Bruciore alla bocca
Buongiorno, scrivo per mia suocera che da 5 o 6 anni soffre di bruciore alla bocca e sinceramente molte volte la situazione è diventata insostenibile.Nel corso del tempo si è sottoposta a esami di vario tipo, visite dal dentista,allergologo dermatologo, gastroenterologo, ha fatto la TAC alla bocca e la RM all'encefalo. E' risultato tutto negativo. Adesso è in cura da un neurologo per depressione ( nel corso degli ultimi tempi ne ha cambiati tanti perchè secondo lei non stava risolvendo nulla) ma lei si lamenta sempre del bruciore .U ltimamente ho letto un articolo in cui diceva che il problema può essere dato da mancanza di estrogeni e consigliava una visita ginecologica. Può essere ? Lei cosa ne pensa? Siamo veramente disperati. La ringrazio.
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E' probabile che sua suocera sia affetta da sindrome della bocca urente (burning mouth syndrome) detta anche stomatopirosi.
Presenta un picco massimo di incidenza nelle donne sopra i 50 anni di età (18-33%) ed è un disturbo cronico che si manifesta clinicamente con un dolore/bruciore cronico a livello orale, in assenza di lesioni alle mucose (nel caso in cui il disturbo risulti localizzato esclusivamente alla lingua si definisce “glossopirosi”).
Si può associare a secchezza delle fauci ed a un’alterata sensibilità gustativa; il bruciore può essere presente già al mattino e peggiorare nel corso della giornata, raggiungendo un’intensità massima nel tardo pomeriggio.
Generalmente si hanno remissioni spontanee in coincidenza dei pasti o durante il sonno.
Tra le cause della stomatopirosi vi sono svariati fattori locali e sistemici.
Tra i fattori locali spiccano il traumatismo cronico da protesi dentarie, la nevralgia del trigemino, la gastrite cronica e il reflusso gastro-esofageo.
Come fattori sistemici bisogna considerare i deficit vitaminici, la menopausa, il diabete, l’ipotiroidismo, la depressione e l’ansia.
Nella maggior parte dei casi la malattia rimane idiopatica, ossia non chiarita rispetto alla sua origine.
Le opzioni farmacologiche sono diverse e includono antistaminici, antimicotici, ansiolitici, antidepressivi.
Ad oggi non esiste purtroppo un trattamento specifico della patologia: la terapia va personalizzata in funzione degli specifici fattori causali.
In letteratura, infine, non ci sono sufficienti studi per definire la prognosi in termini certi: è descritto solo un 30% di miglioramento medio della sintomatologia.
Suggerisca a sua suocera una visita presso un collega esperto in Patologie del cavo orale per una valutazione il più specifica possibile del caso.
Presenta un picco massimo di incidenza nelle donne sopra i 50 anni di età (18-33%) ed è un disturbo cronico che si manifesta clinicamente con un dolore/bruciore cronico a livello orale, in assenza di lesioni alle mucose (nel caso in cui il disturbo risulti localizzato esclusivamente alla lingua si definisce “glossopirosi”).
Si può associare a secchezza delle fauci ed a un’alterata sensibilità gustativa; il bruciore può essere presente già al mattino e peggiorare nel corso della giornata, raggiungendo un’intensità massima nel tardo pomeriggio.
Generalmente si hanno remissioni spontanee in coincidenza dei pasti o durante il sonno.
Tra le cause della stomatopirosi vi sono svariati fattori locali e sistemici.
Tra i fattori locali spiccano il traumatismo cronico da protesi dentarie, la nevralgia del trigemino, la gastrite cronica e il reflusso gastro-esofageo.
Come fattori sistemici bisogna considerare i deficit vitaminici, la menopausa, il diabete, l’ipotiroidismo, la depressione e l’ansia.
Nella maggior parte dei casi la malattia rimane idiopatica, ossia non chiarita rispetto alla sua origine.
Le opzioni farmacologiche sono diverse e includono antistaminici, antimicotici, ansiolitici, antidepressivi.
Ad oggi non esiste purtroppo un trattamento specifico della patologia: la terapia va personalizzata in funzione degli specifici fattori causali.
In letteratura, infine, non ci sono sufficienti studi per definire la prognosi in termini certi: è descritto solo un 30% di miglioramento medio della sintomatologia.
Suggerisca a sua suocera una visita presso un collega esperto in Patologie del cavo orale per una valutazione il più specifica possibile del caso.
Dr. Paolo De Carli
Specialista in Odontostomatologia
www.studiodecarli.com
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Ex utente
Le scrivo per ringraziarla del suggerimento.Abbiamo portato in questi giorni mia suocera da un odontostomatologo e ci ha riferito che potrebbe essere un problema dovuto al reflusso e di tenere sotto controllo il diabete. Il medico di base è convinto però che lei debba seguire un percorso di psicoterapia in quanto la cura per il reflusso è già stata fatta un pò di tempo fa senza nessun risultato. Mia suocera continua a non accettare questo tipo di discorso e a lamentarsi 24 ore su 24 riducendosi a fare lo stretto necessario in casa e a ridurre quasi a niente le sue uscite. Continua a dirci che lei sta morendo per il dolore e nessuno riesce a capirla. Mia suocera ha 70 anni e fino ad un anno fa era una persona attivissima.Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.7k visite dal 27/10/2013.
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