Informazioni sulla detartasi
Buongiorno, ho eseguito 10 giorni fa una pulizia dentale ad ultrasuoni, soffrivo da tempo di una leggera gengivite e la cosa non e` certo passata dopo la seduta. Non e ` peggiorata ma rimangono leggermente gonfie le zone fra un dente e l`altro come ho sempre avuto ( il resto della gengiva e` rosa) Vorrei sapere questo, il tartaro sottogengivale e` pericoloso? io credo di averne altrimenti non capisco perche continuo ad avere problemi di gengive. In un unico punto sono sicura ci sia un residuo minimo di tartaro che non e stato pulito bene e li in particolare tende a rigonfiarsi il "triangolino" come lo chiamo io (zona fra un dente e l`altro, fra dente e gengiva non so come spiegarmi...) E` meglio che torno a pulire meglio? Con il laser come funziona quelcuno sa dirmi qualcosa riguardo la pulizia con laser? mille grazie e un caro saluto a tutti
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Gentile Sig.ina,
si', il tartaro sottogengivale E' il piu' pericoloso !
Il gonfiore della gengiva ( perche' e' edematosa , irritata,) denuncia che li' sotto vi e' ancora qualcosa da asportare.
Stia tranquilla che dopo aver fatto un ulteriore seduta di levigatura o detartrasi "mirata" il tutto dovrebbe scomparire.
Il laser per queste cose lasciamolo perdere...
Cordiali saluti
Roberto Crenna
Parabiago ( Mi )
si', il tartaro sottogengivale E' il piu' pericoloso !
Il gonfiore della gengiva ( perche' e' edematosa , irritata,) denuncia che li' sotto vi e' ancora qualcosa da asportare.
Stia tranquilla che dopo aver fatto un ulteriore seduta di levigatura o detartrasi "mirata" il tutto dovrebbe scomparire.
Il laser per queste cose lasciamolo perdere...
Cordiali saluti
Roberto Crenna
Parabiago ( Mi )
Dott. Roberto Crenna
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Gentile paziente Lei ha probabilmente del tartaro sottogengivale in quella zona o addirittura la presenza di una tasca con un sondaggio > a 2mm.
Deve soprattutto verificare questo con il suo dentista ed eventualmente eseguire una scaling e levigatura radicolare, con cui penso migliorerà l'infiammazione della papilla a cui Lei si riferisce. Per qualsiasi altro chiarimento mi contatti pure ai numeri presenti in scheda dopo il 16 agosto, nel frattempo se non lo stesse già facendo usi un collutorio con clorexidina 0,20 % tipo dentosan, corsodyl, curasept o altri... 1-2 volte al giorno x 15-20 gg.
Saluti sinceri.
Dr. Pietro Convertino
Deve soprattutto verificare questo con il suo dentista ed eventualmente eseguire una scaling e levigatura radicolare, con cui penso migliorerà l'infiammazione della papilla a cui Lei si riferisce. Per qualsiasi altro chiarimento mi contatti pure ai numeri presenti in scheda dopo il 16 agosto, nel frattempo se non lo stesse già facendo usi un collutorio con clorexidina 0,20 % tipo dentosan, corsodyl, curasept o altri... 1-2 volte al giorno x 15-20 gg.
Saluti sinceri.
Dr. Pietro Convertino
Dr. Pietro Convertino
Odontoiatra
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Ex utente
Grazie delle risposte, solo una domanda: perche il dott. crenna ha detto di lasciar perdere il discorso del laser? Mio marito ha paura a fare la pulizia normalmente e vorrebbe farlo con il laser, non dovrebbe? anche io avevo pensato di "finire" senza tante sofferenze e conseguenze che mi danno gli ultrasuoni... quindi sono destinata a soffrire? Rinfrazio dinuovo e cordiali saluti
Ps. Voi vi trovate in citta` vicine alla mia? (pordenone)
Ps. Voi vi trovate in citta` vicine alla mia? (pordenone)
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il laser è utile solo x la disinfezione delle tasche parodontali con dei protocolli specifici associati a lavaggi con acetilsalicilico se non allergici, ma non riesce a rimuovere il tartaro a meno che non si usi un laser per tessuti duri tipo erbio ed a cielo aperto cioè con un intervento di chirurgia parodontale.
Pertanto la detartrasi va fatta tassativamente con ultrasuoni o manuale ed eventualmente con anestesia in maniera tale che non è per nulla una soffrenza.
Saluti
Dr. Pietro Convertino
Pertanto la detartrasi va fatta tassativamente con ultrasuoni o manuale ed eventualmente con anestesia in maniera tale che non è per nulla una soffrenza.
Saluti
Dr. Pietro Convertino
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Senza dubbio il tartaro è l'agente etiologico primario nella comparsa delle gengiviti e l'ablazione professionale è una manovra importante ma non l'unica e neppure la più risolutiva.
Dr Enio Dell'Artino
Viale Lavagnini, 45 Firenze
Via Colombo 16/b Scandicci Fi
tel 055 481829 - 499646
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Prima di tutto nel suo caso specifico è fondamentale effettuare una diagnosi corretta di gengivite. Ci sono delle situazioni patologiche (vedi Gengivite ulcero-necrotica) che non risentono molto della pulizia dei denti. Approntare poi una terapia appropriata che può prevedere anche una cura con antibiotici oltre che a sedute dal suo dentista.
Il tutto deve essere accompagnata da una motivazione del paziente al mantenimento della igiene orale anche nei settori interdentali.
