Particolare problema post estrazione ottavo inferiore
Gentili dottori buongiorno passo ad esporvi il mio problema.
Innanzitutto sono un ragazzo di 27 anni in buona salute, 2 anni fà
mi sono sottoposto ad'estrazione dell'ottavo inferiore destro,
l'intervento fù semplice e durò pochi minuti, il dente era solo semincluso.
Il periodo post-operazione si fece sentire piuttosto intensamente,
caratterizzato da un grande gonfiore e forte dolore con trisma mandibolare.
Circa cinque giorni dopo ripresi a mangiare normalmente, il trisma era
quasi del tutto scomparso, persisteva un discreto gonfiore e dolore.
Per quanto riguarda il dolore dovetti continuare a prendere un analgesico
all'incirca per due settimane se non ricordo male, quindi terminai una settimana
dopo aver tolto i punti. La ferita si presentava bella, vi era un buco notevole
ma migliorava rapidamente. La cosa iniziò a farsi particolare per via del fatto
che il discreto gonfiore cui accenavo sopra era ancora presente e la zona gonfia
era particolarmente dolorante al tatto, ricordo che faceva male anche passandoci il
rasoio per la barba. Ma in realtà non ci diedi peso confidando che sarebbe passato
almeno in due o tre mesi.
Nel frattempo notai, quando il dolore passò anche al tatto, più o meno un mese dopo,
che tastando con il dito la zona d'estrazione si sentiva una sorta di pallina ben in rilievo,
dura e fissa che faceva comunque male nel premerla con più decisione.
Subito pensai per logica che fosse quello la causa del gonfiore persistente e in realtà
lo penso ancora. Ora, i problemi che questa cosa da allora comporta sono due, il piccolo
"ma dipende dai punti di vista" difetto estetico dovuto dal gonfiore diffuso nella zona
della guancia bassa e un notevole e variegato difetto funzionale sul quale vorrei elencarne
le caratteristiche. Inizio col dire che dà una sensazione di qualcosa che ostacola tutta la
zona gonfia, sensazione che si fà più marcata se faccio normali movimenti della faccia, quando
sbadiglio o apro la bocca sento un fastidio che lo immagino come un muscolo che viene tirato,
fin qui nulla di particolare, fastidioso ma nulla di chè. Il problema vero e proprio si presenta
purtroppo quando mi viene da sorridere, soprattutto quando sorrido con gusto, a quel punto provo
una sgradevolissima sensaziona in tutta la faccia destra come se qualcosa la riempisse dall'interno
e limitasse la contrazione dei muscoli, facendomela sentire come se fosse pesante.
Questa cosa coinvolge anche l'occhio che mi dà una sensazione di pressione all'interno, inoltre
fatto anch'esso ben poco piacevole è che tutta la guancia trema come se i muscoli non riuscissero
a stare fermi in una posizione ed in effetti non lo fanno. Questo accade durante il sorriso che
più è spontaneo più gli effetti si fanno marcati. Altri sintomi minori sono: con il freddo invernale
provo la sensazione di avere la parte anestetizzata all'interno, nel senso che mi ricorda la sensazione
dell'anestesia locale, nonostante la pelle in superficie abbia la sua normale sensibilità, per questo
dico all'interno, tale cosa si fà più marcata sempre nel momento del sorriso. Un'ultimo fastidio, il
meno fastidioso ma il più particolare a parer mio lo notai casualmente in un momento in cui tenevo la
testa all'indietro, oltre il margine del letto, portando la mandibola in avanti sentii parte del collo
sotto la zona gonfia tirare fastidiosamente. appurai quindi che si trattava di una posizione e un movimento
che davano un sintomo senza dubbio legato al problema. Termino la lista dicendo che palpando la "pallina"
con una certa forza dà sempre un pò di dolore e che sporadiche fitte dolorose me le dà aprendo la bocca.
