Formazione di gas da batteri dopo devitalizzaione
Buongiorno
Quest'estate avvertivo un dolore che dalla mandibola si propagava fino alll'orecchio. Sia il dentista che l'otorino da me consultati mi dissero che il disturbo poteva essere causato da una eccessiva chiusura forzata durante il riposo notturno e quindi mi consigliarono l'uso di un bite.
In realtà, il disturbo, come ho scoperto a Dicembre, era causato da una pulpite al secondo molare dell'arcata inferiore sinstra.
Così il dente in questione è stato devitalizzato, tra l'atro con dolori molto forti durante l'intervento a causa dei gas provocati dai batteri che si erano formati.
Proprio a causa di questi gas il dentista decise dopo la devitalizzazione di medicare il dente ma di non chiuderlo completamente lasciando un forellino nella pastina provvisoria come valvola di sfogo.
Avevo già fatto prima della devitalizzazione una settimana di antibiotico per bocca.
Dopo circa una settimana dalla devitalizzazione il dentista ha provato a rifare la medicazione senza però lasciare il forellino nella pastina provvisoria.
Nell'arco di due giorni, però, la pressione sul dente era tale che ha dovuto ritogliere la pastina e rimetterla lasciando nuovamente il forellino.
Indubbiamente finchè era presente questa valvola di sfogo il dente era a posto, ma non appena si tentava di chiudere totalmente il dolore dovuto alla pressione ricominciava.
Quindi il dentista mi ha nuovamente praticato la pulizia dei canali per accertarsi che non fosse rimasto del materiale necrotico, poi ha chiuso i canali con l'antibiotico locale e ha chiuso il dente con la pastina provvisoria senza lasciare aperture.
Questa operazione è stata ripetuta 2 volte e a tutt'oggi il dente se chiuso completamente mi da dolore se premuto (ad esempio nel tentavivo di masticazione o anche solo a toccarlo), quindi immagino che ancora siano presenti dei batteri.
Ho provato anche a riprendere gli antibiotici per bocca ma senza risultato.
Mi chiedo se la procedura seguita sia stata corretta, se è ancora possibile salvare il dente e se questi batteri ancora presenti potrebbero causare danni peggiori, ad esempio intaccando l'osso.
Grazie
Quest'estate avvertivo un dolore che dalla mandibola si propagava fino alll'orecchio. Sia il dentista che l'otorino da me consultati mi dissero che il disturbo poteva essere causato da una eccessiva chiusura forzata durante il riposo notturno e quindi mi consigliarono l'uso di un bite.
In realtà, il disturbo, come ho scoperto a Dicembre, era causato da una pulpite al secondo molare dell'arcata inferiore sinstra.
Così il dente in questione è stato devitalizzato, tra l'atro con dolori molto forti durante l'intervento a causa dei gas provocati dai batteri che si erano formati.
Proprio a causa di questi gas il dentista decise dopo la devitalizzazione di medicare il dente ma di non chiuderlo completamente lasciando un forellino nella pastina provvisoria come valvola di sfogo.
Avevo già fatto prima della devitalizzazione una settimana di antibiotico per bocca.
Dopo circa una settimana dalla devitalizzazione il dentista ha provato a rifare la medicazione senza però lasciare il forellino nella pastina provvisoria.
Nell'arco di due giorni, però, la pressione sul dente era tale che ha dovuto ritogliere la pastina e rimetterla lasciando nuovamente il forellino.
Indubbiamente finchè era presente questa valvola di sfogo il dente era a posto, ma non appena si tentava di chiudere totalmente il dolore dovuto alla pressione ricominciava.
Quindi il dentista mi ha nuovamente praticato la pulizia dei canali per accertarsi che non fosse rimasto del materiale necrotico, poi ha chiuso i canali con l'antibiotico locale e ha chiuso il dente con la pastina provvisoria senza lasciare aperture.
Questa operazione è stata ripetuta 2 volte e a tutt'oggi il dente se chiuso completamente mi da dolore se premuto (ad esempio nel tentavivo di masticazione o anche solo a toccarlo), quindi immagino che ancora siano presenti dei batteri.
