Terapia acido clodronico (clody) e cure odontoiatriche
Buongiorno, a seguito di una frattura tibia-perone sono in terapia con Clody 200 mg IM , 6 fiale a giorni alterni per 2 settimane e poi 3 fiale ogni 14 giorni.
Nel frattempo (sono arrivato alla 5a fiala) mi si è spezzato il moncone di un canino inferiore incapsulato ed il dentista mi ha detto che la radice sarebbe da estrarre...
Qualcuno di voi gent. Medici, saprebbe indicarmi ,quanto tempo dopo , dalla fine della terapia , si possono eseguire interventi odontoiatrici in condizioni di sicurezza ?
Lo chiedo perchè leggo e sento in giro opinioni contrastanti , chi dice dopo 3 mesi, chi dopo 6 mesi, chi addirittura afferma che il rischio di osteonecrosi mandibolare persiste per sempre dopo la teapia con bifosfonati...
Aiuto per valutare cosa fare...
Nel frattempo (sono arrivato alla 5a fiala) mi si è spezzato il moncone di un canino inferiore incapsulato ed il dentista mi ha detto che la radice sarebbe da estrarre...
Qualcuno di voi gent. Medici, saprebbe indicarmi ,quanto tempo dopo , dalla fine della terapia , si possono eseguire interventi odontoiatrici in condizioni di sicurezza ?
Lo chiedo perchè leggo e sento in giro opinioni contrastanti , chi dice dopo 3 mesi, chi dopo 6 mesi, chi addirittura afferma che il rischio di osteonecrosi mandibolare persiste per sempre dopo la teapia con bifosfonati...
Aiuto per valutare cosa fare...
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Una condotta prudente, pure in assenza di evidenze scientifiche certe, e' quella che consiglia di aspettare 3 mesi dal termine della terapia con i bifosfonati.
E' comunque vero che il farmaco legandosi al tessuto osseo e' presente nell'organismo per tempi molto più lunghi di questi 3 mesi.
Dunque aspettare 3 mesi o anche più non mette al riparo del tutto dall'insorgenza della complicanza ( peraltro rara in soggetti che non presentano altri co-fattori favorenti).
La decisione in definitiva dovrà prenderla il dentista che deve eseguire l'estrazione contestualizzando il dato anamnestico ( l'assunzione di bifosfonati) con la situazione clinica reale.
Cordialità
E' comunque vero che il farmaco legandosi al tessuto osseo e' presente nell'organismo per tempi molto più lunghi di questi 3 mesi.
Dunque aspettare 3 mesi o anche più non mette al riparo del tutto dall'insorgenza della complicanza ( peraltro rara in soggetti che non presentano altri co-fattori favorenti).
La decisione in definitiva dovrà prenderla il dentista che deve eseguire l'estrazione contestualizzando il dato anamnestico ( l'assunzione di bifosfonati) con la situazione clinica reale.
Cordialità
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
[#2]
Gentile Utente,
c'è da sottolineare che il rischio di osteonecrosi è anche dose-dipendente e legato alla durata della terapia: in pratica Lei ha iniziato la terapia da pochissimo e le dosi assunte minime, quindi il rischio di osteonecrosi risulterebbe basso.
Bisogna inoltre considerare le condizioni della radice residua del canino, cioè se è prevedibile una complicanza infettiva se lasciata in sede, anche per breve tempo: in tal caso è consigliabile l'estrazione.
L'osteonecrosi peraltro non si verifica in tutti i casi di estrazione dentaria; sono stati poi approntati protocolli farmacologici di profilassi che prevedono l'assunzione di antibiotici per alcuni giorni prima e dopo l'estrazione, nonchè protocolli di disinfezione del cavo orale tramite collutori a base di clorexidina.
Dev'essere pertanto ponderato il rapporto rischi-benefici, considerando che se un'intervento di estrazione può scatenare un'osteonescrosi, la formazione di un ascesso o di un granuloma apico-radicolare a partire dalla radice o un dente non estratto per timore di complicazioni, possono essere essi stessi causa di osteonecrosi e con maggiori probabilità.
La causa di osteonecrosi in pazienti che hanno assunto o assumono bifosfonati infatti sembra risiedere nella maggiore suscettibilità dei tessuti orali, in particolare quello osseo della mandibola e mascellare appunto, all'azione patogena dei batteri presenti nel cavo orale, per le modificazioni subite dall'azione di questi farmaci sia a livello strutturale che funzionale.
