Ritrattamento canalare e dolore
Genitlissimi dottori,
chiedo una Vostra opinione riguardo un mio molare inferiore (il sesto a destra) che continua a dolermi, nonostante sia stato devitalizzato e ritrattato due volte.
Premetto che sia il settimo che l'ottavo non ci sono più (estratti tempo fa) e il quinto presenta un'otturazione molto piccola.
Il sesto molare in questione mi era stato devitalizzato per la prima volta nell'aprile 2012. Non ho avuto problemi fino al giugno 2013, quando il suddetto dente ha ricominciato a dolermi (dolore spontaneo e abbastanza continuo). Il dentista che aveva effettuato la devitalizzazione mi ha allora fatto un radiografia endorale dalla quale, però, non ha rilevato nulla di anormale. Lo stesso esito mi è stato dato da un secondo dentista. Un terzo odontoiatra (nell'agosto 2013) ha invece riscontrato che uno dei canali non era stato "pulito" fino in fondo e ha quindi rifatto il trattamento canalare (in tutti e 3 i canali). Il problema sembrava essersi risolto, ma a dicembre si è riproposto. Anche il terzo odontoiatra a questo punto si è arreso, non riscontrando nulla dalle radiografie. Un quarto dentista ha, invece, rilevato che uno dei canali, nonostante il ritrattamento era comunque stato "pulito" in maniera incompleta; tuttavia, non ha voluto ritrattarlo, dato che non vi erano né granulomi, né infezioni. Il quinto odontoiatra a cui mi sono rivolta (uno specialista in endodonzia), dopo aver effettuato una radiografia e una tac cone beam e non aver riscontrato né granulomi, né reazioni apicali, né canali accessori, ha comunque deciso di ritrattare il canale rimasto incompleto. Questo è successo attorno alla metà del febbraio 2014. Il punto è che a pochi giorni dalla chiusura del dente, esso ha nuovamente ripreso a farmi male: dolore spontaneo, non esacerbato dalla masticazione, dal "picchiettamento" o dalla posizione distesa e, a partire da mercoledì scorso, il male è rimasto costante e piuttosto intenso. L'endodontista ha effettuato una nuova tac dalla quale continua a non emergere nulla di anomalo. L'ultima ipotesi che gli è rimasta è che ci sia una piccola frattura radicolare ma è scettico a riguardo. Esclude l'eventualità di fare un'apicectomia, trattandosi di un molare inferiore e avrebbe intenzione di estrarlo. Solo che lui vorrebbe optare per un'estrazione con impianto immediato, cosa che richiederebbe alcuni giorni di programmazione, mentre io, visto il male che sento, vorrei estrarre il dente e stop, occupandomi dell'impianto più avanti.
Domando a Voi dottori se è possibile che un dente trattato più volte possa fare ancora così male e cosa mi consigliereste di fare.
chiedo una Vostra opinione riguardo un mio molare inferiore (il sesto a destra) che continua a dolermi, nonostante sia stato devitalizzato e ritrattato due volte.
Premetto che sia il settimo che l'ottavo non ci sono più (estratti tempo fa) e il quinto presenta un'otturazione molto piccola.
