Ascesso dentale oppure no?
Salve, chiedo aiuto a tutti i dentisti affinchè possiate essermi di aiuto. Vi spiego la mia situazione e vi allego qui anche una foto del mio problema, che spero sia risolvibile.
Mi chiamo Ilaria ed ho 20 anni.
Mesi fa, ottobre 2012, ho ricostruito un dente in seguito ad una spaccatura inizialmente parziale causa pop corn.
Tutto ok per qualche settimana fino a quando non mi sono accorta che sulla gengiva del dente in questione si era formata una bolla inizialmente bianca come un brufolo. L'ho rotta, ho fatto uscire pus ed ho aspettato che guarisse, ma nulla, si è riformata e riformata tant'è che ho deciso di chiamare il mio dentista di bari (attualmente vivo a pescara) e mi ha prescritto l'augmentin. Ho fatto questa terapia per 4 giorni circa, ma nulla. Poi la bolla ha iniziato a crescere e a indurirsi senza più punta bianca fino a quando ieri ho deciso di romperla con un ago dal momento che iniziava a darmi fastidio (non dolore) durante la masticazione e si è risgonfiata.
Ho ripreso l'augmentin di mia iniziativa, magari provando un ciclo di terapia più lungo, premetto che non avevo mai avuto bolle su gengive.
Non so come comportarmi, i costi dei dentisti sono eccessivi in tempi di crisi come questi, chiedo aiuto su come poter porre rimedio a questa... infezione? Vi ringrazio
Qui la foto copia ed allegate in link nella barra dei link:
http://img20.imageshack.us/img20/6330/wp000527n.jpg
Mi chiamo Ilaria ed ho 20 anni.
Mesi fa, ottobre 2012, ho ricostruito un dente in seguito ad una spaccatura inizialmente parziale causa pop corn.
Tutto ok per qualche settimana fino a quando non mi sono accorta che sulla gengiva del dente in questione si era formata una bolla inizialmente bianca come un brufolo. L'ho rotta, ho fatto uscire pus ed ho aspettato che guarisse, ma nulla, si è riformata e riformata tant'è che ho deciso di chiamare il mio dentista di bari (attualmente vivo a pescara) e mi ha prescritto l'augmentin. Ho fatto questa terapia per 4 giorni circa, ma nulla. Poi la bolla ha iniziato a crescere e a indurirsi senza più punta bianca fino a quando ieri ho deciso di romperla con un ago dal momento che iniziava a darmi fastidio (non dolore) durante la masticazione e si è risgonfiata.
Ho ripreso l'augmentin di mia iniziativa, magari provando un ciclo di terapia più lungo, premetto che non avevo mai avuto bolle su gengive.
Non so come comportarmi, i costi dei dentisti sono eccessivi in tempi di crisi come questi, chiedo aiuto su come poter porre rimedio a questa... infezione? Vi ringrazio
Qui la foto copia ed allegate in link nella barra dei link:
http://img20.imageshack.us/img20/6330/wp000527n.jpg
[#1]
Gentile Signora Ilaria,
Quella che Lei chiama bolla è una parulide, cioè lo sbocco di una fistola che drena pus proveniente presumibilmente da un focus infettivo presente a livello di una delle radici del dente in questione, forse è già possibile visualizzare un granuloma tramite una radiografia endorale, cioè una lesione all'apice della radice o delle radici interessate, causato dalla necrosi o morte della polpa dentaria, ormai infetta.
Le consiglio vivamente di interrompere quelle manovre autolesionistiche che ci ha raccontato poichè non servono a nulla, anzi potrebbero provocare la formazione di cheloidi gengivali.
La terapia indicata è quella endodontica con cui eliminare la polpa infetta: la fistola prima e successivamente la lesione periapicale scompariranno completamente, a parte forse un ispessimento della gengiva, tipo 'punticcio', lì dove ora ha sede quel rigonfiamento, soprattutto se continua a ferirsi.
