Apicectomia molare 26
Gen.issim Dottori,
circa 6 anni fa ho effettuato una cura canalare del molare superiore sinistro, in particolare il 26. La devitalizazzione è stata eseguita a causa di un ascesso e di una pulpite. La procedura mi è sembrata ben svolta, considerando anche l'utilizzo del laser.
Tuttavia ad oggi, si è riformato un ascesso e dopo aver fatto una radiografia è stata appurata la presenza di una cisti apicale. Il mio nuovo dentista (non ha effettuato lui la cura canalare) ha così deciso di effettuare un apicectomia, e mi ha subito fissato un appuntamneto per tale intervento. Ovviamente non sono molto entusiasta di dovermi sottoporre a questa procedura e pertanto vorrei sapere se fosse possibile, evitando l'estrema soluzione della rimozione del dente, procedere in maniera differente, tenendo in particolare considerazione la posizione dello stesso, sicuramente più scomoda per un apicectomia.
Preferire se fosse possibile procedre ad un ritrattamento; Preciso che nella chisura del molare non sono stati utilizzati perni in fibra, e che la stessa sia stata effettuata, probabilmente, per mezzo di idrossido di calcio.
Il ritrattamento sembrerebbe impraticabile a causa dell'otturazione dei canali radicolari, della loro lunghezza, e quindi dell'impossibilità del raggiungimento della'apice per via ortograda. Purtroppo non sono in possesso della radiografia, e non sono in grado di dirvi su quale radice sia presente la cisti.
Vi ringrazio anticipatamnete. Cordiali saluti.
P.S.
Dovrei iniziare una cura antibiotica (Augmentin) per ridurre l'ascesso, vorrei chiedervi le modalità di assunzione dello stesso, e in particolare la duarata del ciclo antibiotico da sostenere. Ovviamente farò rifare la prescrizione al mio medico curante. (Augmenti xxxx mg , x cpr al giorno, mattina e sera? per x giorni?)
circa 6 anni fa ho effettuato una cura canalare del molare superiore sinistro, in particolare il 26. La devitalizazzione è stata eseguita a causa di un ascesso e di una pulpite. La procedura mi è sembrata ben svolta, considerando anche l'utilizzo del laser.
Tuttavia ad oggi, si è riformato un ascesso e dopo aver fatto una radiografia è stata appurata la presenza di una cisti apicale. Il mio nuovo dentista (non ha effettuato lui la cura canalare) ha così deciso di effettuare un apicectomia, e mi ha subito fissato un appuntamneto per tale intervento. Ovviamente non sono molto entusiasta di dovermi sottoporre a questa procedura e pertanto vorrei sapere se fosse possibile, evitando l'estrema soluzione della rimozione del dente, procedere in maniera differente, tenendo in particolare considerazione la posizione dello stesso, sicuramente più scomoda per un apicectomia.
Preferire se fosse possibile procedre ad un ritrattamento; Preciso che nella chisura del molare non sono stati utilizzati perni in fibra, e che la stessa sia stata effettuata, probabilmente, per mezzo di idrossido di calcio.
Il ritrattamento sembrerebbe impraticabile a causa dell'otturazione dei canali radicolari, della loro lunghezza, e quindi dell'impossibilità del raggiungimento della'apice per via ortograda. Purtroppo non sono in possesso della radiografia, e non sono in grado di dirvi su quale radice sia presente la cisti.
Vi ringrazio anticipatamnete. Cordiali saluti.
P.S.
Dovrei iniziare una cura antibiotica (Augmentin) per ridurre l'ascesso, vorrei chiedervi le modalità di assunzione dello stesso, e in particolare la duarata del ciclo antibiotico da sostenere. Ovviamente farò rifare la prescrizione al mio medico curante. (Augmenti xxxx mg , x cpr al giorno, mattina e sera? per x giorni?)
[#1]
L'idrossido di calcio non si usa per le otturazioni canalari definitive ma per le medicazioni intermedie.
Qualora i canali fossero effettivamente come sospetta lei (sulla base di cosa dice questo?) con idrossido di calcio sarebbe obbligatorio eseguire prima un ritrattamento e chiudere i canali con un materiale non riassorbibile quale la guttaperca.
