Impianto un po dolente
gentili dottori mi chiamo francesco. cerco il vostro aiuto in quanto il 17 di ottobre 2011 mi e stato messo un impianto a carico immediato. premetto che dopo l'anestesia per tale impianto non ho accusato nulla, nessun fastidio.dopo circa 5 giorni e cominciato un po di dolore via via piu' intenso. il mio dentista mi aveva diagnosticato una alveolite che mi ha curato benissimo. ad oggi l'impianto non fa male, non sento alcun fastidio, le gengiva non fa male, ma quando tocco col dito la vite ed esercito un po di pressione sento un po di dolore. attualmente non ho provvisorio . la vite e' posizionata nella mandibola, e deve supportare il penultimo molare. sono passati circa 3 mesi dall'impianto. secondo la vostra esperienza il fastidio alla pressione e normale visto ancora il poco tempo dell'impianto? vi prego di rispondermi, confido nella vostra esperienza e sarebbe per me di grande sollievo visto la fobia immensa che nutro per i dentisti. non vorrei tornare a staccare l'impianto, sarebbe per me una tragedia immane, per la paura che ho . grazie di cuore a tutti.
[#1]
Purtroppo le devo dire che se a distanza di tre mesi dall'inserimento dell'impianto sente dolore alla p ressione c'e' una alta probabilita' di fallimento nella osteointegrazione dell'impianto stesso.
Un impianto bene osteointegrato non fa' mai male.
Inoltre il fatto che abbia avuto una alveolite dopo l'inserimento dell'impianto e' una ulteriore conferma che qualcosa non e' andato bene nelle primissime e piu' delicate fasi della osteintegrazione dell'impianto.
Alveolite = sepsi = batteri e quindi inquinamento batterico della vite implantare = non possibilita' di osteointegrazione.
Spero di sbagliarmi ma credo che sia proprio cosi.
Senta comunque il parere degli altri colleghi che seguiranno.
Cordiali saluti
Un impianto bene osteointegrato non fa' mai male.
Inoltre il fatto che abbia avuto una alveolite dopo l'inserimento dell'impianto e' una ulteriore conferma che qualcosa non e' andato bene nelle primissime e piu' delicate fasi della osteintegrazione dell'impianto.
Alveolite = sepsi = batteri e quindi inquinamento batterico della vite implantare = non possibilita' di osteointegrazione.
Spero di sbagliarmi ma credo che sia proprio cosi.
Senta comunque il parere degli altri colleghi che seguiranno.
Cordiali saluti
Dr. Alessandro Cappelli
Medico Odontoiatra- Master in Chirurgia Orale e implantologia avanzata
www.studiodontoiatricocappelli.it
www.drcappelli.it
[#2]
L'analisi del collega e' purtroppo per lei molto esatta. D'altra parte la mancata osteointegrazione, che va oggettivata da visita ed indagine radiologica, prevede per lei la rimozione dell'impianto e l' eventuale contestuale reimpianto: se cosi fosse il disagio per lei sarebbe minimo e dopo un tempo di attesa avra' la sicurezza di lunga durata dell' impianto messo.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it
[#5]
L'ipotesi espressa dai colleghi è verosimilmente la più probabile.
Va detto che esiste anche la possibilità che si sia svitata (se di impianto a connessione avvitata stiamo parlando),o si stia svitando, la componentistica protesica. Il micro-gap (lo spazio che si viene a creare) tra impianto e moncone protesico favorisce l'accumulo di batteri che potrebbero rendersi responsabili di infiammazioni localizzate (mucosite) anche associate a sintomatologia dolorosa o comunque a fastidio. In tal caso son però di solito presenti altri segni quali arrossamento e sanguinamento gengivale e mobilità della corona protesica.
Di certo la visita odontoiatrica consentirà di far chiarezza e di trovare la giusta soluzione.
Cordiali saluti
Va detto che esiste anche la possibilità che si sia svitata (se di impianto a connessione avvitata stiamo parlando),o si stia svitando, la componentistica protesica. Il micro-gap (lo spazio che si viene a creare) tra impianto e moncone protesico favorisce l'accumulo di batteri che potrebbero rendersi responsabili di infiammazioni localizzate (mucosite) anche associate a sintomatologia dolorosa o comunque a fastidio. In tal caso son però di solito presenti altri segni quali arrossamento e sanguinamento gengivale e mobilità della corona protesica.
Di certo la visita odontoiatrica consentirà di far chiarezza e di trovare la giusta soluzione.