Cordiali Saluti
Quella che Lei chiama bolla è una parulide, cioè lo sbocco di una fistola che drena pus proveniente presumibilmente da un focus infettivo presente a livello di una delle radici del dente in questione, forse è già possibile visualizzare un granuloma tramite una radiografia endorale, cioè una lesione all'apice della radice o delle radici interessate, causato dalla necrosi o morte della polpa dentaria, ormai infetta.
Le consiglio vivamente di interrompere quelle manovre autolesionistiche che ci ha raccontato poichè non servono a nulla, anzi potrebbero provocare la formazione di cheloidi gengivali.
La terapia indicata è quella endodontica con cui eliminare la polpa infetta: la fistola prima e successivamente la lesione periapicale scompariranno completamente, a parte forse un ispessimento della gengiva, tipo 'punticcio', lì dove ora ha sede quel rigonfiamento, soprattutto se continua a ferirsi.
Cordiali Saluti
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
[#3]
Gentile Signora,
personalmente prescrivo l'antibiotico solo in caso di ascesso, quando vengono coinvolti anche i tessuti molli, cioè quando si gonfia in maniera più o meno evidente l'emifaccia corrispondente al dente infetto.
L'antibiotico infatti, come ha potuto constatare Lei stessa , in questi casi non sortisce effetti apprezzabili perchè i batteri, avendo sede nella polpa dentaria, ormai necrotica, all'interno della radice, sono al riparo dall'azione delle cellule del sistema immunitario e dell'antibiotico stesso, che all'interno del canale radicolare non riescono a penetrare.
Tra l'altro è proprio la presenza della fistola a garantire la fuoriuscita del pus all'esterno evitando l'interessamento dei tessuti molli.
Pertanto se ha iniziato, sbagliando ancor più perchè su sua personale iniziativa, un nuovo ciclo di antibiotici, completi i 5 giorni di assunzione, per evitare con la sospensione la selezione di ceppi batterici resistenti, che in futuro peraltro potrebbero rendere difficoltoso il controllo di un eventuale ascesso.
Cordiali Saluti e Buona Pasqua
personalmente prescrivo l'antibiotico solo in caso di ascesso, quando vengono coinvolti anche i tessuti molli, cioè quando si gonfia in maniera più o meno evidente l'emifaccia corrispondente al dente infetto.
L'antibiotico infatti, come ha potuto constatare Lei stessa , in questi casi non sortisce effetti apprezzabili perchè i batteri, avendo sede nella polpa dentaria, ormai necrotica, all'interno della radice, sono al riparo dall'azione delle cellule del sistema immunitario e dell'antibiotico stesso, che all'interno del canale radicolare non riescono a penetrare.
Tra l'altro è proprio la presenza della fistola a garantire la fuoriuscita del pus all'esterno evitando l'interessamento dei tessuti molli.
Pertanto se ha iniziato, sbagliando ancor più perchè su sua personale iniziativa, un nuovo ciclo di antibiotici, completi i 5 giorni di assunzione, per evitare con la sospensione la selezione di ceppi batterici resistenti, che in futuro peraltro potrebbero rendere difficoltoso il controllo di un eventuale ascesso.
Cordiali Saluti e Buona Pasqua
[#4]
Ha fatto una manovra corretta a bucare la bolla.
Ha fatto uscire il pus, seguendo l'antica legge della medicina "Ubi pus ibi evacuant", manovra detta comunemente, in termini tecnici: "fistolizzazione", cioè creazione artificiale di un tragitto fistoloso.
Ma non servirà a nulla, se non come manovra di emergenza, se non si reca da un dentista per le terapie già suggerite dal dr. Palomba.
Ha fatto uscire il pus, seguendo l'antica legge della medicina "Ubi pus ibi evacuant", manovra detta comunemente, in termini tecnici: "fistolizzazione", cioè creazione artificiale di un tragitto fistoloso.
Ma non servirà a nulla, se non come manovra di emergenza, se non si reca da un dentista per le terapie già suggerite dal dr. Palomba.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 11.7k visite dal 30/03/2013.
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