Nonostante questo durante il primo anno continuavo a pensare che sarebbe passato anche se aveva già
superato le mie aspettative. Mi informai un pò quà un pò là e chi non mi diceva di non averne idea,
mi diceva che poteva essere una specie di cicatrice, che con il tempo sarebbe passata ed io ero
effettivamente d'accordo con questa spiegazione.
Dopo un anno e mezzo decisi di farmi vedere da chi mi aveva operato, non un privato ma all'interno
di una nota struttura a Torino dove lavorano a mio parere validi chirurghi.
Trovai chi mi fece l'operazione, perchè lo riconobbi ma non gli dissi che era stato lui ad eseguire
l'intervento, mi toccò dall'esterno dove io accuso la pallina dura e mi disse che la sentiva, non
senti nessuna anomalia però toccandomi all'interno della bocca. Mi fece fare subito una panoramica
pensando ad un ascesso, l'esame me lo consegnarono pochi minuti dopo, portandola al chirurgo però
mi disse che non si vedeva nulla che potesse far pensare nè ad ascesso nè a granuloma. Disse quindi
che era secondo lui una cosa abbastanza inusuale e che poteva trattarsi di un processo di guarigione
che aveva portato ad un ispessimento della pelle, subito non volle prescrivermi una tac perchè preferiva
lasciar passare altri sei mesi per non buttare la possibilità che potesse iniziare a regredire spontaneamente.
Rimanemmo d'accordo che se non fosse migliorato sarei tornato per approfondire la cosa.
Tornai sei mesi dopo, che poi sarebbero due mesi fà, purtoppo il quadro non era migliorato e purtroppo ne posso
ancora parlare al presente. Questa volta incontrai un altro chirurgo, gli dissi del mio incontro con il suo
collega, mi visitò e mi disse che clinicamente non avevo assolutamente niente, anche lui era d'accordo sull'ipotesi
di una guarigione complessa che aveva lasciato mi pare di ricordare un accumulo di materiale fibroso e spesso.
Volle comunque approfondire come accordato con un esame tac con metodica cone beam che feci due settimane più tardi.
Alla consegna dell'esame il referto diceva questo: La regione di 4.8 è discretamente remineralizzata. In
corrispondenza del versante superolinguale del canale mandibolare nella pregressa sede di 4.8 vi è una piccola
immagine iperdensa che potrebbe corrispondere ad un minuto frammento radicolare. Feci vedere la tac al secondo chirugo
con cui avevo parlato, quello che mi disse è che a parere suo il frammento radicolare non può essere la causa della mia
problematica ma siccome io lamento dei disturbi e dalla tac qualcosa c'è nel sito dell'estrazione mi propose un intervento
di rimozione del frammento. Chiaramente non mancò di dirmi che a parte il fatto di ritenere molto improbabile che sia il
frammento a determinare il fatto, in ogni caso il rapporto tra rischi e benefici era decisamente sfavorevole per via che
il residuo è praticamente appoggiato sul nervo. Dapprima me lo disse così ma quando andò ad elencare le conseguenze di un
danneggiamento a tale struttura mi fece passare la voglia di fare l'intervento. Devo però precisare che se non l'ho fatto
è soprattutto perchè non sono sicuro che andrei a risolvere quel problema, se avessi tale sicurezza personalmente interpreterei
in modo diverso il rapporto rischio-beneficio, e farei l'intervento senza pensarci, tenendo conto dei fastidi che ho ora.
Senza sottovalutare o prendere sotto gamba gli avvertimenti ricevuti.
Ora, desidero scusarmi in ritardo della lunghezza della richiesta, ci tengo ancora solo a riassumere tutte le ipotesi finora aquisite:
-Ispessimento della pelle per via di una guarigione complessa
-Il residuo radicolare che impedisce la corretta guarigione (ipotesi mia)
-Linfonodo rimasto sclerotico e di grosse dimensione per via dell'infiammazione
Avrei in mente di fare una ecografia o ancor meglio una risonanza almeno per escludere la possibilità che si tratti del residuo di radice
e che riguardi invece qualcosa dei tessuti molli sempre che non siano cose in relazione.
