Dente fratturato?
Circa 4 settimane fa masticando un panino (per altro abbastanza morbido) ho avvertito un forte dolore di tipo impulsivo ad un molare inferiore, con la sensazione (in una frazione di secondo) di aver frantumato un chicco di sale grosso oppure di aver rotto un pezzo di dente o di otturazione. Però in bocca non ho ritrovato alcun frammento nè di cibo frantumato, nè di dente, nè di otturazione.
Il dente in questione ha una grossa otturazione, però il mio dentista esternamente non ha trovato segni evidenti nè di rottura dell'otturazione (ora asportata) nè del dente, di cui ogni parte sembra salda. Anche la radiografia non mostra nulla di particolare. L'unica cosa osservabile è una sottilissima riga che attraversa longitudinalmente tutta la faccia superiore del dente, tuttavia all'esame obiettivo non sembra chiaro se si tratti di una frattura o meno.
Il dente normalmente non mi fa affatto male (salvo un leggero dolorino la sera dopo cena), però ormai sono passate 4 settimane e (nonostante una settimana di antinfiammatorio) da quel lato non posso proprio masticare. Infatti alla compressione il dolore ridiventa forte e impulsivo.
Per il momento il dente è sempre privo della sua otturazione (è ricoperto con un cemento provvisorio) in attesa di decidere cosa fare. Infatti l'aspetto visivo e la "saldezza" delle sue parti non farebbero pensare ad una frattura (salvo quella sottilissima riga), però non posso usarlo per mangiare. Per intenderci: posso provare a masticare un pezzo di mozzarella tenera, ma già uno spicchio di arancia provoca un dolore che rende impossibile la masticazione.
Cosa mi consigliare di fare? C'è un modo per capire se si tratta effettivamente di una frattura oppure di qualcos'altro come una pulpite? Se si trattasse di una frattura esiste qualche modo di "salvare" il dente? Aggiungo che se quella sottilissima riga fosse indizio di frattura, allora (vista la collocazione centrale su tutto il dente) penso che probabilmente interesserebbe tutto il dente da sopra a sotto.
Mi rendo conto che queste sono cose da vedere dal vivo, comunque sarebbe apprezzato anche un vostro parere on-line, visto che qui siamo da 4 settimane nell'empasse più totale.
Grazie
Il dente in questione ha una grossa otturazione, però il mio dentista esternamente non ha trovato segni evidenti nè di rottura dell'otturazione (ora asportata) nè del dente, di cui ogni parte sembra salda. Anche la radiografia non mostra nulla di particolare. L'unica cosa osservabile è una sottilissima riga che attraversa longitudinalmente tutta la faccia superiore del dente, tuttavia all'esame obiettivo non sembra chiaro se si tratti di una frattura o meno.
Il dente normalmente non mi fa affatto male (salvo un leggero dolorino la sera dopo cena), però ormai sono passate 4 settimane e (nonostante una settimana di antinfiammatorio) da quel lato non posso proprio masticare. Infatti alla compressione il dolore ridiventa forte e impulsivo.
Per il momento il dente è sempre privo della sua otturazione (è ricoperto con un cemento provvisorio) in attesa di decidere cosa fare. Infatti l'aspetto visivo e la "saldezza" delle sue parti non farebbero pensare ad una frattura (salvo quella sottilissima riga), però non posso usarlo per mangiare. Per intenderci: posso provare a masticare un pezzo di mozzarella tenera, ma già uno spicchio di arancia provoca un dolore che rende impossibile la masticazione.
Cosa mi consigliare di fare? C'è un modo per capire se si tratta effettivamente di una frattura oppure di qualcos'altro come una pulpite? Se si trattasse di una frattura esiste qualche modo di "salvare" il dente? Aggiungo che se quella sottilissima riga fosse indizio di frattura, allora (vista la collocazione centrale su tutto il dente) penso che probabilmente interesserebbe tutto il dente da sopra a sotto.
Mi rendo conto che queste sono cose da vedere dal vivo, comunque sarebbe apprezzato anche un vostro parere on-line, visto che qui siamo da 4 settimane nell'empasse più totale.