Il tutto deve essere accompagnata da una motivazione del paziente al mantenimento della igiene orale anche nei settori interdentali.
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nel suo caso,da Lei correttamente descritto, è necessario effettuare una corretta diagnosi di gengivite o parodontite con coinvolgimento del parodonto profondo,mediante visita ,sondaggio, analisi delle radiografie.La terapia antiinfettiva prevede detartrasi e levigatura dei siti gengivali compromessi e rivalutazione dei parametri quali sanguinamento e profondità di sondaggio.La terapia viene effettuata in anestesia mediante apparecchi ad ultrasuoni dedicati per rimuovere correttamente il tartaro sottogengivale ed il cemento radicolare necrotico a livello delle tasche;come consigliato dai colleghi è utile associare terapie farmacologiche quali sciacqui con colluttori ed in alcuni casi somministrazione di antibiotici per via sistemica o topica.Il laser quale presidio aggiuntivo potrebbe produrre una disinfezione a livello dei siti sanguinanti di livello non superiore a quello ottenibile con normale terapia meccanica,come dimostrato da esaustivi lavori scientifici,non è tuttavia efficace nel rimuovere i depositi calcificati.Fondamentale nella terapia parodontale risulta il controllo della placca ed i richiami con terapia di mantenimento presso il Suo dentista.
Cordiali saluti
Massimo Canonica
Cordiali saluti
Massimo Canonica
Dr.Massimo Canonica
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Ex utente
Prego ancora un chiarimento se qualcuno per caso sa dirmi, ho notato che nei due denti del giudizio inferiori la gengiva non e` aderente al dente, rosa perfetta, ma non ederente per quanto poco si riesce anche a spostare con un dito (poco ripeto, cmq. non e` aderente il piccolo punto dopo la gengiva sovrasta il dente in quanto i due denti non sono mai usciti copmpletamente). dovrei operare o posso lasciare cosi?? grazie infinite
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E' sicuramnete gengiva non aderente al dente del giudizio dovuta all'eruzione non totale o non corretta di questultimo. Sicuramnente per una corretta igiene della zona e per prevenire pericoronariti del 3° molare occorrerebbe rimuovere la gengiva non aderente od eventualmente il dente nel suo insieme decidendo con un esame clinico-strumentale.
Saluti
Dr. Pietro Convertino
Saluti
Dr. Pietro Convertino
[#13]
Ex utente
La prego non mi abbandoni! mi ha terrorizzata.... togliere i denti addirittura...madonna mia, spero di no... sinceramnete a parte le gengive che non sono sempre il massimo, tutti mi dicono, e si vede, che ho dei denti bellissimi... mi dispiacerebbe non poco, crede che basta un intervento sulla gengiva? e` una piccola parte comunque. La prego mi risponda o vado in crisi... Grazie della comprensione!
[#14]
Ex utente
..probabilmente non e piu on-line, peccato. Credo cmq. che lo stesso problema avro` sopra solo che non riesco a vedere. Spero solo che questo non comporti il distacco del resto della gengiva ossia piu avanti, degli altri denti, o e` solo una mia fantasia e la cosa non esiste perche si limita a quel dente la mancata aderenza? Buona domenica e cari saluti. Le rinnovo la mia gratitudien per la risposta. Valeria
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"rispondo al posto del collega in ferie"
La rimozione chirurgica della gengiva non aderente,causa di una tasca molto fastidiosa, il più delle volte non è risolutiva in quanto la gengiva tende a riformarsi esattamente come prima in breve tempo, è quindi corretto il consiglio dell'estrazione, mi rendo conto che è molto "drastico" per il paziente ma anche per me è la soluzione migliore (e definitiva).
cordialità
Dott. Angelo Bondesan
La rimozione chirurgica della gengiva non aderente,causa di una tasca molto fastidiosa, il più delle volte non è risolutiva in quanto la gengiva tende a riformarsi esattamente come prima in breve tempo, è quindi corretto il consiglio dell'estrazione, mi rendo conto che è molto "drastico" per il paziente ma anche per me è la soluzione migliore (e definitiva).
cordialità
Dott. Angelo Bondesan
[#17]
Ex utente
Mi scuso nuovamente, stavo pensando, non potrebbe essere una cosa causata dalla pulizia dentale del tartaro e magari temporanea? perche in effetti non me ne sono mai accorta, e comunque volevo precisare che non ho dolori ne` altro, che la gengiva e` attaccata ai due denti e solo leggermente uno dei due ha un pezzetto di gengiva sopra e che appunto, in entrambi, la parte di gengiva che toccando con un dito vedo che si distacca e un terzo anche meno in uno dei due denti, per un terzo intendo che non tutta la gengiva intorno al dente e` distaccata ma solo una parte, che cmq. sono in posizione corretta e non mi danno alcun fastidio. E` davvero il caso di toglierli?? mi fa impossibile sta cosa, senza fastidi, solo perche ho una parte di gengiva "molle" diciamo cosi, doverli togliere mi fa strano... Mi scuso ma mi sono un po incuriosita. Con stima, Valeria
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Il collega Bondesan è stato chiaro nella sua risposta e lo ringrazio x questo. Comunque se realmente Lei ha molta paura dell'estrazione del 3°molare esegua per il momento solo la gengivectomia, probabilmente potrà risolvere il problema solo con questo trattamento.
Saluti
Dr. Pietro Convertino
Saluti
Dr. Pietro Convertino
Questo consulto ha ricevuto 21 risposte e 13.4k visite dal 02/08/2005.
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