Prevenzione odontoiatrica
Salve. Siccome ho dovuto devitalizzar un dente, il dentista ha dtto di prender l' antibiotico. Pero' nn prendo l'amoxicillina perche'nn la tollero. Volevo sapere se il ciproxin va bene perche' ho preso quello. Ah e poi quant e' il rischio di aver un endocardite se nn e' giusto l" antibiotico? Grazie. Buona notte
[#2]
NESSUN rischio di prendere l'endocardite, neppure se non prende nessun antibiotico, per i postumi di una devitalizzazione.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#9]
Utente
Allora..ho sentito che quando si devitalizza un dente,si mette una pasta che impedisce "oltre al fatto che il dente e' morto", la circolazione s a quel dnte.quindi essendo un dente morto, i batteri nn vengono eliminati perche' l' antibiotico nn arriva li. E col passar del tempo si posson aver malattie
.e' vero?
P.s. E' una coincidenza che sto sudando e ho qualche punturat al petto?
.e' vero?
P.s. E' una coincidenza che sto sudando e ho qualche punturat al petto?
[#10]
Vedo che le idee sono un pò confuse.
Cerco di fare chiarezza sulle procedure e sugli inconvenienti.
Devitalizzare è un brutto termine.
E' in uso da quando si faceva "morire il nervo" e lo si lasciava li, con le conseguenze facilmente immaginabili.
E' rimasto il termine nell'uso comune, ma si procede in altro modo, da oltre un ventennio.
Si isola il campo con la diga di gomma, presidio INDISPENSABILE.
www.medicitalia.it/sergioformentelli/news/255/La-diga-di-gomma
Poi si apre il dente.
Ci sono ora due possibilità:
1) polpa dentale sterile.
Va mantenuto tutto sterile; si asporta la polpa dentale, ormai irrimediabilmente compromessa ma ancora sterile, con degli strumenti sterili, si lava e rilava il canale con soluzione fisiologica e ipoclorito di sodio, poi si ottura il canale con cementi delle più varie formulazioni (sta al dentista scegliere quello privo di sostanze irritanti), e si sigilla tridimensionalmente con una gomma chiamata guttaperca.
Poi si ricostruisce il dente e probabilmente lo si incapsula per impedirne la rottura, perchè ormai è più fragile.
L'antibiotico non serve a nulla, perchè non ci sono batteri, se non li ha portati dentro il dentista con manovre inopportune o per negligenza.
2) polpa dentale necrotica.
Ci può essere un ascesso o un granuloma (un ascesso che sta zitto), e tutto si fa molto più difficile perchè il dente è infetto.
Dopo aver montato l'indispensabile diga di gomma, si apre il dente e si provvede a eliminare tutto il materiale necrotico, ma proprio tutto, e non è facile.
Occorre sterilizzare lo spazio dove c'era la polpa dentrale dentro il dente, e il rischio di non riuscirci è abbastanza alto.
Quando lo si è fatto, si ottura come descritto prima e si fa una capsula sul dente.
Anche qui l'antibiotico non serve a nulla.
L'antibiotico serve esclusivamente a curare un ascesso, ovvero i batteri AL DI FUORI DEL DENTE perchè, come giustamente dice lei, non possono raggiungerne l'interno.
L'immagine che le posso dare è quella di una stretta gola al termine di una valle montana.
Dentro la valle ci sono i barbari (i batteri), che cercano di fuoriuscire dalla stretta valle (l'apice del dente).
Le difese dell'organismo (i "nostri") danno battaglia, e l'ascesso sono i morti in battaglia.
Quando c'è il granuloma invece non c'è una battaglia campale, ma una guerriglia, e la notizia non finisce sui giornali.
E' una situazione senza fine, perchè i barbari continuano a moltiplicarsi e a venire fuori dalla valle.
Possiamo chiamare in nostro aiuto gli elicotteri, che mitagliano i barbari giunti in pianura, e possiamo quindi vincere la battaglia (far sgonfiare l'ascesso), ma non vincere la guerra e sterminare i barbari.
Possiamo farlo solo cambiando strategia, facendo intervenire i bombardieri nella valle (la terapia canalare, o devitalizzazione), che sterminano i barbari.
Potremo quindi spazzare via tutti i cadaveri, e iniziare la ricostruzione (la guarigione dell'ascesso o del granuloma).
Se l'aviazione ha fatto un buon lavoro (se il dentista ha lavorato bene), la soluzione è definitiva, perchè abbiamo ammazzato i barbari fino all'ultimo; Giulio Cesare ne sarebbbe stato fiero, l'impresa non è riuscita neppure a lui; se l'aviazione lavora male (il dentista...) dei barbari sopravvivono, si rimoltiplicano e prima o poi riprende o la guerriglia o la guerra, perchè i barbari (i batteri) sono proprio cattivi.
Se l'aviazione non può esserre radicale, non resta che sganciare l'atomica sulla valle (estrarre il dente) e risolvere il problema.
L'esempio che le ho fatto è cruento, ma penso renda benissimo l'idea e faccia capire le cose.
Tornando alla sua domanda e chiudendo, il dente devitalizzato BENE è sterile.
Definirlo "morto" è sbagliato.
