Paradentosi
Gentile dottore, ho fatto l'ortopanoramica delle arcate dentarie e il risultato è il seguente:
Non evidenti lesioni granulomatose
Note di paradentosi.
Ho fatto tale esame perchè negli ultimi due mesi ho avvertito una certa sensibilità al caldo e al freddo localizzata soprattutto attorno ad un dente che 15 anni fa è stato curato da una carie e piombato (non devitalizzato). Cinque giorni fa, dopo aver mangiato del cioccolato, ho avuto dolori molto forti che sono regrediti dopo 3 ore e una bustina di oky. Ho tutti i denti e finora dal dentista ho curato solo 3 carie di cui due superficiali rimosse senza anestesia. Domani andrò dalla dentista a portare il referto eseguito, mi chiedo se è curabile la paradentosi. Quanto è grave? Mio padre soffre di piorrea e ha perso tutti i denti (ha 71 anni), cosa posso fare per prevenire tutto ciò? Nel ringraziarla, la saluto cordialmente, Elisa
Non evidenti lesioni granulomatose
Note di paradentosi.
Ho fatto tale esame perchè negli ultimi due mesi ho avvertito una certa sensibilità al caldo e al freddo localizzata soprattutto attorno ad un dente che 15 anni fa è stato curato da una carie e piombato (non devitalizzato). Cinque giorni fa, dopo aver mangiato del cioccolato, ho avuto dolori molto forti che sono regrediti dopo 3 ore e una bustina di oky. Ho tutti i denti e finora dal dentista ho curato solo 3 carie di cui due superficiali rimosse senza anestesia. Domani andrò dalla dentista a portare il referto eseguito, mi chiedo se è curabile la paradentosi. Quanto è grave? Mio padre soffre di piorrea e ha perso tutti i denti (ha 71 anni), cosa posso fare per prevenire tutto ciò? Nel ringraziarla, la saluto cordialmente, Elisa
[#1]
Gentile paziente, non mi allarmerei se nel referto di una ortopantomografia viene riportato "Note di paradentosi". L'ortopantomografia non è sufficiente da sola per una diagnosi di malattia parodontale (paradentosi), sono necessarie anche delle radiografie endorali o una con e-beam ed ancora e prima di ogni cosa una visita clinica.
L'esame obiettivo del cavo orale con l'osservazione macroscopica dello stato dei tessuti gengivali ( papille, margini gengivali, altezza dei frenuli,gengiva aderente) ,il sondaggio parodontale delle tasche e la valutazione della quantità di perdita di attacco gengivale ,le indagini radiologiche unitamente ad una anamnesi accurata generale ed odontoiatrica ( mobilità, tipo di occlusione, presenza di otturazioni e/o protesi incongrue,bruxisìmo) , sono gli elementi diagnostici che ci possono dare un quadro di possibile presenza di malattia parodontale e della sua classificazione, prognosi e terapia.
Si sottoponga serenamente ad una visita da un parodontologo e nel frattempo stia tranquilla.
Cordiali saluti
L'esame obiettivo del cavo orale con l'osservazione macroscopica dello stato dei tessuti gengivali ( papille, margini gengivali, altezza dei frenuli,gengiva aderente) ,il sondaggio parodontale delle tasche e la valutazione della quantità di perdita di attacco gengivale ,le indagini radiologiche unitamente ad una anamnesi accurata generale ed odontoiatrica ( mobilità, tipo di occlusione, presenza di otturazioni e/o protesi incongrue,bruxisìmo) , sono gli elementi diagnostici che ci possono dare un quadro di possibile presenza di malattia parodontale e della sua classificazione, prognosi e terapia.
Si sottoponga serenamente ad una visita da un parodontologo e nel frattempo stia tranquilla.
