Pulpite e sofferenza inusuale
Gentili Dottori,
vorrei condividere quanto sperimentato ieri dal mio dentista e quanto sto esperendo oggi, per avere un vostro cortese parere.
Circa 10 mesi fa mi è stato otturato un premolare inferiore. La carie era vasta ma si è scelto di non devitalizzare. Ho sofferto intensamente il caldo e il freddo per tutti questi 10 mesi, sino a che l'altro ieri mi è sorto un dolore molto forte e sono stato dal dentista.
Mi ha parlato di pulpite e ha avviato la devitalizzazione. Ora, veniamo al punto. Le tre iniezioni di anestesia nella gengiva non hanno sortito nessun effetto e il dentista ha scelto di aprire il dente e di iniettare direttamente nel nervo, nonostante sentissi un dolore lancinante già solo allo spruzzo di aria o acqua fredda. La puntura nel dente mi ha provocato un primo inevitabile urlo. Nemmeno in questo caso l'anestesia ha dato gli effetti sperati, ma il dentista ha scelto di devitalizzare comunque. Nell'inserire l'ago nel dente ho provato un dolore insostenibile che si diramava fino all'orecchio. D'istinto ho tolto il braccio al dentista e mi sono scostato. E' stato un dolore paragonabile solo a quando, da ragazzino, mi avevano sistemato una frattura scomposta al polso a mani nude, senza anestesia. Mai provata una cosa simile. Ero confuso e poco lucido, e il dentista ha scelto di tentare di estrarre ancora un po' di nervo, ma non ce l'ho fatta a resistere: mi sono messo a tremare e nell'alzarmi in piedi sono semi-svenuto. Non avevo paura né ero impressionato, semplicemente il dolore era troppo acuto e prendeva la mandibola e la parte destra della testa. Il dentista, giovane e palesemente sconvolto pure lui (si è reso conto che non scherzavo) ha inserito una medicazione e richiuso il dente, dicendomi di tornare dopo 4 giorni di antibiotico.
Oggi sono sottosopra, gonfio e imbottito di antinfiammatorio (Brufen 800 mg ogni 4 ore) per sostenere il dolore. Se non altro, non sento più il caldo e il freddo, ma la mandibola, sotto al dente, duole da morire.
Mi chiedo: ma è normale che sia accaduto tutto questo? Ho tolto denti del giudizio inclusi, fatto corone, impianti e altro. Godo di buona salute e tra l'altro sopporto bene il dolore: ho preso non più di dieci dosi di antinfiammatorio in dieci anni.
La sensazione è che qualcosa sia andato storto. Al telefono mi è stato detto che la causa risiedeva in una parziale necrosi del nervo. Non posso però credere che dal dentista, nel 2015, si possa arrivare a provare un dolore simile e a soffrire così tanto (ho spaventato tutti i bambini e i pazienti in attesa: prima con le urla, poi con il pallore e le occhiaie!).
Grazie del parere.
vorrei condividere quanto sperimentato ieri dal mio dentista e quanto sto esperendo oggi, per avere un vostro cortese parere.
Circa 10 mesi fa mi è stato otturato un premolare inferiore. La carie era vasta ma si è scelto di non devitalizzare. Ho sofferto intensamente il caldo e il freddo per tutti questi 10 mesi, sino a che l'altro ieri mi è sorto un dolore molto forte e sono stato dal dentista.
Mi ha parlato di pulpite e ha avviato la devitalizzazione. Ora, veniamo al punto. Le tre iniezioni di anestesia nella gengiva non hanno sortito nessun effetto e il dentista ha scelto di aprire il dente e di iniettare direttamente nel nervo, nonostante sentissi un dolore lancinante già solo allo spruzzo di aria o acqua fredda. La puntura nel dente mi ha provocato un primo inevitabile urlo. Nemmeno in questo caso l'anestesia ha dato gli effetti sperati, ma il dentista ha scelto di devitalizzare comunque. Nell'inserire l'ago nel dente ho provato un dolore insostenibile che si diramava fino all'orecchio. D'istinto ho tolto il braccio al dentista e mi sono scostato. E' stato un dolore paragonabile solo a quando, da ragazzino, mi avevano sistemato una frattura scomposta al polso a mani nude, senza anestesia. Mai provata una cosa simile. Ero confuso e poco lucido, e il dentista ha scelto di tentare di estrarre ancora un po' di nervo, ma non ce l'ho fatta a resistere: mi sono messo a tremare e nell'alzarmi in piedi sono semi-svenuto. Non avevo paura né ero impressionato, semplicemente il dolore era troppo acuto e prendeva la mandibola e la parte destra della testa. Il dentista, giovane e palesemente sconvolto pure lui (si è reso conto che non scherzavo) ha inserito una medicazione e richiuso il dente, dicendomi di tornare dopo 4 giorni di antibiotico.
