La durata del impianto

Salve a tutti,
ho terminato il mio giro di consulenze, ma vorrei un parere da Voi tutti.Ritenete che sia meglio estrarre una radice ormai non recuperabile ed inserire subito un impianto post-estrazione oppure estrarre il dente aspettare 2-3 mesi per verificare la ricrescita dell'osso e poi inserire 1/2 impianti essendo la radice in questione un 16 e quindi non un dente monoradicale.
Altro quesito, ritenete che il molaggio selettivo sia un metodo valido per correggere un morso aperto?..Diversi vostri colleghi mi hanno parlato degli impianti come "cose" molto delicate, non ritenete che a causa del mio morso aperto toccando solo con i 4 molari (uno di questi appunto verrà sostituito con un impianto) possa pregiudicare la durata del impianto?
Grazie per il tempo che mi dedicherete.
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Dr. Francesco Rossani Dentista, Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico delle dipendenze 24 1
Caro Paziente,
Premetto che è impossibile formulare una diagnosi esatta senza avere a disposizione una documentazione completa. Ad ogni modo, l'opportunità di inserire impianti postestrattivi dipende dalla qualità dell'osso e dalle condizioni dei tessuti circostanti le radici. Se è presente tessuto infiammato o infetto, è più prudente attendere prima di inserire gli impianti. Se invece l'osso è perfettamente sano ed ha una forma adatta, è ipotizzabile l'inserimento degli impianti postestrattivi immediati.
Per quanto riguarda il morso aperto e i conseguenti carichi, personalmente non sono un simpatizzante del molaggio selettivo. E' pur vero che la terapia alternativa, ovvero l'ortodonzia, richiede, in un adulto, tempi relativamente lunghi. Ad ogni modo, gli impianti, se supportati da sufficiente tessuto osseo, sono in grado di sopportare carichi notevoli. Poiché però, una volta inseriti, la loro posizione non è più modificabile, occorre che siano posizionati quando si è ottenuto l'assetto definitivo dei suoi denti naturali.

Dr. Francesco Rossani

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Dr. Dario Spinelli Gnatologo, Ortodontista, Dentista, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22
L'unica terapia accettata per il morso aperto è quella ortodontica. Il molaggio selettivo è una "terapia" assolutamente pericolosa e sconsigliata da tutti ormai da almeno 20 anni.
Quanto agli impianti scelga un odontoiatra di cui ha fiducia e si affidi alle sue scelte poichè per sostituire un molare la necessità reale di un impianto postestrattivo (che spesso comporta qualche piccolo rischio in più di infezione)è sostanzialmente nulla, ma se sono presenti le condizioni ideali può essere comunque una scelta valida.

Dr. Dario Spinelli
Odontoiatra Specialista in Ortodonzia e Gnatologia
www.ortodonzia.bari.it
www.ildentistaperibambini.it

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Dr. Giovanni Ventimiglia Dentista, Gnatologo 142 6
Caro Utente senza dubbio l'estrazione della radice se infetta e inrecuperabile e' del tutto necessaria, questo per evitarle nel tempo ascessi e altri tipi di infezioni. L'impianto post-estrattivo? solo se la sede in cui deve essere inserito l'impianto e' priva di infezioni e se l'osso e' in buone condizioni. Il fatto che lei nel passato ha effettuato un trattamento ortodontico e ora si ritrova con un morso aperto io la definirei recidiva del trattamento da lei subito. Il morso aperto ad un esperto ortognatodontista fa subito pensare di avere un paziente sicuramente con respirazione orale e in piu' problemi di lingua. Un anamnesi remota? ha portato il ciuccio per molto tempo? ha allattato al seno materno? Ciucciava il dito? o altro ha o aveva il vizio di interporre tra i denti oggetti come penna, matita o altro? Se non si risolvono quali di questi problemi possano essere e' inutile fare un trattamento ortodontico. La selettiva per chiudere un morso aperto? una cosa un po' paleolitica. Se il suo obbiettivo e' solo quello di sostituire la radice con un impianto senza ricorrere ad altri trattamenti ortodontici il suo odontoiatra sara' in grado di stabillire se inserirlo subito dopo aver effettuata l'estrazione o aspettare qualche mese un saluto