Statisticamente i ritrattamenti han una percentuale di successo superiore rispetto alle apicectomie eseguite senza ritrattamento.
Se il dente è verosimilmente ritrattabile la prima scelta dovrebbe essere proprio il ritrattamento.
Circa le terapie farmacologiche via web non possiamo fare prescrizioni. Sarà il dentista che la segue ad indicare il farmaco più adatto e modalità e tempi di assunzione.
Cordialità
Qualora i canali fossero effettivamente come sospetta lei (sulla base di cosa dice questo?) con idrossido di calcio sarebbe obbligatorio eseguire prima un ritrattamento e chiudere i canali con un materiale non riassorbibile quale la guttaperca.
Statisticamente i ritrattamenti han una percentuale di successo superiore rispetto alle apicectomie eseguite senza ritrattamento.
Se il dente è verosimilmente ritrattabile la prima scelta dovrebbe essere proprio il ritrattamento.
Circa le terapie farmacologiche via web non possiamo fare prescrizioni. Sarà il dentista che la segue ad indicare il farmaco più adatto e modalità e tempi di assunzione.
Cordialità
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la celere risposta,
per quanto concerne il materiale adoperato mi sono espresso con presupposizione, infatti il mio attuale dentista eseguendo una piccola ricostruzione sul molare 16, sempre trattato dal precedente dentista con identica metodica, ha incontrato difficoltà nel effettuare un ritrattamento, e interrogandosi con un collega sul materiale utilizzato hanno ipotizzato si trattasse di idrossido data la consistenza e il colorito roseo dello stesso. Comunque probabilmente il materiale inserito nei canali non sarà idrossido ma guttaperca.
Come avrà capito i molari 16 e 26 sono nella stessa situazione, mentre per il 16 il granuloma non ha prodotto ascessi e alcun fastidio, sul 26 si è manifestata la situazione descritta nel primo post. Sul 16 è stato tentato un ritrattamento ma non c'è stato modo di raggingere l'apice radicolare, così e stato semplicemente otturato, nella speranza che duri il più possibile, non potendo effettuare, a detta del mio dentista, un apicectomia. A mio parere proprio per l'esperinza fatta con il 16, non si è tentato un ritrattamento sul 26, pertanto, volevo sapere se, senza fare un tentativo, avere una visione migliore delle radici, il ritrattamento canalare potesse essere escluso in favore di un apicectomia.
Cordiali saluti.
per quanto concerne il materiale adoperato mi sono espresso con presupposizione, infatti il mio attuale dentista eseguendo una piccola ricostruzione sul molare 16, sempre trattato dal precedente dentista con identica metodica, ha incontrato difficoltà nel effettuare un ritrattamento, e interrogandosi con un collega sul materiale utilizzato hanno ipotizzato si trattasse di idrossido data la consistenza e il colorito roseo dello stesso. Comunque probabilmente il materiale inserito nei canali non sarà idrossido ma guttaperca.
Come avrà capito i molari 16 e 26 sono nella stessa situazione, mentre per il 16 il granuloma non ha prodotto ascessi e alcun fastidio, sul 26 si è manifestata la situazione descritta nel primo post. Sul 16 è stato tentato un ritrattamento ma non c'è stato modo di raggingere l'apice radicolare, così e stato semplicemente otturato, nella speranza che duri il più possibile, non potendo effettuare, a detta del mio dentista, un apicectomia. A mio parere proprio per l'esperinza fatta con il 16, non si è tentato un ritrattamento sul 26, pertanto, volevo sapere se, senza fare un tentativo, avere una visione migliore delle radici, il ritrattamento canalare potesse essere escluso in favore di un apicectomia.
Cordiali saluti.
[#3]
Come le ho già detto nel precedente intervento, se il dente è ritrattabile il ritrattamento andrebbe tentato, solo dopo, eventualmente, si esegue l'apicectomia.
Si esegue l'apicectomia in prima battuta solo in quei casi in cui il ritrattamento non può esser eseguito o non è conveniente eseguirlo per un qualche motivo.