Grazie
[#1]
In generale può succedere che la diagnosi di frattura sia una diagnosi di esclusione,cioè che si giunga a tale conclusione una volta escluse o risolte altre possibili cause.
In questo caso l'altra possibile causa potrebbe essere una pulpite "da trauma", risolvibile dopo devitalizzazione.
I metodi diagnostici per capire se si tratti o meno di frattura, e se ci sia una pulpite (che comunque potrebbe coesistere con la frattura), e/o se la sintomatologia sia causata dalla frattura o dalla pulpite, comunque ci sono, e dovrebbero essere alla portata di qualunque clinico. Elencarli in questa sede sarebbe troppo lungo.
Ribadisco comunque che in qualche caso può capitare di non riuscire a dirimere la questione. In tal caso, non avendo quasi nulla da perdere (vedi seguito), si potrebbe comunque devitalizzare, prima di dichiarare il dente "fratturato".
"Se si trattasse di una frattura esiste qualche modo di "salvare" il dente?"
Dipende tutto dalla profondità a cui arriva la frattura. Se termina al di sotto del margine gengivale il dente è da estrarre, a meno che non si voglia fare un allungamento di corona clinica ( e sia possibile farlo).
Per completezza aggiungo che qualche autore risolve il problema eseguendo una capsula, con l'intento di bloccare le due metà del dente tra loro.
Personalmente però non ho riscontri in merito.
Cordiali saluti
In questo caso l'altra possibile causa potrebbe essere una pulpite "da trauma", risolvibile dopo devitalizzazione.
I metodi diagnostici per capire se si tratti o meno di frattura, e se ci sia una pulpite (che comunque potrebbe coesistere con la frattura), e/o se la sintomatologia sia causata dalla frattura o dalla pulpite, comunque ci sono, e dovrebbero essere alla portata di qualunque clinico. Elencarli in questa sede sarebbe troppo lungo.
Ribadisco comunque che in qualche caso può capitare di non riuscire a dirimere la questione. In tal caso, non avendo quasi nulla da perdere (vedi seguito), si potrebbe comunque devitalizzare, prima di dichiarare il dente "fratturato".
"Se si trattasse di una frattura esiste qualche modo di "salvare" il dente?"
Dipende tutto dalla profondità a cui arriva la frattura. Se termina al di sotto del margine gengivale il dente è da estrarre, a meno che non si voglia fare un allungamento di corona clinica ( e sia possibile farlo).
Per completezza aggiungo che qualche autore risolve il problema eseguendo una capsula, con l'intento di bloccare le due metà del dente tra loro.
Personalmente però non ho riscontri in merito.
Cordiali saluti
Dr. Alessandro Francini
Studio Ri.Gi. v. D'Agrate 9 - 20900 Monza
tel. 0392020518
Risposta a carattere informativo, non diagnostico/terapeutico
[#2]
Utente
Gentile Dottore, La ringrazio innanzitutto per questa Sua risposta.
Mi rendo conto che di per sè la faccenda è complessa, sia perchè le fratture dentali a quanto ho capito non sono così immediate da diagnosticare, e sia (ovviamente) perchè un consulto on-line non può surrogare una visita dal vivo. Comunque ci tengo a chiarire ulteriormente i miei dubbi.
Per esperienza diretta so che un dente devitalizzato purtroppo può mediamente durare da 1 a 5 anni prima di spezzarsi del tutto (soprattutto con un'otturazione profonda come la mia, e a maggior ragione se fosse in qualche punto già incrinato), pertanto per "salvare il dente" intendevo se sia in qualche modo possibile:
- diagnosticare con maggior sicurezza una incrinatura/frattura SENZA devitalizzare il dente;
- rinsaldare l'incrinatura/frattura SENZA devitalizzare il dente.
Faccio queste domande perchè si fanno progressi in tutti i campi, e magari nel frattempo si sono trovate nuove soluzioni anche per questo tipo di situazioni.
Personalmente penso che nel mio caso la terapia canalare significhi pressappoco togliere il dente (è solo differito di pochissimi anni), quindi vorrei fare di tutto per evitare di farla. Oppure farla solo con la "certezza" che si tratti effettivamente di una frattura che ha compromesso il dente. Ma come si fa ad avere questa certezza?