Il sesto molare in questione mi era stato devitalizzato per la prima volta nell'aprile 2012. Non ho avuto problemi fino al giugno 2013, quando il suddetto dente ha ricominciato a dolermi (dolore spontaneo e abbastanza continuo). Il dentista che aveva effettuato la devitalizzazione mi ha allora fatto un radiografia endorale dalla quale, però, non ha rilevato nulla di anormale. Lo stesso esito mi è stato dato da un secondo dentista. Un terzo odontoiatra (nell'agosto 2013) ha invece riscontrato che uno dei canali non era stato "pulito" fino in fondo e ha quindi rifatto il trattamento canalare (in tutti e 3 i canali). Il problema sembrava essersi risolto, ma a dicembre si è riproposto. Anche il terzo odontoiatra a questo punto si è arreso, non riscontrando nulla dalle radiografie. Un quarto dentista ha, invece, rilevato che uno dei canali, nonostante il ritrattamento era comunque stato "pulito" in maniera incompleta; tuttavia, non ha voluto ritrattarlo, dato che non vi erano né granulomi, né infezioni. Il quinto odontoiatra a cui mi sono rivolta (uno specialista in endodonzia), dopo aver effettuato una radiografia e una tac cone beam e non aver riscontrato né granulomi, né reazioni apicali, né canali accessori, ha comunque deciso di ritrattare il canale rimasto incompleto. Questo è successo attorno alla metà del febbraio 2014. Il punto è che a pochi giorni dalla chiusura del dente, esso ha nuovamente ripreso a farmi male: dolore spontaneo, non esacerbato dalla masticazione, dal "picchiettamento" o dalla posizione distesa e, a partire da mercoledì scorso, il male è rimasto costante e piuttosto intenso. L'endodontista ha effettuato una nuova tac dalla quale continua a non emergere nulla di anomalo. L'ultima ipotesi che gli è rimasta è che ci sia una piccola frattura radicolare ma è scettico a riguardo. Esclude l'eventualità di fare un'apicectomia, trattandosi di un molare inferiore e avrebbe intenzione di estrarlo. Solo che lui vorrebbe optare per un'estrazione con impianto immediato, cosa che richiederebbe alcuni giorni di programmazione, mentre io, visto il male che sento, vorrei estrarre il dente e stop, occupandomi dell'impianto più avanti.
Domando a Voi dottori se è possibile che un dente trattato più volte possa fare ancora così male e cosa mi consigliereste di fare.
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Gentile Utente,
è possibile: come è pure possibile che cinque diversi dentisti abbiano valutato il caso con conclusioni diverse, vedendo l'uno ciò che l'altro non aveva visto.
In queste situazioni è difficile aggiungere altro: considerando che il dente è stato sottoposto a diversi esami radiologici che escludono lesioni periapicali, il sospetto di una lesione alla struttura dentale è plausibile, a cui aggiungerei la possibilità, che spero sia stata valutata, di una trauma occlusale per la presenza di un precontatto, se la ricostruzione non è stata eseguita perfettamente.
Cordiali Saluti
è possibile: come è pure possibile che cinque diversi dentisti abbiano valutato il caso con conclusioni diverse, vedendo l'uno ciò che l'altro non aveva visto.
In queste situazioni è difficile aggiungere altro: considerando che il dente è stato sottoposto a diversi esami radiologici che escludono lesioni periapicali, il sospetto di una lesione alla struttura dentale è plausibile, a cui aggiungerei la possibilità, che spero sia stata valutata, di una trauma occlusale per la presenza di un precontatto, se la ricostruzione non è stata eseguita perfettamente.
Cordiali Saluti
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
[#2]
Dentista, Ortodontista
Cara signora, lei è giustamente una persona costante, io lo sono molto meno, fosse un mio dente sarebbe già "partito". Poi, senza neanche aspettare troppo, penserei all'impianto, ma così mi finirebbe lo stress da dolore. Effettivamente, dopo tutti que trattamenti, non mi viene in mente altro che una microfrattura, magari favorita da una eccessiva strumentazione dei canali: quando si allargano molto, la parete della radice diventa sottile e fragile, magari non sostiene la masticazione di qualche cibo duro e si frattura. In bocca al lupo.
Cordialmente.
Cordialmente.
[#3]
Utente
Gentili dott. Palomba e dott. Scaglia, Vi ringrazio molto per le Vostre risposte.
Riguardo la questione di un possibile trauma occlusale, essa è stata presa in considerazione dal mio attuale dentista due volte. Sia quando ha chiuso definitivamente il dente dopo il ritrattamento, sia durante la visita di qualche giorno fa si è preoccupato di controllare l'occlusione e di "limare" i punti di precontatto. Solo che la cosa è stata ininfluente sul mio dolore.
Riguardo l'estrazione, come ho scritto in precedenza, vorrei anch'io che mi venisse effettuata il prima possibile. L'unico problema è che ho paura di incappare nell'alveolite: in passato, entrambe le volte in cui mi è stato tolto un dente ho poi sofferto di questo disturbo, per cui è probabilissimo che si verifichi anche questa volta e mi aspetti quindi un'ulteriore quindicina di giorni tremendi. Certo, in tal caso, però, per lo meno, il dolore prima o poi passa...
