che se il cavo orale è in buone condizioni (a me però, non sembra, altrimenti il filo non avrebbe un cattivo odore) allora le cause sono da ricercare altrove. So che lo stomaco raramente è coinvolto nell'alitosi, ma un reflusso può determinare una situazione del genere? Qualche problema digestivo secondo me ce l'ho, spesso ho acidità e bruciore di stomaco. Non so se c'entra qualcosa, ma ho alcuni problemi dermatologici (cheratosi pilare rossa su tutto il corpo, secchezza della pelle, psioriasi) nati in pubertà, il medico sostiene siano dovuti a qualche intolleranza. Può essere causa anche di alitosi?
Dimenticavo, tendo a dormire a bocca aperta, può anch'esso essere causa di alitosi?
Inoltre mi ha tolto i due denti del giudizio. La situazione, però, è rimasta la stessa, nonostante sia passato oltre un anno ormai dall'ultimo intervento. Egli sostiene che la bocca sia a posto, che le gengive siano in buone condizioni e mi ha consigliato di fare una pulizia dentale. Mi ha consigliato, inoltre, oltre all'uso del puliscilingua e del filo interdentale, di fare regolarmente risciacqui con acqua ossigenata e acqua, e un colluttorio con clorexidina allo 0,05%. Ho riscontrato piccoli miglioramenti, ma l'alitosi persiste. Appena mi lavo i denti, dopo mezz'oretta, avverto un gusto brutto, quasi amaro. Mi sento la bocca impastata, "pesante" e con ciò arriva l'alitosi. Ho sempre la lingua sporca tant'è che la pulisco dopo ogni pasto che faccio, ma in fondo nè il colluttorio, nè il puliscilingua riescono a togliermi quella patina. Però penso provenga da lì, è da lì che arriva il gusto cattivo. Ora mi chiedevo: può una pulizia dei denti risolvere questo problema? O devo indagare verso altri aspetti? Mi fido del mio dentista, ma sembra che sottovaluti il mio caso...
L'alitosi, per fortuna, non è fortissima, ma si sente solo a distanza molto ravvicinata (direi un 10cm). Secondo lui si tratta di un problema orale, altrimenti avrei altri sintomi che non avverto. Allego qua la foto della lingua appena "lavata": cosa può essere?
http://i66.tinypic.com/wtxie8.jpg
Usando il filo interdentale, ho notato che se lo passo nei molari (in particolare quelli del lato sinistro), il filo ha un brutto odore. In alcuni e specifici denti, mi provoca sanguinamento. Quando l'ho detto al mio dentista, non sembra aver preso il problema seriamente, dicendo che è un segno che devo continuare a passarlo.
Il medico di base mi ha indirizzato verso un otorinolaringoitatra, visto che se il cavo orale è in buone condizioni (a me però, non sembra, altrimenti il filo non avrebbe un cattivo odore) allora le cause sono da ricercare altrove. So che lo stomaco raramente è coinvolto nell'alitosi, ma un reflusso può determinare una situazione del genere? Qualche problema digestivo secondo me ce l'ho, spesso ho acidità e bruciore di stomaco. Non so se c'entra qualcosa, ma ho alcuni problemi dermatologici (cheratosi pilare rossa su tutto il corpo, secchezza della pelle, psioriasi) nati in pubertà, il medico sostiene siano dovuti a qualche intolleranza. Può essere causa anche di alitosi?
Dimenticavo, tendo a dormire a bocca aperta, può anch'esso essere causa di alitosi?
[#1]
Gentile Paziente, per l’alitosi sono state spesso citate le cause più frequenti: sinusite, tonsillite, problemi dentari. La letteratura sostanzialmente conferma. Ma allora, che problema c’è? Esiste un merdico che non sa gestire una sinusite o una tonsillite, oppure un dentista che non sa curare le carie?
Evidentemente questa visione del problema, pur corretta, non è sufficiente a risolverlo, anche alla luce del fatto che molti pazienti lo riferiscono in bocche sdane e senza carie.
A mio parere il problema non va ricercato in rare patologie specialistiche di nicchia, ma solo inquadrato diversamente. L’alitosi occasionale non costituisce un problema come non lo sono, se occasionali, l’Otite, la parotite, la rinosinusite, la tonsillite, la tosse: lo diventano se il problema ricorre, e diventa Otite Media Acuta Ricorrente (OMAR), parotite ricorrente, ostruzione nasale cronica, tonsillite “semi-chirurgica”, tosse cronica.
Così accade se l’alitosi, in sé banale, è quotidiana.
