Sinusite oro mascellare
circa un anno fa ho estratto il 6 superiore sx e si è aperta una comunicazione oro-sinusale che il mio dentista non ha provveduto a chiudere tempestivamente.nel frattempo si è instaurata una sinusite oro mascellare cronica e ancora una volta il mio dentista non mi ha saputa aiutare poichè non m ha inviato presso un altro specialista.il mese scorso autonomanete mi sono recata in ospedale per un consulto presso la chrurgia maxillo facciale con il risultato che si era creata una neoformzione nel seno mascella sx che si spingeva fino al recesso etmoideo e sono stata sottoposta ad intervento chirurgico in anestesia generale con un post operatoio difficile e molto doloroso.volevo sapere se era possbile chiedere i danni ed intentare azione legale per responsabilità professionle nei confronti del mio odontoiatra e qul'è la giusta cifra da chiedere per il danno subito.grazie.
[#1]
Il problema delle cause per danni è difficile da affrontare.
Non pensi sia una motivazione del tipo "lupo non morde lupo", come spesso affermato.
L'evento che lei descrive, ovvero di un instaurarsi di una comunicazione oro-sinusale è un evento che può accadere, e neppure tanto raro.
Di solito si assiste ad una chiusura spontanea della comunicazione stessa, più raramente si instaura quello che lei ha descritto.
E' una complicanza possibile, quindi, e non può essere attribuita una "colpa" al dentista responsabile.
Danni subiti: non ne vedo troppi.
Lei può sicuramente imputare al collega la mancanza di trasparenza e di correttezza nel non averla inviato da un altro collega in grado di affrontare la complicanza.
Ma questa appare piuttosto una scorrettezza deontologica più che un elemento di colpa vero e proprio.
Le spese, le giornate lavorative perse, le avrebbe avute comunque, anche in caso di invio da parte del dentista presso un collega.
Al massimo possono essergli imputati i danni (se esistono) relativi al RITARDO nell'impostazione della terapia idonea, e non altri.
Ci pensi bene quindi prima di dare ascolto ai suoi consulenti: si fa presto a consigliare una azione legale, la parcella viene chiesta sia in caso di vittoria in giudizio ma anche in caso di perdita.
Non pensi sia una motivazione del tipo "lupo non morde lupo", come spesso affermato.
L'evento che lei descrive, ovvero di un instaurarsi di una comunicazione oro-sinusale è un evento che può accadere, e neppure tanto raro.
Di solito si assiste ad una chiusura spontanea della comunicazione stessa, più raramente si instaura quello che lei ha descritto.
E' una complicanza possibile, quindi, e non può essere attribuita una "colpa" al dentista responsabile.
Danni subiti: non ne vedo troppi.
Lei può sicuramente imputare al collega la mancanza di trasparenza e di correttezza nel non averla inviato da un altro collega in grado di affrontare la complicanza.
Ma questa appare piuttosto una scorrettezza deontologica più che un elemento di colpa vero e proprio.
Le spese, le giornate lavorative perse, le avrebbe avute comunque, anche in caso di invio da parte del dentista presso un collega.
Al massimo possono essergli imputati i danni (se esistono) relativi al RITARDO nell'impostazione della terapia idonea, e non altri.
Ci pensi bene quindi prima di dare ascolto ai suoi consulenti: si fa presto a consigliare una azione legale, la parcella viene chiesta sia in caso di vittoria in giudizio ma anche in caso di perdita.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 19/06/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.