Aumento di gengiva aderente
Gentili dottori vi scrivo per avere alcune informazioni. Soffro di una mancanza di gengiva aderente su 4 denti da canino inferiore sx ai due incisivi centrali. Problema particolarmente sentito sul dente n41 in quanto a seguito di questa mancanza di genviva aderente la gengiva spesso si infiamma, formando piccoli ascessi, questa almeno la diagnosi effettuata dal mio dentista. Si sta parlandoda qualche tempo di un intervento chirurgico per aumentare la gengiva e ripristinare la salute della zona. Intervento che non mi sembra banale nella sua procedura standard con prelievo palatale e innesto nel sito. Ora i timori dell'intervento ci sono, come penso ben comprensibile, soprattutto se viene anche spiegato che l'innesto potrebbe non attecchire . Mi sto documentando molto sull'argomento e ho visto che ci sono molti articoli e procedure che eliminano ilmprelievo palatale impegando membrane "chiamole artificiali" come dermis, alloderm, CelTX ecc ecc. NE ho parlato con il mio dentista che mi ha confermato l'esistenza di tali membrane, ma poco in auge. LA mia domanda è: in Italia è una procedura utilizzata?Quali sono i vantaggi o svantaggi rispetto ad una chirurgia mucogengivale standard? Come avvicinarsi a tale metodica ossia ci sono solo alcuni centri in Italia che la praticano oppure può essere argomento di discussione anche con il parodontologo?Ringraziandovi per la cortese attenzione porgo distinti saluti
[#1]
Ci sono sostitutivi tessutali che vengono regolarmente utilizzati . Ovviamente la corretta indicazione ė fondamentale
Vero è che ognuno di noi ha nelle proprie mani alcune tecniche ed altre no per cui se il suo curante le consiglia il prelievo è forse perché si sente più sicuro nel risultato finale con questa metodica
I tessuti sostitutivi hanno se ben utilizzati ed in casi indicati un'efficacia sovrapponibile. Ovviamente l'esperienza che abbiamo acquisito è inferiore rispetto al connettivo o al prelievo a pieno spessore palatale in quanto li stiamo utilizzando solo da pochi anni
Ovviamente in tutti i casi il miglioramento sarà a livello gengivale ma non a livello osseo
Cordiali saluti
Vero è che ognuno di noi ha nelle proprie mani alcune tecniche ed altre no per cui se il suo curante le consiglia il prelievo è forse perché si sente più sicuro nel risultato finale con questa metodica
I tessuti sostitutivi hanno se ben utilizzati ed in casi indicati un'efficacia sovrapponibile. Ovviamente l'esperienza che abbiamo acquisito è inferiore rispetto al connettivo o al prelievo a pieno spessore palatale in quanto li stiamo utilizzando solo da pochi anni
Ovviamente in tutti i casi il miglioramento sarà a livello gengivale ma non a livello osseo
Cordiali saluti
Finotti Marco
www.centromedicovesalio.it
[#2]
Gentile Paziente,
un problema di recessione gengivale multipla come il suo caso, necessita innanzitutto di una diagnosi accurata per capire quali siano le cause della patologia (ad esempio, scorretto spazzolamento, concomitanza di frenulo vestibolare o fornice di esigua profondità, fattori iatrogeni restaurativi, biotipo sottile, abitudini viziate, placca e tartaro, malposizione dentaria, ecc.).
Questo primo passaggio è fondamentale perchè capisce bene come sia importante eliminare o correggere la causa che ha determinato la recessione multipla, pena una nuova possibile recidiva dopo l'eventuale trattamento.
E' poi fondamentale stabilire se c'è effettivamente mancanza di tessuto cheratinizzato apicale (gengiva aderente), perchè in caso contrario è possibile trattare le recessioni con tecniche di chirurgia parodontale più semplici che non prevedono innesto di tessuto connettivo palatale!
Se invece manca effettivamente il tessuto cheratinizzato, si può intervenire, semplificando, in due modi.
Prelievo di tessuto connettivo dal palato con tecnica che può minimizzare il "trauma" e il disagio post-operatorio, per esempio senza determinare la disepitelizzazione del palato e senza incisioni verticali di rilascio.
