Sei mesi, ancora nessuna diagnosi !!!
Salve!
A gennaio mi è stato devitalizzato e ricostruito quasi del tutto il 1° molare inf. sx, mal ridotto da una carie laterale estesa verso la radice posteriore (c'era anche una precedente otturazione).
A dente aperto, il dentista si è accorto di una frattura sul pavimento(nel senso dell'arcata dentaria);l'ha vista ad occhio nudo, quindi sarà netta, anche se non si vede in rx.
Ha continuato con la ricostruzione (in composito) dicendomi di stare attento; però il dente ha continuato a far male alla pressione, è ipersensibile, ed è impossibile masticare: si sente che è rotto!
Un dolore indifferente ad antinfiammatori, è evidente che sia di natura meccanica.
Inoltre spesso mi si irrita la gengiva dalla parte posteriore (verso il 2° molare), punto in cui la ricostruzione è radente alla gengiva o addirittura va più giù.
Il dentista ha temporeggiato, proponendo poi l'estrazione.
Mi sono rivolto poi ad un altro dentista: anche lui ha temporeggiato, poi ha detto che l'avrebbe riaperto tutto, verificato la lesione con
il microscopio, fatto il risondaggio, ed eseguito una premolarizzazione.
Di fatto si è limitato a fare un buco e a risondare, rinforzandolo poi con dei perni in vetro, ma nessuna verifica.
Sto esattamente come prima!
Si è fatto così giugno,anche considerando i tempi geologici tra un appuntamento e l'altro...
Ma secondo lorsignori questo modo di fare è logico ? Fare un risondaggio senza sapere ancora se il dente è recuperabile o meno, può rivelarsi inutile!(credo che ormai sia tardi perchè nel frattempo la frattura sarà andata oltre); poi avere in bocca una qualcosa che può rompersi da un momento all'altro causando danni seri...
Vorrei sapere poi cosa ne pensano di questa tecnica di premolarizzazione e ricostruzione con perni infilati nelle radici, in modo da avere alla fine due denti singoli.
Ho la vaga impressione di essere passato da un cialtrone ad un altro, questo modo di fare del "vediamo un pò come va",esponendo il paziente a inutili rischi e sofferenze...
Mi potreste consigliare un buon dentista a Lecce, che mi risolva la questione in tempi ragionevoli?
Grazie
Sei mesi!!!
A gennaio mi è stato devitalizzato e ricostruito quasi del tutto il 1° molare inf. sx, mal ridotto da una carie laterale estesa verso la radice posteriore (c'era anche una precedente otturazione).
A dente aperto, il dentista si è accorto di una frattura sul pavimento(nel senso dell'arcata dentaria);l'ha vista ad occhio nudo, quindi sarà netta, anche se non si vede in rx.
Ha continuato con la ricostruzione (in composito) dicendomi di stare attento; però il dente ha continuato a far male alla pressione, è ipersensibile, ed è impossibile masticare: si sente che è rotto!
Un dolore indifferente ad antinfiammatori, è evidente che sia di natura meccanica.
Inoltre spesso mi si irrita la gengiva dalla parte posteriore (verso il 2° molare), punto in cui la ricostruzione è radente alla gengiva o addirittura va più giù.
Il dentista ha temporeggiato, proponendo poi l'estrazione.
Mi sono rivolto poi ad un altro dentista: anche lui ha temporeggiato, poi ha detto che l'avrebbe riaperto tutto, verificato la lesione con
il microscopio, fatto il risondaggio, ed eseguito una premolarizzazione.
Di fatto si è limitato a fare un buco e a risondare, rinforzandolo poi con dei perni in vetro, ma nessuna verifica.
Sto esattamente come prima!
Si è fatto così giugno,anche considerando i tempi geologici tra un appuntamento e l'altro...
Ma secondo lorsignori questo modo di fare è logico ? Fare un risondaggio senza sapere ancora se il dente è recuperabile o meno, può rivelarsi inutile!(credo che ormai sia tardi perchè nel frattempo la frattura sarà andata oltre); poi avere in bocca una qualcosa che può rompersi da un momento all'altro causando danni seri...
