Morso profondo corretto male?

Carissimi,
vi scrivo per un problema abbastanza complesso (almeno per me), e vi prego dunque di perdonarmi la prolissità. Premetto, ovviamente, che non sono alla ricerca di una impossibile diagnosi telematica, ma di qualche consiglio per affrontare più coscienziosamente, con più ampia prospettiva di vedute, le prossime visite odontoiatriche e gnatologiche e magari chirurgiche che mi accingo ad affrontare.
Andiamo con ordine. Sono stato affetto, in età infantile, puberale e adolescenziale, e da adulto, da problemi di respirazione, con relativi problemi di mal di gola e raffreddore almeno 3-4 volte l’anno e i seni nasali congestionati per tutta la stagione autunnale e invernale. Mi operai a tonsille e adenoidi a circa 5-6 anni migliorando lievemente, e feci terapie di aerosol e inalazioni varie. Non intrapresi nessun trattamento ortodontico preventivo (pensate, un dentista disse a mia madre che non era il caso, e che “gli apparecchi ormai li mettono anche a chi non ne ha bisogno”). A 18 anni (ora ne ho 26), ci si accorse in famiglia che ridendo scoprivo un centimetro di gengiva e avevo gli incisivi superiori accavallati, e l’arcata inferiore era poco sviluppata. Avevo e ho tuttora (ma di questo me ne sono accorto qualche settimana fa, documentandomi) la struttura fisica che SECONDO ALCUNE SCUOLE è tipica del respiratore orale: faccia lunga, naso bitorzoluto, iposviluppo mandibolare, collo protruso, con concomitante iperlordosi lombare, pectus excavatum, ecc.
Un ortodonzista della mia cittadina mi diagnosticò un morso profondo e mi prese dunque in cura per tre lunghi anni, dai 18 ai 21), adottando una tecnica, a quanto pare, ben nota ma da più parti contestata: estrazione nell’arcata superiore di due premolari sani (e dei denti del giudizio che stavano spuntando) e di due denti da latte inferiori (la cui presenza, secondo lui, era strettamente legata all’iposviluppo mandibolare). Nell’arcata inferiore furono lasciati i denti del giudizio (ora non ricordo se furono addirittura estratti anche due ulteriori denti nell’arcata inferiore). Apparecchio fisso sopra e sotto con elastici tra le due arcate per avvicinarle e trazione extra-orale (il famigerato “baffo”) da portare la notte per tirare indietro la maxilla. Alla fine del trattamento il dentista era contento dell’occlusione ottenuta. Aggiungo, e SOLO PER LA CRONACA, che in concomitanza con l’estrazione e l’inizio del trattamento ho avuto un insorgenza subitanea di miopia e astigmatismo (ai 18, per la patente, leggevo 10/10) ora mi mancano 2.75 diottrie a entrambi gli occhi con un cheratocono primo stadio all’occhio destro).
Nei 4 anni successivi non mi preoccupai più dei miei denti e dei miei mascellari, ma mi recai da diversi otorini per risolvere il problema respiratorio (ho addirittura problemi a gonfiare un palloncino). Essi mi diagnosticavano puntualmente ipertrofia dei turbinati e deviazione del setto, ma nessuno mi ha mai incoraggiato con decisione ad esami più accurati o ad operarmi, perché evidentemente non ritenevano tali anomalie tanto gravi.
Qualche mese fa, avendo del tempo libero, soffrendo le difficoltà respiratorie e un certo disadattamento rispetto al mio aspetto fisico (il terzo inferiore del volto decisamente indietro rispetto al grande naso e fronte; il collo in avanti rispetto alla linea delle spalle) e in seguito a cefalee, dolori retrobulbari agli occhi e a volte vertigini e sbandamento che insorgevano ogni qual volta, dopo una leggera botta in testa avevo un irrigidimento cervicale (da uno stipite a un leggero incidente automobilistico fino ad un schiaffo dato per sbaglio sulla parte posteriore della testa da un compagno), ho iniziato a documentarmi, ma soprattutto ad osservarmi.
Ho dunque provato a tenere il collo nella posizione corretta, sulle spalle, e guardandomi di profilo allo specchio mi sono spaventato: i denti superiori (ancora con sorriso gengivale, anche se di minore entità rispetto a prima del trattamento) sono inclinati verso l’interno, cosa che certo non si nota quando tengo, di norma, naturalmente per me, il collo in avanti. Il mento, nella posizione con il collo più in asse, quasi si tocca con il pomo d’adamo, e provo una sensazione di strozzamento. Ma c’è di più: in tale posizione cervicale per me forzata ma teoricamente corretta, avanzando la mandibola fino a scavalcare gli incisivi superiori, ho, per la prima volta nella mia vita, sentito il flusso d’aria del respiro che senza sforzo scendeva fino al diaframma, e in due tre minuti la congestione nasale si è dissolta e credo di aver capito, anche con una certa commozione, cosa significa respirare bene! Appena ho rimesso il collo in avanti e la mandibola in solita posizione occlusale e il flusso d’aria è tornato a fermarsi in gola e lo sforzo di respirare, con l’aiuto della bocca, è tornato maggiore: ma almeno così non mi strozzo, credo che il mio corpo tale posizione l’abbia trovata da solo e la avverta come l’unica sostenibile! [Tra parentesi, la notte successiva a questo mio “improvvido esperimento”, appena rilassavo tutti i muscoli e stavo per prendere sonno, la mandibola e il collo si rimettevano nella posizione “più corretta ma innaturale”, il piano degli occhi cambiava e mi svegliavo con la vertiginosa sensazione di aereo in decollo, e una serie di spasmi muscolari su tutto il corpo e una sensazione generale di sbilanciamento e sbandamento...dopo qualche giorno, fortunatamente, mi è passato quasi tutto]
In attesa delle radiografie, mi sono recato da un odontoiatra gnatologo (mi sembrava in gamba) che mi ha visitato e ha confermato in pieno le mie riflessioni: ho il collo cronicamente protruso per aumentare il volume faringeo, questo schiacciato da un iposviluppo mandibolare; ha quindi osservato, seppur con tatto e delicatezza, che il trattamento ortodontico che avevo subito aveva fatto solo danni contribuendo a indietreggiare, alla ricerca di un’occulusione stabile che correggesse il morso profondo, tutto il terzo inferiore del viso, già poco sviluppato. Ha poi proposto di rimettere in sesto la situazione in questo modo: bite per avanzare la mandibola per 6 mesi, apparecchio fisso (un paio di anni) per vestibolarizzare (?) l’arcata superiore e fare spazio all’avanzamento della mandibola, possibile impianto di protesi per coprire gli spazi che potrebbero venirsi a creare (dal momento che i denti sani me li hanno tolti!). Ha detto che la mandibola ce l’ho, non serve allungarla artificialmente con la chirurgia, ma bisogna farla ruotare in avanti e in alto, e si può fare togliendo l’impedimento dei denti superiori, inclinandoli verso l’alto, nella loro posizione corretta rispetto all’asse del corpo. A quanto ho capito, praticamente, recuperare così sorriso, profilo, struttura, respirazione e postura: in altre parole ricreare una buona occlusione un centimetro avanti.
Ora, ovviamente, prima di affidarmi a qualcuno, di pareri voglio sentirne diversi, e li sentirò, intanto vi ringrazio in anticipo per tutti i consigli e le osservazioni che potete avanzare, sempre premettendo che prenderò le risposte come ipotesi in absentia, giusto per contestualizzare a più voci ed essere più preparato quando incontrerò i medici “in carne ed ossa”.
Vi prego, siate prodighi di osservazioni. In ogni caso, grazie infinite.
P.S. Una terapia del genere, eventualmente, potrebbe essere effettuata con ortodonzia linguale o invisibile (potete immaginare il mio stato psicologico...)? Ma sia chiaro: IO VOGLIO RISOLVERE IL PROBLEMA


