Focolaio osteolitico apico-radicolare del mascellare
Gentili dottori,vorrei sottoporre alla Vostra attenzione il mio caso.
Nel gennaio 2014 una panoramica ha evidenziato una anomalia nella mia arcata superiore. Il dentista richiede una TAC, il cui esito parla di un focolaio osteolitico di circa 2 cm che coinvolge le radici del 24 e del 25. Io spiego al dentista che quei denti furono devitalizzati circa 10 anni prima dal mio vecchio dentista, aggiungendo che avevo avuto dolori ma il dentista di allora disse che era sinusite, da curare con aerosol. Vista la TAC il dentista odierno opta per una nuova terapia canalare. Iniziamo la terapia canalare del 24, seguita da sedute dove il dente è trattato con laser. La terapia riesce, il dente viene otturato.
Rimaneva il 25. Era marzo del 2014 ed io a maggio dovevo andare in Germania per lavoro per un anno. Il dentista optò per trattate il 25 al mio ritorno. Al ritorno vado dal dentista, che toglie l’otturazione in amalgama con cui 10 anni fa era stato otturato il 25 e dice che non ritiene più necessaria la devitalizzazione, facendo una nuova otturazione.
Ad aprile 2015 torno per dire che avverto dolori alla arcata superiore sx ma dice che è normale. A maggio avviene la stessa cosa. A giugno faccio una panoramica, ma mi riassicura su quella sfera sopra il 24 e il 25, che secondo lui non è infezione perché non ha una forma perfettamente sferica. Mi rinvia a dopo le ferie estive. Torno a ottobre con una "palla da tennis" nella gengiva sopra il 24 e il 25, che sento anche nel palato. A questo punto il dentista riapre il 25. Decide di devitalizzarlo subito, estraendo il nervo nonostante le diverse punture di anestesia non mi facessero effetto.
In pochi giorni la mia faccia si gonfia molto ed inizio, su consiglio del dentista, una terapia antibiotica. Iniziamo le sedute con il laser, come con il 24. La situazione peggiora, la faccia resta gonfia e in un mese cambio 4 antibiotici diversi, ma nessuno fa effetto. Comincia un formicolio alla parte sinistra del viso ed il dolore raggiunge l'occhio e l'orecchio. Il dentista mi consiglia di rivolgermi ad un otorino, sospettando una sinusite mascellare odontogena. L'otorino mi dice che il seno paranasale è libero e mi consiglia una dentalscan, il cui esito è: "Focolaio osteolitico apico-radicolare del mascellare sx (dim.max. vestibolo linguale di 18mm), che ingloba le radici del 24 e del 25 ed erode ampiamente la corticale su entrambi i versanti; pavimento del seno mascellare sollevato, marcatamente assottigliato ma non eroso”. Sia il radiologo che l’otorino, presa visione della Tac, mi dicono che devo subire un intervento chirurgico, che può effettuare sia un dentista che un chirurgo maxillo facciale, e che si rischia estrazione dei denti. Nei prossimi giorni ho già fissato dei consulti con un nuovo dentista ed un chirurgo maxillo facciale. Secondo voi come si potrebbe intervenire nel mio caso? C’è modo di salvare i denti? L’intervento è in anestesia locale o totale? Allego un estratto della TC dentalscan.
Nel gennaio 2014 una panoramica ha evidenziato una anomalia nella mia arcata superiore. Il dentista richiede una TAC, il cui esito parla di un focolaio osteolitico di circa 2 cm che coinvolge le radici del 24 e del 25. Io spiego al dentista che quei denti furono devitalizzati circa 10 anni prima dal mio vecchio dentista, aggiungendo che avevo avuto dolori ma il dentista di allora disse che era sinusite, da curare con aerosol. Vista la TAC il dentista odierno opta per una nuova terapia canalare. Iniziamo la terapia canalare del 24, seguita da sedute dove il dente è trattato con laser. La terapia riesce, il dente viene otturato.