Vi sto praticamente pregando di darmi dei consigli, delle ipotesi, una linea da seguire per arrivare a capo di questo problema, perchè
francamente aldilà del fattore estetico che ad ogni modo mi spiace notevolmente, è davvero sconfortante non poter avere una piena e spensierata
espressione facciale, per me è molto importante.
Vi ringrazio anticipatamente del vostro tempo, in effetti è stato un pò lunga la spiegazione, aspetto fiducioso il vostro parere.
Buona continuazione a tutti
Innanzitutto sono un ragazzo di 27 anni in buona salute, 2 anni fà
mi sono sottoposto ad'estrazione dell'ottavo inferiore destro,
l'intervento fù semplice e durò pochi minuti, il dente era solo semincluso.
Il periodo post-operazione si fece sentire piuttosto intensamente,
caratterizzato da un grande gonfiore e forte dolore con trisma mandibolare.
Circa cinque giorni dopo ripresi a mangiare normalmente, il trisma era
quasi del tutto scomparso, persisteva un discreto gonfiore e dolore.
Per quanto riguarda il dolore dovetti continuare a prendere un analgesico
all'incirca per due settimane se non ricordo male, quindi terminai una settimana
dopo aver tolto i punti. La ferita si presentava bella, vi era un buco notevole
ma migliorava rapidamente. La cosa iniziò a farsi particolare per via del fatto
che il discreto gonfiore cui accenavo sopra era ancora presente e la zona gonfia
era particolarmente dolorante al tatto, ricordo che faceva male anche passandoci il
rasoio per la barba. Ma in realtà non ci diedi peso confidando che sarebbe passato
almeno in due o tre mesi.
Nel frattempo notai, quando il dolore passò anche al tatto, più o meno un mese dopo,
che tastando con il dito la zona d'estrazione si sentiva una sorta di pallina ben in rilievo,
dura e fissa che faceva comunque male nel premerla con più decisione.
Subito pensai per logica che fosse quello la causa del gonfiore persistente e in realtà
lo penso ancora. Ora, i problemi che questa cosa da allora comporta sono due, il piccolo
"ma dipende dai punti di vista" difetto estetico dovuto dal gonfiore diffuso nella zona
della guancia bassa e un notevole e variegato difetto funzionale sul quale vorrei elencarne
le caratteristiche. Inizio col dire che dà una sensazione di qualcosa che ostacola tutta la
zona gonfia, sensazione che si fà più marcata se faccio normali movimenti della faccia, quando
sbadiglio o apro la bocca sento un fastidio che lo immagino come un muscolo che viene tirato,
fin qui nulla di particolare, fastidioso ma nulla di chè. Il problema vero e proprio si presenta
purtroppo quando mi viene da sorridere, soprattutto quando sorrido con gusto, a quel punto provo
una sgradevolissima sensaziona in tutta la faccia destra come se qualcosa la riempisse dall'interno
e limitasse la contrazione dei muscoli, facendomela sentire come se fosse pesante.
Questa cosa coinvolge anche l'occhio che mi dà una sensazione di pressione all'interno, inoltre
fatto anch'esso ben poco piacevole è che tutta la guancia trema come se i muscoli non riuscissero
a stare fermi in una posizione ed in effetti non lo fanno. Questo accade durante il sorriso che
più è spontaneo più gli effetti si fanno marcati. Altri sintomi minori sono: con il freddo invernale
provo la sensazione di avere la parte anestetizzata all'interno, nel senso che mi ricorda la sensazione
dell'anestesia locale, nonostante la pelle in superficie abbia la sua normale sensibilità, per questo
dico all'interno, tale cosa si fà più marcata sempre nel momento del sorriso. Un'ultimo fastidio, il
meno fastidioso ma il più particolare a parer mio lo notai casualmente in un momento in cui tenevo la
testa all'indietro, oltre il margine del letto, portando la mandibola in avanti sentii parte del collo
sotto la zona gonfia tirare fastidiosamente. appurai quindi che si trattava di una posizione e un movimento
che davano un sintomo senza dubbio legato al problema. Termino la lista dicendo che palpando la "pallina"
con una certa forza dà sempre un pò di dolore e che sporadiche fitte dolorose me le dà aprendo la bocca.