Dr. giovanni  ventimiglia

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Dr. Filippo Martone Dentista, Gnatologo, Medico estetico 585 18
L'impianto post estrattivo è di per sè spesso una soluzione validissima, salvo ne ricorrano i criteri (assenza d'infezione), e solo clinicamente è possibile definirli con completezza.
Il morso aperto anteriore rimane una delle condizioni patologiche attinenti l'ortodonzia di più difficile (improbabile) soluzione. Il molaggio selettivo è una terapia abbandonata, se non in casi limitati per tipologia ed entità.

Cordialità

Dr. Filippo Martone
Titolare
BONONIA GLOBAL FACE CENTER
Bologna - Minerbio
www.dentista-bologna.it

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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 229
Gentile paziente, un impianto inserito contestualmente, se possibile e se è "nelle mani" dell'operatore, è a mio avviso sempre da preferire, se tecnicamente fattibile.
Secondo la mia personalissima casistica nell'80% dei casi l'impianto può essere inserito; è molto più facile quindi trovare le condizioni adatte che non trovarle, ottenendo quindi tutti i benefici di questa tecnica.

Il molaggio è da PROSCRIVERE.

Gli impianti sono di "delicati", ma non vedo perchè non farlo (non facendo ortodonzia) nel suo caso.
Ogni soluzione riabilitativa protesica si scontrerà con il suo morso aperto.
Anche il ponte tradizionale effettuato limando (rovinando) i due denti vicini si scontrerà con il suo problema.
Meglio allora affrontarlo con la soluzione meno demolitiva, l'implantologia, appunto.

