Ascesso per paradontite in menopausa
Improvvisamente senza nessun dolore mi sono ritrovata una pallina nella pare interna della gengiva sotto un molare nella mandibola,dove tocca la lingua per intenderci.
Siccome malgrado sciacqui di colluttori e gel, non accennava a diminuire e benchè fosse subentrata una dolenzia solo leggera, sono andata dal dentista che ha detto che sembrava un ascesso ma che era strano non sentissi dolore.
Ha fatto una lastra che ha confermato che i denti non sono rotti nè danneggiati.
Ha supposto quindi una parodontite e ha previsto una pulizia ed eventualmente un taglio della gengiva.
"Purtroppo" (purtroppo perchè a leggere ci si spaventa sempre) mi sono letta tutte le conseguenze della paradontite in menopausa in cui sono da poco entrata.
Ovviamente già probabilmente sono sfasata per la menopausa in sè, ma le conseguenze mi hanno fatto temere che una semplice pulizia potrebbe non essere sufficiente.
Siccome malgrado sciacqui di colluttori e gel, non accennava a diminuire e benchè fosse subentrata una dolenzia solo leggera, sono andata dal dentista che ha detto che sembrava un ascesso ma che era strano non sentissi dolore.
Ha fatto una lastra che ha confermato che i denti non sono rotti nè danneggiati.
Ha supposto quindi una parodontite e ha previsto una pulizia ed eventualmente un taglio della gengiva.
"Purtroppo" (purtroppo perchè a leggere ci si spaventa sempre) mi sono letta tutte le conseguenze della paradontite in menopausa in cui sono da poco entrata.
Ovviamente già probabilmente sono sfasata per la menopausa in sè, ma le conseguenze mi hanno fatto temere che una semplice pulizia potrebbe non essere sufficiente.
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Gentile Signora,
la malattia parodontale (piorrea) non è una patologia ineluttabile che lei deve subire senza poter fare nulla...
Mi pare che il collega abbia formulato un'ipotesi approssimativa senza aver eseguito una corretta diagnosi del problema (ha detto che sembrava un ascesso ma che era strano non sentissi dolore... Ha supposto quindi una parodontite).
La malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno (gengiva, osso, legamento) dei denti che, se non diagnosticata tempestivamente e correttamente trattata, può portare alla loro perdita.
La diagnosi si effettua con una visita clinica accurata, un sondaggio parodontale su sei punti su ciascun dente ed eventualmente con l'ausilio di Rx endorali.
La terapia deve inizialmente prevedere sedute professionali in studio di ablazione del tartaro e di rimozione della placca batterica sottogengivale (curettage).
Queste sedute vanno ripetute, inizialmente, con una frequenza variabile (lo decide lo specialista), anche ogni due-tre mesi.
Con una successiva rivalutazione della situazione clinica, si dovrà decidere se mantenere sotto controllo la situazione con ulteriori sedute di igiene in studio oppure eseguire interventi di chirurgia ossea resettiva o rigenerativa parodontale o muco-gengivale (a seconda del quadro clinico).
Imprescindibile è la collaborazione del paziente nel mantenere un'igiene orale ottimale (per tutta la vita!) e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo, pena il possibile aggravamento della malattia.
Ritengo opportuno suggerirle di sentire un secondo parere presso un dentista esperto che si occupa di parodontologia.
Cordialmente
la malattia parodontale (piorrea) non è una patologia ineluttabile che lei deve subire senza poter fare nulla...
Mi pare che il collega abbia formulato un'ipotesi approssimativa senza aver eseguito una corretta diagnosi del problema (ha detto che sembrava un ascesso ma che era strano non sentissi dolore... Ha supposto quindi una parodontite).
La malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno (gengiva, osso, legamento) dei denti che, se non diagnosticata tempestivamente e correttamente trattata, può portare alla loro perdita.
La diagnosi si effettua con una visita clinica accurata, un sondaggio parodontale su sei punti su ciascun dente ed eventualmente con l'ausilio di Rx endorali.
La terapia deve inizialmente prevedere sedute professionali in studio di ablazione del tartaro e di rimozione della placca batterica sottogengivale (curettage).
Queste sedute vanno ripetute, inizialmente, con una frequenza variabile (lo decide lo specialista), anche ogni due-tre mesi.
Con una successiva rivalutazione della situazione clinica, si dovrà decidere se mantenere sotto controllo la situazione con ulteriori sedute di igiene in studio oppure eseguire interventi di chirurgia ossea resettiva o rigenerativa parodontale o muco-gengivale (a seconda del quadro clinico).
Imprescindibile è la collaborazione del paziente nel mantenere un'igiene orale ottimale (per tutta la vita!) e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo, pena il possibile aggravamento della malattia.
Ritengo opportuno suggerirle di sentire un secondo parere presso un dentista esperto che si occupa di parodontologia.
Cordialmente
Dr. Paolo De Carli
Specialista in Odontostomatologia
www.studiodecarli.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 11/07/2013.
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