Infezione su dente devitalizzato con corona

Buongiorno,

nel mese di Ottobre 2013 ho avuto un'infezione con ascesso su un molare che mi era giá stato devitalizzato e ricostruito con una corona nel 2000.

Passata l'infezione, dopo una cura antibiotica, mi rimane un pó di gonfiore, invisibile dall'esterno e indolore, nelle gengive vicino al dente in questione. Il mio dentista in Olanda (vivo all'estero) dopo 3 radiografie, conclude che vi é una sacca infetta, pur senza dolore, sopra il molare che puó essere ripulita con un'operazione chirurgica.

Per Natale, tornato a casa, decido di chiedere un parere al mio dentista italiano, che, dopo una radigrafia al dettaglio, mi sconsiglia assolutamente la chirurgia, dato il punto dell'infezione, vicino alla linea della guancia e suggerisce di tirare giú o rompere la corona, pulire e ricostruirla.

Dati i tempi stretti, il dottore mi consiglia di fare questo lavoro in Olanda, peró cambiando dentista. Ottengo un appuntamento da un altro dentista che dopo altre 3 radiografie, fatte nonostante il mio ostruzionismo dato che le altre erano abbastanza recenti e cerco sempre di evitare i raggi, conclude che levare la capsula é perfettamente inutile dato che il dente é giá stato devitalizzato e l'unico modo per pulirlo é la chirurgia, come affermato dal primo dentista.

A differenza dell'Italia, in Olanda i dentisti non sono necessariamente medici chirurghi, quindi la dentista mi ha consegnato una lettera per farmi operare da un chirurgo in ospedale. Il mio dentista in Italia, essendo un chirurgo, magari comprende meglio la difficoltá dell'operazione. Io ho forti dubbi se proseguire con la chirurgia o andare da un ulteriore dentista, peró vorrei levare questa sacca il prima possibile per evitare disagi in futuro. Quindi ho pesnato di chiedere un ulteriore parere a Medici Italia. In allegato le radiografie di Ottobre. Grazie in anticipo

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Dr. Pierluigi De Giovanni Dentista 343 23
Gentile utente,
da regolamento del sito non è possibile visionare immagini e radiografie e fornire diagnosi e terapie.
Le posso dire però che in linea di massima, laddove possibile, si preferisce sempre essere il più conservativi possibili e quindi ricorrere alla chirurgia solo se necessario. Quindi se la lesione può regredire con il trattamento ortogrado, cura canalare, allora si procede così, mentre nel caso in cui vi siano lesioni più ampie come cisti ad esempio si provvede all'exeresi chirurgica completa della lesione all'otturazione retrograda dei canali. C'è da dire che come le è già stato detto intervenire per via ortograda significa spesso dover rifare tutto il lavoro protesico ex novo e quindi a volte si preferisce la via retrograda anche per questo motivo ma in questo caso è più una scelta del paziente.
Cordiali saluti

Dr. Pierluigi De Giovanni
ODONTOIATRA

[#2]
Dr. Paolo De Carli Dentista, Ortodontista 1.5k 46
Per regolamento del sito non possiamo visionare immagini, il punto su cui però è necessario focalizzare l'attenzione, anche alla luce del suo precedente consulto, è un altro.

Un dente trattato endodonticamente che presenta problemi come il suo richiede un iter terapeutico un po' diverso da quello che le è stato proposto:

- inizialmente si esegue un ritrattamento canalare eseguito perfettamente e sotto diga di gomma, legga qui
http://studiodecarli.com/1/conservativa_379886.html

Se a distanza di quattro-sei mesi l'indagine radiografica endorale evidenzia una auspicabile guarigione con la scomparsa dell'area radiotrasparente periapicale e una risoluzione dei sintomi, il dente può ritenersi guarito.

In caso contrario si procede con:

- intervento chirurgico di apicectomia (rimozione dell'apice infetto) e contestuale otturazione retrograda

A distanza di ulteriori quattro-sei mesi si esegue una nuova Rx endorale per la valutazione finale, se il dente non dovesse presentare problemi, il trattamento è terminato.

In caso contrario è possibile che si debba propendere per l'estrazione dell'elemento dentario.

Due ulteriori considerazioni:

1. questo iter terapeutico è predicibile ed ha maggiori possibilità di successo se viene seguito da un collega esperto che pratichi l'endodonzia
2. "tirare giú o rompere la corona, pulire e ricostruirla" senza trattare dall'interno il sistema dei canali radicolari è inutile e l'infezione si potrebbe ripresentare dopo poco tempo.