Certo, era meglio un dente sano, marca padreterno.
Devitalizzarlo è il tentativo di tenerlo ancora per lunghi decenni in bocca seppur più fragile.
Una cura mal fatta non va bene e non fa bene.
QUALSIASI cura mal fatta, non solo la devitalizzazione.
E anche la mancanza di un dente da dei problemi, e non pochi.
Molto più di un dente BEN devitalizzato e funzionante.
Purtroppo non è facile per una persona distinguere su internet le perle dalla spazzatura.
Spesso sono mischiate.
Spero di esserle stato utile.
Cerco di fare chiarezza sulle procedure e sugli inconvenienti.
Devitalizzare è un brutto termine.
E' in uso da quando si faceva "morire il nervo" e lo si lasciava li, con le conseguenze facilmente immaginabili.
E' rimasto il termine nell'uso comune, ma si procede in altro modo, da oltre un ventennio.
Si isola il campo con la diga di gomma, presidio INDISPENSABILE.
www.medicitalia.it/sergioformentelli/news/255/La-diga-di-gomma
Poi si apre il dente.
Ci sono ora due possibilità:
1) polpa dentale sterile.
Va mantenuto tutto sterile; si asporta la polpa dentale, ormai irrimediabilmente compromessa ma ancora sterile, con degli strumenti sterili, si lava e rilava il canale con soluzione fisiologica e ipoclorito di sodio, poi si ottura il canale con cementi delle più varie formulazioni (sta al dentista scegliere quello privo di sostanze irritanti), e si sigilla tridimensionalmente con una gomma chiamata guttaperca.
Poi si ricostruisce il dente e probabilmente lo si incapsula per impedirne la rottura, perchè ormai è più fragile.
L'antibiotico non serve a nulla, perchè non ci sono batteri, se non li ha portati dentro il dentista con manovre inopportune o per negligenza.
2) polpa dentale necrotica.
Ci può essere un ascesso o un granuloma (un ascesso che sta zitto), e tutto si fa molto più difficile perchè il dente è infetto.
Dopo aver montato l'indispensabile diga di gomma, si apre il dente e si provvede a eliminare tutto il materiale necrotico, ma proprio tutto, e non è facile.
Occorre sterilizzare lo spazio dove c'era la polpa dentrale dentro il dente, e il rischio di non riuscirci è abbastanza alto.
Quando lo si è fatto, si ottura come descritto prima e si fa una capsula sul dente.
Anche qui l'antibiotico non serve a nulla.
L'antibiotico serve esclusivamente a curare un ascesso, ovvero i batteri AL DI FUORI DEL DENTE perchè, come giustamente dice lei, non possono raggiungerne l'interno.
L'immagine che le posso dare è quella di una stretta gola al termine di una valle montana.
Dentro la valle ci sono i barbari (i batteri), che cercano di fuoriuscire dalla stretta valle (l'apice del dente).
Le difese dell'organismo (i "nostri") danno battaglia, e l'ascesso sono i morti in battaglia.
Quando c'è il granuloma invece non c'è una battaglia campale, ma una guerriglia, e la notizia non finisce sui giornali.
E' una situazione senza fine, perchè i barbari continuano a moltiplicarsi e a venire fuori dalla valle.
Possiamo chiamare in nostro aiuto gli elicotteri, che mitagliano i barbari giunti in pianura, e possiamo quindi vincere la battaglia (far sgonfiare l'ascesso), ma non vincere la guerra e sterminare i barbari.
Possiamo farlo solo cambiando strategia, facendo intervenire i bombardieri nella valle (la terapia canalare, o devitalizzazione), che sterminano i barbari.
Potremo quindi spazzare via tutti i cadaveri, e iniziare la ricostruzione (la guarigione dell'ascesso o del granuloma).
Se l'aviazione ha fatto un buon lavoro (se il dentista ha lavorato bene), la soluzione è definitiva, perchè abbiamo ammazzato i barbari fino all'ultimo; Giulio Cesare ne sarebbbe stato fiero, l'impresa non è riuscita neppure a lui; se l'aviazione lavora male (il dentista...) dei barbari sopravvivono, si rimoltiplicano e prima o poi riprende o la guerriglia o la guerra, perchè i barbari (i batteri) sono proprio cattivi.
Se l'aviazione non può esserre radicale, non resta che sganciare l'atomica sulla valle (estrarre il dente) e risolvere il problema.
L'esempio che le ho fatto è cruento, ma penso renda benissimo l'idea e faccia capire le cose.
Tornando alla sua domanda e chiudendo, il dente devitalizzato BENE è sterile.
Definirlo "morto" è sbagliato.
Certo, era meglio un dente sano, marca padreterno.
Devitalizzarlo è il tentativo di tenerlo ancora per lunghi decenni in bocca seppur più fragile.
Una cura mal fatta non va bene e non fa bene.
QUALSIASI cura mal fatta, non solo la devitalizzazione.
E anche la mancanza di un dente da dei problemi, e non pochi.
Molto più di un dente BEN devitalizzato e funzionante.
Purtroppo non è facile per una persona distinguere su internet le perle dalla spazzatura.
Spesso sono mischiate.
Spero di esserle stato utile.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 1.7k visite dal 21/01/2014.
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