Esposto o non esposto?
Buon giorno,
in data 14 Agosto (a seguito di una infiammazione che durava da due giorni e che coinvolgeva gola, mandibola e gengive) un dentista ha ritenuto opportuno procedere con l'estrazione del dente del giudizio inferiore (a sinistra).
Il dente era praticamente spuntato del tutto, ma la gengiva lo sormontava e ricopriva parzialmente.
Ha provveduto a fare delle lastre prima di decidere per l'estrazione.
Ha anestetizzato la zona in maniera abbondante, dovendo rinforzare ulteriormente dopo i primi approcci di estrazione spiegandomi che "Essendo molto infiammata era necessario anestetizzare ulteriormente".
L'estrazione è stata complessa, il dentista faticava e ha operato diversi passaggi (a mio avviso maldestri), riuscendo comunque a mantenere integro il dente.
Il decorso è stato particolarmente doloroso, soprattutto la sensazione che avevo in gola di fastidio. Il gonfiore si è esteso sulla parte sinistra delle faccia e su tutto il collo, a dispetto di quello che mi era stato detto ho dovuto usare antidolorifici per dieci giorni. Ho anche fatto sei giorni di antibiotico.
Dopo una settimana sono tornata dichiarando qualche perplessità, ma mi è stato assicurato procedesse tutto regolarmente e mi era anche stato proposto di rifare l'anestesia per procedere con la pulizia dentale. Ho rifiutato.
Oggi mi sono finalmente recata dal mio dentista che ha riaperto dopo un periodo di ferie. Mi ha confermato che la ferita è ancora infiammata a causa dell'utilizzo massiccio dell'anestetico che è un coagulante, di conseguenza la ferita non ha drenato/spurgato. Ha detto che la cavità è ancora troppo estesa e manualmente ha provato a farla sanguinare. Ripeteremo l'operazione venerdì in mattinata e nel frattempo devo fare un altro ciclo di antibiotico.
Premesso che - per ora - non sembrano esserci danni permanenti, considerato che sto perdendo tempo e denaro quando mi era stato assicurato non saremmo andati oltre le due settimane, esistono i presupposti per un richiamo/esposto/denuncia?
Ed eventualmente esistono enti mirati che supportano i consumatori?
Grazie in anticipo per un'eventuale chiarimento.
in data 14 Agosto (a seguito di una infiammazione che durava da due giorni e che coinvolgeva gola, mandibola e gengive) un dentista ha ritenuto opportuno procedere con l'estrazione del dente del giudizio inferiore (a sinistra).
Il dente era praticamente spuntato del tutto, ma la gengiva lo sormontava e ricopriva parzialmente.
Ha provveduto a fare delle lastre prima di decidere per l'estrazione.
Ha anestetizzato la zona in maniera abbondante, dovendo rinforzare ulteriormente dopo i primi approcci di estrazione spiegandomi che "Essendo molto infiammata era necessario anestetizzare ulteriormente".
L'estrazione è stata complessa, il dentista faticava e ha operato diversi passaggi (a mio avviso maldestri), riuscendo comunque a mantenere integro il dente.
Il decorso è stato particolarmente doloroso, soprattutto la sensazione che avevo in gola di fastidio. Il gonfiore si è esteso sulla parte sinistra delle faccia e su tutto il collo, a dispetto di quello che mi era stato detto ho dovuto usare antidolorifici per dieci giorni. Ho anche fatto sei giorni di antibiotico.
Dopo una settimana sono tornata dichiarando qualche perplessità, ma mi è stato assicurato procedesse tutto regolarmente e mi era anche stato proposto di rifare l'anestesia per procedere con la pulizia dentale. Ho rifiutato.
Oggi mi sono finalmente recata dal mio dentista che ha riaperto dopo un periodo di ferie. Mi ha confermato che la ferita è ancora infiammata a causa dell'utilizzo massiccio dell'anestetico che è un coagulante, di conseguenza la ferita non ha drenato/spurgato. Ha detto che la cavità è ancora troppo estesa e manualmente ha provato a farla sanguinare. Ripeteremo l'operazione venerdì in mattinata e nel frattempo devo fare un altro ciclo di antibiotico.
Premesso che - per ora - non sembrano esserci danni permanenti, considerato che sto perdendo tempo e denaro quando mi era stato assicurato non saremmo andati oltre le due settimane, esistono i presupposti per un richiamo/esposto/denuncia?
Ed eventualmente esistono enti mirati che supportano i consumatori?
Grazie in anticipo per un'eventuale chiarimento.
[#1]
Gentile Utente,
non è negli obbiettivi del servizio che offriamo individuare eventuali errori medici e consigliare o meno se adire alle vie legali per un eventuale risarcimento.
