Canale chiuso male - dolore a un molare
Gentili Dottori,
vi sottopongo il mio problema, che mi sta tormentando da tempo e che non riesco a risolvere con il mio dentista.
Circa 4 anni fa mi è stato devitalizzato un molare superiore destro, che mi faceva malissimo e che ha comportato problemi gravi nelle prime cure di devitalizzaizone, con tanto di anestesia direttamente sul nervo.
Nelle conseguenti cure canalari si verificò un problema. I primi due canali vennero infatti chiusi correttamente, mentre il terzo canale, quando il dentista operava in profondità, mi faceva letteralmente saltare per aria dal dolore. Fino a metà circa del canale, nessun problema, ma appena veniva pulito più a fondo, il dente, in quel canale, mi faceva impazzire. Il mio dentista, provando e riprovando nell'arco di mesi, ha optato per chiudere due canali correttamente e il terzo canale "a metà". Io sono sempre stato molto scettico su questa decisione e, infatti, il dente continua ad avere problemi.
Dopo la ricostruzione, infatti, il dente si infiamma, si riempie di sangue all'interno, non sopporta "il peso" di qualsiasi impalcatura e ogni volta dobbiamo smantellare tutto e ritornare al dente "moncherino" originale con la pasta provvisoria sopra. Solo in questa condizione, con nulla sopra, il dente non è dolente (al massimo qualche infiammazione gengivale ogni tanto), ovviamente, però, non mastico assolutamente dalla parte destra della bocca.
Dopo un anno in queste condizioni, con la pasta provvisoria, due settimane fa il dentista ha deciso di provare a ricostruire. Risultato: dopo 3 giorni dolore intermittente, sensazioni di pressione, molto sangue durante la pulizia e mio grande fastidio. Il dolore mi coglie soprattutto la mattina, ed è un tipico dolore nervale, anche se non acutissimo, che mi sveglia e passa dopo una decina di minuti se non faccio nulla, subito se faccio uno sciacquo con colluttorio OKI.
Il mio dentista mi aveva anche detto "se persistono problemi togliamo il dente, potrebbe esserci una frattura nel canale e io non so più che fare".
Non so più che pensare, abbiamo fatto mille lastrine e non si evidenziano problemi al dente come granulomi, ascessi o quant'altro.
Sono fortemente tentato di chiedere consulto a un altro specialista e, nella mia mente, comincia a farsi largo l'ipotesi estrazione, perchè non sopporto più una condizione così precaria e fastidiosa.
Per il momento, per affrontare serenamente le vacanze, vorrei far togiere di nuovo la parte di dente ricostruita e lasciare ancora una volta il dente "moncherino" con la pasta provvisoria.
Mi sembra l'unica soluzione transitoria possibile.
Vi sono grato del consiglio a breve e a lungo termine che vorrete darmi, sono veramente depresso da questa condizione dentale e ho perso fiducia nel mio dentista.
Andrea
vi sottopongo il mio problema, che mi sta tormentando da tempo e che non riesco a risolvere con il mio dentista.
Circa 4 anni fa mi è stato devitalizzato un molare superiore destro, che mi faceva malissimo e che ha comportato problemi gravi nelle prime cure di devitalizzaizone, con tanto di anestesia direttamente sul nervo.
Nelle conseguenti cure canalari si verificò un problema. I primi due canali vennero infatti chiusi correttamente, mentre il terzo canale, quando il dentista operava in profondità, mi faceva letteralmente saltare per aria dal dolore. Fino a metà circa del canale, nessun problema, ma appena veniva pulito più a fondo, il dente, in quel canale, mi faceva impazzire. Il mio dentista, provando e riprovando nell'arco di mesi, ha optato per chiudere due canali correttamente e il terzo canale "a metà". Io sono sempre stato molto scettico su questa decisione e, infatti, il dente continua ad avere problemi.
