Un impianto dentale
A breve devo fare un impianto dentale. Il mio dentista mi ha messo un dubbio: dice che la vite in titanio si usava 20 anni fa ed era possibilmente soggetta a rigetto, mentre adesso si usano, non ho ben capito cosa, ricordo solo il termine osteointegrati migliori del titanio. Io vorrei capire cosa intende, se è vero, da quanto ho appreso da voi, che la vite è sempre in titanio. Io temo questo nuovo materiale, se vero che nuovo e migliore, possa portare allergie o addirittura essere cancerogeno? O magari mi sto sbagliando, o si sta sbagliando il mio dentista e si tratta sempre di titanio? Esistono altri tipi di titanio? Forse intendeva dire questo, un titanio migliore, non so, mi aiutate a capire voi?
Gentile paziente,
il titanio in uso nelle migliori marche di impianti dentali è pressochè il medesimo. Le superfici vengono oggi opportunamente trattate, rispetto ai vecchi impianti, per migliorare la osteointegrazione . La forma degli impianti migliori ha un'aspetto e struttura più idonei a simulare perfettamente la radice del dente .
La cosa più importante per lei è conoscere il tipo di impianto impiegato e ricevere il passaporto implantare con applicato su il codice dell'impianto inserito.
Cordiali saluti
Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it
Gli impianti sono tutt'ora in titanio, ed è sempre lo stesso.
Può essere di grado II (meno usato, soprattutto nell'impianto singolo), o di grado IV (molto più usato).
La superficie può essere trattata in vari modi, ma può anche essere una superficie liscia o parzialmente liscia.
Non vi è alcuna diffenza sul lungo periodo: tutti i trattamenti di superficie hanno l'UNICA FUNZIONE di velocizzare i tempi di osterointegrazione, e raggiungere prima una BIC (Bone Implant Contact, o percentuale di contatto osseo) adeguata.
A distanza di un anno la BIC è identica per tutte le superfici implantari.
L'osteointegrazione non è la caratteristica di un impianto, quindi, ma un processo biologico, perchè TUTTI gli impianti, vecchi e nuovi, osteointegrano.
Diverso il problema della geometria implantare: ci sono delle "viti da legno", con le spire larghe, adatte per l'osso morbido, e delle "viti da ferro", con tante spire poco progonde ravvicinate fra loro, adatte all'osso duro.
Ci sono impianti cilindrici e impianti conici, ognuno con le sue caratteristiche, impianto con il collo stretto e con il collo largo, eccetera.
Personalmente uso attualmente 14 marche commerciali di impianti, per oltre 30 tipologie di disegno e forma, per un numero imprecisabile di diametri e lunghezze, per potermi adattare a tutte le caratteristiche ossee che mi trovo ad affrontare.
Due di queste "marche commerciali", in particolare la vite di Tramonte e la vite di Garbaccio, hanno oltre 40 anni di storia e di successi e continuo ad usarle in alcune condizioni cliniche perchè, secondo me, sono l'ideale.
La vite di Tramonte è il più vecchio impianto ancora in commercio sostanzialmente immodificato (40 anni circa).
Altri colleghi preferiscono lavorare con un ridotto numero di marche commerciali.
Il "passaporto implantare" non è che un trucco commerciale di ALCUNE delle più diffuse marche commerciali per cercare di nobilitarsi e spiazzare la concorrenza.
Non vi è nessuna norma che prevede il rilascio di alcun "passaporto implantare", mentre esistono regole ben precise sulla tracciabilità.
Dopo l'intervento (non prima perchè spesso non è possibile saperlo) lei deve essere messo a conoscenza della marca, tipo e numero di lotto dell'impianto utilizzato.
Nient'altro.
Ma non è l'impianto l'importante: l'importante è l'abilità e la capacità di chi lo mette.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Aiutatemi, dato che l'appuntamento si sta avvicinando. In quanto a chiarirlo con lui e a chiedergli il passaporto mi imbarazza alquanto visto che è un dentista che ho scelto da poco e sarebbe come mettere in dubbio la sua professionalità e la sua onestà di medico.
Cordiali saluti.
Sono impianti ceramici, dalla straordinaria biocompatibilità, che però hanno sempre avuto delle problematiche di tipo meccanico, forse risolte ora con lo zirconio.