Vorrei sapere poi cosa ne pensano di questa tecnica di premolarizzazione e ricostruzione con perni infilati nelle radici, in modo da avere alla fine due denti singoli.
Ho la vaga impressione di essere passato da un cialtrone ad un altro, questo modo di fare del "vediamo un pò come va",esponendo il paziente a inutili rischi e sofferenze...
Mi potreste consigliare un buon dentista a Lecce, che mi risolva la questione in tempi ragionevoli?
Grazie
Sei mesi!!!
[#1]
Gentile Paziente,
il dolore che avverte è dovuto presumibilmente alla lacerazione del legamento parodontale, una struttura legamntosa esterna al dente e che ricopre per intero le radici fissandole all'osso, molto innervata.
In caso di frattura del pavimento della camera pulpare, la terapia della premolarizzazione può essere eseguita solo se la radice mesiale è strutturalmente capace di supportare un perno e quindi una corona: questa terapia comunque è + indicata nella malattia parodontale cioè quando la forcazione delle radici e quindi il pavimento della camera pulpare è scoperta, perchè si è riassorbito l'osso: quindi è + agevole lavorare di precisione.E' probabile che nel suo caso possa esserci anche una lacerazione di una delle radici, ed in questo caso l'estrazione è quasi d'obbligo.
Stando così le cose,cioè dolore,e visti i costi di protesizzazione, propenderei per un'estrazione ed un successivo impianto o altre soluzioni eventuali che qui non è possibile verificare.Inutile cercare di rianimare il morto!
il dolore che avverte è dovuto presumibilmente alla lacerazione del legamento parodontale, una struttura legamntosa esterna al dente e che ricopre per intero le radici fissandole all'osso, molto innervata.
In caso di frattura del pavimento della camera pulpare, la terapia della premolarizzazione può essere eseguita solo se la radice mesiale è strutturalmente capace di supportare un perno e quindi una corona: questa terapia comunque è + indicata nella malattia parodontale cioè quando la forcazione delle radici e quindi il pavimento della camera pulpare è scoperta, perchè si è riassorbito l'osso: quindi è + agevole lavorare di precisione.E' probabile che nel suo caso possa esserci anche una lacerazione di una delle radici, ed in questo caso l'estrazione è quasi d'obbligo.
Stando così le cose,cioè dolore,e visti i costi di protesizzazione, propenderei per un'estrazione ed un successivo impianto o altre soluzioni eventuali che qui non è possibile verificare.Inutile cercare di rianimare il morto!
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
[#3]
Dentista
Gentile concittadino,
Secondo me la cosa migliore per risolvere un problema è di instaurare un rapporto di fiducia col medico che la cura, cosa che, mi sembra di capire, sia mancata nel suo caso, visto come ha definito i due dentisti che l' hanno curata.
Detto questo, passiamo al lato tecnico della questione. Se il primo dentista era certo della presenza della frattura, non avrebbe dovuto ricostruire il dente perchè questo avrebbe continuato ( come è stato ) a dolere alla pressione, ma estrarlo subito o programmare subito l' intervento di rizotomia
( premolarizzazione ) per tentare di salvarlo.
Se questo intervento sia fattibile, dipende innanzi tutto dalla direzione della linea di frattura, poi da vari fattori evidenziabili da una radiografia: dall' altezza del tronco radicolare comune, dalla lunghezza, dal grado di sottigliezza e di eventuale curvatura delle radici, dalla qualità della terapia canalare eseguita.
Soltanto se sono soddisfatte una serie di esigenze quindi vale la pena di procedere per tentare di salvare il dente, tenendo presente che, oltre a tutto ciò, si dovranno ricostruire due monconi con perni canalari e poi applicare due capsule che comunque hanno un loro costo, per cui bisogna essere assolutamente esser certi della positività del risultato, altrimenti è meglio estrarre il dente e procedere con un impianto.
