Intervento per parodontite
Buongiorno,
ho circa 40 anni e da circa un anno e mezzo ho cominciato a soffrire di gengiviti con rilevanti gonfiori che sono receduti solo dopo l'assunzione di antibiotici.
Le gengiviti si sono manifestate ad intervalli di circa 6 mesi sempre nella stessa zona, l'arcata superiore destra, in corrispondenza dell'ultimo molare prima del dente del giudizio.
Negli anni passati uno dei due colletti del molare mi ha sempre dato problemi di sanguinamento tanto che il mio dentista mi ha consigliato di abbandonare il filo interdentale, che usavo regolarmente, per passare all'idropulsore che dovrebbe garantirmi maggiore pulizia senza stressare i colletti.
In seguito alle gengiviti ho fatto una radiografia da cui è emersa una parodontite molto grave con perdita quasi totale dell'osso (hanno stimato che l'osso residuo sia di pochi millimetri). La cavità interessa in particolare il molare prima del dente del giudizio e sta cominciando ad estendersi anche al dente che precede.
Il resto delle gengive è invece perfetto e non presenta problematiche né alla prova empirica (nessun sanguinamento), né all'esame radiologico.
Un'ipotesi è che il problema sia lì localizzato a causa della chiusura non perfetta dei denti che va ad insistere proprio in quella zona.
Dopo l'ultima gengivite mi sono convinto a chiedere un consulto ad un parodontologo per capire quali possibilità di guarigione io abbia.
Vista l'entità della perdita ossea mi ha prospettato l'estrazione del dente del giudizio e del molare per riuscire a salvare il dente che precede.
A seguito dell'estrazione si procederebbe ad una pulizia approfondita dai batteri che provocano l'infezione e poi all'iniezione di un materiale biocompatibile che dovrebbe facilitare la ricrescita ossea.
Purtroppo mi è anche stato detto che la ricrescita dell'osso non sarà sicuramente sufficiente a garantire un successivo impianto ma solo alla ricopertura del dente da salvare.
Le domande che pongo quindi sono le seguenti:
- è possibile che io abbia perso quasi completamente l'osso in modo asintomatico? Non penso che un anno e mezzo e tre gengiviti siano sufficienti a giustificare questo disastro tra l'altro in una bocca tendenzialmente sana. Per le meno mi pare strano.
- esistono tecniche di disinfezione dai batteri e di ricostruzione ossea che non impongano l'estrazione del molare dando un risultato sicuro?
- a fronte dell'estrazione non esistono tecniche che permettano la rigenerazione dell'osso completa che permetta a sua volta un successivo impianto? Si tratta proprio di un limite nella geometria della zona come mi è stato detto?
- la rigenerazione, nel mio caso parziale, è veramente un'operazione così sicura nel suo risultato? Proteggerà il dente che mi verrà lasciato?
- come potrò difendermi da una insorgenza futura di infezioni di questo tipo? Io uso regolarmente l'idropulsore, in mancanza il filo interdentale, spazzolo sempre i denti, a volte faccio degli sciaqui con acqua e sale. Posso fare altro?
Grazie mille
ho circa 40 anni e da circa un anno e mezzo ho cominciato a soffrire di gengiviti con rilevanti gonfiori che sono receduti solo dopo l'assunzione di antibiotici.
Le gengiviti si sono manifestate ad intervalli di circa 6 mesi sempre nella stessa zona, l'arcata superiore destra, in corrispondenza dell'ultimo molare prima del dente del giudizio.
Negli anni passati uno dei due colletti del molare mi ha sempre dato problemi di sanguinamento tanto che il mio dentista mi ha consigliato di abbandonare il filo interdentale, che usavo regolarmente, per passare all'idropulsore che dovrebbe garantirmi maggiore pulizia senza stressare i colletti.
In seguito alle gengiviti ho fatto una radiografia da cui è emersa una parodontite molto grave con perdita quasi totale dell'osso (hanno stimato che l'osso residuo sia di pochi millimetri). La cavità interessa in particolare il molare prima del dente del giudizio e sta cominciando ad estendersi anche al dente che precede.
Il resto delle gengive è invece perfetto e non presenta problematiche né alla prova empirica (nessun sanguinamento), né all'esame radiologico.
Un'ipotesi è che il problema sia lì localizzato a causa della chiusura non perfetta dei denti che va ad insistere proprio in quella zona.
Dopo l'ultima gengivite mi sono convinto a chiedere un consulto ad un parodontologo per capire quali possibilità di guarigione io abbia.
Vista l'entità della perdita ossea mi ha prospettato l'estrazione del dente del giudizio e del molare per riuscire a salvare il dente che precede.
A seguito dell'estrazione si procederebbe ad una pulizia approfondita dai batteri che provocano l'infezione e poi all'iniezione di un materiale biocompatibile che dovrebbe facilitare la ricrescita ossea.
Purtroppo mi è anche stato detto che la ricrescita dell'osso non sarà sicuramente sufficiente a garantire un successivo impianto ma solo alla ricopertura del dente da salvare.
Le domande che pongo quindi sono le seguenti:
- è possibile che io abbia perso quasi completamente l'osso in modo asintomatico? Non penso che un anno e mezzo e tre gengiviti siano sufficienti a giustificare questo disastro tra l'altro in una bocca tendenzialmente sana. Per le meno mi pare strano.