Ho provato anche a riprendere gli antibiotici per bocca ma senza risultato.
Mi chiedo se la procedura seguita sia stata corretta, se è ancora possibile salvare il dente e se questi batteri ancora presenti potrebbero causare danni peggiori, ad esempio intaccando l'osso.
Grazie
[#1]
Mi chiedo se la procedura seguita sia stata corretta,
= In genere, tranne situazioni particolari e di breve durata in cui e' necessario lasciare un drenaggio ( spurgo di pus dai canali per ascesso in corso) non si lascia mai il dente aperto (forellino) perche' finche' non e' ermeticamente chiuso (con medicazioni disinfettanti provvisorie) oppure definitivamente sigillato nei canali i batteri possono comunque penetrare , proliferare e non risolvere il problema.
se è ancora possibile salvare il dente: Probabilmente si , ma non conosciamo l'esatta situazione del dente
e se questi batteri ancora presenti potrebbero causare danni peggiori, ad esempio intaccando l'osso.
E' possibile che ora che il dente e' chiuso provvisoriamente ci possano essere ancora batteri nei canali ( antibiotico locale?)che possono giustificare la persistenza di una infiammazione nel periapice e quindi giustificare la dolenzia alla masticazione.
Certamente la cura canalare deve essere completata prima possibile per consentire la completa guarigione .
Cordiali saluti
= In genere, tranne situazioni particolari e di breve durata in cui e' necessario lasciare un drenaggio ( spurgo di pus dai canali per ascesso in corso) non si lascia mai il dente aperto (forellino) perche' finche' non e' ermeticamente chiuso (con medicazioni disinfettanti provvisorie) oppure definitivamente sigillato nei canali i batteri possono comunque penetrare , proliferare e non risolvere il problema.
se è ancora possibile salvare il dente: Probabilmente si , ma non conosciamo l'esatta situazione del dente
e se questi batteri ancora presenti potrebbero causare danni peggiori, ad esempio intaccando l'osso.
E' possibile che ora che il dente e' chiuso provvisoriamente ci possano essere ancora batteri nei canali ( antibiotico locale?)che possono giustificare la persistenza di una infiammazione nel periapice e quindi giustificare la dolenzia alla masticazione.
Certamente la cura canalare deve essere completata prima possibile per consentire la completa guarigione .
Cordiali saluti
Dr. Alessandro Cappelli
Medico Odontoiatra- Master in Chirurgia Orale e implantologia avanzata
www.studiodontoiatricocappelli.it
www.drcappelli.it
[#2]
solitamente si cerca di chiudere in una o comunque poche seduta un dente, ma ovviamente il collega ha dei problemi che nei denti necrotici talvolta vi possono essere
certamente è importante porsi l'obiettivo di "sterilizzare" sotto diga la camera ed i canali pulpari onde poter chiudere al più presto il dente
cordiali saluti
certamente è importante porsi l'obiettivo di "sterilizzare" sotto diga la camera ed i canali pulpari onde poter chiudere al più presto il dente
cordiali saluti
Finotti Marco
www.centromedicovesalio.it
[#3]
Utente
Buonasera e grazie per la Vostra solerte risposta.
Da quello che ho capito andrebbe rifatta la pulizia canalare di nuovo e poi chiuso il dente.
Oggi pomeriggio ne parlerò con il dentista.
Vorrei chiederVi un'informazione nel caso andasse estratto il dente.
Vorrei sapere se durante l'estrazione di un molare ci potrebbe essere una perdita di sangue così consistente, essondo io affetta dal morbo di Von Willebrand di tipo 1, da rendere impossibile effettuarla nello studio dentistico ma piuttosto presso una struttura ospedaliera.
Grazie
Da quello che ho capito andrebbe rifatta la pulizia canalare di nuovo e poi chiuso il dente.
Oggi pomeriggio ne parlerò con il dentista.
Vorrei chiederVi un'informazione nel caso andasse estratto il dente.