Possiamo solo dre che l'intervento di estrazione di un ottavo in disodontiasi è un intervento chirurgico vero e proprio ed in alcuni casi di non facile esecuzione, richiedendo attenzione e perizia al chirurgo e capacità di resistenza e sopportazione al paziente.
Le complicanze post-operatorie spesso non sono sempre prevedibili e spesso per alcuni giorni i postumi possono essere abbastanza fastidiosi, ed il pz deve seguire una terapia farmacologica antalgica-antiinfiammatoria.
Non esistono anestetici orali coagulanti, al massimo possono avere effetto vasocostrittore che si esaurisce in pochi minuti, talvolta prima dell'effetto anestetizzante.
Una delle complicanze più fastidiose è l'alveolite post-estrattiva, ma nel suo post non ha fatto riferimento alla tipica sintomatologia
https://www.medicitalia.it/minforma/odontoiatria-e-odontostomatologia/304-l-alveolite-post-estrattiva-o-alveolite-secca.html
La ferita e la breccia ossea residua in genere vanno solo disinfettate, evitando manovre che favoriscano nuovo sanguinamento, con lavaggi a base di soluzione fisiologica per eliminare depositi di residui alimentari e povidone iodato o clorexidina per disinfettare: la guarigione delle ferite post-chirurgiche di questo tipo necessita spesso di molto tempo.
E' utile inoltre da parte del pz mantenere disinfettata la ferita facendo l'uso domiciliare di uno spray a base di clorexidina indirizzando il flusso direttamente sulla ferita per 3-4 vv al giorno fino a guarigione.
Cordiali Saluti
non è negli obbiettivi del servizio che offriamo individuare eventuali errori medici e consigliare o meno se adire alle vie legali per un eventuale risarcimento.
Possiamo solo dre che l'intervento di estrazione di un ottavo in disodontiasi è un intervento chirurgico vero e proprio ed in alcuni casi di non facile esecuzione, richiedendo attenzione e perizia al chirurgo e capacità di resistenza e sopportazione al paziente.
Le complicanze post-operatorie spesso non sono sempre prevedibili e spesso per alcuni giorni i postumi possono essere abbastanza fastidiosi, ed il pz deve seguire una terapia farmacologica antalgica-antiinfiammatoria.
Non esistono anestetici orali coagulanti, al massimo possono avere effetto vasocostrittore che si esaurisce in pochi minuti, talvolta prima dell'effetto anestetizzante.
Una delle complicanze più fastidiose è l'alveolite post-estrattiva, ma nel suo post non ha fatto riferimento alla tipica sintomatologia
https://www.medicitalia.it/minforma/odontoiatria-e-odontostomatologia/304-l-alveolite-post-estrattiva-o-alveolite-secca.html
La ferita e la breccia ossea residua in genere vanno solo disinfettate, evitando manovre che favoriscano nuovo sanguinamento, con lavaggi a base di soluzione fisiologica per eliminare depositi di residui alimentari e povidone iodato o clorexidina per disinfettare: la guarigione delle ferite post-chirurgiche di questo tipo necessita spesso di molto tempo.
E' utile inoltre da parte del pz mantenere disinfettata la ferita facendo l'uso domiciliare di uno spray a base di clorexidina indirizzando il flusso direttamente sulla ferita per 3-4 vv al giorno fino a guarigione.
Cordiali Saluti
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
[#2]
No, i presupposti non ci sono. Quello che è successo può capitare quando parliamo di dente del giudizio,soprattutto inferiore. L'estrazione di questo dente è spesso complicata. Anche il decorso, così come lo ha descritto, rientra nei possibili quadri clinici relativi a queste evenienze. Il dolore e il gonfiore, anche se prolungati, ci possono stare. Il fatto che non si sia formato bene il coagulo che chiude la ferita può essere dipeso dall'uso dell'anestetico, ma del resto senza una adeguata anestesia non si sarebbe potuto procedere all'estrazione. Del resto, come già si è tentato di fare, basterà far sanguinare la ferita per promuovere la formazione di un nuovo coagulo e quindi arrivare alla guarigione della stessa.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. Alessandro Francini
Studio Ri.Gi. v. D'Agrate 9 - 20900 Monza
tel. 0392020518
Risposta a carattere informativo, non diagnostico/terapeutico
[#3]
Può fare causa a chi ha voluto che in medicina ci potessero essere delle complicazioni non prevedibili, come quello dell'alveolite.
Ma non so bene come si possa fare a fare causa a Nostro Signore.
Può eventualmente rimproverare al dentista l' IMPERDONABILE COLPA di aver affermato che "non saremmo andati oltre le due settimane".
Non doveva farlo, non doveva assicurarlo, ma doveva dire "PROBABILMENTE", non "SICURAMENTE".