Riguardo la questione di un possibile trauma occlusale, essa è stata presa in considerazione dal mio attuale dentista due volte. Sia quando ha chiuso definitivamente il dente dopo il ritrattamento, sia durante la visita di qualche giorno fa si è preoccupato di controllare l'occlusione e di "limare" i punti di precontatto. Solo che la cosa è stata ininfluente sul mio dolore.
Riguardo l'estrazione, come ho scritto in precedenza, vorrei anch'io che mi venisse effettuata il prima possibile. L'unico problema è che ho paura di incappare nell'alveolite: in passato, entrambe le volte in cui mi è stato tolto un dente ho poi sofferto di questo disturbo, per cui è probabilissimo che si verifichi anche questa volta e mi aspetti quindi un'ulteriore quindicina di giorni tremendi. Certo, in tal caso, però, per lo meno, il dolore prima o poi passa...
[#4]
"Solo che lui vorrebbe optare per un'estrazione con impianto immediato, cosa che richiederebbe alcuni giorni di programmazione, mentre io, visto il male che sento, vorrei estrarre il dente e stop, occupandomi dell'impianto più avanti."
In effetti per la programmazione dell'impianto immediatamente dopo estrazione una decina di minuti al massimo ci vogliono...
Comunque è una valida scelta sia posporre l'implantologia di 3-4 settimane che di 3-4 mesi.
In effetti per la programmazione dell'impianto immediatamente dopo estrazione una decina di minuti al massimo ci vogliono...
Comunque è una valida scelta sia posporre l'implantologia di 3-4 settimane che di 3-4 mesi.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#5]
Utente
Gentili dottori, vorrei aggiornarVi sulla mia situazione.
A distanza di quasi un mese dal mio primo post, il dente non mi è ancora stato estratto, pur continuando a dolere.
Il dentista che mi ha in cura ha sì preso in considerazione l'estrazione, ma sta indugiando.
Circa 3 settimane fa mi ha riaperto il molare in questione e ha effettuato un lavaggio con acqua ossigenata seguito dall'inserimento di un po' di cresatina (che mi è stato detto essere un anti-pulpitico). Ha poi lasciato il "buco" aperto e vi ha inserito solo un batuffolo di cotone, suggerendomi di cambiarlo a casa dopo ogni pasto e di fare risciacqui con acqua+sale (o con acqua ossigenata).
Il dolore sembrava essersi alleviato e dopo qualche giorno il dottore ha ripetuto l'operazione con acqua ossigenata e cresatina, ma questa volta ha chiuso il dente con una pasta provvisoria. Purtroppo, dopo 3 giorni, ho dovuto chiedere un appuntamento d'urgenza perché il dente ha ripreso a dolere (e parecchio). A questo punto è stato ripetuto l'iter precedente: riapertura del dente, inserimento di acqua ossigenata e cresatina, niente chiusura, suggerimento dei sopracitati risciacqui casalinghi e conseguente alleviamento del dolore. Questo è avvenuto per un ulteriore paio di volte (l'ultima il 18 aprile scorso). Nel frattempo il dentista si sarebbe finalmente deciso a optare per l'estrazione, ma ha rimandato tutto al rientro dalle vacanze pasquali, essendo lui in ferie questa settimana. Solo che a partire da l'altro ieri (21 aprile) il dente ha ricominciato a far male in maniera piuttosto intensa (pur non essendo chiuso e nonostante i miei risciacqui).
Ho chiesto un appuntamento d'urgenza e domani sarò visitata dal socio del mio dentista, ma a questo punto sono molto sfiduciata (e stanca): ho il presentimento che il collega domani non vorrà saperne di togliermi il dente e, al massimo, mi farà solo un'ennesima medicazione con la cresatina (solo che temo che ormai non funzioni più nemmeno quella).
Il pensiero di dover aspettare fino a settimana prossima per l'estrazione mi abbatte...
Vorrei solo che questo maledetto dente mi venisse tolto (l'ho già chiesto più volte!), senza tentennare oltre (pur sapendo che poi andrò incontro all'alveolite), ma non so più come farlo capire a chi ora mi ha in cura...
A distanza di quasi un mese dal mio primo post, il dente non mi è ancora stato estratto, pur continuando a dolere.
Il dentista che mi ha in cura ha sì preso in considerazione l'estrazione, ma sta indugiando.