Cordiali Saluti
Dr. Cataldo Palomba
c'è da sottolineare che il rischio di osteonecrosi è anche dose-dipendente e legato alla durata della terapia: in pratica Lei ha iniziato la terapia da pochissimo e le dosi assunte minime, quindi il rischio di osteonecrosi risulterebbe basso.
Bisogna inoltre considerare le condizioni della radice residua del canino, cioè se è prevedibile una complicanza infettiva se lasciata in sede, anche per breve tempo: in tal caso è consigliabile l'estrazione.
L'osteonecrosi peraltro non si verifica in tutti i casi di estrazione dentaria; sono stati poi approntati protocolli farmacologici di profilassi che prevedono l'assunzione di antibiotici per alcuni giorni prima e dopo l'estrazione, nonchè protocolli di disinfezione del cavo orale tramite collutori a base di clorexidina.
Dev'essere pertanto ponderato il rapporto rischi-benefici, considerando che se un'intervento di estrazione può scatenare un'osteonescrosi, la formazione di un ascesso o di un granuloma apico-radicolare a partire dalla radice o un dente non estratto per timore di complicazioni, possono essere essi stessi causa di osteonecrosi e con maggiori probabilità.
La causa di osteonecrosi in pazienti che hanno assunto o assumono bifosfonati infatti sembra risiedere nella maggiore suscettibilità dei tessuti orali, in particolare quello osseo della mandibola e mascellare appunto, all'azione patogena dei batteri presenti nel cavo orale, per le modificazioni subite dall'azione di questi farmaci sia a livello strutturale che funzionale.
Cordiali Saluti
Dr. Cataldo Palomba
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
[#3]
Utente
ringrazio per le gentili risposte, quindi se per esempio potessi rinviare l'estrazione tra 1 anno e non vi fossero segnali di ascessi o granulomi, correrei meno rischi che farla adesso durante la terapia o dopo 3 mesi?
per una terapia di 9 fiale da 200 ml in 2 mesi , dopo quanto tempo smaltiro' il Clody dalle mie ossa?
per una terapia di 9 fiale da 200 ml in 2 mesi , dopo quanto tempo smaltiro' il Clody dalle mie ossa?
[#4]
Come le e' stato detto il rischio e' dose dipendente e nel suo caso la dose assorbita e' bassa. Inoltre non dimentichiamo che stiam parlando di un non amino bifosfonato e l'osteonecrosi si manifesta quasi esclusivamente con amino bifosfonati.
Io non mi farei troppi problemi. Se possibile aspetti 3 mesi, esegua l'estrazione sotto copertura antibiotica e utilizzi come antisettico locale la clorexidina. Ci son protocolli specifici che il suo dentista di certo conosce.
Se non ha altri fattori di rischio ( diabete, assunzione di cortisonici ecc. ), queste precauzioni saranno ampiamente sufficienti per ridurre al minimo il rischio (tenendo presente che il rischio zero in medicina non esiste).
Cordiali saluti
Io non mi farei troppi problemi. Se possibile aspetti 3 mesi, esegua l'estrazione sotto copertura antibiotica e utilizzi come antisettico locale la clorexidina. Ci son protocolli specifici che il suo dentista di certo conosce.
Se non ha altri fattori di rischio ( diabete, assunzione di cortisonici ecc. ), queste precauzioni saranno ampiamente sufficienti per ridurre al minimo il rischio (tenendo presente che il rischio zero in medicina non esiste).
Cordiali saluti
[#5]
Utente
La ringrazio per la risposta, no , non ho nessun altro fattore di rischo grazie al cielo,
è stato proprio il mio dentista a contagiarmi l'apprensione, mi ha detto che mi farà sapere sul da farsi dopo essersi consultato con un chirurgo maxillo-facciale.
Certo, il rischio zero non esiste in medicina come probabilmente in molti altri settori. Cordialità
è stato proprio il mio dentista a contagiarmi l'apprensione, mi ha detto che mi farà sapere sul da farsi dopo essersi consultato con un chirurgo maxillo-facciale.
Certo, il rischio zero non esiste in medicina come probabilmente in molti altri settori. Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 41.7k visite dal 12/01/2016.
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