Premolare deciduo con agenesia, informazioni generali e passaggi
Gent.mi, da qualche giorno il secondo premolare SX (deciduo con agenesia) "forse" mi sta dicendo che ha finito il suo lavoro (ho 30 anni). Non si muove, ma percepisco che si sta indebolendo, anche con sensazioni alla radice, e mi aspetto da un momento all'altro che, magari mangiando, mi abbandoni. Negli ultimi giorni la sensazione di debolezza si è trasformata in una sensazione di infiammazione alla radice: non è dolorosa ma soprattutto dopo i pasti sento un punto interno alla gengiva lievemente pulsante.
Questa situazione mi crea un certo disagio, ad esempio durante i pasti durante i quali mastico solo a destra, e anche un po' psicologico, motivo per cui desidero informarmi per tempo, in modo da agire prontamente qualora succeda.
Le informazioni che richiedo sono ovviamente generali, sono seguito già da un professionista, le chiedo per essere un paziente informato :)
- Mi sembra di capire che qualora il dente se ne vada, sia assolutamente da evitare di lasciare un "buco", perchè ciò porterebbe a movimenti della dentatura non auspicabili. E' corretto?
- Se fosse possibile da un punto di vista tecnico, la soluzione migliore è in ogni caso un impianto? Esistono altre soluzioni oltre a "ponte" e "impianto"?
- In questo caso, è consigliabile aspettare che il deciduo cada da solo o procedere ad una estrazione preventiva con contestuale avvio delle operazioni?
- Mediamente una operazione di impianto con che tempistiche si realizza e quando si ritorna all'efficienza?
- Ho una situazione di grande affollamento (ho i denti storti). Per vari motivi la mia scelta è stata di fare controlli frequenti e riporre grande cura nella pulizia, e non ho mai intrapreso alcun precorso di ortodonzia. Il dentista ha preso atto di questa scelta e nonostante io abbia fiducia nei suoi confronti, temo che questa situazione possa diventare il pretesto per insinuare azioni di correzione della dentatura che non desidero: vorrei infatti nè piu nè meno restare nella situazione in cui sono adesso.
Con i limiti di un consulto di questo tipo, chiedo se è possibile una soluzione "semplice", o nelle situazioni come la mia di fronte a una perdita del dente da latte bisogna necessariamente "mettere mano" al resto della dentatura??
Grazie mille per eventuali risposte
Questa situazione mi crea un certo disagio, ad esempio durante i pasti durante i quali mastico solo a destra, e anche un po' psicologico, motivo per cui desidero informarmi per tempo, in modo da agire prontamente qualora succeda.
Le informazioni che richiedo sono ovviamente generali, sono seguito già da un professionista, le chiedo per essere un paziente informato :)
- Mi sembra di capire che qualora il dente se ne vada, sia assolutamente da evitare di lasciare un "buco", perchè ciò porterebbe a movimenti della dentatura non auspicabili. E' corretto?
- Se fosse possibile da un punto di vista tecnico, la soluzione migliore è in ogni caso un impianto? Esistono altre soluzioni oltre a "ponte" e "impianto"?
- In questo caso, è consigliabile aspettare che il deciduo cada da solo o procedere ad una estrazione preventiva con contestuale avvio delle operazioni?
- Mediamente una operazione di impianto con che tempistiche si realizza e quando si ritorna all'efficienza?
- Ho una situazione di grande affollamento (ho i denti storti). Per vari motivi la mia scelta è stata di fare controlli frequenti e riporre grande cura nella pulizia, e non ho mai intrapreso alcun precorso di ortodonzia. Il dentista ha preso atto di questa scelta e nonostante io abbia fiducia nei suoi confronti, temo che questa situazione possa diventare il pretesto per insinuare azioni di correzione della dentatura che non desidero: vorrei infatti nè piu nè meno restare nella situazione in cui sono adesso.