Se una delle due radici, poi, è giudicata irrecuperabile, si può procedere alla rizectomia, cioè estrarla, dopo averla separata, lasciando l' altra in situ e accontentarsi di conservare solo mezzo dente.
Purtroppo i tempi di queste terapie, a volte sono lunghi, come per l' implantologia, perchè la guarigione dei tessuti richiede del tempo, ma effettivamente, nel suo caso, si è forse perso un pò troppo tempo inutilmente.
Cordiali saluti
Secondo me la cosa migliore per risolvere un problema è di instaurare un rapporto di fiducia col medico che la cura, cosa che, mi sembra di capire, sia mancata nel suo caso, visto come ha definito i due dentisti che l' hanno curata.
Detto questo, passiamo al lato tecnico della questione. Se il primo dentista era certo della presenza della frattura, non avrebbe dovuto ricostruire il dente perchè questo avrebbe continuato ( come è stato ) a dolere alla pressione, ma estrarlo subito o programmare subito l' intervento di rizotomia
( premolarizzazione ) per tentare di salvarlo.
Se questo intervento sia fattibile, dipende innanzi tutto dalla direzione della linea di frattura, poi da vari fattori evidenziabili da una radiografia: dall' altezza del tronco radicolare comune, dalla lunghezza, dal grado di sottigliezza e di eventuale curvatura delle radici, dalla qualità della terapia canalare eseguita.
Soltanto se sono soddisfatte una serie di esigenze quindi vale la pena di procedere per tentare di salvare il dente, tenendo presente che, oltre a tutto ciò, si dovranno ricostruire due monconi con perni canalari e poi applicare due capsule che comunque hanno un loro costo, per cui bisogna essere assolutamente esser certi della positività del risultato, altrimenti è meglio estrarre il dente e procedere con un impianto.
Se una delle due radici, poi, è giudicata irrecuperabile, si può procedere alla rizectomia, cioè estrarla, dopo averla separata, lasciando l' altra in situ e accontentarsi di conservare solo mezzo dente.
Purtroppo i tempi di queste terapie, a volte sono lunghi, come per l' implantologia, perchè la guarigione dei tessuti richiede del tempo, ma effettivamente, nel suo caso, si è forse perso un pò troppo tempo inutilmente.
Cordiali saluti
[#4]
Gentile paziente, non è possibile impostare un piano terapeutico, e neppure fornire un consiglio, senza qualche dato oggettivo: una visita, o almeno una radiografia.
Forse è possibile ricorrere alla rizotomia; forse no.
Dipende dalla situazione oggettiva, e dalla competenza specifica del professionista a cui lei si rivolge.
Forse la strada implantologica potrà essere l'unica realisticamente possibile.
Forse.
Il dr. Gaetani lo conosco solo on-line, ma lo stimo per la competenza e l'equilibrio dimostrati siu questo forum.
Forse è possibile ricorrere alla rizotomia; forse no.
Dipende dalla situazione oggettiva, e dalla competenza specifica del professionista a cui lei si rivolge.
Forse la strada implantologica potrà essere l'unica realisticamente possibile.
Forse.
Il dr. Gaetani lo conosco solo on-line, ma lo stimo per la competenza e l'equilibrio dimostrati siu questo forum.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#5]
Bisognerebbe capire, e telematicamente è un pò improbabile, se trattasi di perforazione del pavimento o di frattura del pavimento ed in quest'ultimo caso se mesio-distale o bucco-linguale. Andiamo con ordine:
1)riparazione con materiali appositi (vedi MTA)
2)estrazione con sostituzione (se possibile immediata)implantare
3) rizotomia e premolarizzazione con il compromesso di una tunnellizzazione tra le due radici.