Nonostante questo durante il primo anno continuavo a pensare che sarebbe passato anche se aveva già
superato le mie aspettative. Mi informai un pò quà un pò là e chi non mi diceva di non averne idea,
mi diceva che poteva essere una specie di cicatrice, che con il tempo sarebbe passata ed io ero
effettivamente d'accordo con questa spiegazione.
Dopo un anno e mezzo decisi di farmi vedere da chi mi aveva operato, non un privato ma all'interno
di una nota struttura a Torino dove lavorano a mio parere validi chirurghi.
Trovai chi mi fece l'operazione, perchè lo riconobbi ma non gli dissi che era stato lui ad eseguire
l'intervento, mi toccò dall'esterno dove io accuso la pallina dura e mi disse che la sentiva, non
senti nessuna anomalia però toccandomi all'interno della bocca. Mi fece fare subito una panoramica
pensando ad un ascesso, l'esame me lo consegnarono pochi minuti dopo, portandola al chirurgo però
mi disse che non si vedeva nulla che potesse far pensare nè ad ascesso nè a granuloma. Disse quindi
che era secondo lui una cosa abbastanza inusuale e che poteva trattarsi di un processo di guarigione
che aveva portato ad un ispessimento della pelle, subito non volle prescrivermi una tac perchè preferiva
lasciar passare altri sei mesi per non buttare la possibilità che potesse iniziare a regredire spontaneamente.
Rimanemmo d'accordo che se non fosse migliorato sarei tornato per approfondire la cosa.
Tornai sei mesi dopo, che poi sarebbero due mesi fà, purtoppo il quadro non era migliorato e purtroppo ne posso
ancora parlare al presente. Questa volta incontrai un altro chirurgo, gli dissi del mio incontro con il suo
collega, mi visitò e mi disse che clinicamente non avevo assolutamente niente, anche lui era d'accordo sull'ipotesi
di una guarigione complessa che aveva lasciato mi pare di ricordare un accumulo di materiale fibroso e spesso.
Volle comunque approfondire come accordato con un esame tac con metodica cone beam che feci due settimane più tardi.
Alla consegna dell'esame il referto diceva questo: La regione di 4.8 è discretamente remineralizzata. In
corrispondenza del versante superolinguale del canale mandibolare nella pregressa sede di 4.8 vi è una piccola
immagine iperdensa che potrebbe corrispondere ad un minuto frammento radicolare. Feci vedere la tac al secondo chirugo
con cui avevo parlato, quello che mi disse è che a parere suo il frammento radicolare non può essere la causa della mia
problematica ma siccome io lamento dei disturbi e dalla tac qualcosa c'è nel sito dell'estrazione mi propose un intervento
di rimozione del frammento. Chiaramente non mancò di dirmi che a parte il fatto di ritenere molto improbabile che sia il
frammento a determinare il fatto, in ogni caso il rapporto tra rischi e benefici era decisamente sfavorevole per via che
il residuo è praticamente appoggiato sul nervo. Dapprima me lo disse così ma quando andò ad elencare le conseguenze di un
danneggiamento a tale struttura mi fece passare la voglia di fare l'intervento. Devo però precisare che se non l'ho fatto
è soprattutto perchè non sono sicuro che andrei a risolvere quel problema, se avessi tale sicurezza personalmente interpreterei
in modo diverso il rapporto rischio-beneficio, e farei l'intervento senza pensarci, tenendo conto dei fastidi che ho ora.
Senza sottovalutare o prendere sotto gamba gli avvertimenti ricevuti.
Ora, desidero scusarmi in ritardo della lunghezza della richiesta, ci tengo ancora solo a riassumere tutte le ipotesi finora aquisite:
-Ispessimento della pelle per via di una guarigione complessa
-Il residuo radicolare che impedisce la corretta guarigione (ipotesi mia)
-Linfonodo rimasto sclerotico e di grosse dimensione per via dell'infiammazione
Avrei in mente di fare una ecografia o ancor meglio una risonanza almeno per escludere la possibilità che si tratti del residuo di radice
e che riguardi invece qualcosa dei tessuti molli sempre che non siano cose in relazione.