Con i limiti di un consulto di questo tipo, chiedo se è possibile una soluzione "semplice", o nelle situazioni come la mia di fronte a una perdita del dente da latte bisogna necessariamente "mettere mano" al resto della dentatura??
Grazie mille per eventuali risposte
[#1]
Gentile paziente,
le domande sono molte e il suggerimento è quello di rivolgersi ad un dentista di fiducia che sappia proporle un piano di cura che includa le sue richieste, molto legittime.
Di base o si fa una analisi degli spazi per una eventuale ortodonzia o si rimette il dente magari con impianto, la metodica oggi generalmente preferita.
Cordiali saluti
le domande sono molte e il suggerimento è quello di rivolgersi ad un dentista di fiducia che sappia proporle un piano di cura che includa le sue richieste, molto legittime.
Di base o si fa una analisi degli spazi per una eventuale ortodonzia o si rimette il dente magari con impianto, la metodica oggi generalmente preferita.
Cordiali saluti
Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it
[#2]
"- Mi sembra di capire che qualora il dente se ne vada, sia assolutamente da evitare di lasciare un "buco", perchè ciò porterebbe a movimenti della dentatura non auspicabili. E' corretto?"
Sì
"- Se fosse possibile da un punto di vista tecnico, la soluzione migliore è in ogni caso un impianto? Esistono altre soluzioni oltre a "ponte" e "impianto"?"
L'impianto è la prima scelta, il ponte è la seconda scelta, una protesi parziale rimovibile è la scelta della nonna...
"- In questo caso, è consigliabile aspettare che il deciduo cada da solo o procedere ad una estrazione preventiva con contestuale avvio delle operazioni?"
Dipende dalla sua situazione clinica che noi non possiamo conoscere nei dettagli
"- Mediamente una operazione di impianto con che tempistiche si realizza e quando si ritorna all'efficienza?"
La scelta dei tempi e modi spetta al dentista che conosce la sua reale situazione clinica (vedi sopra)
"chiedo se è possibile una soluzione "semplice", o nelle situazioni come la mia di fronte a una perdita del dente da latte bisogna necessariamente "mettere mano" al resto della dentatura?? "
Non è indispensabile correggere la malocclusione presente a meno che non ci siano gravi mancanze di spazio per una riabilitazione protesica corretta (non sembrerebbe essere il suo caso)
Sì
"- Se fosse possibile da un punto di vista tecnico, la soluzione migliore è in ogni caso un impianto? Esistono altre soluzioni oltre a "ponte" e "impianto"?"
L'impianto è la prima scelta, il ponte è la seconda scelta, una protesi parziale rimovibile è la scelta della nonna...
"- In questo caso, è consigliabile aspettare che il deciduo cada da solo o procedere ad una estrazione preventiva con contestuale avvio delle operazioni?"
Dipende dalla sua situazione clinica che noi non possiamo conoscere nei dettagli
"- Mediamente una operazione di impianto con che tempistiche si realizza e quando si ritorna all'efficienza?"
La scelta dei tempi e modi spetta al dentista che conosce la sua reale situazione clinica (vedi sopra)
"chiedo se è possibile una soluzione "semplice", o nelle situazioni come la mia di fronte a una perdita del dente da latte bisogna necessariamente "mettere mano" al resto della dentatura?? "
Non è indispensabile correggere la malocclusione presente a meno che non ci siano gravi mancanze di spazio per una riabilitazione protesica corretta (non sembrerebbe essere il suo caso)
Dr. Paolo De Carli
Specialista in Odontostomatologia
www.studiodecarli.com
[#3]
Se un mio paziente mi fa la sua domanda io rispondo: se lo spazio si può chiudere con il riallineamento dei denti si fa ortodonzia altrimenti si fa un impianto.
Altre soluzioni adeguate non ne vedo.
Saluti
Altre soluzioni adeguate non ne vedo.
Saluti
Dr.Oscar G.ppe Muraca
La risposta ha carattere puramente informativo.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 11/11/2013.
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