[#1]
Dr.ssa Laura Anna Melone Dentista, Ortodontista, Gnatologo 259 9
Gentile paziente,il suo racconto seppur dettagliato, meriterebbe gli approfondimenti diagnostici che il suo caso delicato merita. Prima di fare delle considerazioni mi piacerebbe che lei riassumesse con una domanda ben precisa quale problematica percepisce.
Cordiali Saluti
[#2]
Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
Gentile dottoressa, mi sembra che le problematiche siano evidenti da ciò che ho scritto: deficit respiratorio e di deglutizione e problemi posturali e cervicali. Quello che volevo sapere, oltre a osservazioni che eventualmente e liberamente potete fare è se è possibile a 26 anni, dislocare in avanti la mandibola con un bite, sollevando (vestibolarizzando) l'arcata superiore per fare spazio, ossia ricreare un occlusione un po' più avanti, nella posizione corretta, ricreando lo spazio per il canale respiratorio schiacciato e riequilibrarsi così a livello posturale...
[#3]
Dr.ssa Laura Anna Melone Dentista, Ortodontista, Gnatologo 259 9
Gentile paziente, bisognerebbe valutare il suo caso mediante tutta una serie di informazioni (radiografie,modelli,foto,tracciati,eventuali elettromiografie,etc) alle quali chiaramente non abbiamo accesso. Ad ogni modo bisognerebbe valutare il costo sacrificio-beneficio di qualsiasi terapia. Sia essa posturale, chirurgica, ortodontica o una combinazione delle tre.
Cordiali Saluti
[#4]
Dr. Dario Spinelli Gnatologo, Ortodontista, Dentista, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22
Le segnalo che il miglioramento della respirazione in pazienti adulti che ad esempio soffrono di SLEEP APNEA è abbondantemente documentato in seguito a terapia ortodontico-chirurgica di avanzamento mandibolare (o anche bimascellare). Non direi altrettanto per quanto riguarda la terapia proposta che utilizza solo l'ortodonzia senza la chirurgia

Dr. Dario Spinelli
Odontoiatra Specialista in Ortodonzia e Gnatologia
www.ortodonzia.bari.it
www.ildentistaperibambini.it

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