Può quindi rivolgersi ai vari tribunali del malato o agli avvoltoi travestiti da avvocato dalla causa facile.
Ma non ha alcuna speranza, non c'è nessun presupposto per alcun tipo di azione.
Umanamente, la sua richiesta è inaccettabile e irricevibile.
Esistono agguerrite associazioni a difesa dei medici ingiustamente perseguitati, e frequentemente i procedimenti si concludono con una controdenuncia per "causa temeraria".
Faccia lei.
Ma non so bene come si possa fare a fare causa a Nostro Signore.
Può eventualmente rimproverare al dentista l' IMPERDONABILE COLPA di aver affermato che "non saremmo andati oltre le due settimane".
Non doveva farlo, non doveva assicurarlo, ma doveva dire "PROBABILMENTE", non "SICURAMENTE".
Può quindi rivolgersi ai vari tribunali del malato o agli avvoltoi travestiti da avvocato dalla causa facile.
Ma non ha alcuna speranza, non c'è nessun presupposto per alcun tipo di azione.
Umanamente, la sua richiesta è inaccettabile e irricevibile.
Esistono agguerrite associazioni a difesa dei medici ingiustamente perseguitati, e frequentemente i procedimenti si concludono con una controdenuncia per "causa temeraria".
Faccia lei.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#4]
Utente
Ringrazio per le risposte ricevute e mi scuso in quanto temo di essermi espressa male non avendo focalizzato quello che ritenevo fosse il "punto".
A seguito di diversi pareri mi è stato spiegato che generalmente prima di procedere con l'estrazione di un dente infiammato è bene curare l'infiammazione in corso con antibiotici e antifiammatori. Anche perché (sempre se ho capito bene) l'infiammazione riduce gli effetti dell'anestesia richiedendone un maggior quantitativo.
Teoricamente dovrebbe essere procedura standard oltre che "base".
Il motivo per cui ho scritto in un portale come questo non è affatto quello di sentirmi dare ragione, quanto piuttosto quello di colmare le mie lacune. Ognuno ha la propria sensibilità di fronte alle questioni mediche e non ho alcuna intenzione di perseguitare chi fa bene il proprio mestiere, altrimenti non starei chiedendo delucidazioni a chi è più competente di me.
A seguito di diversi pareri mi è stato spiegato che generalmente prima di procedere con l'estrazione di un dente infiammato è bene curare l'infiammazione in corso con antibiotici e antifiammatori. Anche perché (sempre se ho capito bene) l'infiammazione riduce gli effetti dell'anestesia richiedendone un maggior quantitativo.
Teoricamente dovrebbe essere procedura standard oltre che "base".
Il motivo per cui ho scritto in un portale come questo non è affatto quello di sentirmi dare ragione, quanto piuttosto quello di colmare le mie lacune. Ognuno ha la propria sensibilità di fronte alle questioni mediche e non ho alcuna intenzione di perseguitare chi fa bene il proprio mestiere, altrimenti non starei chiedendo delucidazioni a chi è più competente di me.
[#5]
Difficile se non impossibile dimostrare che il dente che le è stato estratto fosse in condizioni tali da richiedere in maniera inequivocabilmente improcastinabile una copertura farmacologica pre-operatoria (molti dentisti non fanno affatto profilassi pre-operatoria per convinzioni personali supportate anche da una non indifferente parte della letteratura scientifica).
Allo stesso modo ritengo molto difficile dimostrare il rapporto causa effetto tra la dose anestetica somministrata e il decorso postoperatorio.
Se vuole adire le vie legali lo faccia pure ma gli avvocati saranno probabilmente gli unici a trarre vantaggi concreti dalla faccenda.
Ha dovuto far un intervento credo in urgenza (altrimenti sarebbe andata dal suo dentista che era in ferie ed avrebbe scelto probabilmente un periodo più propizio della metà di un torrido agosto per sottoporsi a chirurgia) ed ha avuto un decorso operatorio complicato, questa è l'unica cosa certa, non credo ci sia bisogno di trovar per forza dei colpevoli. Potrebbero non essercene, anzi è probabile che non ce ne siano. Il tutto rientrerà nella normalità presto.
In bocca al lupo e cordiali saluti
Allo stesso modo ritengo molto difficile dimostrare il rapporto causa effetto tra la dose anestetica somministrata e il decorso postoperatorio.
Se vuole adire le vie legali lo faccia pure ma gli avvocati saranno probabilmente gli unici a trarre vantaggi concreti dalla faccenda.