Il ritrattamento naturalmente, ha maggiori possibilità di successo quando eseguito da endodontisti esperti.
Cordialità
Si esegue l'apicectomia in prima battuta solo in quei casi in cui il ritrattamento non può esser eseguito o non è conveniente eseguirlo per un qualche motivo.
Il ritrattamento naturalmente, ha maggiori possibilità di successo quando eseguito da endodontisti esperti.
Cordialità
[#5]
Ricordiamoci sempre che i discorsi che possiam fare in consulti via web devon dare solo indicazioni di carattere generale non avendo nessuna possibilità di trattare il singolo caso specifico essendo privi di un qualsiasi riscontro clinico.
Premesso questo le dico che se il suo dentista, che è l'unico ad aver avuto l'opportunità di visitarla, ha scelto un determinato piano di trattamento (l'apicectomia), ha ritenuto che il trattamento proposto per il SUO SPECIFICO CASO è quello che NELLE SUE MANI garantisce le migliori possibilità di successo (tante o poche che siano), ragion per cui ritengo sbagliato (e anche inopportuno) indicargli quello che si vuole venga fatto.
Se un paziente viene nel mio studio e mi dice come vuole venga curato un suo dente io, tolti guanti e mascherina, gli indico qual'è la porta di uscita.
Il trattamento lo decido io in scienza e coscienza, non i miei pazienti.
Il paziente ha due possibilità:
1- aderire al trattamento proposto
2- andare da un altro dentista
I compromessi e le"forzature", magari eseguite in tutta buona fede per assecondare la volontà dei pazienti, non devono esistere se si è sicuri di quel che si dice, di quel che si fa e di come lo si fa.
Più corretto sarebbe per il paziente farsi motivare dal dentista la decisione di eseguire un trattamento piuttosto che un altro, a quel punto sentito il suo parere, se si è convinti si aderisce al piano di trattamento proposto se si hanno dei dubbi ci si fa visitare da altri professionisti e si verifica se han da proporre qualcosa di diverso.
La saluto cordialmente
Premesso questo le dico che se il suo dentista, che è l'unico ad aver avuto l'opportunità di visitarla, ha scelto un determinato piano di trattamento (l'apicectomia), ha ritenuto che il trattamento proposto per il SUO SPECIFICO CASO è quello che NELLE SUE MANI garantisce le migliori possibilità di successo (tante o poche che siano), ragion per cui ritengo sbagliato (e anche inopportuno) indicargli quello che si vuole venga fatto.
Se un paziente viene nel mio studio e mi dice come vuole venga curato un suo dente io, tolti guanti e mascherina, gli indico qual'è la porta di uscita.
Il trattamento lo decido io in scienza e coscienza, non i miei pazienti.
Il paziente ha due possibilità:
1- aderire al trattamento proposto
2- andare da un altro dentista
I compromessi e le"forzature", magari eseguite in tutta buona fede per assecondare la volontà dei pazienti, non devono esistere se si è sicuri di quel che si dice, di quel che si fa e di come lo si fa.
Più corretto sarebbe per il paziente farsi motivare dal dentista la decisione di eseguire un trattamento piuttosto che un altro, a quel punto sentito il suo parere, se si è convinti si aderisce al piano di trattamento proposto se si hanno dei dubbi ci si fa visitare da altri professionisti e si verifica se han da proporre qualcosa di diverso.
La saluto cordialmente
[#6]
Utente
A questo punto avrei anche parlato di consenso informato, oltre al rapporto medico-paziente, esiste anche un rapporto umano equilibrato.
Fermo restando che un dentista non possa essere accomunato ad un parrucchiere, lungi da me il poter solo pensare di richiedere un certo tipo di trattamento rispetto ad un altro, sono convinto che la soluzione scelta dal mio dentista sia un po' approssimativa, che sia dettata dall'esperienza avuta in un altro caso (il 16 molare superiore destro) e che una semplice radiografia non possa portare un dentista a scegliere un apicectomia rispetto ad un ritrattamento canalare (le radici non sono storte e non ci sono perni in fibra o altro, è semplicemente un dente devitalizzato). Le motivazioni, in uno scambio di opinioni fra colleghi sono state: "E come faccio, non ci riesco comunque ad arrivare, facciamo come l'altra volta...vabbè dobbiamo fare un intervento".
