Ortodonzia per agenesia incisivi
Salve ho 28 anni e porto l'apparecchio fisso da quasi 3 anni. Ho una agenesia degli incisivi superiori, quindi allo studio dentistico in cui ero seguito mi fu consigliato di mettere un apparecchio per creare lo spazio sufficiente per futuri impianti.
L'apparecchio mi fu applicato anche ai denti inferiori, perché eccessivamente storti.
Mi pronosticarono una terapia di circa un anno e mezzo.
Allo scadere di tale periodo, l'ortodonzista che mi vedeva mensilmente si limitava ad applicarmi elastici per il morso aperto, dicendo che per gli impianti era necessario ancora del tempo, senza ulteriori spiegazioni.
Dopo quasi 3 anni dall'inizio della ortodonzia mi sono trasferito per lavoro e mi sono rivolto a un altro studio dentistico per continuare la mia terapia. Fatte le dovute radiografie, dallo studio del mio caso è emerso che i denti, superiori e inferiori, sono pericolosamente proclinati verso l'esterno, a causa del lavoro dell'apparecchio.
Mi hanno quindi consigliato di ricorrere nuovamente all'ortodonzia al fine di riportare i denti all'interno dell'osso basale, per evitare gravi problemi parodontali. E di evitare gli impianti, preferendo il restringimento degli spazi dei denti agenesici. Ed estrarre i premolari inferiori, per riportare anche i denti inferiori in una posizione corretta. Fare il contrario di ciò che ho fatto in questi anni, quindi.
Io ho visto lo studio del mio caso ed effettivamente mi sembra la cosa più giusta da fare, ma sono ugualmente confuso. Come possono, due equipe differenti, consigliarmi due cose totalmente opposte?
Chiedere un ulteriore parere mi sembra eccessivo, perché i prezzi e i tempi per lo studio del caso, visite e tutto il resto sono proibitivi..non posso pagarne altri e, alla mia età, vorrei finalmente risolvere il mio problema (da adolescente ho portato altri apparecchi, con altri dentisti, che non mi hanno portato buoni risultati).
La terapia estrattiva che mi hanno consigliato, è molto frequente?cosa comporta estrarre i premolari per riportare i denti inferiori in asse? Da come mi è stato spiegato mi sembra la cosa più giusta da fare, ma due estrazioni non mi ridaranno più i miei denti, quindi vorrei prima avere delle certezze.
Inoltre volevo chiedervi se lo studio dentistico in cui sono stato seguito è tenuto a darmi la mia cartella, con tutto ciò che è stato fatto fino ad ora e se, eventualmente, potrei reclamare in qualche modo per i danni subiti.
Grazie in anticipo per l'aiuto
L'apparecchio mi fu applicato anche ai denti inferiori, perché eccessivamente storti.
Mi pronosticarono una terapia di circa un anno e mezzo.
Allo scadere di tale periodo, l'ortodonzista che mi vedeva mensilmente si limitava ad applicarmi elastici per il morso aperto, dicendo che per gli impianti era necessario ancora del tempo, senza ulteriori spiegazioni.
Dopo quasi 3 anni dall'inizio della ortodonzia mi sono trasferito per lavoro e mi sono rivolto a un altro studio dentistico per continuare la mia terapia. Fatte le dovute radiografie, dallo studio del mio caso è emerso che i denti, superiori e inferiori, sono pericolosamente proclinati verso l'esterno, a causa del lavoro dell'apparecchio.
Mi hanno quindi consigliato di ricorrere nuovamente all'ortodonzia al fine di riportare i denti all'interno dell'osso basale, per evitare gravi problemi parodontali. E di evitare gli impianti, preferendo il restringimento degli spazi dei denti agenesici. Ed estrarre i premolari inferiori, per riportare anche i denti inferiori in una posizione corretta. Fare il contrario di ciò che ho fatto in questi anni, quindi.
Io ho visto lo studio del mio caso ed effettivamente mi sembra la cosa più giusta da fare, ma sono ugualmente confuso. Come possono, due equipe differenti, consigliarmi due cose totalmente opposte?
Chiedere un ulteriore parere mi sembra eccessivo, perché i prezzi e i tempi per lo studio del caso, visite e tutto il resto sono proibitivi..non posso pagarne altri e, alla mia età, vorrei finalmente risolvere il mio problema (da adolescente ho portato altri apparecchi, con altri dentisti, che non mi hanno portato buoni risultati).
La terapia estrattiva che mi hanno consigliato, è molto frequente?cosa comporta estrarre i premolari per riportare i denti inferiori in asse? Da come mi è stato spiegato mi sembra la cosa più giusta da fare, ma due estrazioni non mi ridaranno più i miei denti, quindi vorrei prima avere delle certezze.
Inoltre volevo chiedervi se lo studio dentistico in cui sono stato seguito è tenuto a darmi la mia cartella, con tutto ciò che è stato fatto fino ad ora e se, eventualmente, potrei reclamare in qualche modo per i danni subiti.
Grazie in anticipo per l'aiuto
[#1]
Gentile utente,
comprendo il naturale disorientamento per i due differenti approcci al suo problema. Non parlerei già di 'danno' senza una corretta valutazione medico legale. Lo studio che le ha applicato l'apparecchio ortodontico e' tenuto a fornirle una relazione di quanto svolto e le finalità del trattamento eseguito. Questo per il principio della continuità terapeutica, dovendo continuare la parte riabilitativa presso un altro sanitario.