Sarà compito del suo dentista allestire la protesi in modo da calcolare questi carichi nel modo giusto.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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Utente
Utente
Per iniziare grazie a tutti Voi per i preziosi pareri.
Dott. Rossani - Quindi Lei mi consiglia prima di fare l'impianto di sistemare prima la mia occlusione?Ho sentito diversi pareri negativi sul molaggio selettivo perciò si dovrebbe agire con un apparecchio?..Parla di tempi relativamente lunghi, del tipo?
Dott. Ventimiglia - Ho portato un apparecchio mobile all'età di 8-10 anni per riadrizzare i denti ma dopo si è sistemato tutto, riuscivo a mangiare le foglie di carciofo, cosa che non riesco più a fare ora....deve essere successo qualcosa ultimamente...cosa può essere accaduto così improvvisamente?
Dott. Martone - Pertanto ci sono pochissime probabilità di risolvere il mio morso aperto?..Devo rassegnarmi?..Mi potrà procurare problemi?
Dott. Formentelli - Capisco quello che Lei dice ma fare l'impianto e poi non aver nessuna garanzia di durata minima mi mette agitazione
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Dr. Francesco Rossani Dentista, Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico delle dipendenze 24 1
La durata orientativa di una terapia ortodontica nell'adulto è di 2-3 anni, ma vi è una notevole variabilità in base al caso. Le consiglio di rivolgersi al suo dentista o a un ortodontista di sua fiducia per avere un parere in merito a ciò che si può fare col suo morso aperto. Poi starà a lei valutare se preferirà attendere i risultati dell'ortodonzia o convivere con la situazione attuale, ripristinando però la zona edentula tramite impianti.
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Dr. Filippo Martone Dentista, Gnatologo, Medico estetico 585 18
E' davvero donchisciottesco affrontare un morso aperto anteriore nell'adulto. I problemi ci possono essere e vanno tutti gestiti. Si possono tuttavia affrontare sono caso per caso
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Dr. Giovanni Ventimiglia Dentista, Gnatologo 142 6
E' vero caro utente, quello che dicono i miei colleghi cioe' un morso aperto in eta' adulta non e' facile da gestire. Cio' che conta e' parlarne con un esperto ortognatodontista fare una attenta ed accurata diagnosi del caso con le dovute varie radiografie e valutare le possibilita' di successo in base agli esiti diagnostici effettuando un trattamento ortodontico. Comunque non si scoraggi il suo caso e' risolvibile se non con ortodonzia tradizionale con la chirurgia ortognatodontica, se propio vuole vedersi una bocca nella norma , in Italia ci sono dei bravissimi professionisti che esercitano questa branca. Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Ringrazio nuovamente per il tempo dedicato.
Vi confesso i miei timori :
non riuscire più a masticare in futuro
- non riuscire a montare un impianto in condizioni ottimali e pregiudicarne l'efficacia
Inoltre dimenticavo di dirvi che probabilmente dovrò sostituire con un impianto un altro molare che da radiografia risulta con granuloma e con forca interessata da infezione(in queste condizioni è impossibile salvare il dente?).Quindi alla fine toccherò con due denti naturali e due impianti.
Purtroppo tutti i vostri colleghi che ho interpellato mi hanno tutti confermato che i trattamenti canalari fatti in precedenza in modo superficiale e incompleto mi hanno portato tutta questa serie di problemi, purtroppo non mi risulta facile dopo quello che è successo tornare a fidarmi ciecamente di un dottore.Sono certo che voi capirete il mio stato d'animo.
E poi vi giuro che consultado diversi professionisti ho capito che ci sono troppe discordanze sulle cure da intraprendere.Alcuni farebbero un impianto post-estrattivo altri farebbero l'estrazione dopo aver atteso la ricrescita dell'osso per tre mesi, alcuni mi descrivono gli impianti come "delicati" e senza possibilita di dare garanzie.Diversi mi farebbero un molaggio selettivo ma da quello che sono riuscito a capire risulta una tecnica obsoleta e probabilmente non risolverebbe il problema...Vi giuro e davvero difficile capire cosa fare...consigliatemi sul da farsi.
Rinnovo il mio ringraziamento
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Dr.ssa Simona Galiero Odontoiatra 23 3
Buonasera, ho letto un po' tutti i consulti, ma vorrei da lei sapere dove si trova questa radice, ovvero è la radice di un dente superiore o inferiore?

cordiali saluti
dott.ssa Simona Galiero

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Utente
Utente
Salve Dr.ssa Galiero,
il dente da sostituire con impianto dove è presente la radice non recuperabile si trova nell'arcata superiore precisamente il N°16, mentre quello interessato da due granulomi più interessamento della forca e un molare dell'arcata inferiore e precisamente il N°36.
Spero di essere stato esaustivo.
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Dr. Filippo Martone Dentista, Gnatologo, Medico estetico 585 18
Esistono almeno un centinaio di tipologie di impianti ed almento una dozzina di procedure chirurgiche implantari.
Da goni collega dovrebbe, meglio se in via scritta, avere delucidazioni chiare sul livello di affidabilità della propria proposta implantare.
Le oonfermo che la pratica postestrattiva oggi è piuttosto diffusa, tuttavia la presenza di un dente con una forcazione compromessa da una patologia infettiva parodontale cambia un po' i termini del problema. Bisognerebbe fare un'attento screening diagnostico per capire se il suo cavo orale è colpito da parodontopatia. Esistono varie tipologie di esami strumentali per appurarlo.
La malattia parodontale è il vero nemico numero 1 degli impianti, oltrechè dei suoi denti!
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Dr.ssa Simona Galiero Odontoiatra 23 3
bene...bhè meglio.Mi riferisco all'elemento dell'arcata superiore.Dico questo perchè se ho ben capito la sua tipologia lei presenta un'overbite (morso aperto)che il più delle volte viene risolto ortodonticamente con estrazione di due elementi superiori. Quindi per me lei dovrebbe estrarre la radice e anche un elemento dell'emiarcata controlaterale e sottoporsi a terapia ortodontica senza dover ricorrere all'impianto. Buon sorriso! Faccia sapere i risvolti
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Utente
Utente
Una curiosità, e possibile inserire due viti per migliorare la stabilita dell'impianto soprattutto visto che i due denti in questione sono due molari e a causa del mio morso aperto sono sollecitati maggiormente?