Cordiali saluti
Dr. Enzo Di Iorio
Chirurgo Odontoiatra specialista
enzodiiorio@hotmail.it
[#6]
Per una maggiore chiarezza anche nelle risposte, potrebbe descrivere in modo chiaro come si trova il suo impianto in bocca:
1) presenta la vite tappo affiorante la gengiva
2) presenta la vite di guarigione che si eleva di pochi millimetri sulla gengiva
3) presenta un moncone (improbabile...)
Grazie
1) presenta la vite tappo affiorante la gengiva
2) presenta la vite di guarigione che si eleva di pochi millimetri sulla gengiva
3) presenta un moncone (improbabile...)
Grazie
Dr.Oscar G.ppe Muraca
La risposta ha carattere puramente informativo.
[#8]
Possibile che si sia svitata la vite di guarigione, ma può essere anche che sia fallito l'impianto.
Per chiarezza a carico immediato si definisce un impianto in cui viene inserita anche la componente protesica moncone e corona contestualmente (entro 24-48 ore) all'inserimento implantare. Nel suo caso la componente protesica non c'è ancora dunque non è un impianto a carico immediato.
Se l'impianto è stato lasciato guarire inserendo la vite di guarigione che affiora dalla gengiva parliamo di impianto transmucoso (da distinguere dagli impianti a guarigione sottomucosa che necessitano di un secondo piccolo intervento per la riapertura),
se è stato inserito subito dopo l'estrazione dentaria parliamo di impianto immediato post-estrattivo.
Comunque senza la componente protesica, ancorchè provvisoria, non si può parlare di impianto a carico immediato.
Saluti
Per chiarezza a carico immediato si definisce un impianto in cui viene inserita anche la componente protesica moncone e corona contestualmente (entro 24-48 ore) all'inserimento implantare. Nel suo caso la componente protesica non c'è ancora dunque non è un impianto a carico immediato.
Se l'impianto è stato lasciato guarire inserendo la vite di guarigione che affiora dalla gengiva parliamo di impianto transmucoso (da distinguere dagli impianti a guarigione sottomucosa che necessitano di un secondo piccolo intervento per la riapertura),
se è stato inserito subito dopo l'estrazione dentaria parliamo di impianto immediato post-estrattivo.
Comunque senza la componente protesica, ancorchè provvisoria, non si può parlare di impianto a carico immediato.
Saluti
[#9]
Utente
chiedo scusa se non ho scritto correttamente, ma non conosco bene i termini che voi dottori usate. come dice il dottore enzo di iorio io ho subito un impianto immediato post estrattivo. il mio dentista ha estratto un molare in pessime condizioni e subito dopo ha messo l'impianto. il tutto in circa 20 minuti. ammesso come dite che si sia svitata la vite di guarigione cosa devo fare? vi ringrazio per le vostre risposte che denotano tanta professionalita' grazie.
[#13]
Utente
dottori buongiorno. stamattina mi sono recato dal mio dentista per dirgli il mio problema, ossia che la vite di guarigione si muove in modo meno che millimetrico con un po di fastidio. premesso che il mio e' stato un impianto messo subito dopo estrazione di un molare inferiore fatto il 18 di ottobre 2011.detto questo il dott. mi ha tolto la vite di guarigione e non ha riscontrato nulla di anomalo a livello di infiammazione o infezione, la gengiva e sana,rosea,esente da dolore al tatto, ma mi ha detto che ancora l'osteointegrazione non si e' formata del tutto a causa sicuramente di movimenti inconsci da me causati: mangiarci sopra, movimenti continui con lingua sulla vite di guarigione. devo dare atto che tutto cio' e verita' poiche' la vite di guarigione essendo di poco rialzata dalla gengiva mi reca un lievissimo fastidio da corpo estraneo, ma niente di piu'. la vite vera quella che sta dentro l'osso dice che ha movimenti quasi nulli, ma presenti dovuti alla mancata osteointegrazione totale. le terapia datami e' la seguente: non toccare ne con la lingua, ne durante la masticazione la vite di guarigione per altri due mesi circa e poi recarmi per altro controllo.
secondo la vostra esperienza tutto cio' che mi e' stato detto, corrisponde a verita? l'osteointegrazione e soggettiva oppure e' un processo standard per tutti?
secondo la vostra esperienza tutto cio' che mi e' stato detto, corrisponde a verita? l'osteointegrazione e soggettiva oppure e' un processo standard per tutti?
[#14]
Vedo che la mia ipotesi iniziale era corretta.
Se dopo tre mesi il suo stesso dentista parla di osteintegrazione non completa vuole dire che l'osteointegrazione non c'e' o e' minima e comunque insufficiente.
Non sara' certo aspettare ancora che fara' aumentare l'osteointegrazione.
