In caso di situazione incerta, e' possibile fare qualche cura per mettere in condizioni di
Buon giorno.
Ho una vecchia otturazione in un molare inferiore in amalgama che si e' rotta e necessita di sostituzione.
Su richiesta del dentista ho effettuato una radiografia panoramica.
Tra alcuni giorni iniziero' il trattamento ed il dentista mi ha gia' preannunciato che, essendo l'otturazione esistente abbastanza profonda (dalla radiografia non appare pero' interessare ancora l'area del nervo), probabilmente sara' nessario devitalizzare il dente, aggiungendo che la decisione finale sara' possibile solo dopo avere rimosso l'otturazione esistente.
Io vorrei comunque fare il possibile per salvare il nervo del dente ed evitare la devitalizzazione e sono disposto ad effettuare le cure necessarie a tale scopo.
Attualmente il dente non mi fa alcun male (ne’ a riposo ne’ quando mastico), per cui posso immaginare che il nervo non e' ancora danneggiato.
Vi chiedo pertanto:
Quali sono i criteri di decisione per effettuare o meno la devitalizzazione (mi riferisco in particolare ai casi di incertezza, in cui la devitalizzazione non e' assolutamente richiesta)?
In caso di situazione incerta, e' possibile fare qualche cura per mettere in condizioni di sicurezza il nervo e quindi effettuare l'otturazione?
Cosa rischierei se decidessi, in una situazione incerta, di lasciare in vita il nervo ed effettuassi comunque l'otturazione, per esempio in ceramica?
Ringraziandovi sin d'ora per l'attenzione che vorrete dare alle mie domande, vi invio i miei migliori saluti.
Ho una vecchia otturazione in un molare inferiore in amalgama che si e' rotta e necessita di sostituzione.
Su richiesta del dentista ho effettuato una radiografia panoramica.
Tra alcuni giorni iniziero' il trattamento ed il dentista mi ha gia' preannunciato che, essendo l'otturazione esistente abbastanza profonda (dalla radiografia non appare pero' interessare ancora l'area del nervo), probabilmente sara' nessario devitalizzare il dente, aggiungendo che la decisione finale sara' possibile solo dopo avere rimosso l'otturazione esistente.
Io vorrei comunque fare il possibile per salvare il nervo del dente ed evitare la devitalizzazione e sono disposto ad effettuare le cure necessarie a tale scopo.
Attualmente il dente non mi fa alcun male (ne’ a riposo ne’ quando mastico), per cui posso immaginare che il nervo non e' ancora danneggiato.
Vi chiedo pertanto:
Quali sono i criteri di decisione per effettuare o meno la devitalizzazione (mi riferisco in particolare ai casi di incertezza, in cui la devitalizzazione non e' assolutamente richiesta)?
In caso di situazione incerta, e' possibile fare qualche cura per mettere in condizioni di sicurezza il nervo e quindi effettuare l'otturazione?
Cosa rischierei se decidessi, in una situazione incerta, di lasciare in vita il nervo ed effettuassi comunque l'otturazione, per esempio in ceramica?
Ringraziandovi sin d'ora per l'attenzione che vorrete dare alle mie domande, vi invio i miei migliori saluti.
[#1]
Alla rimozione di una otturazione in amalgama fratturata spesso è necessario rimuovere carie e parti di dente eccessivamente deboli. Spesso durante tale manovra viene interessato il nervo o comunque ci si avvicina molto ad esso. Anche se non si avverte dolore non è detto che il nervo è in buone condizioni (anzi forse è necrotico, cioè non vitale). Se il dentista consiglia la devitalizzazione è per evitare dolori ed infiammazioni al dente. Questi dolori potrebbero infatti comparire anche dopo un discreto tempo dalle cure e richiederebbero un rifacimento completo del rivestimento (e quindi altri costi). Se il paziente accetta questi rischi ed il dentista è d'accordo, il nervo viene protetto, la parte mancante viene ricostruita ed il dente incapsulato.
Quando la perdita di sostanza dentale è eccessiva, non è consigliabile la semplice otturazione ma si ricorre all'intarsio ed alla corona (capsula).
cordiali saluti
Quando la perdita di sostanza dentale è eccessiva, non è consigliabile la semplice otturazione ma si ricorre all'intarsio ed alla corona (capsula).
cordiali saluti
Dott. Marco Capozza
https://www.dentista.lecce.it/
[#2]
Gentile paziente, anzitutto concordo con quanto detto dal collega che le ha spiegato perfettamente le condizioni che comportano o meno un trattamento come la devitalizzazione. Io mi limiterò quindi a rispondere brevemente alle sue domande così da fugare ogni dubbio lei possa ancora avere:
Quali sono i criteri di decisione per effettuare o meno la devitalizzazione (mi riferisco in particolare ai casi di incertezza, in cui la devitalizzazione non e' assolutamente richiesta)?
