Ipercheratosi bocca
Salve,
premetto che non bevo alcolici, fumo 2 sigarette al giorno e soffro da diversi anni di bruxismo (acuitosi negli ultimi due).
Il mese scorso ho riportato delle lesioni alle guance interne della bocca, che sembrano riconducibili a morsicature da suzione.
Le lesioni sono decisamente migliorate negli ultimi 10 giorni, con dolore e bruciore pressochè passato, ma non ancora scomparse (linee biancastre e qualche area biancastra).
Il mio odontoiatra, che mi ha prescritto un bite, mi ha diagnosticato una ipercheratosi da trauma.
Ecco la mia domanda: è possibile distinguere in modo sicuro una ipercheratosi da trauma da altre forme di ipercheratosi o da leucopatie/lesioni precancerose? Le indicazioni ricevute sono esaustive o una biopsia e relativo esame istologico sarebbero comunque raccomandabili?
Mi scuso per l'approssimazione della descrizione e ringrazio in anticipo per i pareri che vorrete fornirmi.
premetto che non bevo alcolici, fumo 2 sigarette al giorno e soffro da diversi anni di bruxismo (acuitosi negli ultimi due).
Il mese scorso ho riportato delle lesioni alle guance interne della bocca, che sembrano riconducibili a morsicature da suzione.
Le lesioni sono decisamente migliorate negli ultimi 10 giorni, con dolore e bruciore pressochè passato, ma non ancora scomparse (linee biancastre e qualche area biancastra).
Il mio odontoiatra, che mi ha prescritto un bite, mi ha diagnosticato una ipercheratosi da trauma.
Ecco la mia domanda: è possibile distinguere in modo sicuro una ipercheratosi da trauma da altre forme di ipercheratosi o da leucopatie/lesioni precancerose? Le indicazioni ricevute sono esaustive o una biopsia e relativo esame istologico sarebbero comunque raccomandabili?
Mi scuso per l'approssimazione della descrizione e ringrazio in anticipo per i pareri che vorrete fornirmi.
[#1]
ua biopsia sicuramente è derimente ma le ipercheratosi come da lei accennato possono appunto avee diversa origine ma anche uguale evoluzione per cui la biopsia può sicuramente tranquillizzarla e solo questa le può dare la certezza di diagnosi ma poi è consigliabile monitorare nel tempo le formazioni
cordiali saluti
cordiali saluti
Finotti Marco
www.centromedicovesalio.it
[#2]
Utente
Grazie per la cortese risposta.
Resta per me la domanda in merito alle circostanze in cui è raccomandato procedere con una biopsia, immaginando che non sempre si proceda in tal senso di fronte ad ogni lesione traumatica della bocca che dovesse (o meno) poi evolvere in ipercheratosi. Il primo screening e la relativa decisione su come proseguire è corretto affidarla al proprio odontoiatra di fiducia o è raccomandabile consultare altri specialisti?
Un'ultima domanda: il periodo di circa 3-4 settimane per la guarigione spontanea delle lesioni decorre dalla rimozione della causa traumatizzante? (nel mio caso dall'impiego del bite).
Grazie per l'attenzione.
Resta per me la domanda in merito alle circostanze in cui è raccomandato procedere con una biopsia, immaginando che non sempre si proceda in tal senso di fronte ad ogni lesione traumatica della bocca che dovesse (o meno) poi evolvere in ipercheratosi. Il primo screening e la relativa decisione su come proseguire è corretto affidarla al proprio odontoiatra di fiducia o è raccomandabile consultare altri specialisti?
Un'ultima domanda: il periodo di circa 3-4 settimane per la guarigione spontanea delle lesioni decorre dalla rimozione della causa traumatizzante? (nel mio caso dall'impiego del bite).
Grazie per l'attenzione.
[#3]
chiaramente è il curante che valutato le lesioni per esperienza dirà se effettuare o meno le biopsie, cosa che anche lei può chiedere per sua tranquillitò
eliminata una causa traumatica la lesione solitamente sparisce nel giro di 10-155gg
cordiali saluti
eliminata una causa traumatica la lesione solitamente sparisce nel giro di 10-155gg
cordiali saluti
[#4]
Utente
Gentili dottori,
tra pochi giorni mi verrà consegnato il bite.
Il quadro clinico delle lesioni alla mucosa è parzialmente migliorato ma ancora presente, così come la ipercheratosi gengivale. Il mio odontoiatra mi ha detto che la guarigione è un percorso lungo e da valutare nei prossimi mesi (una sottile linea orizzontale lungo la guancia destra a metà tra l'arcata superiore e inferiore, ad esempio, è stata definita come "callo", che in teoria potrebbe anche rimanere a lungo). In sintesi non mi sono stati suggeriti approfondimenti stomatologici o istologici ma "paziente attesa".
Mi piacerebbe avere un Vs parere sulla prognosi delineata.
Grazie per la Vs consueta cortese attenzione.
tra pochi giorni mi verrà consegnato il bite.