Come le dicevo , dopo tre mesi i giochi sono fatti nel senso che se non si e' osteintegrato ora non lo sara' mai piu'.
Attendere non potra' farle male ma non risolve niente .
"l'osteointegrazione e'soggettiva oppure e' un processo standard per tutti?"
NO , non e' soggettiva ed e' un meccanismo biologico uguale per tutti .
Purtroppo l'alveolite che lei riferisce nei giorni successivi all'intervento ha compromesso questa possibilita'.
Cordiali saluti
Se dopo tre mesi il suo stesso dentista parla di osteintegrazione non completa vuole dire che l'osteointegrazione non c'e' o e' minima e comunque insufficiente.
Non sara' certo aspettare ancora che fara' aumentare l'osteointegrazione.
Come le dicevo , dopo tre mesi i giochi sono fatti nel senso che se non si e' osteintegrato ora non lo sara' mai piu'.
Attendere non potra' farle male ma non risolve niente .
"l'osteointegrazione e'soggettiva oppure e' un processo standard per tutti?"
NO , non e' soggettiva ed e' un meccanismo biologico uguale per tutti .
Purtroppo l'alveolite che lei riferisce nei giorni successivi all'intervento ha compromesso questa possibilita'.
Cordiali saluti
[#17]
Gentile paziente,
ad integrazione di quanto detto, come il suo dentista saprà, la possibilità di inserire una protesi con un materiale morbido quale la resina può in certe condizioni completare il processo di osteointegrazione, in assenza di dolore manifesto.
Attendere ancora non avrebbe senso, mentre la possibilità sopramenzionata può dare l'ultima indicazione prima dell'eventuale rimozione dell'impianto.
La reimplantazione, se le condizioni lo consentono è ancora possibile.
Cordiali saluti.
ad integrazione di quanto detto, come il suo dentista saprà, la possibilità di inserire una protesi con un materiale morbido quale la resina può in certe condizioni completare il processo di osteointegrazione, in assenza di dolore manifesto.
Attendere ancora non avrebbe senso, mentre la possibilità sopramenzionata può dare l'ultima indicazione prima dell'eventuale rimozione dell'impianto.
La reimplantazione, se le condizioni lo consentono è ancora possibile.
Cordiali saluti.
[#18]
Utente
gentili dottori in seguito alle vostre risposte, ho cominciato a sospettare della non sufficiente esperienza implatologica del mio dentista, e mi sono recato in un altro studio per un consulto aggiuntivo. quando ho raccontato cio' che mi e' successo, a questo dottore, con molto tatto, mi ha detto codeste parole: arte con arte e pecore al lupo! in poche parole ha confermato cio' di cui voi avete detto da subito, l'impianto non si osteointegrera' piu', in quanto contaminato da fattori infettivi nelle primissime fasi dell'intervento. venerdi andro' ad estrarre l'impianto e speriamo che la prossima volta l'impianto andra' a buon fine. e poi ho notato che questo dottore, e' un po restio agli impianti post estrattivi, in quanto dice che l'indice di fallimmento di tali impianti e' molto piu' alta di impianti non post estrattivi. aggiunge che tali fallimenti aumenterebbero se gli impianti andrebbero caricati negli alveoli dove risiedono denti devitalizzati da tempo. secondo voi dice il vero? grazie.
[#19]
Gentile utente, il discorso è articolato e non si può di certo esaurire nelle poche righe di una risposta ad un consulto.
In linea di massima le dico che la letteratura scientifica internazionale e l'esperienza clinica dimostrano che impianti post-estrattivi ed impianti in un sito guarito hanno la stessa percentuale di successo, quindi non è vero che i post-estrattivi falliscono di più.
Per ottenere il successo vanno rispettati alcuni pre-requisiti indispensabili, uno di questi ad esempio è la stabilità primaria (il fatto che l'impianto non si muova al momento del suo inserimento) e in un impianto post-estrattivo ad esempio può essere un pò più difficile raggiungere la stabilità primaria.
In un impianto post-estrattivo, ancora, può essere più difficile suturare e chiudere i tessuti molli per far guarire l'impianto in maniera sommersa ed un impianto che guarisce sommerso è meno influenzabile dall'azione dei batteri presenti nel cavo orale o dai traumatismi che, nella guarigione transmucosa, in qualche modo si possono ripercuotere (ma non è detto che lo facciano) attraverso la vite di guarigione anche sull'impianto.
Poi c'è il discorso della carica batterica del dente che si va ad estrarre, è ovvio che il sito che si va a implantare non deve presentare una infezione in fase acuta con presenza ad esempio di pus, ma si è visto che reazioni infiammatorie croniche (granulomi) presenti sul dente che viene estratto e sostituito da un impianto non peggiorano la prognosi.