A mio parere, come per le altre patologie summenzionate refrattarie al trattamento, la soluzione può stare in bocca.
Al Dentista, però , non va chiesto (solo) di curare la carie, ma di sincerarsi dell’esistenza di uno schema di respirazione orale primaria (ROP) e di una malocclusione , che possono intervenire come concausa di molti quadri patologici considerati causa di alitosi, e soprattutto della loro ricorrenza e cronicizzazione pur in presenza di ottime cure di ottimi colleghi.
Nella patogenesi delle rinosinusiti croniche é da tutti accettato il ruolo dei "disturbi di ventilazione". Fra questi talvolta si trascura l'ipotesi puramente disfunzionale, cioè la presenza di uno schema respiratorio orale anziché nasale, specie di notte quando la vigilanza individuale cade. In pratica lo schema interpretativo abituale é: il naso é chiuso, quindi il paziente é costretto alla respirazione orale. Terapia: apriamo il naso (mucolitici, cortisonici, adenoidectomia ecc.). Esiste però anche la possibilità che il paziente abbia acquisito primariamente per vari motivi uno schema respiratorio orale. In pratica è possibile che tenga abitualmente la bocca aperta, ma non perché il naso é chiuso. In questi casi l'aria inspirata, potendo scegliere due vie di ingresso, per un principio di meccanica dei fluidi preferisce il transito a minori resistenze, cioé quello attraverso a bocca. Questo, oltre a facilitare con il salto dei filtri nasali varie patologie della gola, esclude la ventilazione nasale, e configura il "disturbo di ventilazione" da tutti accettato come importante elemento patogenetico delle rinosinusiti croniche. In questi casi, quindi, il naso si ammala secondariamente alla respirazione orale, perché a causa di quest’ultima non viene ventilato. Il paziente non apre la bocca perché il naso è chiuso, ma gli si tappa spesso il naso perché la bocca è aperta.
Inoltre, quando si respira con la bocca anziché con il naso, una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e , senza essere preriscaldata umidificata e filtrata nelle fosse nasali e nei seni paranasali, investe la gola, irritandola cronicamente, dapprima con meccanismo fisico, ma successivamente anche i batteri (anche quelli responsabili dell’alitosi) sono facilitati ad entrare e ad insediarsi in maniera cronica o ricorrente in bocca e nelle vie respiratorie. Il respiro orale genera la secchezza della bocca, eliminando il ruolo difensivo e “detergente” della saliva, il che favorisce anche l’alitosi.
Altra causa di alitosi può essere il russare notturno con apnee ostruttive nel sonno (OSAS) : del resto, l’OSAS è spesso collegata all’ostruzione nasale e all’ipertrofia adenotonsillare. La soluzione dell’alitosi in questi casi va di pari passo con la soluzione del russare e dell’Apnea nel Sonno (OSAS).
Non è appurato con certezza se il Reflusso Gastro Esofageo (GER) può essere causa di alitosi. A volte però il GER è secondario all’apnea ostruttiva e all’aumento delle resistenze delle alte vie respiratorie, (UARS) , per la depressione inspiratoria che si genera nelle basse vie aeree per vincere quelle resistenze e che, a seguito dell’ostruzione a livello faringeo, si trasmette nell’esofago e nello stomaco.
Se lei si riconoscesse negli aspetti descritti,(eventualmente mi faccia sapere) le suggerirei di rivolgersi anche ad un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.
Infine, dal suo scritto emergerebbe anche l’opportunità di rivolgersi ad un paradentologo: gli effetti sgradevoli dell’uso del filo che lei descrive non depongono per una piena salute parodontale , cioè delle gengive e dell’osso che sorreggono i denti.
Apra eventualmente anche questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-il-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-al-russare-e-all-apnea.html
Cordiali saluti Edoardo Bernkopf , www.studiober.com
Evidentemente questa visione del problema, pur corretta, non è sufficiente a risolverlo, anche alla luce del fatto che molti pazienti lo riferiscono in bocche sdane e senza carie.
A mio parere il problema non va ricercato in rare patologie specialistiche di nicchia, ma solo inquadrato diversamente. L’alitosi occasionale non costituisce un problema come non lo sono, se occasionali, l’Otite, la parotite, la rinosinusite, la tonsillite, la tosse: lo diventano se il problema ricorre, e diventa Otite Media Acuta Ricorrente (OMAR), parotite ricorrente, ostruzione nasale cronica, tonsillite “semi-chirurgica”, tosse cronica.
Così accade se l’alitosi, in sé banale, è quotidiana.
A mio parere, come per le altre patologie summenzionate refrattarie al trattamento, la soluzione può stare in bocca.