Grazie mille
Mi rendo conto che di per sè la faccenda è complessa, sia perchè le fratture dentali a quanto ho capito non sono così immediate da diagnosticare, e sia (ovviamente) perchè un consulto on-line non può surrogare una visita dal vivo. Comunque ci tengo a chiarire ulteriormente i miei dubbi.
Per esperienza diretta so che un dente devitalizzato purtroppo può mediamente durare da 1 a 5 anni prima di spezzarsi del tutto (soprattutto con un'otturazione profonda come la mia, e a maggior ragione se fosse in qualche punto già incrinato), pertanto per "salvare il dente" intendevo se sia in qualche modo possibile:
- diagnosticare con maggior sicurezza una incrinatura/frattura SENZA devitalizzare il dente;
- rinsaldare l'incrinatura/frattura SENZA devitalizzare il dente.
Faccio queste domande perchè si fanno progressi in tutti i campi, e magari nel frattempo si sono trovate nuove soluzioni anche per questo tipo di situazioni.
Personalmente penso che nel mio caso la terapia canalare significhi pressappoco togliere il dente (è solo differito di pochissimi anni), quindi vorrei fare di tutto per evitare di farla. Oppure farla solo con la "certezza" che si tratti effettivamente di una frattura che ha compromesso il dente. Ma come si fa ad avere questa certezza?
Grazie mille
[#3]
Gentile paziente,
la diagnosi di frattura dentale riposa su due pilastri:
1.il dolore
Tipicamente post-prandiale e che di fatto impedisce la masticazione in quel lato
2.diagnosi radiologica
La rx deve essere idonea allo scopo in particolare le suggerisco una conebeam con risoluzione 0,2 Voexel. L'indagine consente la scomposizione della radice ed una puntuale ed accurata diagnosi.
La frattura se verticale prevede un'unica soluzione:l'estrazione. D'altra parte,concordo con lei, è il punto di partenza irrinunciabile per altre eventuali terapie.
Legga, se vuole, la news:
https://www.medicitalia.it/blog/odontoiatria-e-odontostomatologia/2463-la-radiologia-3d-in-odontoiatria.html
vi è descritto un caso analogo al suo.
Cordiali saluti
la diagnosi di frattura dentale riposa su due pilastri:
1.il dolore
Tipicamente post-prandiale e che di fatto impedisce la masticazione in quel lato
2.diagnosi radiologica
La rx deve essere idonea allo scopo in particolare le suggerisco una conebeam con risoluzione 0,2 Voexel. L'indagine consente la scomposizione della radice ed una puntuale ed accurata diagnosi.
La frattura se verticale prevede un'unica soluzione:l'estrazione. D'altra parte,concordo con lei, è il punto di partenza irrinunciabile per altre eventuali terapie.
Legga, se vuole, la news:
https://www.medicitalia.it/blog/odontoiatria-e-odontostomatologia/2463-la-radiologia-3d-in-odontoiatria.html
vi è descritto un caso analogo al suo.
Cordiali saluti
Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it
[#5]
Non cerchi una Cone Beam...
Non tutte le macchine sono uguali.
Ci sono macchine che hanno una capacità risolutiva di una settantina di micron, cioè circa 1/15 di millimetro, e possono essere utili alla diagnosi anche se non indispensabili, e altre che hanno capacità di risoluzione superiore, completamente superflue, pertanto.
Nessuna Cone Beam potrà mettere però in luce una frattura sotto forma di incrinatura, con i frammenti perfettamente accostati.
Un dente BEN devitalizzato non dura 1-5 anni, ma parecchio di più.
Quella che lei ha riferito è la durata dei denti MAL devitalizzati.
Sul mio sito www.malocclusione.it c'è un link di un articolo che ho scritto riguardante i vari tipi di fratture radicolari.
La diagnosi è essenzialmente clinica.
La terapia canalare NON E' una terapia per una eventuale frattura radicolare.
L'otturazione in composito (adesiva) può esserlo.