Nel caso di un ritrattamento come il suo il principio dipende da dove si arriva "scavando". Una volta che si è arrivati alla polpa toglieno tessuto dentale compromesso o una volta arrivati troppo vicini ad essa la devitalizzazione è purtroppo obbligatoria. Ciò si può quindi scoprire solo una volta che si è tolta la precedente otturazione.
In caso di situazione incerta, e' possibile fare qualche cura per mettere in condizioni di sicurezza il nervo e quindi effettuare l'otturazione?
Esistono delle cure chiamate "incappucciamenti" che permettono di tentare di salvare la polpa (il nervo) anche se esposta. Il problema è che tali trattamenti funzionano SOLO e UNICAMENTE se effettuati su bambini e MAI su degli adulti. Quindi nel suo caso se si arriva a ridosso della polpa toglierla è la sola soluzione.
Cosa rischierei se decidessi, in una situazione incerta, di lasciare in vita il nervo ed effettuassi comunque l'otturazione, per esempio in ceramica?
Se decidesse di lasciare la polpa una volta raggiunta durante le cure avrebbe in breve la necrosi della stessa (sempre che non lo isa già naturalmente) seguita successivamente da reazioni a livello apicale come granulomi, cisti e ascessi. L'utilizzo della ceramica non cambia rispetto all'uso del composito in questo caso.
Sperando di averla aiutata la saluto cordialmente.
Quali sono i criteri di decisione per effettuare o meno la devitalizzazione (mi riferisco in particolare ai casi di incertezza, in cui la devitalizzazione non e' assolutamente richiesta)?
Nel caso di un ritrattamento come il suo il principio dipende da dove si arriva "scavando". Una volta che si è arrivati alla polpa toglieno tessuto dentale compromesso o una volta arrivati troppo vicini ad essa la devitalizzazione è purtroppo obbligatoria. Ciò si può quindi scoprire solo una volta che si è tolta la precedente otturazione.
In caso di situazione incerta, e' possibile fare qualche cura per mettere in condizioni di sicurezza il nervo e quindi effettuare l'otturazione?
Esistono delle cure chiamate "incappucciamenti" che permettono di tentare di salvare la polpa (il nervo) anche se esposta. Il problema è che tali trattamenti funzionano SOLO e UNICAMENTE se effettuati su bambini e MAI su degli adulti. Quindi nel suo caso se si arriva a ridosso della polpa toglierla è la sola soluzione.
Cosa rischierei se decidessi, in una situazione incerta, di lasciare in vita il nervo ed effettuassi comunque l'otturazione, per esempio in ceramica?
Se decidesse di lasciare la polpa una volta raggiunta durante le cure avrebbe in breve la necrosi della stessa (sempre che non lo isa già naturalmente) seguita successivamente da reazioni a livello apicale come granulomi, cisti e ascessi. L'utilizzo della ceramica non cambia rispetto all'uso del composito in questo caso.
Sperando di averla aiutata la saluto cordialmente.
Dr. Matteo Erriu
[#3]
Gentile Paziente,
si rivolga con fiducia al suo odontoiatra. Una devitalizzazione è una procedura sicura e affidabile mirata alla cura o alla prevenzione di infezioni periapicali; il suo medico saprà consigliarle la soluzione più indicata.
Distinti saluti
si rivolga con fiducia al suo odontoiatra. Una devitalizzazione è una procedura sicura e affidabile mirata alla cura o alla prevenzione di infezioni periapicali; il suo medico saprà consigliarle la soluzione più indicata.
Distinti saluti
Dr. Antonio Graziano, PhD
Odontoiatra
Dottore di Ricerca in Tecnologie Biomediche applicate alle Scienze Odontostomatologiche
[#4]
Credo che solo l'odontoiatra che effettuerà la cura sul suo dente potrà dirle se è necessaria o meno la devitalizzazione e si deve affidare con tranquillità al consiglio che le darà
Dr. Dario Spinelli
Odontoiatra Specialista in Ortodonzia e Gnatologia
www.ortodonzia.bari.it
www.ildentistaperibambini.it
[#5]
Utente
Egregi Dottori,
Desidero ringraziarvi per le indicazioni che avete fornito in risposta ai miei quesiti.
Mi sono servite ad affrontare meglio l’intervento. Infatti, mi ero dimenticato di segnalarlo, vi scrivo da una paese asiatico, per cui spero comprenderete la mia preoccupazione nell’affrontare localmente le cure dentistiche.
Ecco dunque com’e’ andata.
Ricordo che si trattava del primo molare inferiore destro e che la cavita’ era abbastanza estesa in orizzontale.
Dopo aver rimosso l’amalgama, il dentista ha deciso di non effettuare la devitalizzazione (con mio grande sollievo).