Rimaneva il 25. Era marzo del 2014 ed io a maggio dovevo andare in Germania per lavoro per un anno. Il dentista optò per trattate il 25 al mio ritorno. Al ritorno vado dal dentista, che toglie l’otturazione in amalgama con cui 10 anni fa era stato otturato il 25 e dice che non ritiene più necessaria la devitalizzazione, facendo una nuova otturazione.
Ad aprile 2015 torno per dire che avverto dolori alla arcata superiore sx ma dice che è normale. A maggio avviene la stessa cosa. A giugno faccio una panoramica, ma mi riassicura su quella sfera sopra il 24 e il 25, che secondo lui non è infezione perché non ha una forma perfettamente sferica. Mi rinvia a dopo le ferie estive. Torno a ottobre con una "palla da tennis" nella gengiva sopra il 24 e il 25, che sento anche nel palato. A questo punto il dentista riapre il 25. Decide di devitalizzarlo subito, estraendo il nervo nonostante le diverse punture di anestesia non mi facessero effetto.
In pochi giorni la mia faccia si gonfia molto ed inizio, su consiglio del dentista, una terapia antibiotica. Iniziamo le sedute con il laser, come con il 24. La situazione peggiora, la faccia resta gonfia e in un mese cambio 4 antibiotici diversi, ma nessuno fa effetto. Comincia un formicolio alla parte sinistra del viso ed il dolore raggiunge l'occhio e l'orecchio. Il dentista mi consiglia di rivolgermi ad un otorino, sospettando una sinusite mascellare odontogena. L'otorino mi dice che il seno paranasale è libero e mi consiglia una dentalscan, il cui esito è: "Focolaio osteolitico apico-radicolare del mascellare sx (dim.max. vestibolo linguale di 18mm), che ingloba le radici del 24 e del 25 ed erode ampiamente la corticale su entrambi i versanti; pavimento del seno mascellare sollevato, marcatamente assottigliato ma non eroso”. Sia il radiologo che l’otorino, presa visione della Tac, mi dicono che devo subire un intervento chirurgico, che può effettuare sia un dentista che un chirurgo maxillo facciale, e che si rischia estrazione dei denti. Nei prossimi giorni ho già fissato dei consulti con un nuovo dentista ed un chirurgo maxillo facciale. Secondo voi come si potrebbe intervenire nel mio caso? C’è modo di salvare i denti? L’intervento è in anestesia locale o totale? Allego un estratto della TC dentalscan.
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Gentile Utente,
evidentemente è presente una neoformazione cistica considerando l'estensione della lesione osteolitica repertata in Tac, che interessa gli apici delle radici dei due premolari: in pratica sarà necessaria un intervento di apicectomia ('taglio degli apici delle radici ed otturazione dei canali), con enucleazione della probabile neoformazione cistica, curettaggio della cavità residua, previa apertura di una breccia ossea all'altezza degli apici delle radici.
Questo il procediemnto per salvare i denti, anche se vi è una certa percentuale di insuccesso: importante procedere al più presto anche per evitare l'interessamento del seno mascellare, complicazione che richiederebbe un intervento più complesso.
Cordiali Saluti
evidentemente è presente una neoformazione cistica considerando l'estensione della lesione osteolitica repertata in Tac, che interessa gli apici delle radici dei due premolari: in pratica sarà necessaria un intervento di apicectomia ('taglio degli apici delle radici ed otturazione dei canali), con enucleazione della probabile neoformazione cistica, curettaggio della cavità residua, previa apertura di una breccia ossea all'altezza degli apici delle radici.
Questo il procediemnto per salvare i denti, anche se vi è una certa percentuale di insuccesso: importante procedere al più presto anche per evitare l'interessamento del seno mascellare, complicazione che richiederebbe un intervento più complesso.
Cordiali Saluti
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
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Ex utente
Grazie dottor Palomba, per la completezza e celerità del suo intervento. Le volevo chiedere se l'apicectomia si pratica in anestesia locale o totale. Inoltre, visto che ha un certo rischio di insucesso, vorrei chiederLe quale potrebbe essere, secondo Lei, l'alternativa a tale intervento (anche a costo di perdere i denti) per non rischiare che il problema di ripresenti. Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.5k visite dal 15/11/2015.
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