Si rivolga ad un dentista che sappia "decidere cosa fare", ovvero otturare il dente.
Con la diga di gomma, mi raccomando.
www.medicitalia.it/sergioformentelli/news/255/La-diga-di-gomma
Non tutte le macchine sono uguali.
Ci sono macchine che hanno una capacità risolutiva di una settantina di micron, cioè circa 1/15 di millimetro, e possono essere utili alla diagnosi anche se non indispensabili, e altre che hanno capacità di risoluzione superiore, completamente superflue, pertanto.
Nessuna Cone Beam potrà mettere però in luce una frattura sotto forma di incrinatura, con i frammenti perfettamente accostati.
Un dente BEN devitalizzato non dura 1-5 anni, ma parecchio di più.
Quella che lei ha riferito è la durata dei denti MAL devitalizzati.
Sul mio sito www.malocclusione.it c'è un link di un articolo che ho scritto riguardante i vari tipi di fratture radicolari.
La diagnosi è essenzialmente clinica.
La terapia canalare NON E' una terapia per una eventuale frattura radicolare.
L'otturazione in composito (adesiva) può esserlo.
Si rivolga ad un dentista che sappia "decidere cosa fare", ovvero otturare il dente.
Con la diga di gomma, mi raccomando.
www.medicitalia.it/sergioformentelli/news/255/La-diga-di-gomma
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#6]
E' ovvio che la terapia canalare non risolve la frattura radicolare. E nemmeno quella coronale.
Può essere un ausilio DIAGNOSTICO, quando non si sa proprio che pesci prendere, quando si suppone che invece di una frattura ci possa essere un problema pulpare, e prima di dichiarare un dente "fratturato" e quindi condannarlo, nella stragrande maggioranza dei casi all'estrazione. In sostanza, prima di estrarlo prova a devitalizzarlo e vedi cosa succede.
Come ho detto, in un numero rilevante di casi la diagnosi di frattura è una diagnosi di esclusione. Cioè la si postula quando si è escluso tutte le altre possibili cause della sintomatologia. In tali casi non ci sono esami diagnostici, percussione, test masticatori, radiografie o cone.beam che tengano. Non si trova nulla.
L'otturazione in composito, così come la capsula a cui ho già accennato, può essere una buona idea per cercare di salvare il dente fratturato. Qualche collega ha delle buone casistiche. Personalmente, non ho riscontri. Ma in teoria il principio è giusto.
Sia l'otturazione in composito (dall'interno del dente) che la capsula (dall'esterno del dente) tengono bloccate le due parti della frattura, impedendo i micro-movimenti di separazione che sono poi i responsabili del dolore.
Se poi la rima di frattura non si inoltra molto al di sotto del margine gengivale si può effettuare un allungamento di corona clinica, chirurgico o ortodontico, se ve ne sia la possibilità e ne valga la pena.
E comunque le casistiche da lei citate sulla durata dei denti devitalizzati non mi trovano concorde. Una devitalizzazione ben effettuata può durare decenni. Certo è buona norma incapsulare il dente devitalizzato per escludere la possibilità di una frattura, soprattutto se si è persa molta sostanza dentale. Ciononostante, vedo giornalmente pazienti con denti devitalizzati, non incapsulati, che rimangono in bocca anche più di vent'anni senza alcun problema.
Se a lei è andata diversamente, non è detto sia la regola.
Cordiali saluti
Può essere un ausilio DIAGNOSTICO, quando non si sa proprio che pesci prendere, quando si suppone che invece di una frattura ci possa essere un problema pulpare, e prima di dichiarare un dente "fratturato" e quindi condannarlo, nella stragrande maggioranza dei casi all'estrazione. In sostanza, prima di estrarlo prova a devitalizzarlo e vedi cosa succede.
Come ho detto, in un numero rilevante di casi la diagnosi di frattura è una diagnosi di esclusione. Cioè la si postula quando si è escluso tutte le altre possibili cause della sintomatologia. In tali casi non ci sono esami diagnostici, percussione, test masticatori, radiografie o cone.beam che tengano. Non si trova nulla.
