Bonviva 150mg e trattamento dentistico
Buongiorno,
mia madre (55 anni) assume ogni mese una compressa di Bonviva 150mg (acido ibandronico) da circa un anno.
Ora ha la necessità di effettuare dei trattamenti dentistici: rifare degli impianti dell'arcata superiore.
Ha provato a chiedere consulti a diversi medici e dentisti, ma tutti dicono che effettuare dei lavori durante l'assunzione di questo farmaco è pericoloso.
Cosa può fare ci sono dei trattamenti alternativi?
Grazie
mia madre (55 anni) assume ogni mese una compressa di Bonviva 150mg (acido ibandronico) da circa un anno.
Ora ha la necessità di effettuare dei trattamenti dentistici: rifare degli impianti dell'arcata superiore.
Ha provato a chiedere consulti a diversi medici e dentisti, ma tutti dicono che effettuare dei lavori durante l'assunzione di questo farmaco è pericoloso.
Cosa può fare ci sono dei trattamenti alternativi?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
La osteonecrosi dei mascellari segnalata durante il trattamento con bifosfonati (è la categoria alla quale appartiene il farmaco che sua mamma assume) ha notevolmente allarmato la classe odontoiatrica.
Attualmente i dati disponibili indicano che il rischio è:
-Elevato in pazienti portatori di tumore e in pazienti che assumono i bifosfonati per via endovenosa.
-Basso (1 caso ogni 2260 pazienti in cura col farmaco) in pazienti che l' assumono oralmente secondo l'ADA (American Dental Association)
Quest'ultima ha peraltro stilato delle linee guida per le terapie chiurgiche ed implantologiche in ambito odontoiatrico per ridurre ulteriormente il rischio, ad esempio -igiene orale -evitare il fumo -valutazione diabetologica -regolari controlli -sospensione programmata col medico del farmaco durante le cure.
Le suggerisco di avere un parere presso un centro universitario od ambiente ospedaliero.
La osteonecrosi dei mascellari segnalata durante il trattamento con bifosfonati (è la categoria alla quale appartiene il farmaco che sua mamma assume) ha notevolmente allarmato la classe odontoiatrica.
Attualmente i dati disponibili indicano che il rischio è:
-Elevato in pazienti portatori di tumore e in pazienti che assumono i bifosfonati per via endovenosa.
-Basso (1 caso ogni 2260 pazienti in cura col farmaco) in pazienti che l' assumono oralmente secondo l'ADA (American Dental Association)
Quest'ultima ha peraltro stilato delle linee guida per le terapie chiurgiche ed implantologiche in ambito odontoiatrico per ridurre ulteriormente il rischio, ad esempio -igiene orale -evitare il fumo -valutazione diabetologica -regolari controlli -sospensione programmata col medico del farmaco durante le cure.
Le suggerisco di avere un parere presso un centro universitario od ambiente ospedaliero.
Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it
[#2]
Il rischio dell'osteonecrosi è decisamente molto basso per il tipo di farmaco, i suoi dosaggi, il tempo di assunzione, e la localizzazione della zona da trattare (arcata superiore).
Necessita, in sostanza, di una copertura antibiotica più prolungata del normale, ed una tecnica operativa che minimizzi il traumatismo.
L'implantologo che sceglierà di prenderla in cura conoscerà sicuramente queste tecniche, effettuabili routinariamente anche in una struttura privata.
Necessita, in sostanza, di una copertura antibiotica più prolungata del normale, ed una tecnica operativa che minimizzi il traumatismo.
L'implantologo che sceglierà di prenderla in cura conoscerà sicuramente queste tecniche, effettuabili routinariamente anche in una struttura privata.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 10.5k visite dal 12/08/2011.
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