Vorrei sapere se durante l'estrazione di un molare ci potrebbe essere una perdita di sangue così consistente, essondo io affetta dal morbo di Von Willebrand di tipo 1, da rendere impossibile effettuarla nello studio dentistico ma piuttosto presso una struttura ospedaliera.
Grazie
[#4]
gentile paziente,
La malattia di Von Willebrand di tipo 1 ha una sintomatologia da lieve a grave e' comunque indicata una estrazione in ambiente protetto.
La pulpite gangrenosa della quale probabilmente il suo dente e' affetto genera una sintomatologia del tipo da lei ben rappresentato. Trattasi generalmente di germi anaerobi che in ambiente chiuso tendono a riprodursi e a formare gas, dando una sintomatologia dolorosa dopo 24-48ore.
Suggerisca al suo dentista di trattare il dente per 3 giorni consecutivi, con uso della diga ed una corretta strumentazione dei canali con ipoclorito.
Se il dente chiuso non manifesta piu' la sintomatologia ma persiste unicamente una lieve dolenzia allora vi e' stato un controllo dell' infezione e quindi e' possibile sigillare.
L' uso del laser puo' facilitare la pulizia dei canali.
Immagino infine che una radiografia diagnostica sia stata fatta: di base il dente ha 3 canali nel suo caso va attentamente valutata la presenza di ulteriori canali.
Un dente difficile ma curabile abbia fiducia.
Cordiali saluti.
La malattia di Von Willebrand di tipo 1 ha una sintomatologia da lieve a grave e' comunque indicata una estrazione in ambiente protetto.
La pulpite gangrenosa della quale probabilmente il suo dente e' affetto genera una sintomatologia del tipo da lei ben rappresentato. Trattasi generalmente di germi anaerobi che in ambiente chiuso tendono a riprodursi e a formare gas, dando una sintomatologia dolorosa dopo 24-48ore.
Suggerisca al suo dentista di trattare il dente per 3 giorni consecutivi, con uso della diga ed una corretta strumentazione dei canali con ipoclorito.
Se il dente chiuso non manifesta piu' la sintomatologia ma persiste unicamente una lieve dolenzia allora vi e' stato un controllo dell' infezione e quindi e' possibile sigillare.
L' uso del laser puo' facilitare la pulizia dei canali.
Immagino infine che una radiografia diagnostica sia stata fatta: di base il dente ha 3 canali nel suo caso va attentamente valutata la presenza di ulteriori canali.
Un dente difficile ma curabile abbia fiducia.
Cordiali saluti.
Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it
[#6]
Utente
Gentili Dottori
Grazie a tutti per la Vostra attenzione.
Proprio oggi sono tornata dal dentista e Lunedì avrebbe intenzione di riaprire, pulire nuovamente i canali e rimettere l'antibiotico all'interno degli stessi cercando però di arrivare più in profondità verso l'apice, creando (così mi ha descritto) delle sacche di antibiotico più vicine al punto in cui sembrerebbero essere presenti i batteri vedendo la radiografia.
A dire la verità oggi mi ha leggermente abbassato una punta del dente stesso che andava a toccare prima e creava compressione.
In questo momento sinceramente non ho dolore neanche "stringendo" i denti, però stamattina avevo anche preso una bustina di Voltfast.
Grazie ancora a tutti per i Vostri utili consigli.
Grazie a tutti per la Vostra attenzione.
Proprio oggi sono tornata dal dentista e Lunedì avrebbe intenzione di riaprire, pulire nuovamente i canali e rimettere l'antibiotico all'interno degli stessi cercando però di arrivare più in profondità verso l'apice, creando (così mi ha descritto) delle sacche di antibiotico più vicine al punto in cui sembrerebbero essere presenti i batteri vedendo la radiografia.
A dire la verità oggi mi ha leggermente abbassato una punta del dente stesso che andava a toccare prima e creava compressione.
In questo momento sinceramente non ho dolore neanche "stringendo" i denti, però stamattina avevo anche preso una bustina di Voltfast.
Grazie ancora a tutti per i Vostri utili consigli.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 27.6k visite dal 15/02/2012.
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