L'otturazione in composito, così come la capsula a cui ho già accennato, può essere una buona idea per cercare di salvare il dente fratturato. Qualche collega ha delle buone casistiche. Personalmente, non ho riscontri. Ma in teoria il principio è giusto.
Sia l'otturazione in composito (dall'interno del dente) che la capsula (dall'esterno del dente) tengono bloccate le due parti della frattura, impedendo i micro-movimenti di separazione che sono poi i responsabili del dolore.
Se poi la rima di frattura non si inoltra molto al di sotto del margine gengivale si può effettuare un allungamento di corona clinica, chirurgico o ortodontico, se ve ne sia la possibilità e ne valga la pena.
E comunque le casistiche da lei citate sulla durata dei denti devitalizzati non mi trovano concorde. Una devitalizzazione ben effettuata può durare decenni. Certo è buona norma incapsulare il dente devitalizzato per escludere la possibilità di una frattura, soprattutto se si è persa molta sostanza dentale. Ciononostante, vedo giornalmente pazienti con denti devitalizzati, non incapsulati, che rimangono in bocca anche più di vent'anni senza alcun problema.
Se a lei è andata diversamente, non è detto sia la regola.
Cordiali saluti
[#7]
Utente
Ringrazio sentitamente tutti i dottori che mi hanno fin qui risposto, forse non in modo proprio omogeneo tra loro, ma bisogna riconoscere che ciascun dottore di questo sito (si) espone a titolo gratuito e in tempo quasi reale su problematiche complesse senza aver avuto modo di osservarle dal vivo. Quindi grazie!
Domani tornerò dal mio dentista che probabilmente mi sottoporrà a terapia canalare e vediamo poi cosa succede.
Vorrei chiudere con una "parabola", che riguarda tendini. Si, un tendine rotto e uno dolente. Il mio medico generico mi ha mandato da specialisti, l'ortopedico mi ha detto "a volte si rompono, comunque poi si riattaccano", il medico sportivo ha detto "proviamo con delle infiltrazioni", il fisioterapista ha detto "hai il cingolo posteriore corto, occorre fare stretching", e così via. Insomma, la sensazione è che ciascuno abbia "ripetuto la sua parte". Generici o specialisti, ma nessun specialista con una base (ed interesse) generalista. In Italia (non solo tra i medici) non è molto comune la pratica (e l'umiltà) di confrontarsi direttamente tra colleghi quando non si hanno le idee chiare. E nel paziente si può aggiungere disagio al disagio.
Chiudo la parabola sui tendini con quanto mi ha suggerito un cugino al secondo anno di medicina. Mi ha detto "i tendini normalmente non si rimpono, neanche i denti devitalizzati si rompono... e a te se ne sono già rotti due. E poi hai gli acufeni a 42 anni... sai cosa hanno in comune tutte queste cose? il microcircolo davvero "micro". Non è che tutto questo può essere in relazione alla eritrocitosi e iperomocisteinemia del tuo sangue? Perchè magari poi un giorno ci saranno anche le coronarie..."
Sono ragionevolmente sicuro che abbia tirato un pò di cose a casaccio, però quella curiosità "generalista" (non meramente generica, e non esclusivamente specialista) è quella che mi piacerebbe ritrovare un pò più spesso nei medici. Perchè la prevenzione, immagino, richiede un certo sforzo e magari è solo parzialmente codificata nei libri.
Ma questa è un'altra storia, che non c'entra con il mio dente forse-fratturato. Grazie ancora a tutti voi per i vostri suggerimenti.
Domani tornerò dal mio dentista che probabilmente mi sottoporrà a terapia canalare e vediamo poi cosa succede.
Vorrei chiudere con una "parabola", che riguarda tendini. Si, un tendine rotto e uno dolente. Il mio medico generico mi ha mandato da specialisti, l'ortopedico mi ha detto "a volte si rompono, comunque poi si riattaccano", il medico sportivo ha detto "proviamo con delle infiltrazioni", il fisioterapista ha detto "hai il cingolo posteriore corto, occorre fare stretching", e così via. Insomma, la sensazione è che ciascuno abbia "ripetuto la sua parte". Generici o specialisti, ma nessun specialista con una base (ed interesse) generalista. In Italia (non solo tra i medici) non è molto comune la pratica (e l'umiltà) di confrontarsi direttamente tra colleghi quando non si hanno le idee chiare. E nel paziente si può aggiungere disagio al disagio.