Al Dentista, però , non va chiesto (solo) di curare la carie, ma di sincerarsi dell’esistenza di uno schema di respirazione orale primaria (ROP) e di una malocclusione , che possono intervenire come concausa di molti quadri patologici considerati causa di alitosi, e soprattutto della loro ricorrenza e cronicizzazione pur in presenza di ottime cure di ottimi colleghi.
Nella patogenesi delle rinosinusiti croniche é da tutti accettato il ruolo dei "disturbi di ventilazione". Fra questi talvolta si trascura l'ipotesi puramente disfunzionale, cioè la presenza di uno schema respiratorio orale anziché nasale, specie di notte quando la vigilanza individuale cade. In pratica lo schema interpretativo abituale é: il naso é chiuso, quindi il paziente é costretto alla respirazione orale. Terapia: apriamo il naso (mucolitici, cortisonici, adenoidectomia ecc.). Esiste però anche la possibilità che il paziente abbia acquisito primariamente per vari motivi uno schema respiratorio orale. In pratica è possibile che tenga abitualmente la bocca aperta, ma non perché il naso é chiuso. In questi casi l'aria inspirata, potendo scegliere due vie di ingresso, per un principio di meccanica dei fluidi preferisce il transito a minori resistenze, cioé quello attraverso a bocca. Questo, oltre a facilitare con il salto dei filtri nasali varie patologie della gola, esclude la ventilazione nasale, e configura il "disturbo di ventilazione" da tutti accettato come importante elemento patogenetico delle rinosinusiti croniche. In questi casi, quindi, il naso si ammala secondariamente alla respirazione orale, perché a causa di quest’ultima non viene ventilato. Il paziente non apre la bocca perché il naso è chiuso, ma gli si tappa spesso il naso perché la bocca è aperta.
Inoltre, quando si respira con la bocca anziché con il naso, una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e , senza essere preriscaldata umidificata e filtrata nelle fosse nasali e nei seni paranasali, investe la gola, irritandola cronicamente, dapprima con meccanismo fisico, ma successivamente anche i batteri (anche quelli responsabili dell’alitosi) sono facilitati ad entrare e ad insediarsi in maniera cronica o ricorrente in bocca e nelle vie respiratorie. Il respiro orale genera la secchezza della bocca, eliminando il ruolo difensivo e “detergente” della saliva, il che favorisce anche l’alitosi.
Altra causa di alitosi può essere il russare notturno con apnee ostruttive nel sonno (OSAS) : del resto, l’OSAS è spesso collegata all’ostruzione nasale e all’ipertrofia adenotonsillare. La soluzione dell’alitosi in questi casi va di pari passo con la soluzione del russare e dell’Apnea nel Sonno (OSAS).
Non è appurato con certezza se il Reflusso Gastro Esofageo (GER) può essere causa di alitosi. A volte però il GER è secondario all’apnea ostruttiva e all’aumento delle resistenze delle alte vie respiratorie, (UARS) , per la depressione inspiratoria che si genera nelle basse vie aeree per vincere quelle resistenze e che, a seguito dell’ostruzione a livello faringeo, si trasmette nell’esofago e nello stomaco.
Se lei si riconoscesse negli aspetti descritti,(eventualmente mi faccia sapere) le suggerirei di rivolgersi anche ad un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.
Infine, dal suo scritto emergerebbe anche l’opportunità di rivolgersi ad un paradentologo: gli effetti sgradevoli dell’uso del filo che lei descrive non depongono per una piena salute parodontale , cioè delle gengive e dell’osso che sorreggono i denti.
Apra eventualmente anche questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-il-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-al-russare-e-all-apnea.html
Cordiali saluti Edoardo Bernkopf , www.studiober.com
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Ex utente
La ringrazio per il tempo dedicato. Quindi come prima cosa mi consiglia di recarmi da un otorino laringoiatra per vedere se ci sono problemi respiratori e di reflusso? Che esami dovrebbe farmi? E indagheró sulle cause del dormire a bocca aperta (penso sia un problema mandibolare, se sto con i muscoli rilassati mi si apre da sola...). Volevo chiederle inoltre se una pulizia profonda possa risolvere il problema del filo maleodorante (il mio paradontologo continua a sottovalutare questa cosa) e se possa essere causa di alitosi che si sente però solo a distanza molto ravvicinata.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.6k visite dal 01/08/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Salute orale
Igiene dentale, carie, afte e patologie della bocca: tutto quello che devi sapere sulla salute orale e sulla prevenzione dei disturbi di denti e mucosa boccale.