Le rinnovo i miei più cordiali saluti.
Fermo restando che un dentista non possa essere accomunato ad un parrucchiere, lungi da me il poter solo pensare di richiedere un certo tipo di trattamento rispetto ad un altro, sono convinto che la soluzione scelta dal mio dentista sia un po' approssimativa, che sia dettata dall'esperienza avuta in un altro caso (il 16 molare superiore destro) e che una semplice radiografia non possa portare un dentista a scegliere un apicectomia rispetto ad un ritrattamento canalare (le radici non sono storte e non ci sono perni in fibra o altro, è semplicemente un dente devitalizzato). Le motivazioni, in uno scambio di opinioni fra colleghi sono state: "E come faccio, non ci riesco comunque ad arrivare, facciamo come l'altra volta...vabbè dobbiamo fare un intervento".
Le rinnovo i miei più cordiali saluti.
[#7]
Giusto il suo discorso sul consenso informato.
Nel proporre un determinato piano di trattamento van sempre illustrate le possibili alternative terapeutiche con le eventuali complicanze correlate a ciascun tipo di intervento.
La decisione finale su come e da chi farsi curare dovrà esser solo la sua dopo esser stato informato correttamente.
Saluti ed in bocca al lupo
Nel proporre un determinato piano di trattamento van sempre illustrate le possibili alternative terapeutiche con le eventuali complicanze correlate a ciascun tipo di intervento.
La decisione finale su come e da chi farsi curare dovrà esser solo la sua dopo esser stato informato correttamente.
Saluti ed in bocca al lupo
[#8]
Utente
Gentilissimo Dr. Di Iorio,
volevo farle sapere che alla fine ho deciso di chiedere un secondo parere, fortunatamente nella prima seduta tutti e tre i canali sono stati riaperti (1hr circa), fra due settimane farò la seconda seduta, mentre indicativamente a settembre potrei completare il ritrattamento in maniera definitiva. La ringrazio ancora per il suo interessameneto, cordiali saluti.
volevo farle sapere che alla fine ho deciso di chiedere un secondo parere, fortunatamente nella prima seduta tutti e tre i canali sono stati riaperti (1hr circa), fra due settimane farò la seconda seduta, mentre indicativamente a settembre potrei completare il ritrattamento in maniera definitiva. La ringrazio ancora per il suo interessameneto, cordiali saluti.
[#9]
Spero per lei che il ritrattamento abbia successo, qualora non dovesse averlo, in ogni caso con il ritrattamento si saranno creati i presupposti per effettuare un' apicectomia con maggiori possibilità di successo di quelle che si sarebbero avute se la si fosse effettuata senza preventivamente ritrattare il dente.
Cordialità
Cordialità
[#10]
Utente
Egregio Dr. Enzo Di Iorio,
purtroppo mi ritrovo nuovamente a chiederLe delucidazioni.
In particolare dopo la prima seduta del 3 Luglio, durante la quale il dente e i canali sono stati riaperti, ho tenuto per due settimane lo stesso aperto, tappandolo con dell'ovatta per i pasti, e nella prima settimana ho fatto terapia antibiotica nel tentativo di ridurre l'infezione che aveva causato una fistola. Il 17 Luglio ho effettuato una seconda seduta, avendo sentito dolore durante l'inserimento dell'ovatta, è stata rieffettuata una pulizia dei canali ed il dente è stato lasciato ancora aperto, la fistola si era tuttavia sgonfiata anche se accusavo nella zona un leggero fastido alla pressione. La settimana seguente, alla terza seduta, i canali sono stati puliti nuovamente, anche se ho comunque accusato dolore nell'inserimento dell'ovatta, il dente e stato chiuso provvisoriamente con una "pasta". La mattina seguente la fistola si era rigonfiata, sono tuttavia riuscito a ridurla manualmente, e non ho avuto problemi fino ad oggi (circa 2 giorni). La fistola si è nuovamente gonfiata e purtroppo il mio dentista andrà in ferie Giovedì, siamo comunque rimasti che in caso di forti dolori sarei dovuto recarmi nuovamente da lui per rimuovere l'otturazione temporanea e poi avremmo lasciato aperto il dente, utilizzando l'ovatta per i pasti, fino a settembre. A questo punto non so se è il caso di andare da lui per rimuovere l'otturazione o aspettare i "forti dolori" sperando che, se devono arrivare, lo facciano entro Giovedì
La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti.