Chiudo la parabola sui tendini con quanto mi ha suggerito un cugino al secondo anno di medicina. Mi ha detto "i tendini normalmente non si rimpono, neanche i denti devitalizzati si rompono... e a te se ne sono già rotti due. E poi hai gli acufeni a 42 anni... sai cosa hanno in comune tutte queste cose? il microcircolo davvero "micro". Non è che tutto questo può essere in relazione alla eritrocitosi e iperomocisteinemia del tuo sangue? Perchè magari poi un giorno ci saranno anche le coronarie..."
Sono ragionevolmente sicuro che abbia tirato un pò di cose a casaccio, però quella curiosità "generalista" (non meramente generica, e non esclusivamente specialista) è quella che mi piacerebbe ritrovare un pò più spesso nei medici. Perchè la prevenzione, immagino, richiede un certo sforzo e magari è solo parzialmente codificata nei libri.
Ma questa è un'altra storia, che non c'entra con il mio dente forse-fratturato. Grazie ancora a tutti voi per i vostri suggerimenti.
[#8]
Utente
Prima ho commesso un errore di battitura: i due denti incrinati/fratturati NON erano devitalizzati. Il discorso del microcircolo era relativa quindi a tendini (perchè i capillari sono stirati nel momento di massimo sforzo), orecchio e denti. Bhà, mi sembra più una cosa da Dr. House che legata alla realtà...
[#9]
Magari il ragazzo non ha tutti i torti: quella che ha appena descritto ,eritrocitosi e omocisteina , può essere una combinazione di apnea notturna ed una predisposizione genetica alla aterosclerosi e sua complicanze.Dovrebbe fare qualcosa al riguardo.
Rispetto alle diverse visioni qui espresse mi lasci usare l'espressione 'il tempo è galantuomo'.
Ci dia notizia del suo dente sarà preziosa per una migliore comprensione on line dei sintomi e dare più complete ed omogenee risposte.
Cordiali saluti.
Rispetto alle diverse visioni qui espresse mi lasci usare l'espressione 'il tempo è galantuomo'.
Ci dia notizia del suo dente sarà preziosa per una migliore comprensione on line dei sintomi e dare più complete ed omogenee risposte.
Cordiali saluti.
[#10]
Utente
Aggiornamento: ieri mattina sono stato dal dentista, il quale ha provveduto alla terapia canalare.
La faccia superiore del dente (come già detto in precedenza) presentava una sottilissima linea chiara per tutta la sua lunghezza (da dietro in avanti), e non si capiva bene se fosse una incrinatura o una semplice venatura di colore. L'ho potuta vedere anch'io con lo specchio.
Man mano che col trapano si è scavato il dente tale linea chiara sembra rimasta solo nella parte posteriore del dente (per intenderci, quella con una sola radice), mentre scompariva dal foro della radice in avanti verso il resto del dente.
Le parti del dente sembravano comunque tutte salde tra loro, e al passaggio degli strumenti tale linea non sembrava comunque "rilevata" tale da indicare una chiara linea di frattura.
Durante la terapia canalare il dentista mi ha detto che erano presenti evidenti tracce di pulpite reversibile.
Lo svuotamento delle due radici anteriori non ha comportato particolari problemi, mentre la radice singola posteriore ha generato un sanguinamento prolungato e abbondante (secondo il metro di giudizio del dentista).
Il dente è stato lavato/disinfettato, e poi richiuso con un cemento provvisorio.
Tra una settimana dovrò ritornare da lui, per vedere se concludere la terapia canalare con una qualche ricostruzione del dente, o se invece occorrerà estrarlo.
Infatti la sottile linea bianca combacia con la radice che ha prodotto il maggior sanguinamento, e secondo lui questo non è un buon segno (possibile frattura radicolare, che però non si evince dalla radiografia).
