Pulpite e antibiotico
salve erano alcuni giorni che avevo dolore a un secondo molare con una carie profonda quanto una caverna,ieri il dolore è diventato atroce,indescrivibile,sicuramente avevo una pulpite,sono andato dal dentista e difatti mi ha detto ke si trattava di una pulpite anche se polpa nn ce n'era quasi più e il dente era in necrosi,io l'ho pregato di asportarmi il dente ma non ha voluto,dicendo che non voleva assumersi la responabilità perché c'era un infezione incorso ecc ecc..e che siccome le radici erano sane il dente si poteva salvare,e stava per mandarmi via dandomi degli antibiotici e antidolorifici,quando però ho fatto presente che soffro d'ulcera e mi è stato vietato qualsiasi tipo di fans eccetto il paracetamolto,sotto mia insistenza mi ha effettuato un anestesia e ha proceduto a pulire tutto il dente,ha fatto una specie di devitalizzazione togliendo i piccoli nervetti ke erano rimasti e trapanando quel poco di polpa che c'era e poi ha pulito i canali con una fiala di antibiotico locale ecc ecc e ha richiuso il tutto con un otturazione provvisoria,per fortuna il dolore mi è cessato subito dopo avermi fatto l'anestesia,i miei dubbi di adesso sono diversi,
n°1 lui dice ke nn c'era un ascesso ma che poco ci mancava,e c'era solo un infezione,se c'era un infezione l'anestetico nn doveva prendere o no?
n°2 in passato ho tirato diversi denti dove in corso c'era una pulpite e nn ho avuto nessuna grave conseguenza come prospettava lui,quindi nn capisco cosa poteva accadermi se ieri il dente anzi trattarlo me lo estraeva?
n°3mi ha detto di fare 5 giorni di terapia antibiotica in modo da abbassare la carica batterica e quindi il dolore e di tornarci tra una settimana per finire la devitalizzazione vera e propria,adesso voglio sapere è necessaria questa terapia antibiotica?visto ke non ho un ascesso e neanke dei dolori?
un mese fa ho fatto una cura antibotica x un ascesso su un altro dente,non voglio fare abuso di antibiotici,a cosa vado incontro se tra una settimana mi faccio fare la devitalizzazione definitiva senza aver preso antibiotici?
n°1 lui dice ke nn c'era un ascesso ma che poco ci mancava,e c'era solo un infezione,se c'era un infezione l'anestetico nn doveva prendere o no?
n°2 in passato ho tirato diversi denti dove in corso c'era una pulpite e nn ho avuto nessuna grave conseguenza come prospettava lui,quindi nn capisco cosa poteva accadermi se ieri il dente anzi trattarlo me lo estraeva?
n°3mi ha detto di fare 5 giorni di terapia antibiotica in modo da abbassare la carica batterica e quindi il dolore e di tornarci tra una settimana per finire la devitalizzazione vera e propria,adesso voglio sapere è necessaria questa terapia antibiotica?visto ke non ho un ascesso e neanke dei dolori?
un mese fa ho fatto una cura antibotica x un ascesso su un altro dente,non voglio fare abuso di antibiotici,a cosa vado incontro se tra una settimana mi faccio fare la devitalizzazione definitiva senza aver preso antibiotici?
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Gentile Utente,
1- L'anestetico può essere meno efficace per un meccanismo farmacologico particolare, ma comunque è sempre possibile ottenere una buona analgesia, anche ripetendo l'iniezione. Ascesso indica una raccolta di pus nei tessuti molli intorno al dente infetto; Pulpite irreversibile indica l'infiammazione della polpa in seguito ad infezione cariosa di solito, ma anche ad altre cause come traumi o di natura termica, chimica, ecc.
Dovere di un dentista è sempre quello di salvaguardare e recuperare un dente con le terapie più appropriate: l'estrazione è la terapia da eseguire quando la struttura dentaria è proprio irrecuperabile.
2- probabilmente nulla se non vi era una raccolta ascessuale importante,ma ha fatto bene a salvarle il dente, che potrà essere riabilitato con terapia protesica o conservativa in composito: perdere un dente equivale ad una mutilazione..
3- non è professionalmente corretto intervenire sulla terapia indicata da un collega che peraltro l'ha visitata e sottoposta a cure: Lei è comunque libera di agire come meglio crede,del resto la terapia antibiotica per una pulpite è praticamente inutile
Cordiali Saluti
1- L'anestetico può essere meno efficace per un meccanismo farmacologico particolare, ma comunque è sempre possibile ottenere una buona analgesia, anche ripetendo l'iniezione. Ascesso indica una raccolta di pus nei tessuti molli intorno al dente infetto; Pulpite irreversibile indica l'infiammazione della polpa in seguito ad infezione cariosa di solito, ma anche ad altre cause come traumi o di natura termica, chimica, ecc.
Dovere di un dentista è sempre quello di salvaguardare e recuperare un dente con le terapie più appropriate: l'estrazione è la terapia da eseguire quando la struttura dentaria è proprio irrecuperabile.
2- probabilmente nulla se non vi era una raccolta ascessuale importante,ma ha fatto bene a salvarle il dente, che potrà essere riabilitato con terapia protesica o conservativa in composito: perdere un dente equivale ad una mutilazione..