Utilizzo di biomateriali propriamente detti, come matrici dermiche acellulari di origine umana (definite impropriamente "membrane artificiali"), per le quali numerosi studi sono stati pubblicati riportando risultati positivi.
Quindi riassumendo, è possibile rispondere alla sua domanda evidenziando i seguenti punti:
- effettuare una diagnosi corretta
- entrambe le tecniche (anche e soprattutto quella con innesto di tessuto connettivo palatale) presentano risultati predicibili e positivi SE eseguite da mani esperte, perchè in odontoiatria NON è il materiale o la marca che possono essere determinanti per il successo, ma le mani dell'operatore controllate da una testa "sapiens"
- il non attecchimento dell'innesto ma anche l'insuccesso dei biomateriali, evenienze entrambe possibili, possono dipendere da un errore tecnico di esecuzione ma non dalla scelta di un "materiale" piuttosto che un altro
Quindi le suggerisco di dedicare la sua attenzione non tanto a ricercare notizie spesso confuse e contraddittorie su internet, ma piuttosto a trovare un eccellente professionista che potrà risolvere brillantemente il suo problema.
Cordialmente
un problema di recessione gengivale multipla come il suo caso, necessita innanzitutto di una diagnosi accurata per capire quali siano le cause della patologia (ad esempio, scorretto spazzolamento, concomitanza di frenulo vestibolare o fornice di esigua profondità, fattori iatrogeni restaurativi, biotipo sottile, abitudini viziate, placca e tartaro, malposizione dentaria, ecc.).
Questo primo passaggio è fondamentale perchè capisce bene come sia importante eliminare o correggere la causa che ha determinato la recessione multipla, pena una nuova possibile recidiva dopo l'eventuale trattamento.
E' poi fondamentale stabilire se c'è effettivamente mancanza di tessuto cheratinizzato apicale (gengiva aderente), perchè in caso contrario è possibile trattare le recessioni con tecniche di chirurgia parodontale più semplici che non prevedono innesto di tessuto connettivo palatale!
Se invece manca effettivamente il tessuto cheratinizzato, si può intervenire, semplificando, in due modi.
Prelievo di tessuto connettivo dal palato con tecnica che può minimizzare il "trauma" e il disagio post-operatorio, per esempio senza determinare la disepitelizzazione del palato e senza incisioni verticali di rilascio.
Utilizzo di biomateriali propriamente detti, come matrici dermiche acellulari di origine umana (definite impropriamente "membrane artificiali"), per le quali numerosi studi sono stati pubblicati riportando risultati positivi.
Quindi riassumendo, è possibile rispondere alla sua domanda evidenziando i seguenti punti:
- effettuare una diagnosi corretta
- entrambe le tecniche (anche e soprattutto quella con innesto di tessuto connettivo palatale) presentano risultati predicibili e positivi SE eseguite da mani esperte, perchè in odontoiatria NON è il materiale o la marca che possono essere determinanti per il successo, ma le mani dell'operatore controllate da una testa "sapiens"
- il non attecchimento dell'innesto ma anche l'insuccesso dei biomateriali, evenienze entrambe possibili, possono dipendere da un errore tecnico di esecuzione ma non dalla scelta di un "materiale" piuttosto che un altro
Quindi le suggerisco di dedicare la sua attenzione non tanto a ricercare notizie spesso confuse e contraddittorie su internet, ma piuttosto a trovare un eccellente professionista che potrà risolvere brillantemente il suo problema.
Cordialmente
Dr. Paolo De Carli
Specialista in Odontostomatologia
www.studiodecarli.com
[#3]
Utente
Ringrazio i gentili Dottori per queste esaurienti risposte. Effettivamente ho indagato parecchio sull'argomento, forse perchè essendo di tesi a medicina la tentazione di spulciare su pubmed anche questi argomenti è forte. Vi ringrazio perchè avete sollevato delle domande che assieme al mio dentista non avevamo affrontato e quindi ora ho sicuramente una panoramica più ampia. Spero proprio di trovare nella mia zona un dentista/parodontologo per risolvere questo caso, visto che proprio il mio dnetista ha espresso la volontà di far seguire da un simile professionista questa tematica, non avendo sufficiente esperienza in materia di chirurgia mucogengivale. Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.1k visite dal 01/05/2013.
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