Oggi sono sottosopra, gonfio e imbottito di antinfiammatorio (Brufen 800 mg ogni 4 ore) per sostenere il dolore. Se non altro, non sento più il caldo e il freddo, ma la mandibola, sotto al dente, duole da morire.
Mi chiedo: ma è normale che sia accaduto tutto questo? Ho tolto denti del giudizio inclusi, fatto corone, impianti e altro. Godo di buona salute e tra l'altro sopporto bene il dolore: ho preso non più di dieci dosi di antinfiammatorio in dieci anni.
La sensazione è che qualcosa sia andato storto. Al telefono mi è stato detto che la causa risiedeva in una parziale necrosi del nervo. Non posso però credere che dal dentista, nel 2015, si possa arrivare a provare un dolore simile e a soffrire così tanto (ho spaventato tutti i bambini e i pazienti in attesa: prima con le urla, poi con il pallore e le occhiaie!).
Grazie del parere.
[#1]
Gent. Utente
la sua descrizione ricorda qualche film d'orrore ma purtroppo ha delle basi reali.
A volte, poche per fortuna, durante una pulpite non si riesce a praticare una buona anestesia. Le ragioni sono svariate e possono essere dovute alla tecnica utilizzata, al tipo di anestetico, a variazioni anatomiche ed alla stessa infiammazione.
Se il paziente richiede di continuare la terapia endodontica per bloccare il dolore, a volte si ricorre alla famigerata anestesia intrapulpare, che consiste nell'iniettare direttamente l'anestetico in camera pulpare, dove sono i nervi.
Le conseguenze le conosce.
Il paziente viene di solito avvisato e con il suo consenso si procede con cautela, ma spesso si preferisce, comprensibilmente e giustamente, rinviare a quando l'infiammazione non si è ridotta.
Sembrerebbe ovvio ma la prossima volta dica chiaramente che non vuole assolutamente sentire dolore e riferisca la sua esperienza.
Se desidera farmi sapere come prosegue la sua terapia, continui a scrivere,
Cordiali saluti
la sua descrizione ricorda qualche film d'orrore ma purtroppo ha delle basi reali.
A volte, poche per fortuna, durante una pulpite non si riesce a praticare una buona anestesia. Le ragioni sono svariate e possono essere dovute alla tecnica utilizzata, al tipo di anestetico, a variazioni anatomiche ed alla stessa infiammazione.
Se il paziente richiede di continuare la terapia endodontica per bloccare il dolore, a volte si ricorre alla famigerata anestesia intrapulpare, che consiste nell'iniettare direttamente l'anestetico in camera pulpare, dove sono i nervi.
Le conseguenze le conosce.
Il paziente viene di solito avvisato e con il suo consenso si procede con cautela, ma spesso si preferisce, comprensibilmente e giustamente, rinviare a quando l'infiammazione non si è ridotta.
Sembrerebbe ovvio ma la prossima volta dica chiaramente che non vuole assolutamente sentire dolore e riferisca la sua esperienza.
Se desidera farmi sapere come prosegue la sua terapia, continui a scrivere,
Cordiali saluti
Dott. Marco Capozza
https://www.dentista.lecce.it/
[#2]
Ex utente
Grazie mille, dottore.
Non capisco una cosa: come mai ho continuato a sentire dolore anche dopo l'iniezione intrapulpare?
Il vero dolore (il precedente è uno scherzo a confronto) è stato durante l'estrazione del nervo, che comunque non è nemmeno stato estratto per intero (troppo dolore e troppo sanguinamento).
Oggi al telefono, il direttore sanitario del centro -a cui ho chiesto spiegazioni- si è scusato e mi ha parlato di parziale necrosi e di infezione sottostante, non diagnosticata e sottovalutata dal dentista di turno, perché ero risultato positivo al test di vitalità.
Non ho interesse a stigmatizzare nessuno (ho persino chiamato il giovane dentista per tranquillizzarlo: credo che d'ora in poi sarà più cauto), vorrei solo vederci chiaro, dato che "il solo ricordo rinnova la paura".
Grazie ancora
Non capisco una cosa: come mai ho continuato a sentire dolore anche dopo l'iniezione intrapulpare?
Il vero dolore (il precedente è uno scherzo a confronto) è stato durante l'estrazione del nervo, che comunque non è nemmeno stato estratto per intero (troppo dolore e troppo sanguinamento).
Oggi al telefono, il direttore sanitario del centro -a cui ho chiesto spiegazioni- si è scusato e mi ha parlato di parziale necrosi e di infezione sottostante, non diagnosticata e sottovalutata dal dentista di turno, perché ero risultato positivo al test di vitalità.
Non ho interesse a stigmatizzare nessuno (ho persino chiamato il giovane dentista per tranquillizzarlo: credo che d'ora in poi sarà più cauto), vorrei solo vederci chiaro, dato che "il solo ricordo rinnova la paura".
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.4k visite dal 24/02/2015.
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