Vi sto praticamente pregando di darmi dei consigli, delle ipotesi, una linea da seguire per arrivare a capo di questo problema, perchè
francamente aldilà del fattore estetico che ad ogni modo mi spiace notevolmente, è davvero sconfortante non poter avere una piena e spensierata
espressione facciale, per me è molto importante.
Vi ringrazio anticipatamente del vostro tempo, in effetti è stato un pò lunga la spiegazione, aspetto fiducioso il vostro parere.
Buona continuazione a tutti
[#1]
Concordo con il collega ritenendo improbabile che la causa sia il residuo radicolare. Quindi le sconsiglierei la rimozione dello stesso visti i rischi.
È difficile valutare a distanza un caso del genere senza alcun riscontro obiettivo, ma ritengo probabile che sia un postumo "cicatriziale" dell' intervento. Una situazione simile ai cheloidi che possono verificarsi in casi di interventi chirirgici extraorali. A tal proposito sarebbe interessante valutare se lei presenta altre cicatrici extracorporee particolarmente fibrose, magari postume ad un intervento. Le dico questo perchè c'è una sorta di predisposizione individuale alla formazione di simili cicatrici fibrose. Se così fosse difficilmente potrà recuperare al 100%. Francamente non avendo possibilità di visitarla non mi sento di consigliarle ulteriori indagini strumentali.
Saluti.
È difficile valutare a distanza un caso del genere senza alcun riscontro obiettivo, ma ritengo probabile che sia un postumo "cicatriziale" dell' intervento. Una situazione simile ai cheloidi che possono verificarsi in casi di interventi chirirgici extraorali. A tal proposito sarebbe interessante valutare se lei presenta altre cicatrici extracorporee particolarmente fibrose, magari postume ad un intervento. Le dico questo perchè c'è una sorta di predisposizione individuale alla formazione di simili cicatrici fibrose. Se così fosse difficilmente potrà recuperare al 100%. Francamente non avendo possibilità di visitarla non mi sento di consigliarle ulteriori indagini strumentali.
Saluti.
Dr. Marcello Fantini
Chirurgia orale - Implantologia
www.studiofantini.jimdo.com
[#2]
Utente
Grazie Dr. Fantini per la risposta.
Non ho mai avuto altri esiti cicatriziali simili, per esempio nell'intervento fatto quattro anni fa, una tonsillectomia piuttosto complicata non mi ha lasciato nessun disturbo. Altri esempi da fare per fortuna non ne ho, ma per quello che so non ho mai avuto problemi in termini di guarigione delle ferite, però lei si riferisce più che altro a ferite interne mi sembra di capire.
Una curiosità che avevo notato di cui non ho parlato sopra è che nella parte sinistra e nella stessa zona, stessa altezza, c'è una "protuberanza" simile, almeno al tatto, alla tumefazione che ho a destra, ma diciamo due volte più piccola.
Da quella parte non ho avuto nessun intervento e quello che sento non da alcun fastidio. Sicuramente è una parte naturalmente fatta così e che è sempre stata. Però mi fa pensare che potrebbe essere una "struttura" un pò delicata che ha favorito il formarsi del problema, magari intralciandone la guarigione o chissà per cosa. Almeno secondo potrebbe avere una relazione. Ciò potrebbe anche dare più credito all'ipotesi linfonodo ingrossato a destra dopo l'intervento mentre l'altro è nella normalità.
Da profano in materia mi viene in mente questo.
Le chiedo ancora una cosa, soprattutto dovesse trattarsi di cicatrice, una ecografia o meglio una risonanza possono essere utili ad evidenziare il problema?
Ultima domanda senz'altro azzardata, chiaramente previa diagnosi, c'è una possibilità che chirurgicamente sia risolvibile o migliorabile?
