Lesione nervo mentoniero
Gentili Dottori,
venti giorni fa a seguito di installazione impianti Prime SM Free h.10 in zona 4.5 e 4.6 sono stata colpita da anestesia seguita da parestesia. Durante l’intervento ho sentito una fortissima scossa. Nei primi 5 giorni emilabbro e mento erano completamente anestetizzati; ora – dopo qualche giorno di formicolii e scosse - sento fortissimi bruciori alla cute e dolore alla zona del mento, che mostra una parziale e intermittente ripresa della sensibilità. La tac Cone Beam effettuata a 10 giorni dall’intervento dice che l’apice laterale dell’impianto 4.5. si trova a 4-5 mm dal canale mandibolare, ma che invece “l’apice più mesiale appare in contatto con il profilo superiore del canale mandibolare”.
Mi rivolgo a voi per chiedere:
1. Se concordate sull’opportunità di lasciare tutto com’è. Posto che il danno è stato effettuato durante la fresatura, il mio dentista ritiene che sia inutile ora togliere la vite, che tanto non ostruisce il canale.
2. Se ritenete che il danno possa essere reversibile.
3. Se continuereste nel mio caso a rivolgervi allo stesso dentista. Leggo dalle vostre risposte su argomenti simili che raccomandate sempre di rivolgervi a professionisti affidabili, ma mi chiedo come possa un paziente avere questa informazione. Il mio dentista cura me e i miei familiari da una decina d’anni: ci è sempre sembrato serio e accurato. In questo caso, tuttavia, a) mi ha proposto l’impianto senza minimamente accennare ai possibili rischi (e tra l’altro senza farmi firmare consenso informato); b) ha proceduto con il lavoro basandosi su una panoramica vecchia di 6 anni (per evitare inutili radiazioni, a suo dire); c) malgrado la forte scossa, dopo l’intervento mi ha fatta andare a casa senza accennare alla possibilità che non mi tornasse la sensibilità; d) quando il giorno successivo mi sono presentata gonfissima e anestetizzata ha minimizzato e assunto un atteggiamento attendista; e) soltanto dopo che io di mia iniziativa ho fatto la tac ha cominciato a parlare di lesione del nervo mentoniero e a prefigurare la guarigione nell’arco di qualche settimana o mese.
Sono molto preoccupata e disorientata: grazie in anticipo per i consigli che mi vorrete dare.
venti giorni fa a seguito di installazione impianti Prime SM Free h.10 in zona 4.5 e 4.6 sono stata colpita da anestesia seguita da parestesia. Durante l’intervento ho sentito una fortissima scossa. Nei primi 5 giorni emilabbro e mento erano completamente anestetizzati; ora – dopo qualche giorno di formicolii e scosse - sento fortissimi bruciori alla cute e dolore alla zona del mento, che mostra una parziale e intermittente ripresa della sensibilità. La tac Cone Beam effettuata a 10 giorni dall’intervento dice che l’apice laterale dell’impianto 4.5. si trova a 4-5 mm dal canale mandibolare, ma che invece “l’apice più mesiale appare in contatto con il profilo superiore del canale mandibolare”.
Mi rivolgo a voi per chiedere:
1. Se concordate sull’opportunità di lasciare tutto com’è. Posto che il danno è stato effettuato durante la fresatura, il mio dentista ritiene che sia inutile ora togliere la vite, che tanto non ostruisce il canale.
2. Se ritenete che il danno possa essere reversibile.
3. Se continuereste nel mio caso a rivolgervi allo stesso dentista. Leggo dalle vostre risposte su argomenti simili che raccomandate sempre di rivolgervi a professionisti affidabili, ma mi chiedo come possa un paziente avere questa informazione. Il mio dentista cura me e i miei familiari da una decina d’anni: ci è sempre sembrato serio e accurato. In questo caso, tuttavia, a) mi ha proposto l’impianto senza minimamente accennare ai possibili rischi (e tra l’altro senza farmi firmare consenso informato); b) ha proceduto con il lavoro basandosi su una panoramica vecchia di 6 anni (per evitare inutili radiazioni, a suo dire); c) malgrado la forte scossa, dopo l’intervento mi ha fatta andare a casa senza accennare alla possibilità che non mi tornasse la sensibilità; d) quando il giorno successivo mi sono presentata gonfissima e anestetizzata ha minimizzato e assunto un atteggiamento attendista; e) soltanto dopo che io di mia iniziativa ho fatto la tac ha cominciato a parlare di lesione del nervo mentoniero e a prefigurare la guarigione nell’arco di qualche settimana o mese.