Esistono anche da pochissimo tempo degli impianti in peek, ma sono appena stati messi in commercio.
Sono prodotti di nicchia, usati da pochissimi professionisti (non pià di una ventina in Italia) tutt'altro che scadenti, e molto innovativi, dal costo esagerato.
Manca però la letteratura e la casistica a distanza.
Esistono anche degli impianti in titanio ricoperti da biomateriale, il più diffuso è stato quello ricoperto da idrossiapatite.
La casistica a distanza è stata però decisamente deludente.
Si faccia dire, però, visto che ha già deciso il suo dentista che impianto inserire, IN CHE MATERIALE E' (Zirconia, Peek, Titanio ricoperto di cosa), in termini esatti; se possibile anche la marca commerciale, se è in grado di stabilirlo prima.
Non è però assolutamente un problema se non sa dire che marca commerciale metterà.
Per la Zirconia sono, mi sembra, 3 le marche commercializzate in Italia, per il Peek una sola, il Titanio ricoperto delle più svariate sostanze sono qualcuna di più).
Esistono impianti in materiale ceramico ma sono poco utilizzati , non sono affidabili come quelli in titanio e non ne consiglio l'utilizzo.
Ogni impianto è contenuto in una contenitore sterile che , a sua volta, è contenuto in un blister di cartoncino sul quale sono indicati: marca. tipo ( lunghezza , larghezza e numero di codice aziendale) e lotto.
Al termine dell'intervento viene consegnato al paziente il cartellino che fa rifermento al tipo di impianto utilizzato come sopracitato.
Importante , prima di ogni intervento, è la programmazione implanto-protesica. L'odontoiatra deve avere ben chiaro quale protesizzazione è intenzionato a realizzare.
Personalmente mi occupo sia della parte chirurgica che protesica , ma nella maggior parte dei casi , il chirurgo-implantologo ed il protesista sono figure professionali distinte , ed è importante un loro confronto preventivo ed una programmazione pianificata per evitare che la scelta dell'impianto ed il suo posizionamento, pur in presenza di osteointegrazione , creino al protesista difficoltà nel realizzare una protesi funzionale, estetica e integrata nei tessuti .
Mi occupo di implantologia dal 1991 , ma a differenza del dott. Formentelli, ho utilizzato soltanto quattro marche. Negli ultimi anni ne utilizzo soltanto due che mi consentono di coprire la totalità dei casi, a volte associando tecniche chirurgiche di innesti ossei e rigenerazione guidata dei tessuti gengivali.
La scelta di un impianto in titanio è importante anche per le soluzioni , il più possibile ricche , di componentistiche e soluzioni protesiche. Affidarsi ad un buon chirurgo e ad un protesista, che scelgano una marca affidabile e diffusa sul mercato di impianti, con alle spalle studi clinici affidabili e consolidati è il presupposto fondamentale per un risultato positivo nel lungo periodo.
Cordiali Saluti
Dr. Maurizio Macrì
Odontoiatra
I colleghi le hanno spiegato con dovizia di particolari e rara competenza tutto quello che deve sapere; ma il suo problema è diverso, è che non sa che impianto le metteranno ed ha paura che sia una "ciofeca", giusto?
Non mi sembra ci sia altra possibilità che chiederlo senza imbarazzi di alcun genere, deve solo farsi dire o farsi scrivere un bigliettino con marca e modello; poi ne riparliamo, se vuole.
Dr. C. Alessandro Aversa
Medico Chirurgo Odontostomatologo in Firenze
www.dentistaversa.it
Ho chiesto per ben due volte al dentista che tipo di materiale utilizzasse per l'impianto (riferito esclusivamente alla vite e non alla corona, la quale sarà in lega metalli preziosi e ceramica) e mi rispose entrambe le volte non il titanio ma i nuovi materiali "osteointegrabili" (senza specificare quale). Seguirò il suo consiglio, venerdì riandrò a chiedergli marca e modello e poi le faccio sapere. Ma quali sono i materiali alternativi al titanio?
La ringrazio e a risentirci al più presto.
Se non ne venisse a capo, da marca e modello si risale comunque alle caratteristiche dell'impianto.
Non è comprensibile la reticenza, comunque.