Cordiali saluti
Dr. Maurizio Macrì
Odontoiatra
[#2]
Utente
Grazie dottore, seguirò le indicazioni della dentista e terrò in considerazione quanto mi ha detto. Un'altra domanda, da qualche anno le mie gengive si "ritirano" se mangio arance, pesche, melograni. Il fastidio (e poi dolore al passaggio dello spazzolino) è tale che evito tali frutti e quando me ne concedo uno, corro a lavare immediatamente i denti x evitare che le gengive ne risentano troppo. Questo problema è nato dopo essermi sottoposta ad una pulizia dei denti, ci può essere correlazione? Può essere conferma della malattia parodontale? Cordiali saluti, Elisa
[#3]
Gentile paziente, non vedo correlazioni dirette tra sensibilità e malattia parodontale. . Certamente, se ha dei colletti scoperti o gengive ritirate i denti saranno più sensibili al limone o all'arancio o al passaggio dello spazzolino. Le sue gengive ritirate possono essere dovute a dpazzolamento non corretto o problemi occlusali o malattia parodontale, ripeto solo una visita diretta con ausilio di lastre può confermare se c'è malattia parodontale. Cordiali saluti
[#4]
Gentile paziente, non vedo correlazioni dirette tra sensibilità e malattia parodontale. . Certamente, se ha dei colletti scoperti o gengive ritirate i denti saranno più sensibili al limone o all'arancio o al passaggio dello spazzolino. Le sue gengive ritirate possono essere dovute a dpazzolamento non corretto o problemi occlusali o malattia parodontale, ripeto solo una visita diretta con ausilio di lastre può confermare se c'è malattia parodontale. Cordiali saluti
[#5]
Utente
Gentile dottore, mi sono sottoposta a visita dentistica portando le lastre. La dottoressa mi ha detto che se c'è una malattia parodontale, l'ho ereditata e più che pulire bene i denti con dentifricio buono, filo interdentale e colluttorio nn si può fare. Sarebbe come cercare di curare la calvizie in sostanza: inutile. Nel frattempo però, usando il filo interdentale, è saltata una otturazione che avevo fatto 15 anni fa circa. L'otturazione era molto profonda, ma il dente non era stato devitalizzato. Secondo la dottoressa è lo stesso dente (il sesto inferiore) che mi ha causato il forte dolore avuto qualche settimana fa. Ieri la dottoressa ha rifatto l'otturazione con un'amalgama, ma da stamattina mi fanno male le gengive inferiori e superiori immediatamente vicine al dente. Il dolore sembra riguardare gli ultimi molari (ottavi, inferiori e superiori). Può dipendere dall'otturazione o non centra nulla? Giovedì prossimo dovrei sottopormi alla pulizia dei denti, è il caso che rimandi? Cordialmente, Elisa
[#6]
Gentile Paziente,
la malattia parodontale non è una condanna nè una patologia ineluttabile che lei deve subire senza fare nulla perchè "incurabile"... forse è più semplice per qualcuno aspettare che lei perda i denti e poi proporle impianti, ponti o quant'altro !
La malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno (gengiva, osso, legamento) dei denti che, se non diagnosticata tempestivamente e correttamente trattata, può portare alla loro perdita.
La diagnosi si effettua con una visita clinica accurata, un sondaggio parodontale su sei punti su ciascun dente ed eventualmente con l'ausilio di Rx endorali.
La terapia deve inizialmente prevedere sedute professionali in studio di ablazione del tartaro e di rimozione della placca batterica sottogengivale (curettage).
Queste sedute vanno ripetute, inizialmente, con una frequenza variabile (lo decide lo specialista), anche ogni due-tre mesi.
Con una successiva rivalutazione della situazione clinica, si dovrà decidere se mantenere sotto controllo la situazione con ulteriori sedute di igiene in studio oppure eseguire interventi di chirurgia ossea resettiva o rigenerativa parodontale o muco-gengivale (a seconda del quadro clinico).
Imprescindibile è la collaborazione del paziente nel mantenere un'igiene orale ottimale (per tutta la vita!) e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo, pena il possibile aggravamento della malattia.