Inoltre, essendo la cavita’ con le pareti che rastremavano verso l’alto, o in “controsquadra”, come le ha definite lui, ha deciso di riempire la cavita’ con un materiale in composito, bianco. Io avrei preferito un intarsio in ceramica, ma egli mi ha spiegato che, data la forma della cavita’, per fare cio’ avrebbe dovuto rimuovere una parte consistente di dente sano, cosa non necessaria con il composito. Da qui la sua decisione.
Nei giorni successivi non ho notato particolari problemi o dolori.
Ora, dopo oltre due mesi dall’intervento, la situazione e’ la seguente.
Di tanto in tanto, il dente in questione risulta piu’ sensibile degli altri. Non si tratta di dolore, ma di una sensazione di pressione o di sensibilita’. A volte sembra avere origine dalla gengiva. Comunque, non mi crea particolari problemi.
Inoltre, dopo alcune settimane, lo spazio interdentale con i due denti adiacenti si e’ leggermente allargato, cosi’ che ora il filo interdentale passa senza difficolta’; ma in contropartita noto che anche i pezzetti di cibo si infilano piu’ facilmente.
Concludendo, avrei i seguenti quesiti:
Che ne pensate delle scelte fatte dal dentista e dell’attuale situazione?
Quali controlli e/o esami posso fare per stabilire se l’otturazione e’ stata eseguita correttamente e per monitorare nel futuro la nascita di eventuali problemi (mi riferisco per es. al rischio di necrosi della polpa, reazioni a livello apicale, ecc., da voi prospettate)?
Quali eventuali sintomi potrebbero segnalare il sorgere di qualche problema?
Vi ringrazio in anticipo per la vostra cortese attenzione e vi invio i miei migliori auguri di Buon 2009.
Desidero ringraziarvi per le indicazioni che avete fornito in risposta ai miei quesiti.
Mi sono servite ad affrontare meglio l’intervento. Infatti, mi ero dimenticato di segnalarlo, vi scrivo da una paese asiatico, per cui spero comprenderete la mia preoccupazione nell’affrontare localmente le cure dentistiche.
Ecco dunque com’e’ andata.
Ricordo che si trattava del primo molare inferiore destro e che la cavita’ era abbastanza estesa in orizzontale.
Dopo aver rimosso l’amalgama, il dentista ha deciso di non effettuare la devitalizzazione (con mio grande sollievo).
Inoltre, essendo la cavita’ con le pareti che rastremavano verso l’alto, o in “controsquadra”, come le ha definite lui, ha deciso di riempire la cavita’ con un materiale in composito, bianco. Io avrei preferito un intarsio in ceramica, ma egli mi ha spiegato che, data la forma della cavita’, per fare cio’ avrebbe dovuto rimuovere una parte consistente di dente sano, cosa non necessaria con il composito. Da qui la sua decisione.
Nei giorni successivi non ho notato particolari problemi o dolori.
Ora, dopo oltre due mesi dall’intervento, la situazione e’ la seguente.
Di tanto in tanto, il dente in questione risulta piu’ sensibile degli altri. Non si tratta di dolore, ma di una sensazione di pressione o di sensibilita’. A volte sembra avere origine dalla gengiva. Comunque, non mi crea particolari problemi.
Inoltre, dopo alcune settimane, lo spazio interdentale con i due denti adiacenti si e’ leggermente allargato, cosi’ che ora il filo interdentale passa senza difficolta’; ma in contropartita noto che anche i pezzetti di cibo si infilano piu’ facilmente.
Concludendo, avrei i seguenti quesiti:
Che ne pensate delle scelte fatte dal dentista e dell’attuale situazione?
Quali controlli e/o esami posso fare per stabilire se l’otturazione e’ stata eseguita correttamente e per monitorare nel futuro la nascita di eventuali problemi (mi riferisco per es. al rischio di necrosi della polpa, reazioni a livello apicale, ecc., da voi prospettate)?
Quali eventuali sintomi potrebbero segnalare il sorgere di qualche problema?
Vi ringrazio in anticipo per la vostra cortese attenzione e vi invio i miei migliori auguri di Buon 2009.
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Gentile Utente Credo che avendo avuto lapossibilita' do toccare con mano il caso il suo dentista abbia optato per la scelta giusta. In riferimento all'otturazione se e' stata eseguita correttamente basta fare un rx endorale in studio eseguita direttamente dal suo dentista per valutare il caso finito, per il controllo del dente nel tempo e per la sua vitalita' basta eseguire il test di vitalita' in caso negativo cioe' che il dente risulti insensibile la polpa e' in necrosi. Ricordi che non sempre eventuali problemi si manifestano con dolore (patologie asintomatiche). Spero di essere stato chiaro nel darle le informazioni da lei richieste un saluto
Dr. giovanni ventimiglia
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.5k visite dal 14/09/2008.
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