Dopo la ricostruzione, infatti, il dente si infiamma, si riempie di sangue all'interno, non sopporta "il peso" di qualsiasi impalcatura e ogni volta dobbiamo smantellare tutto e ritornare al dente "moncherino" originale con la pasta provvisoria sopra. Solo in questa condizione, con nulla sopra, il dente non è dolente (al massimo qualche infiammazione gengivale ogni tanto), ovviamente, però, non mastico assolutamente dalla parte destra della bocca.
Dopo un anno in queste condizioni, con la pasta provvisoria, due settimane fa il dentista ha deciso di provare a ricostruire. Risultato: dopo 3 giorni dolore intermittente, sensazioni di pressione, molto sangue durante la pulizia e mio grande fastidio. Il dolore mi coglie soprattutto la mattina, ed è un tipico dolore nervale, anche se non acutissimo, che mi sveglia e passa dopo una decina di minuti se non faccio nulla, subito se faccio uno sciacquo con colluttorio OKI.
Il mio dentista mi aveva anche detto "se persistono problemi togliamo il dente, potrebbe esserci una frattura nel canale e io non so più che fare".
Non so più che pensare, abbiamo fatto mille lastrine e non si evidenziano problemi al dente come granulomi, ascessi o quant'altro.
Sono fortemente tentato di chiedere consulto a un altro specialista e, nella mia mente, comincia a farsi largo l'ipotesi estrazione, perchè non sopporto più una condizione così precaria e fastidiosa.
Per il momento, per affrontare serenamente le vacanze, vorrei far togiere di nuovo la parte di dente ricostruita e lasciare ancora una volta il dente "moncherino" con la pasta provvisoria.
Mi sembra l'unica soluzione transitoria possibile.
Vi sono grato del consiglio a breve e a lungo termine che vorrete darmi, sono veramente depresso da questa condizione dentale e ho perso fiducia nel mio dentista.
Andrea
[#1]
Caro Andrea,
I sintomi che riferisci potrebbero far pensare sia ad una perforazione radicolare sia, come ha ipotizzato il suo dentista, ad una frattura. Il fatto che il canale sia stato chiuso a metà, ma che "si riempia di sangue", che non tolleri alcun carico e che dia risentimento gengivale potrebbe essere imputabile ad una comunicazione, diversa dal canale anatomico, tra la camera pulpare ed il parodonto (ovvero i tessuti di sostegno del dente). La perforazione potrebbe essere imputabile agli strumenti impiegati nella cura canalare (ciò non implica necessariamente imperizia da parte del medico); la frattura a qualche trauma passato. In entrambi i casi una diagnosi può essere difficile, specialmente nel caso di una frattura radicolare verticale, in quanto è visibile in radiografia solo se il piano di frattura è parallelo all'asse dei raggi X (in pratica, è solo questione di fortuna). Purtroppo, non vi sono terapie valide per la frattura verticale e l'unica soluzione è l'estrazione. Nel caso in cui la frattura sia orizzontale, può essere ipotizzabile un accesso chirurgico per rimuovere l'estremità fratturata. Nel caso di perforazione, si può tentare, se individuata, il trattamento con opportuni materiali. Tuttavia, la probabilità di successo è piuttosto incerta.
Ad ogni modo, casi "misteriosi" come questo rientrano nella casistica di ogni dentista; se il tuo medico ha operato correttamente in passato, non è il caso di perdere fiducia a priori. Nella sfortuna eventualità di un'estrazione, sarà senz'altro possibile un ripristino estetico e funzionale tramite un impianto o altro tipo di protesi fissa. In bocca al lupo!