In conclusione l'impianto post-estrattivo va benissimo come l'impianto nel sito guarito, (per alcuni aspetti anzi quando si può è da preferire) ma richiede quel minimo di esperienza chirurgica in più da parte dell'operatore.
Cordiali saluti ed in bocca al lupo
In linea di massima le dico che la letteratura scientifica internazionale e l'esperienza clinica dimostrano che impianti post-estrattivi ed impianti in un sito guarito hanno la stessa percentuale di successo, quindi non è vero che i post-estrattivi falliscono di più.
Per ottenere il successo vanno rispettati alcuni pre-requisiti indispensabili, uno di questi ad esempio è la stabilità primaria (il fatto che l'impianto non si muova al momento del suo inserimento) e in un impianto post-estrattivo ad esempio può essere un pò più difficile raggiungere la stabilità primaria.
In un impianto post-estrattivo, ancora, può essere più difficile suturare e chiudere i tessuti molli per far guarire l'impianto in maniera sommersa ed un impianto che guarisce sommerso è meno influenzabile dall'azione dei batteri presenti nel cavo orale o dai traumatismi che, nella guarigione transmucosa, in qualche modo si possono ripercuotere (ma non è detto che lo facciano) attraverso la vite di guarigione anche sull'impianto.
Poi c'è il discorso della carica batterica del dente che si va ad estrarre, è ovvio che il sito che si va a implantare non deve presentare una infezione in fase acuta con presenza ad esempio di pus, ma si è visto che reazioni infiammatorie croniche (granulomi) presenti sul dente che viene estratto e sostituito da un impianto non peggiorano la prognosi.
In conclusione l'impianto post-estrattivo va benissimo come l'impianto nel sito guarito, (per alcuni aspetti anzi quando si può è da preferire) ma richiede quel minimo di esperienza chirurgica in più da parte dell'operatore.
Cordiali saluti ed in bocca al lupo
[#20]
Utente
gentili dottori, buongiorno. oggi ho estratto l'impianto,e tanta altra roba, vi spiego quale roba. innanzitutto e vero che ci sono dentisti e dentisti. quest'ultimo dottore oltre ad essere molto srupoloso, a mio avviso, mi ha fatto un'anestesia talmente perfetta che ci si poteva ballare sopra l'impianto che non si avvertiva nulla, e questa e cosa non di poco, anzi penso non sentire dolore sia di primaria importanza. mi ha fatto l'anestesia in fondo la guancia, la prima volta che vedo una cosa del genere,comunque vi dico cosa ha tirato fuori dopo l'impianto. la vite e' fuoriuscita immediatamente senza alcuna forza, e dal sito dell'estrazione e' fuoriuscito della sostanza marrone male odorante e in quantita' abbastanza elevata. il dottore ha detto che si tratta di tessuto osseo fibroso infetto, fortunatamente preso in tempo, previa infezione ossea abbastanza importante. ha raschiato l'alveolo tanto fino a completa asportazione di tutte le impurita', ha lavato e disinfettato il sito e poi ha messo una sostanza che non ricordo il nome, comunque serve a riformarsi l'osso perche l'infezione aveva gia' danneggiato parecchio osso esistente. ora vorrei porre una domanda? potrei rimettere l'impianto nello stesso punto dopo la formazione dell'osso? pensate possa nascere complicazione utilizzando lo stesso punto dell'impianto estratto? grazie.
[#21]
IL collega che ha rimosso l'impianto ha fatto quello che era corretto fare .
A questo punto la sua domanda :"
potrei rimettere l'impianto nello stesso punto dopo la formazione dell'osso?
Puo' avere solo come risposta Dipende : nel senso che dipende dalla forma e dalla ampiezza del difetto che e' residuato dopo l'estrazione. Comunque generalmente con tecniche chirurgiche di rigenerazione ossea si riesce a colmare il difeto ed ad inserire un nuovo impianto .
pensate possa nascere complicazione utilizzando lo stesso punto dell'impianto estratto?
No !
Cordiali saluti
A questo punto la sua domanda :"
potrei rimettere l'impianto nello stesso punto dopo la formazione dell'osso?
Puo' avere solo come risposta Dipende : nel senso che dipende dalla forma e dalla ampiezza del difetto che e' residuato dopo l'estrazione. Comunque generalmente con tecniche chirurgiche di rigenerazione ossea si riesce a colmare il difeto ed ad inserire un nuovo impianto .
pensate possa nascere complicazione utilizzando lo stesso punto dell'impianto estratto?
No !
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 21 risposte e 56.3k visite dal 19/01/2012.
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