Otturazione di un premolare e, dopo due mesi, devitalizzazione a seguito di necrosi

Buonasera, nello scorso mese di aprile, avvertendo durante la masticazione un piccolo dolore proveniente dal secondo premolare superiore, dopo molti anni (forse 8) mi sono recato da una dentista consigliatami da alcuni colleghi, nella città in cui da poco mi ero trasferito. A seguito di visita e Rx, l'odontoiatra mi ha diagnosticato due carie: una al premolare dolorante e l'altra (per me asintomatica), sotto la gengiva del primo premolare accanto. Dopo il trattamento occlusivo di entrambe, tre RX e la pulizia dei denti, la professionista ha ritenuto concluso il suo intervento sostenendo che il dolore (per me identico a quello che avvertivo prima di andare da lei) sarebbe a breve scomparso. In realtà, non solo il dolore non è mai scomparso, ma ad agosto durante le ferie, in fase di masticazione ho avvertito improvvisamente la sensazione di una rottura del dente e fortissimo dolore. Nei giorni successivi ho notato il cambio di colore del premolare che è diventato tendente al grigio chiaro e, a volte, un cattivo odore persistente. Preso appuntamento con la stessa dentista, con l'esame radiografico ha escluso "una frattura visibile" (le ho riferito oltre al dolore, il forte rumuore, il cattivo sapore sentito e la sensazione di sentirlo tremare) e riguardo l'otturazione, che lei stessa aveva fatto qualche mese prima, mi ha fatto notare che era stata fatta in una parte ben lontana dalla polpa, non appariva visibile altra carie, quindi non sapeva spiegare perché avevo avuto i sintomi riferiti. Ciò nonostante mi prescriveva antibiotico per 5 giorni, all'occorrenza un antinfiammatorio e mi rinviava per un secondo controllo dopo 10 giorni. Dopo solo tre giorni, ho avvertito fortissimi dolori provenire dal solito premolare (e poi via via non più localizzabili) in diversi momenti della giornata anche senza masticare. Quando venivano questi spasmi, l'unico rimedio per attenuarli era tenere in bocca acqua. Richiamata la dottoressa, che era in ferie, devo fare riferimento ad un giovane odontoiatria che collabora con lo studio. Questo professionista (più gentile, capace di ascoltare e comunicare) diagnostica, a seguito di percussione e prova del freddo (dente insensibile), una pulpite e afferma che il dente è necrotico. Dopo una notte di sofferenza, il giovane dentista esegue (facendo, in corso d'opera altre 2 o 3 radiografie) la devitalizzazione e mi rinvia a 5 giorni dopo per l'otturazione (quando sarà rientrata la titolare).
Sono passate 48ore: inizialmente ho avuto un grande sollievo, perché senza stimoli non ho più alcun sintomo; tuttavia nonostante stia continuando l'antibiotico, sia durante la masticazione (sempre molto prudente) sia percuotendo con le mie dita il premolare, ho un forte dolore più intenso di quello che avevo all'inizio di questa storia.
Esiste la possibilità che la cura della carie, di pochi mesi fa, sia stata eseguita in maniera approssimativa determinando la pulpite e la necrosi del premolare? Perché ancora ho più dolore? E' corretto fare almeno 7 o 8 Rx?
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Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92
Gentile Utente,
ha già posto in pratica la stessa richiesta nella sezione ortodonzia: in aggiunta all'esauriente risposta del collega, posso dirle che la tipologia del dolore che avverte può essere dovuta ad un'infiammazione del legamento parodontale che circonda esternamente il dente per la formazione di gas o essudato all'interno del dente per una non completa asportazione del tessuto necrotico o all'azione irritante dal medicamento posizionato all'interno dei canali.

Altra ipotesi è la presenza di una frattura, soprattutto se il dente in questione è il primo premolare superiore, che di solito presenta due piccole radici ed é più soggetto degli altri denti a frattura, e proprio in sede interradicolare.
Spesso le rime di frattura non solo visibili in rx e possono interessare non per intero la struttura corono-radicolare, è sufficiente però una minima pressione per movimentare le parti fratturate, traumatizzando così il legamento periodontale fortemente innervato, da cui il dolore.

Sarà dirimente la riapertura del dente: se il dolore è causato dal medicamento o essudato all'interno dei canali, in pratica il dolore scompare o comunque si riduce d'intensità nel giro di pochi minuti.
Se si tratta di frattura, il dolore permane e spesso è possibile individuare l'eventuale rima all'interno della cavità.

Per quanto riguarda l'esecuzione dell'otturazione a regola d'arte o meno, proprio per la particolare struttura dei premolari, pur residuando parecchi tessuto dentinale apparentemente sano, quindi con una carie lontana dalla polpa, l'infeazione può comunque danneggiare la polpa e portare alla pulpite e/o alla necrosi in breve tempo.

Cordiali Saluti


Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.

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Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
La ringrazio per la gentile risposta. Sono passati otto giorni dalla devitalizzazione. Il dente (secondo premolare superiore dell'arcata destra) continua ad essere fonte di dolore se mastico (anche cibi morbidi) o se lo percuto con un dito. La gengiva sopra molto arrossata a dire delladottoressa per via delle ripetute.iniezioni di anestetico che il suo collaboratore ha dovuto farmi per devitalizzare il dente "durante la pulpite". Inutile dire che sono molto insoddisfatto e nonostante sia stato invitato a pazientare sto pensando di cambiare dentista: non è possibile che nel giro di sei mesi una presunta carie (a mio avviso mal curata) mi stia facendo patire tanto!
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Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Aggiorno sulla mia situazione: dopo ripetute medicazioni del premolare devitalizzato (che ha continuato ad essere fonte di dolore se premuto) e dopo aver avuto più volte la sensazione che questo dente "scendesse" (cosa che la dentista "sistemava" con ripetute "limate"), dopo una seduta di lavaggi con ipoclorito che ha avuto per me degli esiti drammatici (quando la professionista stava, a suo dire, "solo sistemando del cotone per la medicazione provvisoria", mi ha toccato in fondo al punto da toccare il trigemino ed in un istante, oltre alle lacrime, ho avuto dolori lancinanti ad orecchio, occhio e mandibola e per riprendermi dai quali, lei stessa ha dovuto immediatamente iniettarmi toradol e bentelan), di mia iniziativa e su consiglio del medico di famiglia, ho fatto un esame radiografico completo (la panoramica, che per la dentista era inutile vista la posizione del premolare, il secondo dell'arcata superiore, perché a suo avviso andava benissimo l'endurale) ebbene dalla panoramica che ha un referto molto stringato ("atrofia di alcuni setti interdentari") è stata esclusa la presenza di granuloma più volte ipotizzata invece dalla dentista.
Ieri la stessa dentista, da cui sono tornato (forzandomi, dopo quello che era successo, e pensando "può capitare") dopo ripetute medicazioni e pulizie per fortuna non più dolorose, ha deciso di chiudere il dente pur sapendo che ancora mi fa male.
Lei insiste sulla possibilità che tra qualche mese ci sarà un granuloma che sarà visibile con una endurale, ma che per ora, non è visibile nè con la rx, nè con l'endurale stessa. Al limite , sempre secondo lei, potrebbe esserci una frattura invisibile per ora.
In buona sostanza, a suo avviso, dovrei solo aspettare.
Oggi il dente, o meglio essendo devitalizzato la parte superiore della gengiva, alla pressione fa ancora male.
Sono davvero stanco. Cosa mi consigliate?
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