A questo punto non resta che al suo odontoiatra decidere. Non penso si possa rivolgere ai due colleghi precedenti, anche per il modo in cui li ha definiti (poco carino a dir la verità). Anch'io cone Sergio conosco Paolo (il dr. Gaetani) solo on-line ma da quello che scrive penso sia il professionista che faccia al caso suo (non fosse altro perchè sta nella sua stessa città). Poi non si preoccupi, se non si rilevasse all'altezza, lo bastoniamo noi del forum (scherzo, scherzetto!!)
A presto
1)riparazione con materiali appositi (vedi MTA)
2)estrazione con sostituzione (se possibile immediata)implantare
3) rizotomia e premolarizzazione con il compromesso di una tunnellizzazione tra le due radici.
A questo punto non resta che al suo odontoiatra decidere. Non penso si possa rivolgere ai due colleghi precedenti, anche per il modo in cui li ha definiti (poco carino a dir la verità). Anch'io cone Sergio conosco Paolo (il dr. Gaetani) solo on-line ma da quello che scrive penso sia il professionista che faccia al caso suo (non fosse altro perchè sta nella sua stessa città). Poi non si preoccupi, se non si rilevasse all'altezza, lo bastoniamo noi del forum (scherzo, scherzetto!!)
A presto
Dr.Oscar G.ppe Muraca
La risposta ha carattere puramente informativo.
[#6]
Ex utente
Vorrei ringraziare di cuore i 5 dottori che mi hanno risposto, in maniera seria e tempestiva (il Dr. Muraca anche simpaticamente...):almeno ora ho inquadrato la situazione.
Non avevo mai osservato così tanto interesse ad un mio problema di salute (neanche a fronte di centinaia di Euro sborsate...).
Interessante aver ricevuto risposta anche da parte di un professionista di Lecce (buono a sapersi...).
Un'altra cosa vorrei chiedere: cosa succede se dopo l'eventuale estrazione, aspetto un pò per l'impanto (diciamo 1-2 anni)?
Grazie ancora.
Buonasera!
Non avevo mai osservato così tanto interesse ad un mio problema di salute (neanche a fronte di centinaia di Euro sborsate...).
Interessante aver ricevuto risposta anche da parte di un professionista di Lecce (buono a sapersi...).
Un'altra cosa vorrei chiedere: cosa succede se dopo l'eventuale estrazione, aspetto un pò per l'impanto (diciamo 1-2 anni)?
Grazie ancora.
Buonasera!
[#7]
Gentile Paziente,
può verificarsi un forte riassorbimento dell'osso crestale con necessità di eseguire un innesto osseo od una terapia rigenerativa, per poter fissare l'impianto.Pertanto non perda tempo prezioso, poichè è il caso di dire che soprattutto in questa circostanza il tempo è denaro!
può verificarsi un forte riassorbimento dell'osso crestale con necessità di eseguire un innesto osseo od una terapia rigenerativa, per poter fissare l'impianto.Pertanto non perda tempo prezioso, poichè è il caso di dire che soprattutto in questa circostanza il tempo è denaro!
[#8]
Dentista
Gentile paziente,
Quanto detto dal dott. Palomba è esatto. Il periodo ideale che deve intercorrere tra l' estrazione di un dente e l' inserimento dell' impianto è di circa sei settimane, tempo necessario per la riformazione della gengiva a copertura dell' alveolo, ma ancora non sufficiente perchè si inneschi il processo di riassorbimento osseo.
Naturalmente non sempre avviene esattamente così: a volte, anche dopo parecchi mesi troviamo un osso ben rappresentato, ma questo non è prevedibile.
Cordiali saluti
Quanto detto dal dott. Palomba è esatto. Il periodo ideale che deve intercorrere tra l' estrazione di un dente e l' inserimento dell' impianto è di circa sei settimane, tempo necessario per la riformazione della gengiva a copertura dell' alveolo, ma ancora non sufficiente perchè si inneschi il processo di riassorbimento osseo.
Naturalmente non sempre avviene esattamente così: a volte, anche dopo parecchi mesi troviamo un osso ben rappresentato, ma questo non è prevedibile.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 4.1k visite dal 07/06/2008.
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