Il quadro clinico delle lesioni alla mucosa è parzialmente migliorato ma ancora presente, così come la ipercheratosi gengivale. Il mio odontoiatra mi ha detto che la guarigione è un percorso lungo e da valutare nei prossimi mesi (una sottile linea orizzontale lungo la guancia destra a metà tra l'arcata superiore e inferiore, ad esempio, è stata definita come "callo", che in teoria potrebbe anche rimanere a lungo). In sintesi non mi sono stati suggeriti approfondimenti stomatologici o istologici ma "paziente attesa".
Mi piacerebbe avere un Vs parere sulla prognosi delineata.
Grazie per la Vs consueta cortese attenzione.
[#6]
Utente
Gentili dottori,
su indicazione del mio medico curante ho effettuato un check-up ematico (esame emocromocitometrico, VES, Proteina C reattiva, Esami enzimatici, Esami ematochimici, Elettroliti, Quadro Lipidico, Metabolismo del ferro, Protidogramma elettroforetico) e esame urine, dai quali sono emersi valori pienamente nella norma.
Il quadro clinico delle lesioni alla mucosa orale è sostanzialmente stabile/in lieve miglioramento e ho iniziato ad applicare il bite.
Il mio odontoiatra mi ha confermato la necessità di attendere ancora qualche tempo per valutare gli sviluppi e ha accennato alla possibilità che possa trattarsi di lichen planus, patologia che, mi ha informato, è tranquillamente curabile con terapie a base di corticosteroidi.
Ho letto diverse considerazioni sul lichen planus, sulla sua resilienza e su una sua possibile rivelazione di una situazione pre-cancerosa.
Qualora la diagnosi fosse confermata, è possibile/suggeribile procedere nel senso sopra indicato senza ricorrere anche a ulteriori analisi di laboratorio (ad es.biopsia)?
Grazie per la Vs consueta cortese attenzione.
su indicazione del mio medico curante ho effettuato un check-up ematico (esame emocromocitometrico, VES, Proteina C reattiva, Esami enzimatici, Esami ematochimici, Elettroliti, Quadro Lipidico, Metabolismo del ferro, Protidogramma elettroforetico) e esame urine, dai quali sono emersi valori pienamente nella norma.
Il quadro clinico delle lesioni alla mucosa orale è sostanzialmente stabile/in lieve miglioramento e ho iniziato ad applicare il bite.
Il mio odontoiatra mi ha confermato la necessità di attendere ancora qualche tempo per valutare gli sviluppi e ha accennato alla possibilità che possa trattarsi di lichen planus, patologia che, mi ha informato, è tranquillamente curabile con terapie a base di corticosteroidi.
Ho letto diverse considerazioni sul lichen planus, sulla sua resilienza e su una sua possibile rivelazione di una situazione pre-cancerosa.
Qualora la diagnosi fosse confermata, è possibile/suggeribile procedere nel senso sopra indicato senza ricorrere anche a ulteriori analisi di laboratorio (ad es.biopsia)?
Grazie per la Vs consueta cortese attenzione.
[#7]
Gentile paziente,
il lichen planus è una diagnosi altamente probabile tenuto conto del dolore iniziale poi scomparso e dall' evidenza di lesioni a tipo morsicatura.
Il lichen ha un andamento a remisione e riacutizzazione con un interperiodo variabile.
Se le caratteristiche della lesione non mutano, il suggerimento è quello di fotografare la lesione per averla in archivio, ed è possibile una semplice osservazione e rivalutazione con controlli nel tempo.
L'esito della biopsia spesso non è di certezza ma di compatibilità.
Cordiali saluti.
il lichen planus è una diagnosi altamente probabile tenuto conto del dolore iniziale poi scomparso e dall' evidenza di lesioni a tipo morsicatura.
Il lichen ha un andamento a remisione e riacutizzazione con un interperiodo variabile.
Se le caratteristiche della lesione non mutano, il suggerimento è quello di fotografare la lesione per averla in archivio, ed è possibile una semplice osservazione e rivalutazione con controlli nel tempo.
L'esito della biopsia spesso non è di certezza ma di compatibilità.
Cordiali saluti.
Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it
[#8]
Intervengo solo per aggiungere che agli esami ematochimici sarebbe stato interessante aggiungere i markers dell'epatite C in quanto c'è una frequente e documentata associazione tra l'infezione (anche infezioni pregresse e non più in fase attiva) e il lichen planus.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
[#9]
Utente
Gentili dottori, mille grazie per le vostre pronte e cortesi risposte.
A questo punto chiedo il Vs parere su quale sia il medico specialista più indicato per trattare in modo organico (dall'esame obiettivo a quelli di laboratorio - dall'epatite C all'eventuale biopsia con relativo esame istologico, altro...) il tema di base delle lesioni insorte in prevalenza nelle guance nel mese di dicembre (poi migliorate e ora stabili).
Al momento lo specialista che mi sta seguendo è il mio odontoiatra, che come vi ho accennato suggerisce di attendere gli sviluppi del caso per qualche tempo, tenendo conto anche dell'iniziata applicazione del bite pochi giorni fa.
