Mi è stata diagnosticata una parodontite
Egregi Dottori,
circa 4 anni fa mi è stata diagnosticata una parodontite.
Imputabile essa a fattori genetici, prevalentemente ed al fumo di sigaretta.
Mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico per la ablazione del tartaro al 4 e 5 superiore tre anni fa, pioché, a detta del mio dentista di fiducia, non era possibile intervenire mediante le curette.
Ciò nonostante, un paio di mesi ho subito l'espulsione del 4. Il 5 ha forte mobilità e, credo, non resisterà a lungo!
Le mie gengive sono lievemente tumefatte, ma non sanguinano, né presentano pus.
Pavento l'ipotesi della perdita totale di tutta la dentatura, in considerazione del fatto che nessun odontoiatra a cui mi sono rivolto è stato in grado di fornirmi un'adeguata risposta alla problematica da me patita: la parodonitite.
Ho fatto decine di consulti presso bravi, nonché affermati specialisti della mia città, ivi inclusi parodontologi.
La diagnosi è sempre la stessa, la terapia è digiuna, purtroppo!
L'intervento locale può rappresentare un pallliativo, un rimedio idoneo a far resistere un elemento dentale per un po' di tempo, ma successivamente bisogna ricorrere all'impianto! impianto che, poi, con l'erosione dell'osso si presta impegnativo per l'interventista e dispendioso, in termini economici, per il paziente.
Possibile che, oggigiornio, con tutti gli orientamenti dottrinari, nonché con la eccellente letteratura scientifica in materia, non si riece a venirne a capo su di una patologia ascrivibile, essenzialmente, all'insediamendo di batteri e che sono refrattari all'uso di antibiotici?
Ormai sono non poco rassegnato.
Gradirei una vostra cortese consulenza in merito e Vi ringrazio vivamente per l'attenzione.
circa 4 anni fa mi è stata diagnosticata una parodontite.
Imputabile essa a fattori genetici, prevalentemente ed al fumo di sigaretta.
Mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico per la ablazione del tartaro al 4 e 5 superiore tre anni fa, pioché, a detta del mio dentista di fiducia, non era possibile intervenire mediante le curette.
Ciò nonostante, un paio di mesi ho subito l'espulsione del 4. Il 5 ha forte mobilità e, credo, non resisterà a lungo!
Le mie gengive sono lievemente tumefatte, ma non sanguinano, né presentano pus.
Pavento l'ipotesi della perdita totale di tutta la dentatura, in considerazione del fatto che nessun odontoiatra a cui mi sono rivolto è stato in grado di fornirmi un'adeguata risposta alla problematica da me patita: la parodonitite.
Ho fatto decine di consulti presso bravi, nonché affermati specialisti della mia città, ivi inclusi parodontologi.
La diagnosi è sempre la stessa, la terapia è digiuna, purtroppo!
L'intervento locale può rappresentare un pallliativo, un rimedio idoneo a far resistere un elemento dentale per un po' di tempo, ma successivamente bisogna ricorrere all'impianto! impianto che, poi, con l'erosione dell'osso si presta impegnativo per l'interventista e dispendioso, in termini economici, per il paziente.
Possibile che, oggigiornio, con tutti gli orientamenti dottrinari, nonché con la eccellente letteratura scientifica in materia, non si riece a venirne a capo su di una patologia ascrivibile, essenzialmente, all'insediamendo di batteri e che sono refrattari all'uso di antibiotici?
Ormai sono non poco rassegnato.
Gradirei una vostra cortese consulenza in merito e Vi ringrazio vivamente per l'attenzione.
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Gentile utente ha fatto ( sotto alcuni aspetti ) una disamina realistica di quelle che sono le evidenze cliniche purtroppo ancora attuali con le quali ci si scontra talvolta (sempre meno per la verità) nell'approcciarsi alle forme più gravi e refrattarie di parodontite.
E' chiaro che le possibilità di intervento e le aspettative nel medio e lungo termine sono migliori ( a volte molto migliori ) quanto più precoce è la diagnosi, ma esistono sempre i casi più severi, come sembrerebbe esser il suo, con i quali confrontarsi è spesso ancora una sfida difficile.
Le terapie ci sono e son tante vanno dalla semplice terapia eziologica (eliminazione di placca e tartaro) , alla chirurgia, all'utilizzo di antimicrobici locali o sistemici, fino al laser, devono esser individualizzate al trattamento del suo problema.
Si affidi ad un parodontologo serio ed esperto e riuscirà a fare quanto di meglio sarà possibile.
E' allo studio la ricostituzione dei tessuti parodontali a partire da cellule staminali...probabilmente sarà questo l'orizzonte futuro al quale dovremo mirare.
Cordialità
E' chiaro che le possibilità di intervento e le aspettative nel medio e lungo termine sono migliori ( a volte molto migliori ) quanto più precoce è la diagnosi, ma esistono sempre i casi più severi, come sembrerebbe esser il suo, con i quali confrontarsi è spesso ancora una sfida difficile.
Le terapie ci sono e son tante vanno dalla semplice terapia eziologica (eliminazione di placca e tartaro) , alla chirurgia, all'utilizzo di antimicrobici locali o sistemici, fino al laser, devono esser individualizzate al trattamento del suo problema.
Si affidi ad un parodontologo serio ed esperto e riuscirà a fare quanto di meglio sarà possibile.
E' allo studio la ricostituzione dei tessuti parodontali a partire da cellule staminali...probabilmente sarà questo l'orizzonte futuro al quale dovremo mirare.
Cordialità
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.4k visite dal 06/06/2012.
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