Sono molto preoccupata e disorientata: grazie in anticipo per i consigli che mi vorrete dare.
[#1]
Buongiorno.
La lesione del Nervo Alveolare Inferiore è urtroppo complicanza non infrequente.
Ormai é andata così: che fare ora?
Credo che l'atteggiamento del Collega sia condivisibile: la lesione é avvenuta in fase di fresatura, ma oggi l'impianto non ha partricolare ruolo nel mantenerla. Rimuoverlo credo cambierebbe poco
Poiché la zona mentoniera " mostra una parziale e intermittente ripresa della sensibilità" c'è da sperare sulla reversibilità della sintomatologia: Non resta che avere pazienza: possono volerci anche mesi.
Forse poteva esserci più attenzione in fase preparatoria, ma purtroppo credo che qualunque chirurgo abbia nella sua vita professionale qualche episodio di lesione iatrogena, non sempre attribuibile automaticamente ad un profilo di colpa.
Cordiali saluti ed auguri
La lesione del Nervo Alveolare Inferiore è urtroppo complicanza non infrequente.
Ormai é andata così: che fare ora?
Credo che l'atteggiamento del Collega sia condivisibile: la lesione é avvenuta in fase di fresatura, ma oggi l'impianto non ha partricolare ruolo nel mantenerla. Rimuoverlo credo cambierebbe poco
Poiché la zona mentoniera " mostra una parziale e intermittente ripresa della sensibilità" c'è da sperare sulla reversibilità della sintomatologia: Non resta che avere pazienza: possono volerci anche mesi.
Forse poteva esserci più attenzione in fase preparatoria, ma purtroppo credo che qualunque chirurgo abbia nella sua vita professionale qualche episodio di lesione iatrogena, non sempre attribuibile automaticamente ad un profilo di colpa.
Cordiali saluti ed auguri
Dr.ssa Giulia Bernkopf-Vicenza-Roma.
Odontoiatra, Specialista in Ortognatodonzia.Gnatologa
dott.g.bernkopf@gmail.com - www.bettega-bernkopf.it
[#2]
Gentile Utente,
non esprimo pareri e considerazioni sull'operato del suo medico perchè non rientra nelle finalità del servizio offerto da questo sito.
Posso dirle che la ripresa della sensibilità, peraltro in cosi breve tempo, lascia presagire ad un recupero non solo rapido ma probabilmente completo della funzionalità sensoriale in quella sede: è probabile che la lesione sia stata minima, bisogna inoltre considerare l'azione di compressione che l'edema seguito al trauma ed all'intervento ha esercitato e continua ad esercitare sui fasci nervosi.
Vi sono terapie a base di antiedemigeni ed integratori vitamici, utili questi ultimi per la ricostituzione delle guaine mieliniche delle fibre nervose danneggiate.
Cordiali Saluti
non esprimo pareri e considerazioni sull'operato del suo medico perchè non rientra nelle finalità del servizio offerto da questo sito.
Posso dirle che la ripresa della sensibilità, peraltro in cosi breve tempo, lascia presagire ad un recupero non solo rapido ma probabilmente completo della funzionalità sensoriale in quella sede: è probabile che la lesione sia stata minima, bisogna inoltre considerare l'azione di compressione che l'edema seguito al trauma ed all'intervento ha esercitato e continua ad esercitare sui fasci nervosi.
Vi sono terapie a base di antiedemigeni ed integratori vitamici, utili questi ultimi per la ricostituzione delle guaine mieliniche delle fibre nervose danneggiate.
Cordiali Saluti
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
[#3]
Gentile utente anche io non entro nel merito di quello che è stato l'operato del suo dentista.