Dr. Paolo De Carli
Specialista in Odontostomatologia
www.studiodecarli.com

[#3]
Dr. Pierluigi De Giovanni Dentista 343 23
Aggiungerei inoltre che una cosa sempre da valutare è anche la bontà del restauro protesico in quanto se questo non è realizzato a regola d'arte e non presenta elementi prognostici positivi a lungo termine non ha senso salvaguardarlo. Insomma se c'è stata una reinfezione un motivo ci sarà...
[#4]
Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92
Gentile Utente,
se si tratta di un granuloma, viene ripetuta la terapia endodontica in prima istanza.

Poichè vi è la corona,
è possibile evitare di rifarla o di correre il rischio di lesionarne il rivestimento esterno, presumo, in ceramica nel tentativo di decementarla con il martelletto, procedendo alla nuova terapia endodontica forandola soltanto sulla superficie occlusale, come se fosse in sostanza un dente naturale.

La soluzione della terapia chirurgica è troppo invasiva e consigliabile solo dopo l'eventuale fallimento del ritrattamento ortogrado, cioè la ripetizione appunto della devitalizzazione.

CordialiSaluti


Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.

[#5]
Dentista, Ortodontista attivo dal 2008 al 2022
Dentista, Ortodontista
Sono assolutamente daccordo con il Dr. Palomba: ritrattamento ortogrado attraverso un foro nella corona, che poi potrà essere otturato in composito come se si trattasse di un dente naturale. Senza contare che un intervento di apicectomia su un molare non è cosa semplice: bisogna apicectomizzare anche la radice palatina, che talora è abbastanza in profondità rispetto al punto di accesso, e praticavi una otturazione retrograda, il tutto senza lesionare il pavimento del seno mascellare che potrebbe essere molto vicino. Ammesso che ci si riesca, lei si troverebbe poi con un dente a radici "dimezazate", ma che deve sostenere uno sforzo masticatorio notevole, consideri un carico di circa 100/120 Kg per cm quadrato... Un dente vale sicuramente un volo low cost Olanda Italia e ritorno!
[#6]
Dr. Paolo De Carli Dentista, Ortodontista 1.5k 46
Come vede siamo tutti della stessa opinione, la prima opzione di cura è il ritrattamento canalare del dente.

Quello che è necessario ribadire e che le avevo già scritto nella prima risposta è:

- il ritrattamento ortogrado canalare è indispensabile (perchè ci siano buone possibilità di successo) che venga eseguito correttamente e sotto diga di gomma, secondo le moderne linee guida di tutte le Scuole di Endodonzia.

- nell'eventualità che il ritrattamento non abbia successo, l'intervento di apicectomia ed otturazione retrograda va eseguito da un collega esperto che pratichi l'endodonzia. Sottolineo, esperto.
Infatti come le potrà confermare il collega cultore di questa materia e da quello che si ricava dai dati della letteratura scientifica, in mani esperte un intervento di apicectomia (anche su un molare, magari il primo molare superiore) ha lusinghiere possibilità di successo.
Inoltre non è detto che si debbano necessariamente trattare tutte e tre le radici di questo dente ma si trattano SOLO le radici interessate (una? due? tre?) dal problema.
E la/le radice/i trattata/e non viene/vengono accorciata/e della metà (che configurerebbe spesso una non indicazione all'intervento) ma soltanto di quei pochi millimetri della lunghezza radicolare interessata dalla lesione.

Solo se tutte queste indicazioni vengono rispettate si possono avere buone possibilità di successo, in caso ultimo ed estremo, come detto, l'estrazione rappresenterebbe l'ultima possibilità.

Sperando di averle chiarito al meglio questi aspetti, le faccio un sincero in bocca al lupo!
[#7]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
Gentile signore,
La considerazione che si potrebbe trarre da questa vicenda, anche alla luce delle opinioni dei miei colleghi che condivido totalmente, potrebbe essere quella che i dentisti italiani siano più competenti.

Da italiano la cosa mi riempie di orgoglio, ma sono sicuro che fra i colleghi olandesi non ci sono solo i geni in cui lei si è imbattuto; ci sono sicuramente dei seri e validissimi professionisti.

Lei ha gli elementi in mano per sapersi orientare nella scelta del suo prossimo dentista.

In bocca al lupo.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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