Trapianto di gengiva attorno a impianto
Egregi dottori, mi rivolgo a voi per un chiarimento su una questione che mi preoccupa. Una decina di anni fa ho effettuato un impianto di 3 denti nell'arcata superiore sinistra: premolare e due molari. Tutto bene, tant'è che negli anni ne ho effettuati altri due. Adesso, appunto a distanza di tempo, la gengiva ( che fin da giovane è stata il punto debole della mia bocca), malgrado i controlli, l'igiene e la detartrasi semestrale, si sta ritirando e quasi mettendo in evidenza i perni. Il dentista ha ipotizzato un trapianto(?) di gengiva da prelevarsi non ho ben capito da dove. Dovendomi però assentare dall'Italia per due mesi, la questione è stata rimandata al mio rientro. Gradirei avere un vostro parere sulla fattibilità di questa tecnica, sui tempi di guarigione, sul dolore e su quant'altro vogliate dirmi. Vi ringrazio in anticipo per la cortesia e la continua disponibilità in aiuto a noi pazienti a volte un po' ipocondriaci. Distinti saluti.
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e' un intervento di chirurgia gengivale che ha lo scopo di creare un tessuto attorno ai suoi impianti piu' stabile e quindi meno soggetto a infiammazioni.il prelievo viene eseguito dal palato , i disagi sono ridotti,e' un ottimo investimento per garantire la durata degli impianti.proceda senza timori. cordiali saluti
Dr. Pierluca Bellavia
www.studiobellavia.com
[#3]
Innanzitutto ci manca un dato importante, ovvero se vi sia infiammazione gengivale attorno ai perni scoperti o meno.
Inoltre ci manca un altro dato, cioè se quello scoperto è il perno moncone implantare (abutment) o il corpo dell'impianto.
Nel caso fosse il corpo dell'impianto occorrerebbe sapere se si tratta di un impianto in un pezzo solo o bicomponente, e nel caso fosse in un pezzo solo se si tratta di un impianto a collo stretto e liscio (tipico della scuola italiana) o a collo largo.
Per ultimo ma non meno importante è sapere se ci sono segni di infiammazione attorno all'impianto o qualche altro sintomo.
Senza questi dati è impossibile per chiunque fornirle delle informazioni che abbiano un senso concreto per il suo specifico caso.
Gli impianti sono diversi l'uno dall'altro.
Se si tratta di impianti con il colletto liscio, la scopertura di una parte di questo colletto potrebbe essere totalmente ininfluente.
Se invece è scoperta una parte di spira dell'impianto o una parte "ruvida", per verosimile perdita ossea, la situazione è diversa.
CONTROPRODUCENTE sarebbe, in questo caso, l'innesto gengivale che le è stato proposto.
UTILE l'innesto invece nel caso che lei fosse carente di gengiva aderente (quella più biancastra), e solo se la parte visibile dell'impianto fosse liscia.
LO SCOPO non sarebbe comunque quello della ricopertura dell'impianto, ma solo quello della creazione di uno strato più resistente di gengiva.
Inoltre ci manca un altro dato, cioè se quello scoperto è il perno moncone implantare (abutment) o il corpo dell'impianto.
Nel caso fosse il corpo dell'impianto occorrerebbe sapere se si tratta di un impianto in un pezzo solo o bicomponente, e nel caso fosse in un pezzo solo se si tratta di un impianto a collo stretto e liscio (tipico della scuola italiana) o a collo largo.
Per ultimo ma non meno importante è sapere se ci sono segni di infiammazione attorno all'impianto o qualche altro sintomo.
Senza questi dati è impossibile per chiunque fornirle delle informazioni che abbiano un senso concreto per il suo specifico caso.
Gli impianti sono diversi l'uno dall'altro.
Se si tratta di impianti con il colletto liscio, la scopertura di una parte di questo colletto potrebbe essere totalmente ininfluente.
Se invece è scoperta una parte di spira dell'impianto o una parte "ruvida", per verosimile perdita ossea, la situazione è diversa.
CONTROPRODUCENTE sarebbe, in questo caso, l'innesto gengivale che le è stato proposto.
UTILE l'innesto invece nel caso che lei fosse carente di gengiva aderente (quella più biancastra), e solo se la parte visibile dell'impianto fosse liscia.
LO SCOPO non sarebbe comunque quello della ricopertura dell'impianto, ma solo quello della creazione di uno strato più resistente di gengiva.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
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Ex utente
egregio dott. Formentelli, la ringrazio per l'esauriente e competente risposta e mi scuso per il ritardo con cui mi faccio viva, ma essendo all'estero non ho sovente la possibilità di leggere la posta. Spero che il mio dentista, titolare di una clinica odontoiatrica nell'Astigiano, sia al corrente di quanto da lei elencato. La ringrazio ancora e saluto cordialmente.
[#5]
Suppongo che il suo odontoiatra sia in grado di fare una esatta diagnosi parodontale! Per quanto riguarda l'altro aspetto non dico si tratti di intervento di routine ma per un parodontologo è cosa semplice; non si preoccupi. Invece, come giustamente ricordato dal collega Formentelli, cosa importante è capire il motivo della recessione ed eliminarlo in modo da non incorrere in spiacevoli insuccessi.
Cordialmente
Cordialmente
Dr.Oscar G.ppe Muraca
La risposta ha carattere puramente informativo.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4k visite dal 19/11/2011.
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