Riporto quella che e' la mia esperienza e quella delle scuole nelle quali mi son formato.
In casi simili benché il danno può esser occorso durante la fase di preparazione del sito, svitare un po' l'impianto in quella che e' la sede di interferenza sul nervo, o quando ciò non e' possibile in alternativa rimuoverlo, determina una decompressione che favorisce un più pronto recupero della sensibilità, il tutto va effettuato quanto più precocemente possibile (24-48h) ed in associazione ad idonea terapia medica di supporto.A 20 giorni dall'intervenuto, probabilmente, avere un atteggiamento di questo tipo può non sortire più l'effetto desiderato. Forse.
Il fatto che da una anestesia si sia passati ad una parestesia può far ben sperare in un recupero.
A questo punto occorre armarsi di
pazienza.
In bocca al lupo
Riporto quella che e' la mia esperienza e quella delle scuole nelle quali mi son formato.
In casi simili benché il danno può esser occorso durante la fase di preparazione del sito, svitare un po' l'impianto in quella che e' la sede di interferenza sul nervo, o quando ciò non e' possibile in alternativa rimuoverlo, determina una decompressione che favorisce un più pronto recupero della sensibilità, il tutto va effettuato quanto più precocemente possibile (24-48h) ed in associazione ad idonea terapia medica di supporto.A 20 giorni dall'intervenuto, probabilmente, avere un atteggiamento di questo tipo può non sortire più l'effetto desiderato. Forse.
Il fatto che da una anestesia si sia passati ad una parestesia può far ben sperare in un recupero.
A questo punto occorre armarsi di
pazienza.
In bocca al lupo
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
[#4]
Utente
Gentili Dottori,
vi ringrazio molto per i riscontri e gli incoraggiamenti. Attualmente il dentista mi sta sottoponendo a sedute di terapia laser fotostimolante. Ho consultato un neurologo che mi ha prescritto una cura a base di cortisone 25 e neuroattivatori (Nervaben e Normast).
Capisco le cautele nell’esprimere valutazioni a distanza sull’operato di un collega, tuttavia credo che essere aiutati a capire se ci si può fidare o meno di una persona cui si affida la propria salute sia molto importante. Se è pur vero che nel caso specifico ormai il danno è fatto, è infatti altrettanto vero che in futuro altri danni potrebbero ancora essere fatti: molto meglio riuscire a capire in anticipo dove si colloca il confine tra accidentale incidente di percorso e professionalità grossolana.
Grazie e saluti cordiali
vi ringrazio molto per i riscontri e gli incoraggiamenti. Attualmente il dentista mi sta sottoponendo a sedute di terapia laser fotostimolante. Ho consultato un neurologo che mi ha prescritto una cura a base di cortisone 25 e neuroattivatori (Nervaben e Normast).
Capisco le cautele nell’esprimere valutazioni a distanza sull’operato di un collega, tuttavia credo che essere aiutati a capire se ci si può fidare o meno di una persona cui si affida la propria salute sia molto importante. Se è pur vero che nel caso specifico ormai il danno è fatto, è infatti altrettanto vero che in futuro altri danni potrebbero ancora essere fatti: molto meglio riuscire a capire in anticipo dove si colloca il confine tra accidentale incidente di percorso e professionalità grossolana.
Grazie e saluti cordiali
[#5]
Gentile Paziente
Anzitutto il danno, se ci sarà davvero, verrà valutato dopo un adeguato periodo di attesa: é possibile che tutto si risolva senza danno alcuno.
Poiché un evento sfortunato può capitare a tutti (forse anche a lei) non si può da questo sentenziare automaticamente sulla qualità professionale di un medico, tantomeno via rete .
Cordiali saluti e auguri di completa guarigione.
Anzitutto il danno, se ci sarà davvero, verrà valutato dopo un adeguato periodo di attesa: é possibile che tutto si risolva senza danno alcuno.
Poiché un evento sfortunato può capitare a tutti (forse anche a lei) non si può da questo sentenziare automaticamente sulla qualità professionale di un medico, tantomeno via rete .
Cordiali saluti e auguri di completa guarigione.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.9k visite dal 26/07/2015.
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