- esistono tecniche di disinfezione dai batteri e di ricostruzione ossea che non impongano l'estrazione del molare dando un risultato sicuro?
- a fronte dell'estrazione non esistono tecniche che permettano la rigenerazione dell'osso completa che permetta a sua volta un successivo impianto? Si tratta proprio di un limite nella geometria della zona come mi è stato detto?
- la rigenerazione, nel mio caso parziale, è veramente un'operazione così sicura nel suo risultato? Proteggerà il dente che mi verrà lasciato?
- come potrò difendermi da una insorgenza futura di infezioni di questo tipo? Io uso regolarmente l'idropulsore, in mancanza il filo interdentale, spazzolo sempre i denti, a volte faccio degli sciaqui con acqua e sale. Posso fare altro?
Grazie mille
[#1]
Gentile paziente,
la parodontopatia (affezione cronica) si manifesta con eventi di parodontite acuta:: questi nel tempo producono i danni che lei descrive e sono l'esito di anni di malattia-
Se il dente una una mobilità elevata (grado 4) il dentista può valutare l'opportunità di rimuovere il dente per una migliore prognosi dell'osso residuo (si arresta la sua perdita).
La possibilità di far ricrescere l'osso con interventi è possibile ma l'esito finale è variabile proprio perchè diversi sono i fattori che ne influenzano la ricrescita-
Tenga poi presente che la sua situazione di base (la parodontopatia) richiede una cura e bonifica completa della bocca condizione che ha due risvolti positivi:
-mantenimento dei suoi denti
-maggiore successo delle ricostruzioni ossee
Via internet e senza visionare il suo caso, altro non potrei aggiungere.
Cordiali saluti.
la parodontopatia (affezione cronica) si manifesta con eventi di parodontite acuta:: questi nel tempo producono i danni che lei descrive e sono l'esito di anni di malattia-
Se il dente una una mobilità elevata (grado 4) il dentista può valutare l'opportunità di rimuovere il dente per una migliore prognosi dell'osso residuo (si arresta la sua perdita).
La possibilità di far ricrescere l'osso con interventi è possibile ma l'esito finale è variabile proprio perchè diversi sono i fattori che ne influenzano la ricrescita-
Tenga poi presente che la sua situazione di base (la parodontopatia) richiede una cura e bonifica completa della bocca condizione che ha due risvolti positivi:
-mantenimento dei suoi denti
-maggiore successo delle ricostruzioni ossee
Via internet e senza visionare il suo caso, altro non potrei aggiungere.
Cordiali saluti.
Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it
[#2]
Utente
Egregio Dr. Ponzi,
la ringrazio moltissimo della sua risposta precisa e puntuale che, tra l'altro, supporta perfettamente la diagnosi della persona cui mi sono affidato.
Chiederei solo se potesse darmi maggiori informazioni rispetto alla cura futura della mia bocca per evitare ulteriori insorgenze di queste problematiche.
Come le dicevo:
"...uso regolarmente l'idropulsore, in mancanza il filo interdentale, spazzolo sempre i denti, a volte faccio degli sciaqui con acqua e sale."
Accennavo al fatto che dalle radiografie sembra che il problema sia localizzato solo in un punto ben preciso, vorrei quindi cercare di preservare il resto della bocca al meglio possibile.
Grazie ancora.
la ringrazio moltissimo della sua risposta precisa e puntuale che, tra l'altro, supporta perfettamente la diagnosi della persona cui mi sono affidato.
Chiederei solo se potesse darmi maggiori informazioni rispetto alla cura futura della mia bocca per evitare ulteriori insorgenze di queste problematiche.
Come le dicevo:
"...uso regolarmente l'idropulsore, in mancanza il filo interdentale, spazzolo sempre i denti, a volte faccio degli sciaqui con acqua e sale."
Accennavo al fatto che dalle radiografie sembra che il problema sia localizzato solo in un punto ben preciso, vorrei quindi cercare di preservare il resto della bocca al meglio possibile.
Grazie ancora.
[#3]
Gentile paziente,
Suggerirei di sospendere acqua e sale che ha un effetto non appropriato per la salute gengivale (il sale tende a 'cuocere' le gengive) ed usare invece un colluttorio a base di clorexidina allo 0,1 %.
Lo status parodontale guiderà una eventuale terapia con l'obiettivo di ristabilire una salute dentale mantenibile da parte sua con i presidi d'igiene quali spazzolino, filo (esistono archetti molto facili da usare e sarebbero per lei indicati) o idropulsore, di efficacia limitata.
Cordiali saluti
Suggerirei di sospendere acqua e sale che ha un effetto non appropriato per la salute gengivale (il sale tende a 'cuocere' le gengive) ed usare invece un colluttorio a base di clorexidina allo 0,1 %.
Lo status parodontale guiderà una eventuale terapia con l'obiettivo di ristabilire una salute dentale mantenibile da parte sua con i presidi d'igiene quali spazzolino, filo (esistono archetti molto facili da usare e sarebbero per lei indicati) o idropulsore, di efficacia limitata.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 04/10/2014.
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