A Vs parere diagnosi, prognosi e relativa eventuale terapia sono temi di pertinenza odontoiatrica o dovrei rivolgermi ad un altro specialista? Se si a chi? (dermatologo, patologo orale, ...?).
Vi ringrazio in anticipo per la Vs consueta attenzione e cortesia.
A questo punto chiedo il Vs parere su quale sia il medico specialista più indicato per trattare in modo organico (dall'esame obiettivo a quelli di laboratorio - dall'epatite C all'eventuale biopsia con relativo esame istologico, altro...) il tema di base delle lesioni insorte in prevalenza nelle guance nel mese di dicembre (poi migliorate e ora stabili).
Al momento lo specialista che mi sta seguendo è il mio odontoiatra, che come vi ho accennato suggerisce di attendere gli sviluppi del caso per qualche tempo, tenendo conto anche dell'iniziata applicazione del bite pochi giorni fa.
A Vs parere diagnosi, prognosi e relativa eventuale terapia sono temi di pertinenza odontoiatrica o dovrei rivolgermi ad un altro specialista? Se si a chi? (dermatologo, patologo orale, ...?).
Vi ringrazio in anticipo per la Vs consueta attenzione e cortesia.
[#10]
"A Vs parere diagnosi, prognosi e relativa eventuale terapia sono temi di pertinenza odontoiatrica..?" Dipende da quelle che sono le competenze del suo odontoiatra? La patologia orale è una disciplina odontoiatrica pertanto patologo orale è l'odontoiatra che si occupi anche di patologia orale. Non possiamo sapere se il suo odontoiatra ha dimistichezza in tale campo. Se ha dei dubbi si rivolga ad un dermatologo o consulti il reparto di clinica odontostomatologica o patologia orale della Clinica odontoiatrica Universitaria a lei più vicina. Lì sicuramente riceverà un indirizzo diagnostico.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#11]
Utente
Gentili dottori, vi scrivo per un aggiornamento e per un Vs parere.
A completamento degli esami ematochimici di base sopra menzionati ho eseguito anche l'esame dei markers dell'epatite C, B e A, risultati tutti negativi.
Nell'ultima visita di controllo, il mio odontoiatra ha rilevato miglioramenti strutturali-muscolari nell'utilizzo del bite nell'arcata superiore e ha sottolineato come la situazione ipercheratosica, pur ancora presente ma non sia più associata ad uno stadio infiammatorio come nelle settimane scorse.
A questo punto mi ha anticipato che nel prossimo controllo periodico, se la situazione iperchertosica rimarrà stabile e tranquilla è inquadrabile come "callosità" residua da trauma, da non trattare ulteriormente. In caso di stadio infiammatorio in corso, invece, si procederà con un ciclo di terapia cortisonica.
Vorrei chiedere un Vs parere su questa "callosità" residua (da non trattare ulteriormente e eventualmente osservarne nel tempo eventuali evoluzioni), nonchè sul ciclo di terapia cortisonica. Ritenete raccomandabile associare ai controlli in corso un consulto specialistico da un dermatologo?
Come sempre Vi ringrazio in anticipo per la Vs consueta attenzione e cortesia.
A completamento degli esami ematochimici di base sopra menzionati ho eseguito anche l'esame dei markers dell'epatite C, B e A, risultati tutti negativi.
Nell'ultima visita di controllo, il mio odontoiatra ha rilevato miglioramenti strutturali-muscolari nell'utilizzo del bite nell'arcata superiore e ha sottolineato come la situazione ipercheratosica, pur ancora presente ma non sia più associata ad uno stadio infiammatorio come nelle settimane scorse.
A questo punto mi ha anticipato che nel prossimo controllo periodico, se la situazione iperchertosica rimarrà stabile e tranquilla è inquadrabile come "callosità" residua da trauma, da non trattare ulteriormente. In caso di stadio infiammatorio in corso, invece, si procederà con un ciclo di terapia cortisonica.
Vorrei chiedere un Vs parere su questa "callosità" residua (da non trattare ulteriormente e eventualmente osservarne nel tempo eventuali evoluzioni), nonchè sul ciclo di terapia cortisonica. Ritenete raccomandabile associare ai controlli in corso un consulto specialistico da un dermatologo?
Come sempre Vi ringrazio in anticipo per la Vs consueta attenzione e cortesia.
[#13]
Gentile paziente,
la diagnosi di certezza, che rimane di primaria importanza prevede una biopsia ed un esame istologico. La terapia con cortisone teoricamente può funzionare in diverse condizioni cliniche ed andrebbe monitorato il trattamento verificarndone gli esiti.
Cordiali saluti
la diagnosi di certezza, che rimane di primaria importanza prevede una biopsia ed un esame istologico. La terapia con cortisone teoricamente può funzionare in diverse condizioni cliniche ed andrebbe monitorato il trattamento verificarndone gli esiti.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 22k visite dal 23/01/2012.
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