Premesso che nutro fiducia nel mio dentista, a voi che ve ne pare?
Resta poi il fatto che con questo siamo al mio terzo dente incrinato/fratturato, senza che fosse devitalizzato.
Grazie mille in anticipo per i vostri pareri.
La faccia superiore del dente (come già detto in precedenza) presentava una sottilissima linea chiara per tutta la sua lunghezza (da dietro in avanti), e non si capiva bene se fosse una incrinatura o una semplice venatura di colore. L'ho potuta vedere anch'io con lo specchio.
Man mano che col trapano si è scavato il dente tale linea chiara sembra rimasta solo nella parte posteriore del dente (per intenderci, quella con una sola radice), mentre scompariva dal foro della radice in avanti verso il resto del dente.
Le parti del dente sembravano comunque tutte salde tra loro, e al passaggio degli strumenti tale linea non sembrava comunque "rilevata" tale da indicare una chiara linea di frattura.
Durante la terapia canalare il dentista mi ha detto che erano presenti evidenti tracce di pulpite reversibile.
Lo svuotamento delle due radici anteriori non ha comportato particolari problemi, mentre la radice singola posteriore ha generato un sanguinamento prolungato e abbondante (secondo il metro di giudizio del dentista).
Il dente è stato lavato/disinfettato, e poi richiuso con un cemento provvisorio.
Tra una settimana dovrò ritornare da lui, per vedere se concludere la terapia canalare con una qualche ricostruzione del dente, o se invece occorrerà estrarlo.
Infatti la sottile linea bianca combacia con la radice che ha prodotto il maggior sanguinamento, e secondo lui questo non è un buon segno (possibile frattura radicolare, che però non si evince dalla radiografia).
Premesso che nutro fiducia nel mio dentista, a voi che ve ne pare?
Resta poi il fatto che con questo siamo al mio terzo dente incrinato/fratturato, senza che fosse devitalizzato.
Grazie mille in anticipo per i vostri pareri.
[#11]
La procedura mi sembra corretta.
Verosimilmente lei è un forte bruxista , dato che è il terzo dente non devitalizzato che presenta problema analogo.
Qualche info sul bruxismo:
www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/1363/Bruxismo-diagnosi-e-terapia
Altre info sul mio sito www.malocclusione.it
Verosimilmente lei è un forte bruxista , dato che è il terzo dente non devitalizzato che presenta problema analogo.
Qualche info sul bruxismo:
www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/1363/Bruxismo-diagnosi-e-terapia
Altre info sul mio sito www.malocclusione.it
[#12]
Utente
Gent. Dottore,
ho letto le informazioni sul bruxismo riportate nel link da Lei indicato, ed ho provato a fare il seguente self-assessment:
vi è la coscienza di digrignamento o serramento dei denti durante la notte
SI (in questi giorni di mal di dente mi è sembrato di constatare che la pressione mentre dormo può arrivare ad essere anche molto superiore a quella che esercito normalmente durante la masticazione)
sono presenti abrasioni dentali
SI (secondo il mio dentista ho evidenti faccette di usura)
affaticamento o dolore ai muscoli masticatori
NO
esagerato ingrossamento dei muscoli della guancia durante il serramento volontario dei denti
BHO'
cefalea (spesso diagnosticata erroneamente come tensiva o muscolo-tensiva)
SI
dolori cervicali e/o alle spalle
NO
vertigini
NO
acufeni o titinnii nell'orecchio
SI
dolori o rumori vicino all'orecchio
NO
sonno non riposante
SI
E poi ci sono anche i denti incrinati.
Recentemente avevo comprato un bite, ma poi (per questo dente che mi faceva male alla pressione) non ho ancora iniziato ad usarlo. Ha particolari suggerimenti?
Grazie mille
[#13]
Il bite comprato in farmacia non è indicto per il bruxismo.
Le suggerisco una visita da uno gnatologo.
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/439-lo-gnatologo-ma-chi-e-costui.html
Le suggerisco una visita da uno gnatologo.
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/439-lo-gnatologo-ma-chi-e-costui.html
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 26.5k visite dal 26/11/2012.
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