Ha dovuto far un intervento credo in urgenza (altrimenti sarebbe andata dal suo dentista che era in ferie ed avrebbe scelto probabilmente un periodo più propizio della metà di un torrido agosto per sottoporsi a chirurgia) ed ha avuto un decorso operatorio complicato, questa è l'unica cosa certa, non credo ci sia bisogno di trovar per forza dei colpevoli. Potrebbero non essercene, anzi è probabile che non ce ne siano. Il tutto rientrerà nella normalità presto.
In bocca al lupo e cordiali saluti
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
[#6]
"A seguito di diversi pareri mi è stato spiegato che generalmente prima di procedere con l'estrazione di un dente infiammato è bene curare l'infiammazione in corso con antibiotici e antifiammatori."
Posso essere franco?
E' una str*****a.
Il mio parere è invece che il dente vada estratto prima possibile.
Se il dente è da togliere, lo tolgo subito, anche se c'è una infezione in atto.
Perchè aspettare che guarisca l'infezione con farmaci, se è l'estrazione stessa la terapia d'elezione?
Uno dei motivi di attesa è semplificarsi il lavoro, proprio perchè l'anestesia è più difficile e ne è richiesto un maggiore quantitativo.
Motivo accettabile, per carità.
Molti dentisti, forse la maggioranza, fanno così.
Ma non accetto chi dice che è sbagliato fare il contrario.
E' corretto anche togliere subito il dente, NONOSTANTE le difficoltà operative maggiori, pensando al benessere del paziente: prima lo tolgo, prima guarisce.
Non c'è nessuna relazione inoltre fra la dose di anestetico e l'eventuale complicanza di alveolite.
Se qualcuno (dentista) le dice che non va fatto, che non è "lo standard", lo metta pure in contatto con me che gli spiego come stanno le cose, come l'ho spiegato a lei.
L'alveolite ogni tanto arriva, in modo imprevedibile, a chi tocca tocca.
Questa è la realtà.
Naturalmente, per me lo "standard" è togliere immediatamente il dente, in particolare se c'è infezione in atto.
Quando nel mio studio succede che il paziente non lo vuole togliere in queste condizioni perchè ha sentito tutto il mare di scemenze al riguardo (sempre per essere diretto e franco), in genere lo saluto così:
"Come vuole lei. Prenda gli antibiotici, ci metteranno 3 o 4 giorni a fare effetto e prendiamo appuntamento per la settimana prossima. Nel frattempo si tiene il male. Tanto ce l'ha lei, non io".
Le garantisco che dico più o meno queste parole.
Qualcuno a questo punto non lo rivedo più, qualcunaltro si tiene il male, ma la maggior parte capisce e si risiede sulla poltrona aprendo la bocca.
Lasci stare il dentista.
Al di la dell'abilità o meno, ha fatto le cose correttamente.
Posso essere franco?
E' una str*****a.
Il mio parere è invece che il dente vada estratto prima possibile.
Se il dente è da togliere, lo tolgo subito, anche se c'è una infezione in atto.
Perchè aspettare che guarisca l'infezione con farmaci, se è l'estrazione stessa la terapia d'elezione?
Uno dei motivi di attesa è semplificarsi il lavoro, proprio perchè l'anestesia è più difficile e ne è richiesto un maggiore quantitativo.
Motivo accettabile, per carità.
Molti dentisti, forse la maggioranza, fanno così.
Ma non accetto chi dice che è sbagliato fare il contrario.
E' corretto anche togliere subito il dente, NONOSTANTE le difficoltà operative maggiori, pensando al benessere del paziente: prima lo tolgo, prima guarisce.
Non c'è nessuna relazione inoltre fra la dose di anestetico e l'eventuale complicanza di alveolite.
Se qualcuno (dentista) le dice che non va fatto, che non è "lo standard", lo metta pure in contatto con me che gli spiego come stanno le cose, come l'ho spiegato a lei.
L'alveolite ogni tanto arriva, in modo imprevedibile, a chi tocca tocca.
Questa è la realtà.
Naturalmente, per me lo "standard" è togliere immediatamente il dente, in particolare se c'è infezione in atto.
Quando nel mio studio succede che il paziente non lo vuole togliere in queste condizioni perchè ha sentito tutto il mare di scemenze al riguardo (sempre per essere diretto e franco), in genere lo saluto così:
"Come vuole lei. Prenda gli antibiotici, ci metteranno 3 o 4 giorni a fare effetto e prendiamo appuntamento per la settimana prossima. Nel frattempo si tiene il male. Tanto ce l'ha lei, non io".
Le garantisco che dico più o meno queste parole.
Qualcuno a questo punto non lo rivedo più, qualcunaltro si tiene il male, ma la maggior parte capisce e si risiede sulla poltrona aprendo la bocca.
Lasci stare il dentista.
Al di la dell'abilità o meno, ha fatto le cose correttamente.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.1k visite dal 28/08/2012.
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