3- non è professionalmente corretto intervenire sulla terapia indicata da un collega che peraltro l'ha visitata e sottoposta a cure: Lei è comunque libera di agire come meglio crede,del resto la terapia antibiotica per una pulpite è praticamente inutile
Cordiali Saluti
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
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Utente
ecco appunto,quindi se è inutile vuol dire che il medico non è molto competente,e questo dubbio mi era sorto,visto che appunto non c'era il bisogno di dare l'antibiotico,a detta di lui l'antibiotico serve per evitare che l'infezione della pulpite possa degenerare in ascesso,cosa che a me non è mai capitata,perche quando mi viene un ascesso lo riconosco e mi viene sempre in altri modi,cmq un ultima curiosità,dietro il 2°molare che mi è stato curato c'è il terzo molare semi incluso,il quale già mi ha dato problemi di ascessi,lui ieri mi ha anche detto che non se la sentiva di tirarmi il 2°molare xke con la sacca che si sarebbe formata i batteri sarebbero andati ad attacare il 3°molare e l'avrebbero infettato creandomi un possibile ascesso,è una cosa possibile?a me sembra una cavolata
[#6]
Gentile utente,
mi sembra doveroso spendere qualche parola a difesa del collega in quanto la condotta che egli ha tenuto non è a mio avviso così criticabile.
Innanzitutto va ribadito che un buon medico è colui che cerca sempre e comunque di ristabilire uno stato di salute ed integrità fisica del paziente. Nel caso dell'odontoiatra, il concetto di "integrità fisica" si traduce nel cercare di salvaguardare il più possibile gli elementi dentari naturali, quindi l'atteggiamento del collega nel dissuaderla dal procedere con l'estrazione è corretta e deontologicamente obbligatoria direi.
Il messaggio che vorrei trasmettere a lei e agli altri utenti è quello che ogni singolo dente della nostra bocca ha un grande valore e rappresenta una sorta di patrimonio che la natura ci ha donato e che dovremmo cercare di conservare con cura, senza aver fretta di liberarsene per pigrizia, insofferenza o magari per motivi economici: una parte del nostro corpo non può valere meno di poche centinaia di euro e quindi del corrispettivo valore di uno smartphone ad esempio.
Infine, per rispondere agli ulteriori dubbi che lei ha sollevato, le vorrei precisare che la presenza di batteri non sempre si associa con la presenza di un ascesso e quindi l'utilizzo di antibiotici non è strettamente legato alla presenza di questo. L'assunzione di antibiotici prima di una terapia canalare viene a volte consigliata, a parte i casi in cui vi siano situazioni a rischio che richiedano una copertura antibiotica, al solo scopo di ridurre la carica batterica e quindi l'infiammazione eventualmente presente a livello parodontale, che può provocare dolore anche intenso nelle ore successive alla chiusura dei canali, una volta terminato l'effetto dell'anestesia. Quindi è praticamente solo una premura nei confronti del paziente volta a rendergli il decorso post-operatorio meno fastidioso. L'assunzione dell'antibiotico non è necessaria ed indispensabile ai fini del buon esito della terapia canalare ma le consente di risparmiarsi eventuali fastidi/dolori nelle ore e giorni successivi.
Cordialmente
mi sembra doveroso spendere qualche parola a difesa del collega in quanto la condotta che egli ha tenuto non è a mio avviso così criticabile.
Innanzitutto va ribadito che un buon medico è colui che cerca sempre e comunque di ristabilire uno stato di salute ed integrità fisica del paziente. Nel caso dell'odontoiatra, il concetto di "integrità fisica" si traduce nel cercare di salvaguardare il più possibile gli elementi dentari naturali, quindi l'atteggiamento del collega nel dissuaderla dal procedere con l'estrazione è corretta e deontologicamente obbligatoria direi.
Il messaggio che vorrei trasmettere a lei e agli altri utenti è quello che ogni singolo dente della nostra bocca ha un grande valore e rappresenta una sorta di patrimonio che la natura ci ha donato e che dovremmo cercare di conservare con cura, senza aver fretta di liberarsene per pigrizia, insofferenza o magari per motivi economici: una parte del nostro corpo non può valere meno di poche centinaia di euro e quindi del corrispettivo valore di uno smartphone ad esempio.
Infine, per rispondere agli ulteriori dubbi che lei ha sollevato, le vorrei precisare che la presenza di batteri non sempre si associa con la presenza di un ascesso e quindi l'utilizzo di antibiotici non è strettamente legato alla presenza di questo. L'assunzione di antibiotici prima di una terapia canalare viene a volte consigliata, a parte i casi in cui vi siano situazioni a rischio che richiedano una copertura antibiotica, al solo scopo di ridurre la carica batterica e quindi l'infiammazione eventualmente presente a livello parodontale, che può provocare dolore anche intenso nelle ore successive alla chiusura dei canali, una volta terminato l'effetto dell'anestesia. Quindi è praticamente solo una premura nei confronti del paziente volta a rendergli il decorso post-operatorio meno fastidioso. L'assunzione dell'antibiotico non è necessaria ed indispensabile ai fini del buon esito della terapia canalare ma le consente di risparmiarsi eventuali fastidi/dolori nelle ore e giorni successivi.
Cordialmente
Dr. Pierluigi De Giovanni
ODONTOIATRA
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 51.4k visite dal 08/02/2014.
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