Ma le viti vengono avvitate nei buchi che sono occupati dalle radici dopo aver fatto l'estrazione?
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 229
Il rischio che nell'adulto dopo la correzzione del morso aperto ci sia una recidiva e che "tutto torni quasi come prima" è altissimo.
In questo concordo pienamente con il dr. Martone.

Garanzie di durata, lei mi chiedeva:
Nessun dentista serio le darà mai garanzie su nessuna prestazione, anche nelle condizioni più favorevoli.
Si lavora su un tessuto biologico, non su un pezzo di ferro.

Si può parlare di probabilità, di serietà e capacità professionali, di impegno del dentista, ma non di "garanzia".
Eventualmente un dentista potrà darle, come in genere faccio io, delle garanzie economiche, ma ciò non ha nulla a che vedere con una garanzia di durata.

Per tornare al suo caso, pur nelle condizioni sfavorevoli che lei presenta, un impianto ha, a mio avviso, più chances di durata (e soprattutto è molto meno demolitivo)di un ponte tradizionale ottenuto limando due denti.

Da quanto mi descrive, comunque, è verosimile che anche il 36 vada estratto e sostituito con impianto (il tentativo di salvataggio, se possibile, appare comunque doveroso).

La presenza di malattia paradontale localizzata al dente da estrarre non rappresenta in genere un problema implantare, nelle mani di un chirurgo esperto: viene curata contestualmente all'estrazione e all'inserimento dell'impianto.
Neppure la presenza di danni alla forcazione rappresenta un problema, ma addirittura può essere spesso una sorta di facilitazione, non dovendomi preoccupare di eliminarla per inserire l'impianto.

Tendenzialmente inserisco, nei molari, degli impianti di largo diametro (6,5 - 7,5 mm), in grado di riempire meglio lo spazio post-estrattivo.
A volte comunque inserisco due impianti di diametro più ridotto (uno per radice), anche se la ritengo una scelta di ripiego, da utilizzarsi quando la prima soluzione non fosse possibile.
Altri chirurghi invece optano per soluzioni differenti; non le posso proporre la tecnica migliore, quindi, ma la tecnica migliore per le capacità di quel professionista.
Lo spazio occupato precedentemente dalle radici viene utilizzato, ma tendenzialmente corretto perchè l'impianto, ovviamente, ha un diametro maggiore almeno in alcune sue parti.

Non si preoccupi troppo dei pareri anche radicalmente diversi espressi: fa parte nel naturale bagaglio di conoscenze, capacità e di esperienze diverse dei singoli professionisti.
E' normale che un ortodonzista conosca meglio la sua materia, uno gnatologo la sua, e un implantologo conosca meglio di altri i limiti e le possibilità degli impianti e delle tecniche che usa.

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Dr. Dario Spinelli Gnatologo, Ortodontista, Dentista, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22
Io mi permetto di sottolineare invece un aspetto a cui lei ha accennato e cioè che ci sia stato un peggioramento recente del suo morso aperto.
Credo, da ortodontista, che andrebbe in primo luogo approfondito questo aspetto per valutarne le cause e la eventuale risoluzione ortodontica, che sicuramente più difficile rispetto ad altri casi, è comunque possibile soprattutto se si individua una causa funzionale da correggere e non una causa scheletrica congenita. In questo caso si spiegherebbe anche il peggioramento recente
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Utente
Utente
Mi sembra di capire che la mia situazione non è affatto semplice.Mi sa che dovro convivere con il mio morso aperto e sperare nella durata degli impianti.