Le recessioni gengivali sono determinate da vari fattori tra cui spazzolamento traumatico, placca batterica e tartaro, Herpes virus, trauma occlusale (per esempio, malocclusione, bruxismo), abitudini viziate, cause iatrogene da otturazioni debordanti o da margini protesici inadeguati, tensione da frenuli, deiscenze ossee, inserzioni muscolari alte o fornici vestibolari bassi.
Inoltre il morfotipo sottile-festonato (gengive "sottili") influenza questa patologia parodontale.
Riguardo al fastidio che lei avverte nelle due arcate dopo l'otturazione è difficile che possa essere correlato con quest'ultimo intervento, ma per darle una risposta precisa e porre una corretta diagnosi per i suoi problemi è necessaria una visita clinica diretta.
Le suggerisco di sentire un secondo parere presso un dentista esperto che si occupa di parodontologia
Cordialmente
la malattia parodontale non è una condanna nè una patologia ineluttabile che lei deve subire senza fare nulla perchè "incurabile"... forse è più semplice per qualcuno aspettare che lei perda i denti e poi proporle impianti, ponti o quant'altro !
La malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno (gengiva, osso, legamento) dei denti che, se non diagnosticata tempestivamente e correttamente trattata, può portare alla loro perdita.
La diagnosi si effettua con una visita clinica accurata, un sondaggio parodontale su sei punti su ciascun dente ed eventualmente con l'ausilio di Rx endorali.
La terapia deve inizialmente prevedere sedute professionali in studio di ablazione del tartaro e di rimozione della placca batterica sottogengivale (curettage).
Queste sedute vanno ripetute, inizialmente, con una frequenza variabile (lo decide lo specialista), anche ogni due-tre mesi.
Con una successiva rivalutazione della situazione clinica, si dovrà decidere se mantenere sotto controllo la situazione con ulteriori sedute di igiene in studio oppure eseguire interventi di chirurgia ossea resettiva o rigenerativa parodontale o muco-gengivale (a seconda del quadro clinico).
Imprescindibile è la collaborazione del paziente nel mantenere un'igiene orale ottimale (per tutta la vita!) e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo, pena il possibile aggravamento della malattia.
Le recessioni gengivali sono determinate da vari fattori tra cui spazzolamento traumatico, placca batterica e tartaro, Herpes virus, trauma occlusale (per esempio, malocclusione, bruxismo), abitudini viziate, cause iatrogene da otturazioni debordanti o da margini protesici inadeguati, tensione da frenuli, deiscenze ossee, inserzioni muscolari alte o fornici vestibolari bassi.
Inoltre il morfotipo sottile-festonato (gengive "sottili") influenza questa patologia parodontale.
Riguardo al fastidio che lei avverte nelle due arcate dopo l'otturazione è difficile che possa essere correlato con quest'ultimo intervento, ma per darle una risposta precisa e porre una corretta diagnosi per i suoi problemi è necessaria una visita clinica diretta.
Le suggerisco di sentire un secondo parere presso un dentista esperto che si occupa di parodontologia
Cordialmente
[#7]
Utente
Grazie dottore per la risposta precisa e chiara. Sabato ho chiamato la mia dottoressa riferendole del dolore, mi ha detto che è normale, è dovuto all'otturazione e che posso ovviare con sciacqui di colluttorio e un oki ogni 12 ore. Intanto, sono passati 4 giorni, il dolore non scompare, se non quando c'è l'effetto dell'oki o del colluttorio.
Secondo lei è opportuno che stressi ancora le mie gengive con la pulizia dei denti giovedì? Cosa posso fare per far passare l'infiammazione, penso di avere una nevralgia. Ci sono cibi che devo evitare? Il vento, non freddo ormai, mi fa male? Cordialmente, Elisa
Secondo lei è opportuno che stressi ancora le mie gengive con la pulizia dei denti giovedì? Cosa posso fare per far passare l'infiammazione, penso di avere una nevralgia. Ci sono cibi che devo evitare? Il vento, non freddo ormai, mi fa male? Cordialmente, Elisa
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.9k visite dal 08/05/2013.
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