Grazie della sua disponibilità a presto.
Saluti
Non ho mai avuto altri esiti cicatriziali simili, per esempio nell'intervento fatto quattro anni fa, una tonsillectomia piuttosto complicata non mi ha lasciato nessun disturbo. Altri esempi da fare per fortuna non ne ho, ma per quello che so non ho mai avuto problemi in termini di guarigione delle ferite, però lei si riferisce più che altro a ferite interne mi sembra di capire.
Una curiosità che avevo notato di cui non ho parlato sopra è che nella parte sinistra e nella stessa zona, stessa altezza, c'è una "protuberanza" simile, almeno al tatto, alla tumefazione che ho a destra, ma diciamo due volte più piccola.
Da quella parte non ho avuto nessun intervento e quello che sento non da alcun fastidio. Sicuramente è una parte naturalmente fatta così e che è sempre stata. Però mi fa pensare che potrebbe essere una "struttura" un pò delicata che ha favorito il formarsi del problema, magari intralciandone la guarigione o chissà per cosa. Almeno secondo potrebbe avere una relazione. Ciò potrebbe anche dare più credito all'ipotesi linfonodo ingrossato a destra dopo l'intervento mentre l'altro è nella normalità.
Da profano in materia mi viene in mente questo.
Le chiedo ancora una cosa, soprattutto dovesse trattarsi di cicatrice, una ecografia o meglio una risonanza possono essere utili ad evidenziare il problema?
Ultima domanda senz'altro azzardata, chiaramente previa diagnosi, c'è una possibilità che chirurgicamente sia risolvibile o migliorabile?
Grazie della sua disponibilità a presto.
Saluti
[#3]
Gentile Signore,
non accantonerei la possibilità di eseguire una RMN per una valutazione più accurata dei tessuti molli della guancia e del collo.
Inoltre prenderei in considerazione la possibilità di sottoporsi a visita neurologica per escludere un deficit del nervo faciale come causa della sensazione descritta a carico dei tessuti della guancia.
Cordiali Saluti
non accantonerei la possibilità di eseguire una RMN per una valutazione più accurata dei tessuti molli della guancia e del collo.
Inoltre prenderei in considerazione la possibilità di sottoporsi a visita neurologica per escludere un deficit del nervo faciale come causa della sensazione descritta a carico dei tessuti della guancia.
Cordiali Saluti
Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.
[#5]
Utente
Buongiorno Dott. Fantini, le scrivo anche se è passato un pò di tempo. Come mi aveva consigliato sono riuscito a far diagnosticare il problema per mezzo di una RMN muscoloscheletrica alla mandibola. Dal referto si rileva un minimo ispessimento dei tessuti molli del sottocute a destra rispetto ai controlaterali, e che non rileva masse anomali ai livelli esplorati. Non dice molto in realtà e sembrerebbe una cosa semplice da quel che mi sembra. Qualcosa che forse è assimilabile al concetto di postumo cicatriziale che lei aveva ipotizzato nella prima risposta.
Chiaramente ora proseguirò la cosa facendo vedere l'esame a chi ha eseguito l'estrazione del dente.
Quello che le chiedo è il suo parere sul fatto se sia possibile tramite un qualche tipo di intervento chirurgico, di ripristinare la corretta morfologia della parte, che sò asportando il tessuto in esubero e ripulendo la zona.
Desidererei anche la sua opinione prima di farmi vedere, visto che si era interessato al mio problema.
La ringrazio in anticipo.
Cordialmente
Chiaramente ora proseguirò la cosa facendo vedere l'esame a chi ha eseguito l'estrazione del dente.
Quello che le chiedo è il suo parere sul fatto se sia possibile tramite un qualche tipo di intervento chirurgico, di ripristinare la corretta morfologia della parte, che sò asportando il tessuto in esubero e ripulendo la zona.
Desidererei anche la sua opinione prima di farmi vedere, visto che si era interessato al mio problema.
La ringrazio in anticipo.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.7k visite dal 18/05/2011.
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