Circa 3 settimane fa mi ha riaperto il molare in questione e ha effettuato un lavaggio con acqua ossigenata seguito dall'inserimento di un po' di cresatina (che mi è stato detto essere un anti-pulpitico). Ha poi lasciato il "buco" aperto e vi ha inserito solo un batuffolo di cotone, suggerendomi di cambiarlo a casa dopo ogni pasto e di fare risciacqui con acqua+sale (o con acqua ossigenata).
Il dolore sembrava essersi alleviato e dopo qualche giorno il dottore ha ripetuto l'operazione con acqua ossigenata e cresatina, ma questa volta ha chiuso il dente con una pasta provvisoria. Purtroppo, dopo 3 giorni, ho dovuto chiedere un appuntamento d'urgenza perché il dente ha ripreso a dolere (e parecchio). A questo punto è stato ripetuto l'iter precedente: riapertura del dente, inserimento di acqua ossigenata e cresatina, niente chiusura, suggerimento dei sopracitati risciacqui casalinghi e conseguente alleviamento del dolore. Questo è avvenuto per un ulteriore paio di volte (l'ultima il 18 aprile scorso). Nel frattempo il dentista si sarebbe finalmente deciso a optare per l'estrazione, ma ha rimandato tutto al rientro dalle vacanze pasquali, essendo lui in ferie questa settimana. Solo che a partire da l'altro ieri (21 aprile) il dente ha ricominciato a far male in maniera piuttosto intensa (pur non essendo chiuso e nonostante i miei risciacqui).
Ho chiesto un appuntamento d'urgenza e domani sarò visitata dal socio del mio dentista, ma a questo punto sono molto sfiduciata (e stanca): ho il presentimento che il collega domani non vorrà saperne di togliermi il dente e, al massimo, mi farà solo un'ennesima medicazione con la cresatina (solo che temo che ormai non funzioni più nemmeno quella).
Il pensiero di dover aspettare fino a settimana prossima per l'estrazione mi abbatte...
Vorrei solo che questo maledetto dente mi venisse tolto (l'ho già chiesto più volte!), senza tentennare oltre (pur sapendo che poi andrò incontro all'alveolite), ma non so più come farlo capire a chi ora mi ha in cura...
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"cresatina (che mi è stato detto essere un anti-pulpitico). Ha poi lasciato il "buco" aperto e vi ha inserito solo un batuffolo di cotone, suggerendomi di cambiarlo a casa dopo ogni pasto"
Mi associo al dr. Scalia, con la variante di passare SUBITO al cambio di dentista.
Motivo: rivolgersi a qualcuno che sappia cosa sta facendo, perchè quello che lei a descritto e che ho riportato fra virgolette, è ESATTAMENTE QUELLO CHE NON VA MAI FATTO.
La cresatina fa parte del bagaglio dell'archelogia odontoiatrica; non mi ricordo solo se sia stato abbandonato prima o dopo la caduta dell'impero romano.
Lasciare il dente aperto con un batufolo di cotone da cambiare ogni giorno è invece una manovra da incompetenti, nel senso etimologico della parola: "non-competente".
La cosa è accettabile per un dentista del Burundi.
La speranza di salvare un dente con queste pregevoli manovre è pari a quella dell'utilizzo dell'acqua di Lourdes.
Altro preferisco non dire, perchè sarebbe disdicevole.
Mi associo al dr. Scalia, con la variante di passare SUBITO al cambio di dentista.
Motivo: rivolgersi a qualcuno che sappia cosa sta facendo, perchè quello che lei a descritto e che ho riportato fra virgolette, è ESATTAMENTE QUELLO CHE NON VA MAI FATTO.
La cresatina fa parte del bagaglio dell'archelogia odontoiatrica; non mi ricordo solo se sia stato abbandonato prima o dopo la caduta dell'impero romano.
Lasciare il dente aperto con un batufolo di cotone da cambiare ogni giorno è invece una manovra da incompetenti, nel senso etimologico della parola: "non-competente".
La cosa è accettabile per un dentista del Burundi.
La speranza di salvare un dente con queste pregevoli manovre è pari a quella dell'utilizzo dell'acqua di Lourdes.
Altro preferisco non dire, perchè sarebbe disdicevole.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5.7k visite dal 01/04/2014.
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