Parodontopatia
Salve, dopo aver fatto la detrartasi ho continuato ad aver, in alcuni punti, le gengive un pò gonfie ed arrossate.
Premetto che ho un sovraffolamento dei denti, ma curo l'igiene orale con particolare attenzione: lavo i denti appena finito di mangiare, uso sempre filo interdentale e colluttorio.
Ciononostante la sensazione di gengive arrossate è quasi sempre presente, assime ad un problema di alitosi.
Ho visto anche che alcuni denti hanno la gengiva retratta (li vedo col coleltto scoperto e più allungati rispetto agli altri). Potrebbe trattarsi di parodontopatia? il mio dentista non si pronuncia, mi dice di rivolgermi ad una clinica universitaria.
Ho letto di un dentrificio, Parodontax, è utile ed efficace? garzie
Premetto che ho un sovraffolamento dei denti, ma curo l'igiene orale con particolare attenzione: lavo i denti appena finito di mangiare, uso sempre filo interdentale e colluttorio.
Ciononostante la sensazione di gengive arrossate è quasi sempre presente, assime ad un problema di alitosi.
Ho visto anche che alcuni denti hanno la gengiva retratta (li vedo col coleltto scoperto e più allungati rispetto agli altri). Potrebbe trattarsi di parodontopatia? il mio dentista non si pronuncia, mi dice di rivolgermi ad una clinica universitaria.
Ho letto di un dentrificio, Parodontax, è utile ed efficace? garzie
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Gentile Paziente,
la malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno (gengiva, osso, legamento) dei denti che, se non diagnosticata tempestivamente e correttamente trattata, può portare alla loro perdita.
La diagnosi si effettua con una visita clinica accurata, un sondaggio parodontale su sei punti su ciascun dente ed eventualmente con l'ausilio di Rx endorali.
La terapia deve inizialmente prevedere sedute professionali in studio di ablazione del tartaro e di rimozione della placca batterica sottogengivale (curettage).
Queste sedute vanno ripetute, inizialmente, con una frequenza variabile (lo decide lo specialista), anche ogni due-tre mesi.
Con una successiva rivalutazione della situazione clinica, si dovrà decidere se mantenere sotto controllo la situazione con ulteriori sedute di igiene in studio oppure eseguire interventi di chirurgia ossea resettiva o rigenerativa parodontale o muco-gengivale (a seconda del quadro clinico).
Imprescindibile è la collaborazione del paziente nel mantenere un'igiene orale ottimale (per tutta la vita!) e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo, pena il possibile aggravamento della malattia.
Nel suo caso:
- la malocclusione può essere concausa di un problema parodontale
- l'alitosi dipende spesso da problemi di competenza del dentista (carie, tasche parodontali, respirazione orale,ecc.), meno frequentemente è di competenza dell'otorinolaringoiatra o del medico internista
Quindi, come vede, il problema è un po' più complesso rispetto alla sua domanda e comunque l'aspetto fondamentale non è l'uso o meno di un dentifricio ma la testa pensante che deve fare una diagnosi e fornirle una terapia.
Cordialmente
la malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno (gengiva, osso, legamento) dei denti che, se non diagnosticata tempestivamente e correttamente trattata, può portare alla loro perdita.
La diagnosi si effettua con una visita clinica accurata, un sondaggio parodontale su sei punti su ciascun dente ed eventualmente con l'ausilio di Rx endorali.
La terapia deve inizialmente prevedere sedute professionali in studio di ablazione del tartaro e di rimozione della placca batterica sottogengivale (curettage).
Queste sedute vanno ripetute, inizialmente, con una frequenza variabile (lo decide lo specialista), anche ogni due-tre mesi.
Con una successiva rivalutazione della situazione clinica, si dovrà decidere se mantenere sotto controllo la situazione con ulteriori sedute di igiene in studio oppure eseguire interventi di chirurgia ossea resettiva o rigenerativa parodontale o muco-gengivale (a seconda del quadro clinico).
Imprescindibile è la collaborazione del paziente nel mantenere un'igiene orale ottimale (per tutta la vita!) e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo, pena il possibile aggravamento della malattia.
Nel suo caso:
- la malocclusione può essere concausa di un problema parodontale
- l'alitosi dipende spesso da problemi di competenza del dentista (carie, tasche parodontali, respirazione orale,ecc.), meno frequentemente è di competenza dell'otorinolaringoiatra o del medico internista
Quindi, come vede, il problema è un po' più complesso rispetto alla sua domanda e comunque l'aspetto fondamentale non è l'uso o meno di un dentifricio ma la testa pensante che deve fare una diagnosi e fornirle una terapia.
Cordialmente
Dr. Paolo De Carli
Specialista in Odontostomatologia
www.studiodecarli.com
[#2]
A quanto in maniera completa ed esaustiva le ha detto il dott. De Carli aggiungo solo, in risposta alla sua ulteriore domanda:
"Ho letto di un dentrificio, Parodontax, è utile ed efficace? " Non più di qualsiasi altro dentifricio. Più importante nella rimozione della placca la meccanica dello spazzolamento rispetto al dentifricio o collutorio. Il prodotto miracoloso purtroppo non esiste.
Cordialità
"Ho letto di un dentrificio, Parodontax, è utile ed efficace? " Non più di qualsiasi altro dentifricio. Più importante nella rimozione della placca la meccanica dello spazzolamento rispetto al dentifricio o collutorio. Il prodotto miracoloso purtroppo non esiste.
Cordialità
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
[#3]
Utente
gent.mi Dottori,
vi ringrazio per la tempestività delle risposte.
Chiaramente, il dentrificio non può essere la risposta al mio problema, chiedevo solo se potesse contribuire ad alleviarlo.
E' chiaro altresì che farò al più presto una visita da un parodontologo, visto che il mio dentista non riesce a darmi delle risposte esaurienti.
La cosa che mi ha fatto riflettere è che mi parlava di intervento chirurgico, ma da quello che ho potuto vedere informandomi, un tale trattamento si fa quando si è già in uno stadio avanzato.
Possibile mai che il mio dentista non mi abbia mandato prima da uno specialista?
vi ringrazio per la tempestività delle risposte.
Chiaramente, il dentrificio non può essere la risposta al mio problema, chiedevo solo se potesse contribuire ad alleviarlo.
E' chiaro altresì che farò al più presto una visita da un parodontologo, visto che il mio dentista non riesce a darmi delle risposte esaurienti.
La cosa che mi ha fatto riflettere è che mi parlava di intervento chirurgico, ma da quello che ho potuto vedere informandomi, un tale trattamento si fa quando si è già in uno stadio avanzato.
Possibile mai che il mio dentista non mi abbia mandato prima da uno specialista?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.4k visite dal 06/03/2013.
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