Dolore molto acuto dalle cause incerte
Cari Dottori di medicitalia,
Scrivo per mia madre di 46 anni alla quale si sono presentate in una settimana 2 fitte nevralgiche improvvise e apparentemente immotivate ad un molare che le è stato otturato due settimane fa. Le fitte sono talmente forti che si ritrova piegata in due dal dolore. Il primo attacco 3 ore dalla cena senza alcuno stimolo esterno che possa averlo irritato. Abbiamo tamponato con un oki la quale è riuscita a calmare le acque, dopo un'oretta era passato tutto. Data l'impossibilità di andare dal medico curante nei 3 giorni seguenti per mancata disponibilità di quest'ultimo la situazione sembrava essersi calmata in quanto nessun dolore si era manifestato. All'incontro con il dentista sono stati indotti vari stimoli per testarne la "suscettibilità" come ad esempio martellatine con lo strumento adeguato, sbalzi caldo freddo, getto d'aria. Nessuna di queste ha prodotto alcun risultato e quindi il medico ha preferito lasciar stare ogni azione invasiva. La sera stessa della visita (avvenuta di mattina) si è ripresentato un secondo attacco dopo aver bevuto un sorso di latte freddo, 3 ore dopo la cena. Tre giorni dopo al ritorno dal medico la risposta è stata sempre la stessa "il dente è sano, non voglio operare, non so dire da cosa possano dipendere questi dolori, probabilmente da una nevralgia dovuta all'umidità". Ora, data l'incomprensione di questo medico vorrei sapere da voi cosa possano essere queste fitte, se è giusto tamponarle con l'oki, e se sia una situazione in cui è necessario cambiare medico curante.
Grazie delle eventuali risposte.
Scrivo per mia madre di 46 anni alla quale si sono presentate in una settimana 2 fitte nevralgiche improvvise e apparentemente immotivate ad un molare che le è stato otturato due settimane fa. Le fitte sono talmente forti che si ritrova piegata in due dal dolore. Il primo attacco 3 ore dalla cena senza alcuno stimolo esterno che possa averlo irritato. Abbiamo tamponato con un oki la quale è riuscita a calmare le acque, dopo un'oretta era passato tutto. Data l'impossibilità di andare dal medico curante nei 3 giorni seguenti per mancata disponibilità di quest'ultimo la situazione sembrava essersi calmata in quanto nessun dolore si era manifestato. All'incontro con il dentista sono stati indotti vari stimoli per testarne la "suscettibilità" come ad esempio martellatine con lo strumento adeguato, sbalzi caldo freddo, getto d'aria. Nessuna di queste ha prodotto alcun risultato e quindi il medico ha preferito lasciar stare ogni azione invasiva. La sera stessa della visita (avvenuta di mattina) si è ripresentato un secondo attacco dopo aver bevuto un sorso di latte freddo, 3 ore dopo la cena. Tre giorni dopo al ritorno dal medico la risposta è stata sempre la stessa "il dente è sano, non voglio operare, non so dire da cosa possano dipendere questi dolori, probabilmente da una nevralgia dovuta all'umidità". Ora, data l'incomprensione di questo medico vorrei sapere da voi cosa possano essere queste fitte, se è giusto tamponarle con l'oki, e se sia una situazione in cui è necessario cambiare medico curante.
Grazie delle eventuali risposte.
[#1]
Il dolore è a partenza dal molare curato? Se si bisogna indagare per bene sulla integrità della otturazione o sulla profondità della cavità medesima. Ma questo il suo odontoiatra dovrebbe già saperlo... certo la completa asintomaticità del dente al momento del controllo potrebbe lasciare perplessi.
Saluti
Saluti
Dr.Oscar G.ppe Muraca
La risposta ha carattere puramente informativo.
[#3]
Il collega ha stimolato con percussione e sbalzi termici soltanto il dente che indica sua madre? Molto spesso il paziente sente male ad un dente, ma quello affetto, ad esempio da pulpite, è un altro accanto e, a volte, addirittura nell'arcata antagonista. Si parla di "dolore riferito".
Dr. Luca Garbarini
lucagarbarini@alice.it
[#4]
Utente
Grazie della risposta.
Il dottore ha stimolato il dente incriminato e quelli adiacenti ma non si è prodigato anche nei confronti dell'arcata opposta. Mia madre sta utilizzando per masticare solo il lato della bocca che si pensa non sia pericoloso ed al momento non ci sono state altre crisi.
Il dottore ha stimolato il dente incriminato e quelli adiacenti ma non si è prodigato anche nei confronti dell'arcata opposta. Mia madre sta utilizzando per masticare solo il lato della bocca che si pensa non sia pericoloso ed al momento non ci sono state altre crisi.
[#5]
"non so dire da cosa possano dipendere questi dolori, probabilmente da una nevralgia dovuta all'umidità".
La prima affermazione è sincera, la seconda è una idiozia.
Da cosa può dipendere un dolore come il suo, su dente in apparenza curato bene?
1)
Pulpite, ovvero infiammazione irreversibile della polpa del dente.
Necessita di terapia canalare (devitalizzazione).
2)
L'otturazione non è "a posto", ma deve essere rifatta; potrebbe essere salvata la vitalità del dente.
3)
La polpa dentaria potrebbe trovarsi in una fase di transizione fra la vitalità e la gangrena.
4)
Il dente responsabile è un'altro.
5)
Il dolore è gengivale, per un problema alla stessa.
6)
Il dolore è di origine occlusale, dovuto ad un precontatto o digrignamento dei denti ( bruxismo ).
La prima affermazione è sincera, la seconda è una idiozia.
Da cosa può dipendere un dolore come il suo, su dente in apparenza curato bene?
1)
Pulpite, ovvero infiammazione irreversibile della polpa del dente.
Necessita di terapia canalare (devitalizzazione).
2)
L'otturazione non è "a posto", ma deve essere rifatta; potrebbe essere salvata la vitalità del dente.
3)
La polpa dentaria potrebbe trovarsi in una fase di transizione fra la vitalità e la gangrena.
4)
Il dente responsabile è un'altro.
5)
Il dolore è gengivale, per un problema alla stessa.
6)
Il dolore è di origine occlusale, dovuto ad un precontatto o digrignamento dei denti ( bruxismo ).
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#6]
Utente
Buongiorno e grazie della risposta.
Comprese le possibili cause mi sorge un'altra domanda: Con un medico che non ha intenzione di agire in alcun modo, cosa è più giusto fare? Propenderei con il farla ricominciare a mangiare con l'arcata "pericolosa", vedere se si ripresenta il problema (sarebbe un sacrificio volto a comprendere se continuare o no con le indagini) e in caso di positività al problema cambiare odontoiatra.
Comprese le possibili cause mi sorge un'altra domanda: Con un medico che non ha intenzione di agire in alcun modo, cosa è più giusto fare? Propenderei con il farla ricominciare a mangiare con l'arcata "pericolosa", vedere se si ripresenta il problema (sarebbe un sacrificio volto a comprendere se continuare o no con le indagini) e in caso di positività al problema cambiare odontoiatra.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.7k visite dal 28/04/2012.
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