Capirei se mi chiedessero QUALE marca utilizzerò, prima dell'intervento.
Metà delle volte non lo so, e l'altra metà potrei cambiare idea durante l'intervento.
Ma per delle scelte così di "nicchia" come utilizzare un impianto non in titanio...
C'è poco da scegliere, in fatto di marche commerciali.
Non superano quelle delle dita di una mano.
E' di titanio con superficie osteointegrabile. Questa la risposta datami nell'ultimo incontro di ieri. E meno male perché l'idea che mi venisse messa una vite di chissà quale stano materiale mi stava facendo impazzire.
Grazie a tutti per il tempo e i preziosi consigli, magari ci risentiremo ad intervento iniziato (vediamo un po come andrà).
Saluti a tutti.
l'impianto è un dispositivo medico che non necessariamente ha bisogno delle approvazioni per essere venduto. Per questo molti implantologi preferiscono impianti (sbagliato chiamarli di MARCA) che sono stati sperimentati su animali prima e su trial clinici controllati dopo.
Personalmente scelgo per i miei pazienti esclusivamente impianti a qualità controllata e con caratteristiche di diffusione importante: se una persona va all'estero per un periodo di tempo capirà che sarà più facile trovare un dentista abilitato per quella marca.
Le sottolineo infine l'opportunità di un serio studio anticipato del suo caso mediante indagini di radiologia in 3D: grazie ad un metodo detto 'Implantologia guidata' è possibile mettere correttamente l'impianto e SAPERE IN ANTICIPO FORMA E DIMENSIONI.
https://www.medicitalia.it/blog/odontoiatria-e-odontostomatologia/1832-il-paziente-digitale-in-odontoiatria.html
La possibilità di ricevere un impianto che duri a lungo è legato a 3 fattori irrinunciabili:
-qualità dell'impianto
-corretto posizionamento
-corretta esecuzione protesica.
La mancanza di uno di questi tre può limitare fortemente sia la durata che stabilità nel cavo orale.
Cordiali saluti .
Come detto dal collega Aversa, va da sé che un impianto in titanio sia "osteointegrabile".
Cordiali saluti
L'osteointegrazione è una caratteristica dell'ossido di titanio, composto che si forma in una frazione di secondo lasciando il titanio esposto all'aria.
E' questa la vera superficie osteointegrabile.
Lo spieghi al suo dentista.
I trattamenti di superficie dell'impianto in titanio hanno una doppia funzione:
I trattamenti che irruvidiscono l'impianto servono ad aumentare la superficie di contatto fra osso e titanio.
I trattamenti con "materiali osteintegrabili" hanno invece, come le ho già scritto, l'UNICA FUNZIONE di velocizzare il processo di osteointegrazione.
E basta.
Devo però correggere alcune errate affermazioni:
"L'impianto è un dispositivo medico che HA BISOGNO delle approvazioni per essere venduto."
Avendo partecipato allo sviluppo di un impianto di marca italiana sono a conoscenza, a differenza di altri colleghi, delle prodecure necessarie alla registrazione e alla loro approvazione, senza la quale NON POSSONO ESSERE COMMERCIALIZZATI.
La sperimentazione animale, inoltre è eticamente, a mio giudizio, criticabile nonché completamente inutile nel caso di impianti endorali, essendo ormai totalmente assodata la biocompatibilità del titanio al di la di ogni dubbio.
Non esistono dentisti "abilitati" per una determinata marca.
Non esiste nessun ente certificatore che "abiliti" alcuno.
In Italia e all'estero.
Esistono invece dentisti "utilizzatori" di una certa marca, e quindi ne conoscono meglio le caratteristiche della componentistica.
Ma alla fine, molte piattatorme implantari sono, dal punto di vista della componentistica, compatibili e il problema segnalato, pur esistente, deve essere di gran lunga ridimensionato.
Riguardo alla programmazione implantare 3D, personalmente la eseguo sempre, essendomi dotato dell'idonea apparecchiatura, ma nonostante una attenta programmazione, essendo un implantologo evidentemente MENO ABILE del mio collega, NON RIESCO diverse volte a definire prima esattamente (a meno di inserire per sicurezza un impianto sottodimensionato) la tipologia, forma, dimensioni e la marca commerciale che utilizzerò.
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