purtroppo mi ritrovo nuovamente a chiederLe delucidazioni.
In particolare dopo la prima seduta del 3 Luglio, durante la quale il dente e i canali sono stati riaperti, ho tenuto per due settimane lo stesso aperto, tappandolo con dell'ovatta per i pasti, e nella prima settimana ho fatto terapia antibiotica nel tentativo di ridurre l'infezione che aveva causato una fistola. Il 17 Luglio ho effettuato una seconda seduta, avendo sentito dolore durante l'inserimento dell'ovatta, è stata rieffettuata una pulizia dei canali ed il dente è stato lasciato ancora aperto, la fistola si era tuttavia sgonfiata anche se accusavo nella zona un leggero fastido alla pressione. La settimana seguente, alla terza seduta, i canali sono stati puliti nuovamente, anche se ho comunque accusato dolore nell'inserimento dell'ovatta, il dente e stato chiuso provvisoriamente con una "pasta". La mattina seguente la fistola si era rigonfiata, sono tuttavia riuscito a ridurla manualmente, e non ho avuto problemi fino ad oggi (circa 2 giorni). La fistola si è nuovamente gonfiata e purtroppo il mio dentista andrà in ferie Giovedì, siamo comunque rimasti che in caso di forti dolori sarei dovuto recarmi nuovamente da lui per rimuovere l'otturazione temporanea e poi avremmo lasciato aperto il dente, utilizzando l'ovatta per i pasti, fino a settembre. A questo punto non so se è il caso di andare da lui per rimuovere l'otturazione o aspettare i "forti dolori" sperando che, se devono arrivare, lo facciano entro Giovedì
La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti.
[#11]
Il trattamento endodontico del suo dente come era facilmente ipotizzabile non è affatto semplice.
Personalmente, anche durante i ritrattamenti, preferisco sempre evitare di lasciare il dente aperto in quanto vi sono evidenze che più tempo il dente resta aperto maggiore è la sua colonizzazione batterica e più difficilmente è eradicabile l'infezione.
Naturalmente i dentisti che praticano endodonzia si regolano a riguardo come meglio credono e non mi sogno di dire che il mio modo di fare le cose sia l'unico modo giusto. E' il metodo che adotto in quanto è quello che mi garantisce i migliori risultati e le mie risultanze son in linea con quanto professa la moderna endodonzia.
Chi opera diversamente e riesce ad ottenere buoni risultati ha comunque il mio plauso.
Sul comportamento più opportuno da adottare nel suo caso nessuno potrà risponderle meglio del dentista che la sta curando e che conosce la sua reale situazione clinica.
Cordialità
Personalmente, anche durante i ritrattamenti, preferisco sempre evitare di lasciare il dente aperto in quanto vi sono evidenze che più tempo il dente resta aperto maggiore è la sua colonizzazione batterica e più difficilmente è eradicabile l'infezione.
Naturalmente i dentisti che praticano endodonzia si regolano a riguardo come meglio credono e non mi sogno di dire che il mio modo di fare le cose sia l'unico modo giusto. E' il metodo che adotto in quanto è quello che mi garantisce i migliori risultati e le mie risultanze son in linea con quanto professa la moderna endodonzia.
Chi opera diversamente e riesce ad ottenere buoni risultati ha comunque il mio plauso.
Sul comportamento più opportuno da adottare nel suo caso nessuno potrà risponderle meglio del dentista che la sta curando e che conosce la sua reale situazione clinica.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 4.3k visite dal 27/06/2012.
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