Difficile poterle dare un parere tecnico e medico legale su quanto descrive, perché - come può facilmente comprendere - non e' sufficiente. Inoltre il suo caso mi sembra decisamente complesso e richiede una valutazione clinica, delle radiografie e dei modelli di studio delle sue arcate dentarie.
Proverei a contattare il primo studio al fine di individuare quale sarebbe stata la fase terapeutica successiva a quanto già svolto. Trattandosi di un trattamento ortodontico ma anche con finalità implantologiche, non si può considerare ultimato. Meglio quindi essere messi a conoscenza del progetto terapeutico che era stato previsto e poi valutare.
Cordiali saluti.
comprendo il naturale disorientamento per i due differenti approcci al suo problema. Non parlerei già di 'danno' senza una corretta valutazione medico legale. Lo studio che le ha applicato l'apparecchio ortodontico e' tenuto a fornirle una relazione di quanto svolto e le finalità del trattamento eseguito. Questo per il principio della continuità terapeutica, dovendo continuare la parte riabilitativa presso un altro sanitario.
Difficile poterle dare un parere tecnico e medico legale su quanto descrive, perché - come può facilmente comprendere - non e' sufficiente. Inoltre il suo caso mi sembra decisamente complesso e richiede una valutazione clinica, delle radiografie e dei modelli di studio delle sue arcate dentarie.
Proverei a contattare il primo studio al fine di individuare quale sarebbe stata la fase terapeutica successiva a quanto già svolto. Trattandosi di un trattamento ortodontico ma anche con finalità implantologiche, non si può considerare ultimato. Meglio quindi essere messi a conoscenza del progetto terapeutico che era stato previsto e poi valutare.
Cordiali saluti.
Dott. Emilio Nuzzolese
Odontoiatra, Dottore di Ricerca
Chirurgia Orale, Odontologia Forense
[#2]
Utente
Dottore grazie per la risposta.
Allora, essendomi recato al vecchio studio dentistico per prendere tutta la documentazione relativa al mio caso, gli ho espresso anche le mie perplessità al riguardo. Mi hanno detto che la fase successiva sarebbe stata quella di fare gli impianti, ma che ora siamo ancora a metà del percorso, per cui era "normale" che in questa fase del trattamento i denti andassero tutti fuori asse. Successivamente agli impianti, però, sarebbero stati tutti riportati verso l'interno. Guardando le mie radiografie è evidente che è totalmente impossibile fare, allo stesso tempo, degli impianti e riportare i denti in asse. Non c'è lo spazio fisico per fare entrambe le cose.
In più il mio trattamento ortodontico dovrebbe essere finito da un po' di mesi, mentre invece mi hanno detto che siamo "solo a metà". Questo mi rende ancor più perplesso.
Allo studio vecchio dicono che è normale che sia così e di aver fiducia che a trattamento ultimato (altri 3 anni circa di apparecchio..) avrò degli impianti e i miei problemi finiranno. Allo studio vecchio, invece, mi dicono che i denti sono fuori asse e il mio è un caso estrattivo. E gli impianti aumenterebbero solo il rischio di avere dei seri problemi per il futuro.
Cosa pensare di tutto questo? La scelta, a questo punto, è solo mia?
Ad ogni modo, non mi hanno fornito tutta la mia cartella...perché è il caso, hanno detto, di essere contattati dal nuovo studio per scambiarsi, tra di loro, il materiale.
E' lecito questo?
Allora, essendomi recato al vecchio studio dentistico per prendere tutta la documentazione relativa al mio caso, gli ho espresso anche le mie perplessità al riguardo. Mi hanno detto che la fase successiva sarebbe stata quella di fare gli impianti, ma che ora siamo ancora a metà del percorso, per cui era "normale" che in questa fase del trattamento i denti andassero tutti fuori asse. Successivamente agli impianti, però, sarebbero stati tutti riportati verso l'interno. Guardando le mie radiografie è evidente che è totalmente impossibile fare, allo stesso tempo, degli impianti e riportare i denti in asse. Non c'è lo spazio fisico per fare entrambe le cose.
In più il mio trattamento ortodontico dovrebbe essere finito da un po' di mesi, mentre invece mi hanno detto che siamo "solo a metà". Questo mi rende ancor più perplesso.
Allo studio vecchio dicono che è normale che sia così e di aver fiducia che a trattamento ultimato (altri 3 anni circa di apparecchio..) avrò degli impianti e i miei problemi finiranno. Allo studio vecchio, invece, mi dicono che i denti sono fuori asse e il mio è un caso estrattivo. E gli impianti aumenterebbero solo il rischio di avere dei seri problemi per il futuro.
Cosa pensare di tutto questo? La scelta, a questo punto, è solo mia?
Ad ogni modo, non mi hanno fornito tutta la mia cartella...perché è il caso, hanno detto, di essere contattati dal nuovo studio per scambiarsi, tra di loro, il materiale.
E' lecito questo?
[#3]
Tre anni di trattamento e siamo ancora a metà strada? Qualcosa non quadra! Purtroppo è già impegnativo effettuare una buona diagnosi ortodontica con paziente, modelli e radiografie figuariamoci per via telematica...certo è che la conduzione terapeutica del primo studio non sembra proprio eccezionale. Dato che si trova in altra città, propenderei per affidarsi ad un collega esperto nella sua nuova residenza. Per quanto riguarda la documentazione, previa sua richiesta scritta e firmata, con le motivazioni del caso, credo che debba venirne in normale possesso.
Saluti
Saluti
Dr.Oscar G.ppe Muraca
La risposta ha carattere puramente informativo.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 06/01/2013.
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