I sintomi che riferisci potrebbero far pensare sia ad una perforazione radicolare sia, come ha ipotizzato il suo dentista, ad una frattura. Il fatto che il canale sia stato chiuso a metà, ma che "si riempia di sangue", che non tolleri alcun carico e che dia risentimento gengivale potrebbe essere imputabile ad una comunicazione, diversa dal canale anatomico, tra la camera pulpare ed il parodonto (ovvero i tessuti di sostegno del dente). La perforazione potrebbe essere imputabile agli strumenti impiegati nella cura canalare (ciò non implica necessariamente imperizia da parte del medico); la frattura a qualche trauma passato. In entrambi i casi una diagnosi può essere difficile, specialmente nel caso di una frattura radicolare verticale, in quanto è visibile in radiografia solo se il piano di frattura è parallelo all'asse dei raggi X (in pratica, è solo questione di fortuna). Purtroppo, non vi sono terapie valide per la frattura verticale e l'unica soluzione è l'estrazione. Nel caso in cui la frattura sia orizzontale, può essere ipotizzabile un accesso chirurgico per rimuovere l'estremità fratturata. Nel caso di perforazione, si può tentare, se individuata, il trattamento con opportuni materiali. Tuttavia, la probabilità di successo è piuttosto incerta.
Ad ogni modo, casi "misteriosi" come questo rientrano nella casistica di ogni dentista; se il tuo medico ha operato correttamente in passato, non è il caso di perdere fiducia a priori. Nella sfortuna eventualità di un'estrazione, sarà senz'altro possibile un ripristino estetico e funzionale tramite un impianto o altro tipo di protesi fissa. In bocca al lupo!
Dr. Francesco Rossani
[#2]
Ex utente
Grazie della pronta risposta.
Putroppo la situazione, come pensavo, è di difficile individuazione e soluzione. Credo che, a questo punto, la soluzione "estrazione" cominci a prefigurarsi come la strada principale da seguire.
Esistono particolari tipi di radiografie panoramiche per inquadrare meglio il problema? La soluzione provvisoria con la pasta sul "moncherino" potrebbe farmi passare un'estate decente in attesa della soluzione definitiva in autunno?
Non vorrei trovarmi nella spiacevole condizione di dover estrarre un dente con 35 gradi all'ombra e le vacanze alle porte.
Le uniche estrazioni che ho fatto in vita mia sono quelle dei due denti del giudizio inferiori, storti a 90 gradi e cariati.
Posso ipotizzare difficoltà, dolori e decorsi post-operatori simili o questo problema è più grave?
Sono ovviamente preoccupato. Grazie.
Putroppo la situazione, come pensavo, è di difficile individuazione e soluzione. Credo che, a questo punto, la soluzione "estrazione" cominci a prefigurarsi come la strada principale da seguire.
Esistono particolari tipi di radiografie panoramiche per inquadrare meglio il problema? La soluzione provvisoria con la pasta sul "moncherino" potrebbe farmi passare un'estate decente in attesa della soluzione definitiva in autunno?
Non vorrei trovarmi nella spiacevole condizione di dover estrarre un dente con 35 gradi all'ombra e le vacanze alle porte.
Le uniche estrazioni che ho fatto in vita mia sono quelle dei due denti del giudizio inferiori, storti a 90 gradi e cariati.
Posso ipotizzare difficoltà, dolori e decorsi post-operatori simili o questo problema è più grave?
Sono ovviamente preoccupato. Grazie.
[#3]
E' difficile che una panoramica possa dare un'immagine più definita rispetto ad una radiografia endorale (la cosiddetta "lastrina"). La soluzione provvisoria non è affidabile al 100% in quanto non scongiura del tutto il rischio infettivo. Un palliativo di emergenza è l'antibiotico, per cui, se opti per questa soluzione, vai in vacanza con una scatola di antibiotico in compresse. Tieni conto che l'antibiotico può dare disturbi intestinali, specialmente quando fa caldo, per cui provvedi a reintegrare la flora batterica con integratori tipo enterogermina o Actimel.
Per quanto riguarda l'estrazione, non dovrebbe essere peggiore di quelle del dente del giudizio. Il post-operatorio è facilmente controllabile con gli opportuni farmaci e con l'applicazione di impacchi freddi. Non hai motivo di preoccuparti.
Per quanto riguarda l'estrazione, non dovrebbe essere peggiore di quelle del dente del giudizio. Il post-operatorio è facilmente controllabile con gli opportuni farmaci e con l'applicazione di impacchi freddi. Non hai motivo di preoccuparti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.5k visite dal 28/06/2008.
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